Ambiente
Potente terremoto in Giappone

Un terremoto forte e poco profondo ha colpito il Giappone centrale venerdì pomeriggio, uccidendo almeno una persona e ferendone più di altre 20. Lo riporta il Washington Post.
Il sisma di magnitudo 6.2 ha colpito la prefettura di Ishikawa, sulla costa occidentale dell’isola principale giapponese di Honshu, secondo l’US Geological Survey.
L’agenzia meteorologica giapponese ha misurato il terremoto a 6,5 gradi e ha detto che era centrato a una profondità di circa 12 chilometri.
#terremoto #Japan #Japon #地震 #石川県 #earthquake
El momento del terremoto en #Ishikawa. Lo siento mucho por el pueblo de Japón.
The moment of the earthquake on Ishikawa. I am deeply sorry for japanese people
????????♥️ pic.twitter.com/PxHNAbXPE3— Chris' Sleuth Entertainment (@Sleuthfilms) May 5, 2023
Da allora sono state registrate più di 50 scosse di assestamento abbastanza forti da essere avvertite, inclusa una di magnitudo 5,8 venerdì notte.
La maggior parte degli infortuni e dei danni è stata segnalata nella città di Suzu, all’estremità settentrionale della penisola di Noto, nella prefettura di Ishikawa.
???????? : Mitsuke Island on the Noto Peninsula. It was destroyed by the Magnitude 6.3 earthquake. #Japan pic.twitter.com/gOnzVjm48t
— INDEPENDENT PRESS (@IpIndependent) May 5, 2023
Una persona è morta cadendo da una scala e altre 22 sono rimaste ferite in prefettura, due delle quali in modo grave. Il resto erano ferite lievi.
Circa 100 residenti si sono rifugiati nei centri di evacuazione venerdì notte, secondo il dipartimento di gestione delle crisi della prefettura. Un infortunio è stato segnalato nella vicina prefettura di Toyama, secondo la Fire and Disaster Management Agency.
Vidéo prise sur la route qui capture le moment du séisme de magnitude 6,5 qui s'est produit à 14h42 à Ishikawa au Japon.pic.twitter.com/0y3h9bhSo5
— ⛩ Ryo Saeba – Japon XYZ ⛩ (@Ryo_Saeba_3) May 6, 2023
Danneggiate anche diverse abitazioni. Sabato mattina, alcuni residenti hanno posizionato teloni di plastica blu su parti danneggiate delle loro case prima dell’inizio della pioggia prevista per la sera.
Powerful earthquake of magnitude 7.0 in Japan.https://t.co/XmBRFWgNgY pic.twitter.com/a7TDAGwEjr
— ZetaTalk Followers (@ZT_Followers) May 6, 2023
Un video trasmesso dalla televisione pubblica NHK mostrava una sezione di una collina che si era sgretolata ed era caduta su una casa. Ha anche trasmesso un video girato da un membro dello staff in visita a un parente nella prefettura di Ishikawa che mostrava una stanza che tremava per quasi mezzo minuto, con cornici che tintinnavano sulle pareti.
#update Buildings Collapse after Magnitude 6.5 Earthquake Hits Japan's Ishikawa
terremoto #Japan #Japon #地震 #石川県 #earthquake #japanearthquake #ishikawa https://t.co/rYVHBxc3mI pic.twitter.com/y7M74Vm28D— Shekhar Pujari (@ShekharPujari2) May 5, 2023
Il Giappone celebra diverse festività nazionali questa settimana. Il terremoto ha interrotto i piani di molti vacanzieri.
Il primo ministro Fumio Kishida, tornato venerdì sera da un viaggio multinazionale in Africa e Singapore, ha espresso le sue condoglianze alle vittime del terremoto e ha esortato i residenti a «usare molta cautela» tra possibili forti scosse di assestamento e smottamenti secondari.
Nonostante le paure, non si sono sviluppati tsunami di sorta.
La East Japan Railway Co. ha dichiarato che i treni proiettile che collegano Tokyo e Kanazawa nella prefettura di Ishikawa sono stati temporaneamente interrotti per i controlli di sicurezza ma hanno ripreso le normali operazioni, con alcuni ritardi.
Non ci sono state anomalie nelle centrali nucleari della zona, secondo l’autorità per l’energia nucleare giapponese.
Il Giappone è una delle nazioni più soggette a terremoti al mondo, che ancora ricorda distintamente il violento terremoto del 2011 nel Nord-Est del Paese ha causato un devastante tsunami e la fusione di una centrale nucleare a Fukushima.
Immagine screenshot da Twitter
Ambiente
Il Portogallo accusa la Francia per il blackout

Il Portogallo intende chiedere alla Commissione Europea di fare pressione sulla Francia per le limitate forniture di elettricità da parte di quest’ultima. Lo ha riportato domenica il Financial Times, citando il ministro dell’Energia Maria da Graça Carvalho. La mossa segue il blackout del 28 aprile che ha lasciato milioni di persone in Spagna, Portogallo e in alcune zone della Francia meridionale senza elettricità per un massimo di dieci ore.
