Vaccini
Pregiudizi sui non vaccinati: ecco lo studio mondiale
I vaccinati con i sieri COVID esprimono atteggiamenti discriminatori nei confronti delle persone non vaccinate. Lo suggerisce un nuovo studio su oltre 15.000 cittadini di 21 paesi in tutto il mondo pubblicato su Nature.
«Gli individui che rispettano i consigli delle autorità sanitarie condannano moralmente i non vaccinati per aver violato un contratto sociale nel mezzo di una crisi», scrivono i due scienziati danesi autori della ricerca. «Coloro che rifiutano i vaccini riferiscono di sentirsi discriminati e sotto pressione contro la loro volontà».
Per misurare il pregiudizio basato sullo stato di vaccinazione COVID-19, i ricercatori hanno chiesto a circa 15.233 persone come si sentirebbero se un loro parente stretto sposasse una persona vaccinata o non vaccinata. Va notato che tale domanda è stata a lungo utilizzata nei sondaggi riguardo alla discriminazione etnica o razziale, o riguardo ai pregiudizi di carattere politico.
Nello specifico, ai partecipanti sono state presentate brevi descrizioni di una serie di individui fittizi e chiesto di immaginare che si trattasse di persone che un loro parente stretto intende sposare. Sono stati mostrati due profili alla volta, uno accanto all’altro, ed è stato chiesto di valutare ogni profilo dicendo se erano d’accordo o in disaccordo con affermazioni come «sarei infelice se questa persona sposasse uno dei miei parenti stretti» e «penso che questa persona sia inaffidabile».
Uno dei sei attributi che descrivevano questi individui fittizi era il loro status vaccinale, che variava casualmente tra «completamente vaccinato» e «non vaccinato». Le altre variabili erano l’età, l’occupazione, gli hobby, la personalità e il background familiare, che distingueva tra persone «nate e cresciute» nel Paese del soggetto dell’esperimento e persone «immigrate dal Medio Oriente».
In sei Paesi – Germania, India, Indonesia, Marocco, Sudafrica e Regno Unito – i non vaccinati sono risultati non graditi tra le persone vaccinate (14 punti percentuali) tanto come persone con tossicodipendenza (15 punti percentuali), e molto più di persone che erano state in carcere (10 punti percentuali), atei (7 punti percentuali) o persone con malattie mentali (6 punti percentuali).
Inoltre, l’antipatia complessiva per i non vaccinati tra le persone vaccinate (13 punti percentuali) è risultata due volte e mezzo maggiore di quella degli immigrati mediorientali (5 punti percentuali).
Secondo il documento quindi le persone non vaccinate affrontano un’ostilità significativamente maggiore rispetto agli immigrati anche in 10 paesi ritenuti ostili agli immigrati.
È interessante inoltre notare che gli atteggiamenti discriminatori nei confronti degli immigrati mediorientali non vaccinati sono risultati altrettanto forti di quelli nei confronti dei nativi non vaccinati.
Contrariamente alla popolazione sierata, i ricercatori hanno scoperto che gli intervistati non vaccinati in media non mostravano quasi atteggiamenti discriminatori nei confronti dei vaccinati.
«I risultati dimostrano che il pregiudizio è per lo più unilaterale», hanno scritto gli autori. «Solo negli Stati Uniti e in Germania troviamo che i non vaccinati provano una certa antipatia nei confronti dei vaccinati. Ma anche qui non troviamo prove statistiche a favore di stereotipi negativi o atteggiamenti di esclusione».
«L’osservazione che gli individui vaccinati discriminano coloro che non sono vaccinati, ma che non ci sono prove del contrario, è coerente con il lavoro sulla psicologia della cooperazione», ha affermato l’autore principale Alexander Bor, studioso di psicologia politica presso la Central European University (CEU), un ente finanziato da George Soros.
«A breve termine, il pregiudizio nei confronti dei non vaccinati può complicare la gestione della pandemia. A lungo termine, potrebbe significare che le società escono dalla pandemia più divise di quanto vi siano entrate», hanno concluso gli autori.
