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RFK Jr. vuole dimostrare che la CIA ha ucciso suo zio e suo padre

Robert F. Kennedy Jr. sta facendo pressioni affinché sua nuora diventi vicedirettrice della CIA in modo che possa arrivare in fondo all’assassinio di suo zio, John F. Kennedy. Lo riporta ha affermato la testata di Washington Axios.
Il presidente Kennedy fu colpito a morte a Dallas, in Texas, nel novembre 1963. L’indagine ufficiale identificò Lee Harvey Oswald come unico sospettato. Lo stesso Oswald fu ucciso poco dopo dal gangster ebreo locale Jack Ruby. Tuttavia, RFK Jr. sospetta da tempo che dietro l’omicidio ci fosse la CIA.
«RFK ci crede e vuole arrivare in fondo», ha detto mercoledì ad Axios una fonte repubblicana anonima, suggerendo che questa logica potrebbe essere alla base della proposta di nominare Amaryllis Fox-Kennedy come vicedirettrice della CIA.
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La Amaryliss ha diretto la campagna presidenziale indipendente di suo suocero dopo che i democratici avevano chiuso le loro primarie, prendendo il posto del veterano democratico Dennis Kucinich come direttore dello sforzo elettorale kennedyano.
Come noto, Robert Kennedy ha finito per sostenere il repubblicano Donald Trump, che ha vinto a novembre, venendo nominato a capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani nella prossima amministrazione, mentre l’ex direttore dell’Intelligence nazionale John Ratcliffe è stato scelto per guidare la CIA.
Secondo Axios, RFK Jr. ha detto alla gente che la nuora Fox-Kennedy avrebbe aiutato a scoprire la verità su JFK. La donna ha una precedente esperienza alla CIA, essendo stata un agente sotto copertura per quasi un decennio.
Poco dopo che il Kennedy lo aveva sostenuto ad agosto, Trump ha promesso di declassificare l’ultimo dei documenti relativi all’assassinio di JFK tramite una nuova commissione presidenziale. Il presidente eletto aveva promesso anche di desecretare i documenti sul caso Epstein.
In un’intervista con Tucker Carlson nell’agosto 2023, RFK Jr. ha affermato che la CIA aveva i mezzi, il movente e l’opportunità di assassinare suo zio e ha suggerito che l’agenzia potrebbe essere stata dietro anche all’assassinio di suo padre nel 1968. Secondo RFK Jr., la commissione che indagò sull’assassinio di Dallas e lo addossò a Oswald non era realmente guidata dal giudice Earl Warren, ma da Allen Dulles, il capo della CIA di lunga data che JFK aveva licenziato nel novembre 1961.
La CIA e Dulles avevano una vendetta personale contro JFK perché aveva represso le loro operazioni contro Cuba dopo la crisi missilistica del 1962 con l’Unione Sovietica e aveva minacciato di epurare la divisione di pianificazione dell’agenzia, ha sostenuto RFK Jr.
Come riportato da Renovatio 21, in un’intervista andata in onda lo scorso maggio, il Kennedy aveva ancora una volta ha accusato direttamente la CIA di aver ucciso il presidente John F. Kennedy, suo zio, e poi di essersi impegnata in un «insabbiamento lungo 60 anni».
Come riportato da Renovatio 21, Kennedy aveva plaudito al coraggio di Tucker Carlson che a inizio anno aveva rivelato nella sua seguitissima trasmissione TV di aver ricevuto da una fonte attendibile l’informazione per cui la CIA sarebbe direttamente coinvolta nell’omicidio di JFK.
Il rapporto tra la CIA e l’assassinio di entrambi i fratelli Kennedy – John e sei anni dopo Robert – è discusso da Robert Kennedy jr., che crede che il servizio segreto sia dietro l’uccisione dello zio e del padre. Parte di queste accuse sono contenute nell’autobiografia famigliare di RFJ jr., American Values. Lessons I Learned from My Family.
Kennedy è arrivato a sostenere, dopo averlo visitato in carcere, che Siran Siran non è l’assassino di suo padre, dando una versione dettagliata, e perfino in qualche modo personalmente metabolizzata, del giorno di sangue del 1969 che lo rese orfano.
Quest’estate, sull’onda di un libro in uscita, Kennedy aveva dichiarato di ritenere che la CIA sia stata coinvolta nel finanziamento del laboratorio di Wuhan dove ha avuto origine la pandemia COVID, definita, nel celebre discorso all’Arco della Pace a Milano nell’autunno 2021, come un colpo di Stato globale architettato dalla stessa CIA.
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La storia tra la famiglia Kennedy e la CIA ha preso un’ulteriore piega particolare quando nel 2018 il figlio di Robert Kennedy jr., Bobby Kennedy III, che è italofono e ha studiato in Italia, ha sposato Amaryllis Fox, un’ex analista della CIA. Tuttavia, il candidato Kennedy in un tweet dice di considerarla «tra le persone più coraggiose che conosco».
In Italia Bobby Kennedy III ha girato anche un film da lui scritto e interpretato sulla sua vita a Bologna, Ameriqua (2013). Per la Fox si trattava del terzo matrimonio; dal secondo matrimonio ha avuto una figlia. Kennedy e Fox si sono conosciuti al Burning Man. Hanno un figlio chiamato Cassius.
In un’intervista con Tucker Carlson di pochi mesi fa, la Fox-Kennedy ha mostrato di prendere sul serio il tema della minaccia delle armi ad impulso elettromagnetico (EMP).
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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Netanyahu nomina il nuovo dell’Intelligence israeliana anche se il tribunale aveva bloccato il licenziamento del predecessore

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Come gli USA di Biden hanno partecipato alla guerra ucraina: rivelazioni del New York Times