Il Portogallo, a quanto pare, incolpa Parigi per non aver completato e ampliato le interconnessioni elettriche critiche con la Spagna – carenze che, secondo Lisbona, hanno aggravato il blackout, limitando il supporto energetico transfrontaliero. L’interruzione di corrente è stata descritta come la più grande nella storia europea recente.
Carvalho sostiene che Bruxelles ha l’autorità di dirimere la questione in base al diritto dell’UE, sottolineando che le deboli interconnessioni tra Francia e Spagna continuano a ostacolare il mercato energetico interno dell’Unione.
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«Coinvolgeremo il presidente della Commissione Europea su questo per garantire che siamo tutti integrati», ha affermato, auspicando una risoluzione. «Questa è una questione europea, non una questione tra i tre Paesi».
Il ministro lusitano ha esortato la Commissione a intervenire qualora il mercato interno fosse compromesso, sottolineando il suo potere di esercitare pressione sulla Francia affinché acceleri i lavori sulle infrastrutture.
La penisola iberica ha uno dei livelli di connettività energetica più bassi dell’UE, ha osservato il Financial Times. I collegamenti elettrici tra Francia e Spagna sono stati automaticamente interrotti per salvaguardare la rete europea più ampia dopo che il sistema spagnolo ha iniziato misteriosamente a cedere durante il grande blackout di tre settimane fa.
All’inizio di questa settimana, il ministro spagnolo per la transizione ecologica, Sara Aagesen, ha dichiarato che un’indagine iniziale aveva rivelato che la reazione a catena delle disconnessioni della rete era stata innescata da guasti alla produzione di energia nelle province di Granada, Badajoz e Siviglia.
Una valutazione tecnica preliminare condotta da Entso-E, l’associazione europea dei gestori dei sistemi di trasmissione, ha segnalato che 2,2 gigawatt di capacità sono andati offline nel sud della Spagna meno di un minuto prima del collasso completo del sistema. Le cause profonde dei guasti alla sottostazione sono ancora in fase di indagine.
Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa era stato lanciato l’allarme per possibili blackout in Francia a seguito della serqua di problemi che, d’improvviso, si erano trovate ad affrontare le centrali atomiche francesi.
La vicenda lasciava intravedere la possibilità che la Francia possa mandare in blackout anche l’Italia. L’Italia denuclearizzata importa dalla Francia una certa quantità di energia elettrica (prodotta anche da centrali nucleari, certo), che si pensa attorno al 4-5%. Una situazione complicata dagli sconvolgimenti del settore energetico degli ultimi anni, con l’impennata dei prezzi a seguito della guerra ucraina e la conseguente nazionalizzazione da parte di Parigi della grande azienda energetica nazionale EDF.
Secondo quanto riportato da La Repubblica nel settembre 2022, l’«equilibrio è a rischio perché EDF, il colosso energetico francese che è stato appena nazionalizzato, avrebbe avvisato i gestori della rete italiana della possibilità di bloccare il dispacciamento verso questa sponda delle Alpi nel 2023 e 2024, per privilegiare le esigenze interne» scrive il quotidiano di Largo Fochetti. «La produzione elettrica transalpina dal nucleare è destinata a precipitare ai mini da trent’anni, trasformando Parigi da un esportatore netto di elettricità a un importatore. Un problema che si somma ai ben noti in arrivo in questi mesi da Mosca».
Nel frattempo, in tutto il mondo vediamo la nuova corsa alla costruzione di centrali atomiche. L’Olanda le vuole. La Corea del Sud le vuole. Il Giappone continua a riaccendere le centrali. Gran parte della Germania, pure qualche ministro, vorrebbe tenersela. La Cina va dritta nonostante misteri e disastri appena scampati (in centrali dove ha investito pure Hunter Biden).
Inutile ricordare al lettore chi domina la produzione di energia nucleare, con ampia expertise sulla tecnologia, nel mondo: bravi, la Federazione Russa.
Ricordando sempre che pure Bill Gates, novello Montgomery Burns, sta costruendo una sua centrale atomica in Wyoming. Come riportato da Renovatio 21, la multinazionale di Bill Gates sarebbe dietro l’inaspettata riapertura della centrale atomica di Three Miles Island, il luogo del peggior incidente ad un reattore nella storia degli Stati Uniti, che sembrava essere stata chiusa definitivamente nel 2019. Anche Google, per star dietro alla mostruosa richiesta di energia richiesta dall’Intelligenza Artificiale, sta correndo verso la costruzione di sette piccoli reattori nucleari per alimentare i data center IA.
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L’Italia rimane ferma al referendum di quasi 40 anni fa, quando c’erano ancora i Verdi, un partito tra i tanti (Socialisti, Democristiani, Socialdemocratici, Repubblicani, Liberali) spazzati via pochi anni dopo: il danno fatto, tuttavia, è rimasto con noi, e lo patiremo in modo assai doloroso.
