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Epidemie

L’OMS vuole cambiare nome al vaiolo delle scimmie: c’è il rischio razzismo

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che cambierà il nome al virus del vaiolo delle scimmie per combattere il razzismo e lo stigma per le preoccupazioni che gli africani possano sentirsi offesi.

 

«Questo fermerà il virus!» scrive ironico Paul Watson.

 

Il cambiamento di nome è stato apportato dopo che più di 30 scienziati internazionali, la maggior parte dei quali provenienti dall’Africa, si sono lamentati del fatto che chiamarlo «vaiolo delle scimmie» fosse discriminatorio e stigmatizzante.

 

Costoro desiderano che il virus venga rinominato «hMPXV», il che rappresenterebbe una «classificazione non discriminatoria e non stigmatizzante», non è chiaro se verso le scimmie o verso l’intero continente dove vivono i primati – epperò notiamo come una vasta quantità di specie di simiae vivano felici anche in Asia, rapinando le persone nei templi indiani o facendo rilassanti sessioni termali a Beppu in Giappone.

 

«Come qualsiasi altra malattia, può verificarsi in qualsiasi regione del mondo e affliggere chiunque, indipendentemente dalla razza o dall’etnia», afferma ad ogni modo la lettera degli scienziati offesi dal vaiolo scimmiesco. «In quanto tale, crediamo che nessuna razza o carnagione della pelle dovrebbe essere il volto di questa malattia».

 

Il capo dell’OMS, l’africano Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha quindi annunciato che l’organismo sanitario globale sta «lavorando con partner ed esperti di tutto il mondo per cambiare il nome del virus del vaiolo delle scimmie  (…) e della malattia che provoca».

 

Non disperiamo, dice il vertice OMS. «Faremo annunci sui nuovi nomi il prima possibile», assicura il Tedros.

 

La decisione di rinominare il virus segue quanto accaduto nel 2020, quando il il coronavirus di Wuhan e la relativa malattia (che in altri tempi avrebbero chiamato semplicemente «polmonite cinese») è stato prontamente ribattezzato COVID-19 dopo le preoccupazioni che i cinesi fossero stigmatizzati, nonostante il virus fosse emerso dalla Cina.

 

Ricordate la campagna in Italia dell’abbraccia un cinese? Ricordata la tempesta su Donald Trump che chiamò il morbo «kung-flu»?

 

Ecco, il vero problema delle pandemie forse non è la loro pericolosità – altrimenti permetterebbero alla gente di curarsi. Il vero problema è il razzismo. Così come il vero problema di Palermo è il «troppo traffico». (In parte questo è vero)

 

Ad ogni modo, vi è  un altro rischio discriminatorio in agguato con il vaiolo scimmiotto: il fatto che paia colpire, secondo dati resi pubblici dalle autorità sanitarie britanniche, quasi solo uomini omosessuali. La tal notizia è stata giudicata omofoba da gruppi di omosessuali organizzati.

 

Tuttavia, non c’è da aver paura: l’OMS, per bocca di un suo rappresentante, ha insistito sul fatto che le sfilate Gay Pride del mese di giugno dovrebbero andare avanti normalmente. Questo nonostante sempre l’OMS avesse suggerito che altri festival estivi dovrebbero essere limitati.

 

Non un grinza.

 

È l’essenza filosofica, antropologica, giuridica del mondo moderno: l’universo piegato all’io dell’individuo e alle sue fantasie più innaturali. Vogliamo malattie politicamente corrette, dice l’uomo del XXI secolo. Vogliamo una realtà che si adatti ai nostri desideri. E se la realtà non ci segue, tanto peggio per la realtà.

 

Il problema è che, alla fine, la realtà vince sempre. E, c’è da starne certi, quando questo accade, fa male.

 

 

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Armi biologiche

Gli USA hanno avuto un ruolo «sostanziale» nel causare la pandemia COVID: ex capo del CDC

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Robert Redfield, ex direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) degli Stati Uniti, ha affermato che il COVID-19 è stato sviluppato artificialmente e che gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo «sostanziale» nell’avvio della pandemia.

 

Redfield, che ha guidato l’agenzia sotto l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha rilasciato questa affermazione in un’intervista rilasciata il 14 novembre, ma ha attirato l’attenzione dei media solo questa settimana.

 

Parlando con l’autore e podcaster Dana Parish, ha suggerito che il virus è stato «intenzionalmente progettato come parte di un programma di biodifesa».

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«Quando si guarda alla responsabilità della Cina, la loro responsabilità non sta nel lavoro di laboratorio e nella creazione del virus», ma nella loro incapacità di segnalare rapidamente l’incidente alle autorità sanitarie di tutto il mondo, incluso il CDC, quando si sono resi conto che il virus era in circolazione, ha detto.

 

Tuttavia, il ruolo degli Stati Uniti «è stato sostanziale», ha aggiunto. «Hanno finanziato la ricerca, sia dal NIH [National Institutes of Health], sia dall’USAID del Dipartimento di Stato che dal Dipartimento della Difesa».