Come riporta Epoch Times, lo studio si è basato sui dati raccolti tra il 3 dicembre 2021 e il 28 gennaio 2022, da 21 paesi: Argentina, Australia, Austria, Brasile, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, India, Indonesia, Italia, Malesia, Messico, Marocco, Romania, Russia, Sudafrica, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Ogni Paese era rappresentato da almeno 500 adulti, campionati in base alla popolazione per età, sesso e regione di residenza.
Allieta molto vedere che ora la scienza arriva, con un po’ di ritardo e senza vera profondità di analisi, a quello che sappiamo da anni – perché lo viviamo sulla nostra pelle: una società divisa, dove quella che abbiamo chiamato la «massa vaccina» – quella che bovinamente, dietro alla promessa del pascolo, si lascia portare dove vuole il padrone, anche al macello – viene compattata dalle istituzioni mentre il segmento di popolazione dissidente viene calcolato come sacrificabile: può essere privato di diritti, privato dell’umanità, cancellato dal mondo (dalla vita pubblica come dai social) come niente fosse, messo alla fame, sottomesso nel modo più brutale.
Mentre gli scienziati scoprono la discriminazione verso i no-vax, noi abbiamo metabolizzato l’apartheid biotico subito – una manovra inflittaci dallo Stato per comando metanazionale – e ci stiamo preparando al prossimo round di emarginazione: quello che faranno con le monete elettroniche, di cui la pandemia e il green pass sono state solo il trampolino.
Epidemie
Vaiolo delle scimmie, Singapore lancia quarantena in stile COVID e campagna vaccinale
In seguito alla dichiarazione di agosto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del vaiolo delle scimmie – ora chiamato mpox – come «emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (PHEIC)», il ministero della Salute di Singapore (MOH) ha dichiarato il 4 settembre che tutti i medici e le istituzioni sanitarie devono segnalare immediatamente al MOH tutti i casi di mpox. Lo riporta LifeSite.
Il ministero della Salute considera l’mpox «una malattia virale causata da due distinti cladi del virus del vaiolo delle scimmie (MPXV), noti come Clade I e II», con i casi di Clade I considerati più gravi di quelli di Clade II.
I sintomi più comuni dell’mpox sono eruzioni cutanee simili a vesciche e febbre, anche se «possono verificarsi gravi complicazioni o la morte in individui clinicamente vulnerabili».
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Secondo una dichiarazione pubblicata sul sito web del ministero della Salute singaporiano, gli ospedali designati sottoporranno a test tutti i casi sospetti di Clade I identificati dai medici di base tramite test di reazione a catena della polimerasi (PCR) su tamponi di lesioni cutanee per la conferma del virus.
In particolare, è stato notato che non vi sono ancora kit di test rapidi point-of-care sufficientemente accurati nella diagnosi dell’mpox.
Una volta verificato un caso di Clade I, il MOH inizierà immediatamente a mettere in quarantena i contatti stretti del caso in una struttura di quarantena governativa assegnata per 21 giorni. Questa considerevole durata di quarantena è simile ai rigidi protocolli di quarantena di Singapore durante il picco di COVID-19 nel 2021.
«Stiamo monitorando attentamente la situazione con le nostre controparti internazionali e siamo pronti a rispondere con decisione se la situazione dovesse cambiare», ha affermato il ministero della Salute in un comunicato stampa citato da Mothership.sg, un sito di notizie singaporiano.
Inoltre, il governo di Singapore ha autorizzato un vaccino presumibilmente per combattere l’mpox. Noto come Jynneos, questo «vaccino» verrà somministrato a due gruppi, vale a dire gli operatori sanitari a più alto rischio di esposizione all’mpox, nonché i contatti stretti dei casi di mpox (Clade I e Clade II), ha rivelato un comunicato stampa del MOH.
Il dicastero della Salute singaporiano sostiene che questo siero è un vaccino vivo attenuato e ha aggiunto che il Comitato di esperti per l’immunizzazione ha affermato che una singola dose dell’iniezione deve essere somministrata entro 14 giorni dall’esposizione per ridurre presumibilmente il rischio di malattia.
