Connettiti con Renovato 21

Geopolitica

Putin: l’UE ha bisogno della Russia più di quanto noi abbiamo bisogno di loro

Pubblicato

il

La Russia ha dimostrato una vera resilienza non cedendo alle pressioni esterne, ha affermato mercoledì il presidente Vladimir Putin. Ha affermato che la Russia è un «Paese autosufficiente», la cui economia cresce nonostante le sanzioni, mentre gli Stati membri dell’UE stanno vivendo «tempi difficili».

 

Putin ha espresso le sue osservazioni durante un incontro con i residenti della regione russa della Chukotka, all’estremo oriente. Tra le altre cose, a Putin è stato chiesto delle minacce ricevute da un gruppo di volontari locale che sostiene l’esercito del paese nel conflitto in corso con l’Ucraina.

 

Il presidente russo ha osservato che i russi ricevono regolarmente minacce dall’estero, ma «questo non ci spaventa». Ha consigliato all’UE di concentrarsi invece sulle questioni interne.

 

«Dovrebbero pensare a se stessi, a cosa mangeranno domani, cosa indosseranno», ha detto Putin. «Hanno tutti un sacco di problemi che sono incompatibili con i nostri problemi».

Sostieni Renovatio 21

«Anche le principali economie europee stanno attraversando momenti difficili. Noi stiamo crescendo e loro sono in declino… A quanto pare, loro dipendono più da noi di quanto noi dipendiamo da loro».

 

Il discorso di Putin va ad inserirsi in una tendenza sempre più decisa dell’Intellighentsija russa che vede in un nuovo «isolazionismo» dello Stato-civiltà russo (concetto evocato dallo stesso Putin nel suo ultimo discorso al Club Valdai) la chiave per il futuro prossimo in un mondo ora definito «multipolare» in preda a «trasformazioni rivoluzionarie» in cui l’Occidente ha perso ogni controllo.

 

Come riportato da Renovatio 21, tale idee sono stati delineate con precisione ed abbondanza in una recente intervista ad un quotidiano russo del controverso politologo Sergej Karaganov, noto per aver proposto l’anno passato il bombardamento atomico di una città europea.

 

Karaganov attacca duramente le élite occidentali, la cui decadenza, anche in termini pragmatici, era stata lamentata varie volte dallo stesso presidente della Federazione Russa.

 

Sebbene Putin non abbia individuato alcuno stato in particolare, la sua dichiarazione si riferiva apparentemente alla situazione nella potenza di lunga data dell’UE, la Germania. Secondo un nuovo rapporto di Bloomberg, che cita i dati dell’Ufficio federale di statistica tedesco, Berlino è probabilmente entrata in recessione, con la produzione industriale in calo per il sesto mese consecutivo a novembre. «I dati deludenti sulla produzione di novembre e il recente deterioramento delle aspettative aziendali indicano un inizio d’anno accidentato per l’industria», scrive la testata economica.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0);

 

 

Continua a leggere

Geopolitica

Il generale Mini ritiene che Trump abbia liquidato la NATO

Pubblicato

il

Da

Secondo il generale italiano in pensione Fabio Mini, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha liquidato la NATO.   «Trump ha praticamente liquidato la NATO. L’ha liquidata» ha detto il generale. «Ha detto, “Voi siete un’agenzia per la vendita delle mie armi, acquisto e rivendita delle armi, siete un un grossista, capito? E fine e mi pagate pure».   «Sì. Invece di pagare io a voi la commissione, no, siete voi che mi pagate a me. Anzi, non mi pagate la commissione, mi pagate tutte le armi, me le pagate per intero e me le pagate al costo che dico io, non al costo che si fa per regalarle alla gente. E le armi che potete che vi do sono quelle che dico io, non quelle, quelle che ho nei parchi, veicoli inefficienti, no? Che stanno lì a far ruggine, no?» continua il Mini spiegando il pensiero di Trump.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Il generale ha quindi constato che «l’Europa non è in grado di fare la guerra alla Russia. Se se si dovesse dimostrare che effettivamente la Russia sta minacciando l’Europa e i paesi dell’Unione Europea, allora si potrebbe cominciare a vedere e e e come l’Europa potrebbe rispondere. Ma questo non è il caso e questo la NATO lo sa benissimo».   Mini spiega anche riguardo ai «famosi sconfinamenti», ipotizzando che ne succedono «15 al giorno»: «sono tutte cose che fanno parte dell’amministrazione della gestione delle operazioni al confine».   « Ora, che questa cosa possa essere presa come una provocazione o come un test per verificare la capacità di reazione , è una cosa che dicono gli ucraini, ma non dobbiamo cadere sempre continuamente nel trabocchetto. Gli ucraini hanno voglia di dire questo perché a loro fa comodo. Hanno voglia di dire questo per far vedere che se l’Europa, se la NATO non interviene come dicono loro, come vorrebbero loro, vuol dire che è fasulla»   «Cioè quello che dice Zelens’kyj in continuazione è un insulto a tutta l’Europa» ha dichiarato il generale Mini.   «Trump è in crisi» ha continuato, dicendo che il presidente USA si sarebbe «giocato la credibilità». «Quando gli americani si accorgeranno di quello che sta facendo Trump saranno guai. Quando gli ebrei fuori nel mondo, fuori di Israele, si renderanno conto di che cosa ha fatto Trump aiutando quei mezzi nazisti che stanno in Israele».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
 