 

Secondo l’ex direttore del CDC, la «mente scientifica dietro la ricerca» era il dottor Ralph Baric, ampiamente considerato uno dei massimi esperti mondiali di coronavirus.

 

Redfield ha suggerito che il professore, che lavora presso l’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, era «molto coinvolto in questa ricerca».

 

«Penso che abbia probabilmente contribuito a creare parte della linea virale originale», ha detto Redfield, ammettendo di non avere prove. «Penso che ci sia una possibilità reale che il luogo di nascita del virus sia Chapel Hill».

 

Redfield in precedenza aveva affermato che la pandemia di COVID-19, che ha ucciso più di sette milioni di persone in tutto il mondo e causato una crisi economica globale, è iniziata molto probabilmente con una fuga di notizie da un laboratorio a Wuhan, in Cina, e aveva suggerito che il dibattito sulle origini del virus era stato «stroncato». L’ex vertice del CDC ha anche criticato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per non aver ritenuto Pechino responsabile.

 

Le prime esternazioni sulla natura artificiale del virus COVID erano state fatte da Redfield già due anni fa. Nel 2023 Redfield aveva dichiarato pubblicamente che la versione di Fauci sull’origine del COVID era «antitetica alla realtà» e di non aver «nessun dubbio» che Fauci abbia finanziato la ricerca Gain of Function che può aver portato alla pandemia.

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Più di recente Redfield ha dichiarato che gli esperimenti di guadagno di funzione causeranno una prossima pandemia «molto più brutale» di quella del coronavirus.

 

Come riportato da Renovatio 21, mesi fa il Redfield aveva dichiarato che era ora di ammettere gli «effetti collaterali significativi» dei vaccini COVID: ex direttore CDC.

 

Per aver riportato che la teoria secondo cui il COVID poteva essere una bioarma, nel 2021 Renovatio 21 è stata bannata da Facebook. Tre mesi fa il CEO della piattaforma Marco Zuckerberg ha ammesso di aver censurato tutti nell’espressione di idee simili, pure sottoforma di satira. Non è chiaro se ora vi saranno per lui conseguenze, anche se, in altri frangenti, il presidente Trump ha parlato per lui di ergastolo.

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Epidemie

Il ministero ruandese dice che anche il Marburg viene da una grotta di pipistrelli in Africa

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Il Ruanda ha individuato la fonte di un’epidemia del mortale virus Marburg, collegandola all’attività mineraria in una grotta abitata da pipistrelli della frutta.   Durante una conferenza stampa tenutosi giovedì, il ministro della Salute ruandese Sabin Nsanzimana ha confermato che il caso iniziale del virus, noto come «caso indice», è probabilmente emerso da un sito minerario, sottolineando l’importanza di ridurre al minimo l’interazione umana con i pipistrelli.   L’epidemia, iniziata meno di un mese fa, ha causato 64 casi confermati e 15 decessi, secondo un rapporto del ministero della Salute ruandese pubblicato su X.  

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Le autorità sanitarie hanno immediatamente sospeso tutte le attività minerarie nella grotta e stanno eseguendo controlli sanitari sui minatori che potrebbero essere stati esposti.   «Abbiamo riunito diversi team di veterinari, epidemiologi, sorveglianza genomica e diagnostica di laboratorio, per testare questi animali e anche le persone», ha affermato il ministro della Salute. «È molto importante per la comunità scientifica studiare la prospettiva degli animali e degli esseri umani, ma anche l’ambiente».   Il governo ha avviato una campagna di vaccinazione mirata per gli operatori sanitari e per chi vive in zone ad alto rischio, con oltre 1.300 persone vaccinate.   Quello della grotta con i pipistrelli è oramai da considerarsi un archetipo delle spiegazioni sulle origini naturali di un virus. Il Marburg negli anni Ottanta era già stato ricondotto alla caverna Kitum, in Kenya, dove due visitatori contrassero il morbo. La grotta sarebbe stata considerata anche come possibile luogo di origine dell’Ebola. Come noto, grotte e pipistrelli sono svolazzati anche nelle prime spiegazioni sulle origini del COVID.   La malattia da virus di Marburg, precedentemente nota come febbre emorragica di Marburg e identificata per la prima volta nel 1967 in seguito a focolai simultanei a Marburg, in Germania, e a Belgrado, in Serbia, è una malattia altamente infettiva con sintomi simili all’Ebola, che includono nausea, vomito, mal di gola e forti dolori addominali, che possono portare a emorragie fatali.   Il Marburg si diffonde attraverso il contatto con fluidi corporei infetti o superfici contaminate. Sebbene i casi rimangano rari, precedenti focolai in Africa hanno dimostrato il grave impatto del virus, con tassi di mortalità che in genere vanno dal 24% all’88%.   Il virus ha colpito varie regioni dell’Africa negli ultimi anni. Nel 2023, Tanzania e Guinea Equatoriale hanno segnalato focolai di Marburg, mentre il Ghana ha sperimentato un focolaio nel 2022 e l’Uganda ha registrato tre decessi a causa del virus nel 2017.