In particolare, il MOH ha reso noto che ai contatti stretti dei casi di mpox verrà somministrato il vaccino mentre sono in quarantena, senza però rivelare se a queste persone verrà data la possibilità di scegliere se sottoporsi o meno alle iniezioni.
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Il ministero della Salute ha affermato che l’attuale fornitura di iniezioni di Jynneos sarebbe sufficiente in base all’attuale strategia di vaccinazione contro l’MPox di Singapore.
«Continueremo a monitorare la situazione e ad adattare di conseguenza la nostra strategia di vaccinazione, man mano che la situazione del vaiolo e le forniture di vaccini si evolvono a livello globale», ha spiegato il ministero della città-Stato del Sud-Est asiatico.
A loro volta, i critici di Singapore si sono affrettati a criticare l’annuncio del governo sul suo approccio alla gestione dell’mpox. Iris Koh, fondatrice del gruppo di Singapore «Healing The Divide» e paladina della libertà medica, ha criticato duramente le “misure draconiane” del governo in un post su Facebook del 5 settembre.
Nel suo post, la Koh ha affermato: «Vorremmo avere notizie dal Ministero della Salute di Singapore. Ciò significa che hanno il POTERE di VACCINARCI in ogni caso se trascorriamo 21 giorni nella struttura di quarantena designata dal governo??? Per favore aiutateci a chiarire quali misure draconiane adotterà il Governo. Sappiamo che, in base all’Infectious Disease Act, è possibile, ma spero che questa NON sia un’ulteriore SCUSA per VACCINARCI CON INIEZIONI SPERIMENTALI di mRNA.
«È contro il codice di Norimberga. Meglio che non mi TOCCHINO» continua la Koh. «Sospetto che questa possa essere un’operazione psicologica. Isolarci per 21 giorni e poi farci cedere ai vaccini… Siete stati tutti avvisati. Dovremmo essere tutti molto preoccupati. Aiutatemi a condividere e a rendere virale, per favore».
Il post di Koh ha ricevuto diverse risposte dagli utenti di Facebook. Una di queste risposte recita:
«Nessun caso del più grave mpox Clade I è stato rilevato a Singapore fino ad oggi. Dal momento che non è stato rilevato alcun caso grave di mpox, perché le persone devono sottoporsi alle iniezioni di mpox? Le iniezioni possono prevenire l’infezione, la trasmissione e le malattie gravi? Se il contatto stretto non ha l’mpox, deve comunque vaccinarsi? Se si rifiutasse di vaccinarsi? Se qualcuno morisse dopo essere stato vaccinato, il MOH sarebbe responsabile? Perché non ci sono altre soluzioni, il MOH in ogni caso inocula solo le persone? Molte persone sono morte a causa del vaccino contro il COVID, il vaccino mpox ne ucciderebbe molte di più? Un buon vaccino è quello che può prevenire l’infezione e la trasmissione».
Durante l’apice della mania del COVID-19, Singapore è stata soggetta a un regime di draconiani lockdown governativi – anche con l’uso di robot per la sorveglianza sociale – e campagne di vaccinazione con i sieri sperimentali.
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Il governo di Singapore ha affrontato duramente la resistenza ai vaccini, non lasciando spazio al dissenso contro la sua narrativa vaccinista.
Nel 2022, i luoghi di culto religiosi, comprese le chiese cattoliche, hanno dovuto implementare le «misure di gestione sicura differenziate per vaccinazione» (VDS) imposte dal governo.
Le persone che hanno scelto di rimanere «non vaccinate» per motivi di salute o etici in merito alle iniezioni di mRNA o non potevano liberamente pregare nei luoghi religiosi come desideravano. Non sono state concesse esenzioni religiose a coloro che hanno espresso dubbi sulla ricezione delle iniezioni derivate da linee cellulari di feto abortito.