Continua a leggere

Geopolitica

Hamas si dice pronta a liberare tutti gli ostaggi israeliani

Pubblicato

il

Da

Il gruppo militante palestinese Hamas ha annunciato la sua disponibilità a liberare tutti gli ostaggi israeliani e a iniziare negoziati per definire i dettagli della consegna, confermando inoltre la volontà di cedere il controllo di Gaza a un’entità palestinese indipendente.

 

Hamas ha dichiarato venerdì di aver preso questa decisione dopo un’«attenta analisi» del piano in 20 punti presentato lunedì dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il piano prevede un cessate il fuoco immediato tra Israele e il gruppo, uno scambio di ostaggi con prigionieri, un ritiro progressivo di Israele dall’enclave e l’istituzione di un’amministrazione internazionale di transizione.

 

Il gruppo ha ufficialmente dichiarato «il proprio accordo a rilasciare tutti i prigionieri dell’occupazione, vivi e morti, secondo la formula di scambio prevista nella proposta del presidente Trump».

Iscriviti al canale Telegram

«In questo contesto, il movimento conferma la propria disponibilità ad avviare immediatamente negoziati, tramite mediatori, per discutere i dettagli della questione», ha affermato Hamas in una nota.

 

Il gruppo ha anche espresso la propria intenzione di trasferire la gestione di Gaza a «un’entità palestinese di indipendenti». Tale organismo di «tecnocrati» dovrebbe essere «fondato sul consenso nazionale palestinese e sul sostegno arabo e islamico», ha aggiunto.

 

Hamas non ha esplicitamente accettato né rigettato gli altri punti del piano Trump, incluso il proprio disarmo completo. Le «altre questioni» menzionate nel piano saranno discusse «in un quadro nazionale palestinese inclusivo, in cui Hamas sarà coinvolta e contribuirà con piena responsabilità», ha dichiarato.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Heinrich Böll Foundation Palestine & Jordan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

Continua a leggere

Geopolitica

Israele accetta lo scambio di prigionieri proposto da Trump con Hamas

Pubblicato

il

Da

Israele ha annunciato la sua disponibilità a procedere con uno scambio di prigionieri con Hamas, in conformità con il piano di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.   La dichiarazione è stata resa poche ore dopo che il gruppo armato palestinese aveva espresso il suo assenso a parti della proposta.   «Israele è pronto a implementare immediatamente la prima fase del piano di Trump per la liberazione immediata di tutti gli ostaggi», ha comunicato sabato l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu in una nota.   «Proseguiremo collaborando pienamente con il presidente e il suo team per porre fine al conflitto in linea con i principi stabiliti da Israele, che rispecchiano la visione di Trump per la fine della guerra», ha aggiunto.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

La nota non ha fatto riferimento all’appello di Trump a Israele di interrompere gli attacchi su Gaza.   Secondo il piano di Trump, Hamas dovrà liberare tutti gli ostaggi rimanenti entro 72 ore dalla cessazione delle operazioni militari israeliane a Gaza e dal ritiro delle truppe «secondo la linea concordata».   Una volta rilasciati gli ostaggi, Israele libererà 250 prigionieri palestinesi condannati all’ergastolo e 1.700 palestinesi detenuti dopo il 7 ottobre 2023.   A Gaza verrà istituito un governo di transizione apolitico, svincolato da Hamas, con l’obiettivo di trasformare la regione in «una zona deradicalizzata e priva di terrorismo, che non rappresenti una minaccia per i suoi vicini».   Venerdì sera, Hamas ha diffuso una dichiarazione in cui si diceva pronta a uno scambio di prigionieri secondo la formula proposta e, in linea di principio, disponibile a cedere il controllo di Gaza a un governo indipendente «basato sul consenso nazionale palestinese e sul sostegno arabo e islamico».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di IDF Spokesperson’s Unit via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Continua a leggere

Più popolari