Ambiente
La Siemens alle prese con l’inaffidabilità dell’energia eolica e della sua tecnologia

L’industria tedesca è ancora una volta alle prese con problemi legati all’energia del vento, garantita sulla carta come fonte rinnovabile ma sempre più al centro di grattacapi enormi per l’industria e l’intera Germania.
Il fatto innegabile che il vento non soffia sempre come previsto sta rendendo l’energia eolica una fonte di energia in gran parte inaffidabile.
L’altro grosso problema è l’inaffidabilità della tecnologia delle centrali eoliche. Questo problema ha colpito in modo massiccio il fornitore spagnolo di energia eolica Iberdrola, dopo che i cuscinetti a sfera delle centrali eoliche hanno dimostrato di non funzionare.
Quando si è diffusa la notizia, Siemens Energy, la filiale di Gamesa che fornisce i sistemi a Iberdrola, ha visto le sue azioni perdere il 37% in borsa martedì 27 giugno. Mercoledì hanno riguadagnato il 6,7%, ma hanno perso nuovamente il 2% giovedì.
Bloomberg ha riportato stime di esperti secondo cui la riparazione di circa 1.000 centrali eoliche di nuova generazione potrebbe richiedere più del miliardo di euro dichiarato dalla direzione di Siemens Energy, ma almeno 1,6 miliardi di euro.
La Siemens potrebbe trovarsi di fronte a problemi ancora maggiori se anche le vecchie generazioni di sistemi mostrassero la necessità di riparazioni urgenti. L’intera crisi pone una nuova enorme questione ai piani del governo tedesco di far dipendere in larga misura il futuro approvvigionamento energetico nazionale della Germania dall’energia eolica.
La vicenda pone una grande domanda su alcune sezioni delle élite tedesche che cercano di rendere Siemens e altre parti dell’industria del Paese fornitori globali leader di «tecnologie sostenibili».
Come riportato da Renovatio 21, la Germania ha rinunciato catastroficamente al nucleare nell’era Merkel, affidandosi alle rinnovabili che non solo hanno disatteso le aspettative, ma hanno addirittura fatto riaprire le centrali a carbone. Nella società tedesca, tuttavia, affioravano segni di pentimento ancora prima della distruzione del gasdotto Nord Stream: scienziati, normali cittadini e pure qualche ministro rivogliono l’atomo inibito dalla cancelliera, fautrice dei multiplo disastri ora slatentizzatisi in Europa.
Come riportato da Renovatio 21, anni di politiche folli della Germania merkeliana hanno prodotto disastri grotteschi: non c’è abbastanza vento per le pale eoliche ed è tornata ad far funzionare centrali a carbone, una risorsa che la Germania, alla pari del gas, importava dalla Russia. La regressione tedesca è stata tale che ad un certo punto, scrisse un’analisi Deutsche Bank, si era cominciato a parlare nel Paese della fornitura di legna da ardere per passare l’inverno.
Sull’origine della transizione ecologica la parlamentare di Alternative fuer Deutschland Beatrix von Storch ha dato interessanti ragguagli al Bundestag la settimana passata, spiegando bene « il business delle pompe di calore. L’azienda statunitense Carrier Global acquista il produttore tedesco di WP Viessmann per 12 miliardi di dollari. Chi possiede Carrier Global? L’86% è detenuto da investitori istituzionali. Ciò significa l’industria finanziaria statunitense, BlackRock, Vanguard, American Star e Capital Group».
Le pale eoliche, che oltre che parte dell’agenda climatica costituiscono per alcuni amministrazioni un vero e proprio culto, hanno dato problemi anche in Texas, Paese che di conseguenza ha subito negli anni scorsi blackout e morti per il freddo.
Secondo un documento recentemente pubblicato da Wade Allison, matematico e fisico dell’Università di Oxford, ricercatore al CERN e membro del Keble College professore emerito, l’eolico «fallisce su ogni aspetto».
Ambiente
Immagini dall’eruzione dell’Etna

Spesse colonne di fumo e cenere si sono innalzate nelle scorse ore nel cielo sopra la Sicilia orientale quando l’Etna, il vulcano più grande e attivo d’Europa, è entrato in eruzione lunedì, costringendo decine di turisti ad abbandonare la zona.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha riferito che l’eruzione è stata probabilmente innescata da un crollo parziale del cratere sud-orientale del vulcano.