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Come riportato da Renovatio 21, vi era stato allarme alla stazione di Amburgo pochi giorni fa quando due persone provenienti dal Ruanda avevano mostrato dei sintomi mentre erano in treno. La banchina di arrivo del treno era stata quindi isolata dalle autorità tedesche.   Secondo quanto riportato in seguito dalla stampa tedesca, i due – un dottore e la sua ragazza – sarebbero poi risultati negativi.   Come riportato da Renovatio 21, l’OMS aveva dichiarato un focolaio di Marburg in Ghana due anni fa, per poi convocare una riunione «urgente» sulla diffusione del virus. La Russia sta sviluppando un vaccino contro il morbo.   Tre anni fa il dottor Robert Malone, pioniere del vaccino mRNA, in una trasmissione di Steve Bannon parlò di un possibile «super virus» cinese da «febbre emorragica simile all’Ebola» che poteva derivare dalla vaccinazione di massa.

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Epidemie

Primo caso della nuova variante del virus del vaiolo delle scimmie rilevato in Germania

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La Germania ha segnalato il suo primo caso di una nuova variante di vaiolo delle scimmie, detto anche mpox, secondo il Robert Koch Institute (RKI). L’autorità sanitaria ha sottolineato che il rischio per la popolazione più ampia rimane basso.

 

Ad agosto si è verificato un aumento dei casi di questa malattia virale in diverse nazioni africane, principalmente nella Repubblica Democratica del Congo, spingendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare l’mpox un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale.

 

Sebbene, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, siano stati segnalati casi di due varianti del virus in oltre 120 paesi, una variante particolarmente preoccupante, denominata clade 1b, è stata finora identificata solo in una manciata di Paesi al di fuori della Repubblica Democratica del Congo, tra cui India, Thailandia e Svezia.

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L’OMS ha descritto il clade 1b come più contagioso e più pericoloso delle varianti precedenti, ma gli esperti di sanità pubblica hanno affermato che ci sono ancora troppi pochi dati affidabili per supportare tale affermazione.

 

In una dichiarazione di martedì, RKI ha annunciato che la nuova variante del virus era stata rilevata per la prima volta in Germania il 18 ottobre, osservando che il paziente aveva contratto l’infezione all’estero. L’istituto ha anche sottolineato che per la trasmissione era necessario uno stretto contatto fisico.

 

Tuttavia, l’autorità sanitaria ha sottolineato che «attualmente ritiene basso il rischio per la salute della popolazione generale in Germania» e ha affermato che continuerà a monitorare la situazione e ad adattare la sua valutazione se necessario.

 

In un volantino pubblicato lunedì, l’RKI ha anche spiegato che la trasmissione della nuova variante di mpox avviene principalmente attraverso uno stretto contatto fisico con persone già infette dal virus. L’istituto sanitario anche ricordato che a maggio 2022, quando è stata osservata per la prima volta la diffusione di mpox al di fuori dell’Africa, si è scoperto che le infezioni venivano trasmesse principalmente attraverso «contatti sessuali tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini», con particolare attenzione ai festival estivi LGBT come Gay Pride ed affini.

 

Si dice che i sintomi dell’mpox includano febbre, mal di testa, dolori muscolari e alla schiena, linfonodi ingrossati e cambiamenti della pelle che iniziano con macchie, progredendo in pustole che alla fine formano croste e cadono. Mentre per la maggior parte delle persone la malattia è lieve, potrebbe essere fatale per le persone con un sistema immunitario indebolito.

 

Il virus era stato identificato per la prima volta come una malattia distinta nel 1958 tra le scimmie da laboratorio in Danimarca, venendo soprannominato «vaiolo delle scimmie». I primi casi documentati negli esseri umani sono stati registrati nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo, in Liberia e in Sierra Leone.

 

Quando ha iniziato a diffondersi rapidamente alla fine del 2022, l’OMS aveva ribattezzato la malattia mpox, per evitare «un linguaggio razzista e stigmatizzante».

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Sei mesi fa un nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie con «potenziale pandemico» era stato scoperto in Congo. L’OMS ha ridichiarato l’mpox «emergenza sanitaria globale» la scorsa estate.

 

Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso in India era stato registrato il primo caso di ceppo mortale del patogeno. Nello stesso periodo, Singapore ha lanciato una quarantena in stile COVID e una campagna vaccinale. Controlli agli arrivi aeroportuali sono stati istituiti in Paesi come la Cina e il Kazakistan.

 

L’autorità di regolamentazione farmaceutica americana FDA ha approvato un vaccino per il vaiolo delle scimmie anche se potrebbe causare morte nei vaccinati e pure nei non vaccinati che entrano in contatto con i primi.

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Immagine di NIAID via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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