Come riportato da Renovatio 21, durante la quarantena COVID la città introdusse etichette elettroniche per controllare gli spostamenti della popolazione messa in clausura.
Particolarmente degna di nota l’implementazione di automi per il controllo fisico delle persone, per esempio per il mantenimento del distanziamento sociale.
Aveva destato stupore, in quei mesi, l’utilizzo di cani robotici della Boston Dynamics nei parchi pubblici singaporiani, sempre con il fine di imporre il distanziamento sociale.
Come riportato da Renovatio 21, le autorità di Singapore arrivarono ad imporre ai non vaccinati di pagarsi le spese mediche.
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Autismo
5 scoperte scientifiche spiegano il legame tra vaccini e autismo: perché le agenzie sanitarie le ignorano?
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Adiuvante in alluminio: i dati mancanti per una «spiegazione inequivocabile» dell’autismo indotto dal vaccino
Handley ha iniziato la storia con la scoperta che, a suo dire, collega la ricerca sui vaccini e l’autismo: un articolo del 2018 di Christopher Exley, Ph.D., e colleghi che mostra livelli «sorprendentemente elevati» di alluminio in 10 campioni di cervello di persone autistiche. Secondo Exley, la posizione dell’alluminio suggeriva che stava entrando nel cervello attraverso cellule pro-infiammatorie che si erano caricate di neurotossina. La scoperta di Exley è simile a precedenti ricerche che mostravano cosa accade ai monociti, un tipo di globuli bianchi, nei siti di iniezione del vaccino. Questo è significativo, scrisse Handley, perché diventerebbe chiaro che i macrofagi (un tipo di monociti) stavano spostando l’alluminio dal sito di iniezione al cervello. Secondo Handley, lo studio di Exley «ha fornito gli unici dati mancanti per una spiegazione inequivocabile» di quanto accaduto alle innumerevoli famiglie i cui figli hanno sviluppato l’autismo dopo la vaccinazione. L’adiuvante di alluminio è un additivo che «serve a risvegliare» il sistema immunitario in modo che riconosca l’antigene contro cui il vaccino dovrebbe proteggere, ha spiegato. Secondo uno studio del 2016, la quantità di alluminio a cui sono esposti i bambini è aumentata vertiginosamente a partire dagli anni Novanta, perché i tassi di vaccinazione per tutti i bambini sono aumentati notevolmente e sono stati aggiunti più vaccini al calendario vaccinale infantile. «Un bambino a metà degli anni Ottanta avrebbe ricevuto 1.250 microgrammi di alluminio dai suoi vaccini entro il suo 18° mese di vita se fosse stato completamente vaccinato», ha scritto. «Oggi, quel numero è di 4.925 microgrammi, quasi quadruplicando l’alluminio totale». Tuttavia, l’alluminio non è mai stato testato per la sicurezza nei vaccini per neonati. È una neurotossina dimostrata che comporta un rischio di autoimmunità, secondo gli scienziati canadesi Chris Shaw, Ph.D., e Lucija Tomljenovic, Ph.D., scienziati canadesi. L’alluminio è l’adiuvante più comune nei vaccini, anche se i meccanismi attraverso cui agisce come adiuvante restano sconosciuti. Nonostante la mancanza di dati sulla sua tossicologia, «l’idea che l’alluminio nei vaccini sia sicuro sembra essere ampiamente accettata», hanno scritto Shaw e Tomljenovic. Anche i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e i National Institutes of Health (NIH) hanno ammesso di non avere dati che dimostrino che le iniezioni ripetute con un adiuvante di alluminio siano sicure, ha scritto Handley. Ora un volume crescente di letteratura scientifica dimostra che quelle iniezioni ripetute non sono sicure. La letteratura mostra che «cinque scoperte chiare, replicabili e correlate che spiegano come viene innescato l’autismo hanno formato un quadro innegabilmente chiaro della causalità dell’autismo», ha scritto Handley.Sostieni Renovatio 21
Cinque scoperte chiave:
1. Nel cervello delle persone affette da autismo si verifica un’attivazione permanente del sistema immunitario.
La ricerca del defunto scienziato del Caltech, il dott. Paul Patterson, autore di «Gravidanza, immunità, schizofrenia e autismo», ha dimostrato che il sistema immunitario interagisce con il cervello in modi che possono influenzare lo sviluppo neurologico. Patterson e i colleghi hanno scoperto che se il sistema immunitario di una madre incinta è soggetto a un’elevata attivazione, ad esempio a causa di una grave infezione virale o batterica durante la gravidanza, ciò può influire sullo sviluppo neurologico del bambino, provocando problemi neurologici in seguito. Patterson ha osservato che i cervelli delle persone con autismo mostrano che tale attivazione del sistema immunitario si è verificata, citando i dottori della Johns Hopkins University School of Medicine che hanno trovato «infiammazione neurale» in un esame post-mortem dei cervelli di pazienti con autismo. Tale scoperta è stata da allora replicata più volte, ha scritto Handly, anche da ricercatori in Giappone. Patterson e i suoi colleghi hanno ipotizzato che l’infiammazione neurale cronica sia il risultato di citochine, prodotte dai globuli bianchi a tassi più elevati quando è presente un’infezione, che interagiscono con il cervello fetale. In particolare, una citochina, IL-6, ha un effetto particolarmente potente, hanno sostenuto. Hanno innescato questa infiammazione neurale in un esperimento che prevedeva l’iniezione di IL-6 nei topi e hanno osservato cambiamenti nella neurologia della prole dei topi. In seguito hanno anche collegato l’attivazione immunitaria materna specificatamente ai sintomi dell’autismo nei topi e nelle scimmie. Altri scienziati hanno replicato i loro studi. Nel 2006, Patterson collegò la vaccinazione materna alla possibile attivazione immunitaria. Disse che la ricerca attuale sollevava la questione: «Dovremmo davvero promuovere la vaccinazione materna universale?»Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
2. L’adiuvante di alluminio è altamente neurotossico e provoca l’attivazione immunitaria.
La Food and Drug Administration e il CDC degli Stati Uniti basano le loro raccomandazioni sull’uso dell’alluminio nei vaccini su uno studio del 2011 che ha concluso che l’alluminio si accumula nel sistema scheletrico anziché nei tessuti molli ed è sicuro. Tuttavia, Handley ha scritto che le “ipotesi” sull’alluminio si basano su studi sull’alluminio disciolto, non sull’idrossido di alluminio utilizzato nei vaccini. Ricerche più recenti hanno dimostrato che l’idrossido di alluminio è una nanoparticella che viene assorbita dai macrofagi del corpo, che possono trasportarla facilmente al cervello. Un articolo del 2007 di Shaw ha dimostrato un collegamento tra adiuvante di alluminio e morte dei motoneuroni. Shaw e colleghi hanno pubblicato diversi articoli che dimostrano che l’idrossido di alluminio è neurotossico, in particolare nelle popolazioni pediatriche. Hanno chiesto una rivalutazione «urgente» del profilo di sicurezza dei vaccini contenenti adiuvante in alluminio. Diversi studi condotti in Francia hanno inoltre dimostrato che l’adiuvante di alluminio iniettato nell’organismo finisce spesso nel cervello, causando neurotossicità. Uno studio francese del 2017 pubblicato su Toxicology ha scoperto che l’adiuvante aveva una «biopersistenza di lunga durata», ovvero il corpo non riusciva a liberarsene, ed era collegato a diverse malattie, tra cui «sindrome da stanchezza cronica, disfunzione cognitiva, mialgia, disautonomia e caratteristiche autoimmuni/infiammatorie». Gli autori dello studio francese hanno anche scoperto che dosi basse e costanti erano più neurotossiche di una singola dose elevata e hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che lo “sviluppo massiccio di strategie basate sui vaccini in tutto il mondo” richieda una rivalutazione della sicurezza dell’adiuvante.Aiuta Renovatio 21
3. L’attivazione immunitaria che scatena l’autismo può avvenire nell’utero o dopo la nascita del bambino, mentre il suo cervello è ancora in via di sviluppo.