Fontane di lava e grandi pennacchi di cenere vulcanica hanno raggiunto un’altitudine di circa 6.400 metri, secondo il Centro di Consulenza sulle Ceneri Vulcaniche di Tolosa. Le autorità aeronautiche hanno emesso un’allerta “codice rosso” per i voli operanti nella regione, successivamente declassata ad arancione. Alcuni voli hanno subito ritardi a causa della nube vulcanica.
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I video girati da escursionisti e visitatori mostrano turisti terrorizzati che fuggono giù per il pendio della montagna mentre il fumo nero si alza dalla cima.
Tourists and guides run for their lives when Mount Etna suddenly erupts pic.twitter.com/HKhTiUCuUe
— Nature is Amazing ☘️ (@AMAZlNGNATURE) June 3, 2025
If only we’d given the Paris Climate Accord more money, then the globalist bureaucracy could have stopped Mt. Etna from releasing 10% of the world’s carbon into the atmosphere just now. pic.twitter.com/VS8t5M22RH
— The Redheaded libertarian (@TRHLofficial) June 2, 2025
I was able to photograph Mt Etna’s activity a number of times from the ISS but never on this scale.
📹Steve Turtle
📷 Tim Peake ESA/NASA #etnaeruption pic.twitter.com/oXxRHL8ivO— Tim Peake (@astro_timpeake) June 2, 2025
Another beautiful phenomenon: Volcanic smoke rings from Mount Etnapic.twitter.com/6AjMbFSbY6
— James Lucas (@JamesLucasIT) June 2, 2025
Clearest wide view of the pyroclastic flow generated by today’s eruption of Mt Etna seen from Nunziata di Mascali, Catania.pic.twitter.com/T5DjqKwyBN
— Massimo (@Rainmaker1973) June 2, 2025
🇮🇹ITALIA
Erupción inesperada del volcán Etna en Sicilia 🇮🇹
Este 2 de junio, el Etna tuvo una fuerte explosión repentina que provocó pánico entre turistas y visitantes, quienes huyeron ante la lluvia de cenizas y material volcánico.#Etna #volcán #erupción pic.twitter.com/rIGN5IjPed
— Mónica Saade (@MonicaSaadeX) June 2, 2025
Whoahh! Another video of tourists running from Mt Etna’s eruption this morning 👀pic.twitter.com/NkQ9HucBbz
— Volcaholic 🌋 (@volcaholic1) June 2, 2025
🌋 Il momento della colata piroclastica nel versante sud-est dell’Etna ripreso dalla telecamera di Santa Venerina della Protezione Civile Regione Sicilia.
Nel secondo video, di Mario Denaro, la fuga degli escursionisti e dei visitatori della direzione della colata. pic.twitter.com/LvBrnS3OVS
— Italia 24H Live 🔴 – Notizie dall’Italia (@Italia24HLive) June 2, 2025
Euruzione #Etna pic.twitter.com/1amZUCzUo8
— Newsroom Italia (@NewsRoomItalia) June 2, 2025
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Secondo quanto riportato dalla stampa, circa 40 turisti si trovavano sul vulcano al momento dell’eruzione, ma sembrano essere stati tutti scortati in sicurezza lontano dalla zona. Non si segnalano feriti o vittime.
I vulcanologi dell’INGV hanno affermato che l’attività è iniziata con un forte tremore vulcanico localizzato circa 2,7 km sotto il cratere sommitale.
Il tremore si sarebbe intensificato per diverse ore prima che lava e materiale piroclastico venissero espulsi. L’esplosione segue settimane di lieve attività sismica nella regione.
Nonostante la natura esplosiva dell’eruzione, il flusso di materiale dal vulcano non ha raggiunto la Valle del Leone, un’area situata a circa 2.800 metri di altitudine e frequentata da escursionisti. Le autorità hanno affermato che ciò significa che al momento non vi è alcun pericolo per i residenti.
Un aggiornamento ufficiale ha dichiarato in seguito che l’emissione della nube di cenere era cessata nel pomeriggio.
Tuttavia, le autorità hanno esortato la popolazione a esercitare «estrema cautela» ed evitare le zone ad alta quota intorno al vulcano a causa del rischio di improvvise attività esplosive. I funzionari della protezione civile locale non hanno ordinato un’evacuazione completa, ma sono state dispiegate pattuglie per monitorare l’accesso alle pendici dell’Etna.