Tra qualche giorno il Paese voterà un nuovo Parlamento: qualcuno ha sentito parlare di nucleare da qualche parte?
Del resto, sappiamo che l’Italia denuclearizzata è un grande affare per il cugino francese. Il quale premia solennemente con Legions d’honeur a raffica personaggi di un dato partito politico maggioritario, che ha inglobato molte delle istanze dei Verdi, e che di fatto si propone come esecutore di quell’Agenda Verde onusiana che tanto piace anche alle élite stile Davos.
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Immagine di Danieltarrino via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Ambiente
Oscuramento del Sole via geoingegneria: Londra dà il via libera agli esperimenti

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Ambiente
Dispositivo aspira l’anidride carbonica dall’atmosfera e la trasforma in carburante

Un nuovo sorprendente esempio di tecnologia climatica proviene da una startup chiamata SpiralWave: una colonna alta e traslucida che si illumina con sfere di plasma dall’aspetto spettrale.
Questo dispositivo è promosso dal sito di innovazione e tecnologia TechCrunch ed è stato presentato all’evento TechCrunch Disrupt 2024. Il funzionamento appare semplice e lineare: mentre il plasma si muove a spirale lungo la colonna, strappa l’anidride carbonica dall’aria. Questo processo converte il gas in metanolo verde, una fonte di carburante che può essere prodotta in modo rinnovabile e che produce il 95 percento in meno di emissioni di carbonio, stando a quanto dicono i suoi sostenitori.
«Qui potete vedere il plasma in impulsi molto rapidi», ha detto a TechCrunch il CEO e co-fondatore Abed Bukhari. «A ogni impulso, scompone la CO2».
Il Bukhari ha dichiarato che l’idea gli è venuta mentre lavorava nella sua precedente startup, dove per costruire la sua attrezzatura era costretto a utilizzare il cosiddetto plasma freddo, una forma di plasma più fredda comunemente utilizzata nelle luci fluorescenti.
«Avevo bisogno di costruire qualcosa che potesse risolvere la sfida più grande che abbiamo oggi sulla Terra, ovvero rimuovere un’enorme quantità di CO2», ha poi ribadito il Bukhari.
Con SpiralWave, ha costruito due prototipi: un Nanobeam più piccolo e un Microbeam alto più di sei piedi, che è quello che si vede nel filmato. Il modo in cui funzionano è piuttosto ingegnoso: le onde di plasma sono in realtà il risultato di tre impulsi separati di microonde a frequenze diverse, che rompono legami molecolari specifici, secondo TechCrunch.
«Il primo scompone la CO2 in CO, il secondo scompone l’H2O in H e OH, e il terzo li unisce formando metanolo», dice lo scienziato.
Il processo trasforma circa il 75% dell’energia elettrica utilizzata dal dispositivo in metanolo quando si tratta di CO2 e il 90 percento in gas di combustione, ovvero gas espulsi da tubi e ciminiere, un esempio lampante delle emissioni delle centrali elettriche prodotte dalla combustione di combustibili fossili.
Al momento, questi dispositivi possono creare una tonnellata metrica di metanolo dalla CO2 estratta dall’aria ambiente utilizzando circa 10.000 kilowattora di elettricità. Ma con concentrazioni più elevate di gas serra, possono raggiungere quella resa con appena 7.000 kWh.
Non è una quantità di energia irrilevante, tenendo presente che la CO2 viene rimossa nel processo, creando al contempo un combustibile rinnovabile, e che il sistema può essere alimentato da elettricità a sua volta rinnovabile.
Va da sé che bisognerà vedere quanto sarà poi effettivamente efficace nel suo complesso. Ma il suo inventore sogna in grande: l’obiettivo è creare una versione grande, alta quasi cento metri, che potrebbe estrarre circa una gigatonnellata di CO2 all’anno.
«Per combattere il cambiamento climatico, dobbiamo rimuovere 10 gigatonnellate di CO2 all’anno», ha chiosato il Bukhari.
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Non si tratta della prima invenzione riguardo la conversione per la CO2.
Come riportato da Renovatio 21, una startup chiamata Air Company sta producendo vodka a base di emissioni di anidride carbonica. L’azienda utilizza prima l’elettrolisi per separare l’idrogeno e l’ossigeno dall’acqua, che viene poi trasformata in etanolo utilizzando un reattore di conversione del carbonio, che utilizza le emissioni di CO2 catturate. Quindi raffina l’etanolo in un liquore da bere.
La farsa climatica accumula quindi anche questa ulteriore contraddizione. Altro che impronta carbonica e leggi draconiane decrescitiste: con la CO2 (che, ricordiamo, è alla base della chimica organica), a quanto sembra, è possibile avere la botte piena e il serbatoio dell’auto pure!
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