I ricercatori del Medio Oriente e dell’Europa che hanno utilizzato l’alluminio per indurre l’Alzheimer nei ratti vivi hanno dimostrato che l’alluminio ha causato un aumento di quattro volte dell’IL-6 e ha anche aumentato altre citochine. Sebbene i ricercatori possano accettare che nel cervello delle persone affette da autismo vi sia una disorganizzazione, vi è disaccordo sul fatto che tale disorganizzazione si verifichi nell’utero o dopo la nascita. Molti di coloro che rifiutano l’ipotesi del vaccino contro l’autismo, come il dottor Peter Hotez, negano che sia possibile una riorganizzazione cerebrale postnatale. Tuttavia, le prove di fattori scatenanti postnatali dell’autismo sono forti, ha scritto Handley. Ha citato Vaccine Papers per spiegare che ogni evento di attivazione immunitaria in un bambino suscettibile rende il sistema immunitario più sensibile e reattivo agli stimoli immunitari. Ciò può accadere sia in utero che dopo la nascita, mentre il cervello di un bambino si trova in fasi chiave dello sviluppo. Studi hanno dimostrato che i topi iniettati con IL-6 dopo la nascita mostrano in seguito capacità cognitive compromesse. E studi di casi tra bambini hanno mostrato l’insorgenza dell’autismo a seguito di infezione e infiammazione del cervello.Sostieni Renovatio 21
4. IL-6 indotta dal vaccino contro l’epatite B nei ratti postnatali.
I ricercatori in Cina hanno testato gli effetti dell’attivazione immunitaria indotta dal vaccino sullo sviluppo cerebrale nei ratti. Il vaccino contro l’epatite B, che aveva un adiuvante di alluminio, ha aumentato l’IL-6 nell’ippocampo. Significativamente, gli effetti non sono comparsi fino a quando i ratti non avevano 8 settimane di età, quando i ratti sono quasi completamente adulti. La maggior parte degli studi sulla sicurezza dei vaccini esamina i risultati a breve termine. Secondo Handley ciò potrebbe contribuire a spiegare la comparsa delle malattie mentali in età molto avanzata tra gli esseri umani e a supportare l’ipotesi che i vaccini stiano contribuendo all’aumento delle malattie mentali negli Stati Uniti negli ultimi 25 anni. «Questa è la prova biologica del collegamento tra un vaccino, somministrato a un animale postnatale, che induce un evento di attivazione immunitaria, incluso il marcatore citochinico per l’autismo, IL-6. Una prima assoluta scientifica», ha scritto Handley.5. Diverse analisi hanno rilevato livelli elevati di alluminio nel cervello delle persone affette da autismo.
Come discusso in precedenza, studi come quello di Exley hanno poi rivelato livelli molto alti di alluminio nei campioni di cervello di persone affette da autismo. Questa scoperta è stata fondamentale per comprendere una causa fondamentale dell’infiammazione nel cervello delle persone affette da autismo, ha scritto Handley. La spiegazione più aggiornata e completa del ruolo dei vaccini contenenti alluminio, dell’infiammazione e del sistema immunitario nell’autismo si trova in un articolo del 2022 sulla rivista Toxics. Lo studio, condotto da ricercatori francesi, ha evidenziato i percorsi attraverso i quali un bambino predisposto potrebbe acquisire l’autismo se esposto ad adiuvanti di alluminio.Aiuta Renovatio 21
Che dire del vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia)?