Secondo un’inchiesta del New York Times, l’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden era molto più coinvolta nel sostenere la lotta dell’Ucraina contro la Russia di quanto precedentemente riconosciuto, sottolineando che l’Intelligence di Washington era indispensabile per le operazioni militari di Kiev.
Il lungo reportage pubblicato sabato offre un’analisi approfondita di una «straordinaria partnership di Intelligence, strategia, pianificazione e tecnologia» che è diventata «l’arma segreta» di Kiev per contrastare la Russia.
Mentre il Pentagono ha fornito all’Ucraina decine di miliardi di dollari in aiuti militari, ha anche fornito informazioni di Intelligence cruciali che hanno consentito a Kiev di attaccare i centri di comando e controllo russi e altri obiettivi di alto valore a partire dalla metà del 2022, ha affermato il quotidiano neoeboraceno.
Secondo l’articolo, il cuore di questa partnership risiede nella base dell’esercito americano a Wiesbaden, in Germania, dove ufficiali americani e ucraini stabiliscono quotidianamente le priorità di attacco che, a quanto si dice, chiamano «punti di interesse», per paura di apparire troppo provocatori.
Ufficiali americani e ucraini hanno pianificato insieme importanti controffensive e lanciato grandi attacchi ad alta precisione a lungo raggio, utilizzando armi fornite dall’Occidente sulla Crimea russa, ha affermato il NYT. Gli attacchi con missili forniti dall’Occidente hanno causato vittime civili, con un attacco ATACMS su una spiaggia di Sebastopoli nel giugno 2024 che ha ucciso quattro persone e ferito più di 150.
Gli Stati Uniti hanno inoltre inviato in Ucraina decine di consiglieri militari, ad alcuni dei quali è stato consentito di viaggiare vicino alla linea del fronte.
Nel 2024, gli Stati Uniti hanno esteso i loro permessi per consentire all’Ucraina di effettuare attacchi limitati a lungo raggio utilizzando armi fornite dagli americani nel territorio russo riconosciuto a livello internazionale, per anni considerato una «linea rossa». Washington ha fornito a Kiev i dati di puntamento per gli attacchi.
Un funzionario dell’Intelligence europea è rimasto scioccato dal livello di coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, dichiarando al Times: «Ora fanno parte della catena di morte».
Tuttavia, la cooperazione è stata a volte precaria a causa di disaccordi su strategia e obiettivi, soprattutto in vista della fallita controffensiva dell’Ucraina nel settore meridionale del fronte nell’estate del 2023.
I funzionari americani avrebbero ritenuto gli ucraini troppo ambiziosi e sprezzanti nei confronti dei consigli strategici. Gli ucraini hanno accusato gli americani di essere eccessivamente cauti. Durante la controffensiva del 2023, la leadership ucraina era divisa tra obiettivi contrastanti: perseguire un assalto verso Melitopol’ e difendere Bakhmut. Ciò avrebbe minato la strategia unificata sviluppata a Wiesbaden. «Mentre gli americani si concentravano su obiettivi misurati e raggiungibili, vedevano gli ucraini costantemente alla ricerca della grande vittoria, del premio luminoso e splendente», si legge nel reportaggio.
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Secondo il giornale di Nuova York, dopo lo scoppio delle ostilità nel febbraio 2022, gli Stati Uniti e l’Ucraina si sono gradualmente mossi verso una «straordinaria partnership di Intelligence, strategia, pianificazione e tecnologia» che è diventata «l’arma segreta» di Kiev nella lotta contro la Russia.
La testata neoeboracena ha osservato che la campagna di Washington a sostegno dell’Ucraina ha raggiunto una portata tale da diventare «una rivincita in una lunga storia di guerre per procura tra Stati Uniti e Russia: il Vietnam negli anni Sessanta, l’Afghanistan negli anni ’80, la Siria tre decenni dopo».
Mentre all’inizio del conflitto l’amministrazione Biden aveva promesso che gli Stati Uniti non avrebbero «messo gli stivali a terra» in Ucraina, la cooperazione a Wiesbaden ha finito per portare ad un allentamento di questo divieto, sostiene il reportage.
Sotto la guida di Biden, gli Stati Uniti «autorizzarono operazioni clandestine» e «consiglieri militari americani furono inviati a Kiev e in seguito autorizzati ad avvicinarsi ai combattimenti», scrive il NYT, stimandone il numero nell’ordine delle decine.
Con l’avanzare del conflitto, l’amministrazione Biden ha gradualmente allentato le restrizioni autoimposte sulla fornitura di armi a Kiev, in particolare missili a lungo raggio. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno esteso i loro permessi per consentire all’Ucraina di effettuare attacchi limitati a lungo raggio utilizzando armi fornite dagli americani in territorio russo riconosciuto a livello internazionale, fornendo al contempo a Kiev i dati di targeting pertinenti.
Pur descrivendo la cooperazione come un’«arma segreta» nell’arsenale di Kiev, il NYT ha osservato che l’accordo ora «è in bilico sul filo del rasoio», poiché il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta spingendo per i colloqui con la Russia e cercando di porre fine al conflitto.
«Per gli ucraini, gli auspici non sono incoraggianti (…) il presidente americano ha ingiustamente incolpato gli ucraini di aver iniziato la guerra, li ha spinti a rinunciare a gran parte della loro ricchezza mineraria e ha chiesto loro di accettare un cessate il fuoco senza la promessa di concrete garanzie di sicurezza americane», conclude l’articolo, aggiungendo che Trump ha già iniziato a ridurre alcuni elementi della partnership.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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Rapporto dell’Intelligence USA contro al-Jolani: «violenza e instabilità» in Siria

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