Secondo Handley, gli adiuvanti di alluminio possono anche indurre altre condizioni autoimmuni e infiammatorie , tra cui problemi gastrointestinali riscontrati in molti bambini affetti da autismo. Inoltre, molte famiglie di bambini autistici hanno visto i loro figli regredire dopo il vaccino MPR, che non contiene l’adiuvante di alluminio. Sono necessarie ulteriori ricerche per spiegare appieno perché ciò potrebbe accadere, ha scritto Handley. Ma la ricerca indica che gli effetti dell’MMR potrebbero essere correlati al fatto che è il primo vaccino vivo che i bambini ricevono, intorno ai 12-18 mesi, dopo aver ricevuto molti vaccini che contengono adiuvanti di alluminio. Un «sistema immunitario immerso nell’adiuvante di alluminio e probabilmente già in ebollizione con eventi di attivazione» potrebbe essere spinto oltre il limite dall’incontro con il virus vivo. Potrebbe persino innescare l’alluminio nel corpo per spostarsi nel cervello, ha scritto. Handley si è lamentato del fatto che le agenzie di sanità pubblica continuino a rifiutarsi di studiare la questione. «Ciò che è stato vero durante l’epidemia di autismo rimane vero anche oggi: un numero schiacciante (decine di migliaia) di segnalazioni da parte dei genitori di regressione dei loro figli nell’autismo dopo la vaccinazione». Questi genitori osservavano i cambiamenti nei loro figli ma non avevano una spiegazione scientifica per ciò che stava accadendo, ha scritto Handley. Sono ormai disponibili prove scientifiche sufficienti per elaborare una teoria più rigorosa sul modo in cui i vaccini e gli adiuvanti di alluminio in essi contenuti scatenano l’autismo e altre malattie. «È tempo che il CDC, la FDA [Food and Drug Administration statunitense], Autism Speaks e l’Accademia americana di pediatria affrontino le prove biologiche che ci stanno tutti davanti agli occhi!» ha scritto. Brenda Baletti Ph.D. © 4 settembre, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Vaccini
Vaccino sperimentale contro la poliomielite distribuito a centinaia di migliaia di bambini a Gaza
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
L’esperta di sicurezza dei vaccini, la dott. ssa Suzanne Humphries, si è unita a Polly Tommey di CHD.TV per discutere della campagna di vaccinazione antipolio dell’OMS a Gaza. Humphries ha affermato che l’OMS sta distribuendo un vaccino orale geneticamente modificato per combattere un tipo di poliomielite indotta da vaccino.
Questa settimana, oltre 187.000 bambini sotto i 10 anni sono stati vaccinati contro la poliomielite nella zona centrale di Gaza durante la prima fase di una campagna di vaccinazione antipolio in due turni, ha riferito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La campagna, che continua oggi nella Gaza meridionale, dovrebbe concludersi la prossima settimana nella Gaza settentrionale. Sarà rivolta a circa 640.000 bambini. Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco giornaliero di otto ore nei luoghi in cui vengono somministrati i vaccini, ha riferito Reuters.
Il ciclo di trattamento prevede che i bambini ricevano una seconda dose del vaccino dopo quattro settimane.
La campagna è stata lanciata dopo che a giugno era stato rilevato il poliovirus di tipo 2 derivato dal vaccino in campioni di acque reflue nella zona centrale di Gaza e quattro bambini sono stati segnalati come affetti da paralisi flaccida acuta, una condizione che può avere molteplici cause, tra cui il poliovirus.
Uno dei quattro bambini, un neonato di 10 mesi non vaccinato, è risultato positivo al poliovirus circolante di tipo 2 derivato dal vaccino.
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Il vaccino orale contro la poliomielite è comunemente utilizzato perché gli amministratori sostengono che ha diversi benefici per la vaccinazione di massa in aree con scarse risorse, ha detto oggi la dottoressa Suzanne Humphries, coautrice di Malattie, vaccini e la storia dimenticata: Epidemie, contagi, infezioni, alla conduttrice di CHD.TV Polly Tommey in un’intervista. (Il libro di Humphries include una lunga storia della poliomielite e del vaccino contro la poliomielite)
Poiché il vaccino orale non necessita di refrigerazione e non deve essere somministrato da operatori sanitari professionisti, è più facile utilizzarlo per campagne di vaccinazione di massa, ha affermato Humphries.
Tuttavia, il vaccino orale è anche responsabile della creazione del poliovirus, che ora circola e infetta centinaia di persone in tutto il mondo ogni anno.
I bambini di Gaza ricevono il vaccino geneticamente modificato sviluppato dalla Fondazione Gates
Il vaccino attualmente somministrato ai bambini palestinesi a Gaza è nOPV2, un nuovo vaccino orale contro la poliomielite, incentrato sulla poliomielite di tipo 2.
Il vaccino nOPV2 è geneticamente modificato per impedirne la mutazione e il riacquisto della virulenza. Non è completamente autorizzato, ma nel 2023 l’OMS gli ha concesso un elenco di uso di emergenza.
La rivista Nature ha riferito che il vaccino nOPV2, finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation, ha già dimostrato di riacquistare virulenza in almeno due Paesi.
Humphries ha detto:
«È interessante notare che fermeremo una guerra che non ha avuto assolutamente alcun riguardo per i bambini. Israele è improvvisamente umanitario e fermerà una guerra perché l’ONU e l’Organizzazione Mondiale della Sanità glielo hanno chiesto, così possono entrare e salvare tutti questi bambini che sono stati potenzialmente infettati da un poliovirus derivato da vaccino, somministrando loro un nuovo vaccino orale antipolio geneticamente modificato che non è mai stato completamente testato, che viene rilasciato per uso di emergenza».
«E la maggior parte dei test iniziali sono stati effettuati su persone già completamente vaccinate, in modo che le loro possibilità di avere una mutazione fossero minori per questo motivo».
Humphries ha detto che, nonostante il bambino di 10 mesi sia parzialmente paralizzato, probabilmente recupererà l’uso dell’arto. La maggior parte delle persone che contraggono la poliomielite recupera l’uso degli arti entro 60 giorni, ha detto.
La poliomielite, la malattia che colpisce il midollo spinale e paralizza gli arti, «può essere indotta solo con le tossine», ha detto. «E se è coinvolto un virus, diventa più invasivo in presenza di alcune sostanze chimiche».
La Humphries ha detto che c’è stata poca o nessuna discussione sulle bombe sganciate su Gaza, che hanno «sciolto edifici, sciolto plastica, sciolto elettricità e sostanze chimiche, per non parlare di ciò che contenevano le bombe», ha detto. «La quantità di tossicità che le persone in quella regione hanno dovuto sopportare è astronomica».
Non sappiamo nemmeno a quali sostanze chimiche sono esposte quelle persone, ha detto. Ad esempio, «Se sganciassero bombe su qualsiasi fabbrica che producesse pesticidi, voglio dire, sarebbe sufficiente a causare la paralisi in molte persone in quella zona, proprio lì».
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Anche gli eventi avversi del vaccino non vengono discussi. «Chi seguirà e cercherà gli eventi avversi?», ha chiesto Humphries. «Chi troverà problemi in questi bambini se succede qualcosa [con questo nuovo vaccino]?»
«È sempre la solita vecchia strategia», ha detto, in cui una guerra o una crisi vengono utilizzate per lanciare un nuovo vaccino minimamente testato.
«Penso solo che le persone in quella regione dovrebbero essere un po’ sospettose di ciò che sta accadendo qui», ha aggiunto.
La Humphries, il cui libro descrive nei dettagli la corruzione all’interno dell’OMS e delle Nazioni Unite in merito a malattie e vaccini, si è anche chiesto perché le agenzie si stessero concentrando sulla vaccinazione anziché su questioni di salute pubblica più urgenti e fondamentali, create come conseguenza di questa guerra e in tutto il paese, nei campi profughi.
Gli abitanti di Gaza non hanno cibo, acqua e cure mediche di base, ha detto. E la gente si ammala perché i campi non hanno sistemi fognari, il che potrebbe essere risolto scavando latrine.
Secondo quanto riportato da Common Dreams, al 19 agosto almeno 16.480 bambini sono stati uccisi come conseguenza diretta della guerra e migliaia risultano ancora dispersi o morti.
Molti di quei bambini muoiono di fame e molti altri soffrono la fame e la malnutrizione.
Brenda Baletti
Ph.D.
© 5 settembre, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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