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Immagini screenshot da Twitter
Ambiente
Attivisti Greenpeace «rubano» Macron di cera per protestare a favore dell’Ucraina

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📹 Ce matin, la statue d’Emmanuel Macron a été dérobée au musée Grévin 🤣🤣 En toute décontraction, sous les yeux de tous, puis les activistes de Greenpeace l’ont déposée devant l’ambassade de Russie. On vit vraiment dans une époque formidable. pic.twitter.com/qKUSmukN4N
— Mohsa 🇵🇸🇫🇷🇩🇿🇿🇦 (@Kazdal95) June 2, 2025
I manifestanti hanno esposto la statua – che va detto è molto realistica – insieme a striscioni che criticavano le continue importazioni francesi di gas naturale liquefatto e fertilizzanti russi. Gli eco-attivisti hanno affermato in un comunicato di aver «preso in prestito» la statua e di volerla restituire. La procura di Parigi ha dichiarato a Politico che è stata aperta un’indagine per «furto ai danni del museo», ma non sono stati segnalati arresti. Il Musée Grévin non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto. Il lettore può chiedersi per quale ragione Greenpeace prenda di mira la Russia in un contesto, quello della guerra, generalmente non battuto dagli ambientalisti.Des militants de Greenpeace ont volé la statue de cire d’Emmanuel Macron au Musée Grévin et sont repartis en camion avec.
Ce pays est vraiment un divertissement au quotidien.. 🙄 Si seulement, ils avaient pu voler l’original plutôt. 😅😅 pic.twitter.com/23FL6G59sX — Bleu Blanc Rouge ! 🇫🇷 (@LBleuBlancRouge) June 2, 2025
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Ambiente
La dittatura green non finisce: l’UE invita gli Stati membri a ridurre il consumo di acqua

La Commissione europea starebbe pianificando di invitare gli Stati membri dell’UE a ridurre il consumo di acqua di almeno il 10% entro il 2030. La legge segnerebbe la prima direttiva della Commissione sulla riduzione del consumo di acqua nella storia dell’UE. Lo riporta il Financial Times, che cita un piano in bozza che avrebbe avuto modo di visionare.
La proposta giunge in un momento in cui aumentano le preoccupazioni relative alla siccità e all’esaurimento delle falde acquifere a seguito di incendi boschivi sempre più frequenti e inondazioni catastrofiche, che sono costati miliardi all’UE e hanno ridotto le riserve idriche a livelli mai visti prima.
«Dobbiamo riflettere su come utilizzare l’acqua in modo più efficiente», ha dichiarato alla testata la Commissaria europea per l’ambiente, Jessika Roswall, sottolineando che «quando facciamo la doccia, dobbiamo pensarci».
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In parte dell’Europa meridionale è già in vigore il divieto di riempire le piscine. Haris Sachinis, amministratore delegato della società idrica greca Eydap, ha avvertito che Atene potrebbe rimanere completamente senza acqua entro due anni se la siccità persistesse. Il ministro dell’agricoltura cipriota Maria Panayiotou ha lanciato l’allarme: il 2025 potrebbe essere il terzo anno consecutivo di siccità sull’isola e uno degli otto peggiori anni per le riserve idriche degli ultimi cinquant’anni.
Anche la Svezia ha imposto il divieto di annaffiare i giardini con un tubo in alcune zone, mentre in Francia e Spagna le controversie sulle dighe e sui diritti idrici hanno alimentato le tensioni tra agricoltori e ambientalisti.
Lo scorso anno, le politiche ambientali dell’UE, tra cui i limiti all’uso dei pesticidi e la riduzione del consumo di acqua, hanno provocato diffuse proteste da parte di agricoltori e gruppi agricoli in tutta l’Unione, tra cui Francia, Spagna, Germania e Polonia.
La bozza del piano della Commissione Europea prevede maggiori investimenti nelle infrastrutture dell’Unione che presentano perdite. Il gruppo industriale EurEau ha stimato che circa il 25% dell’acqua dell’UE venga disperso a causa di perdite nelle condotte, con alcuni paesi come la Bulgaria che ne perdono fino al 60%.
La Commissione ha stimato che siano necessari 23 miliardi di euro all’anno per gli ammodernamenti. La Banca europea per gli investimenti prevede inoltre di offrire 15 miliardi di euro in prestiti e garanzie tra il 2025 e il 2027 per sostenere gli sforzi. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che attualmente solo il 2,4% dell’acqua viene riutilizzata nell’UE, una cifra che Bruxelles intende aumentare.
Sebbene l’obiettivo di risparmio non sia vincolante, la Commissione incoraggia il raggiungimento di obiettivi nazionali e una migliore raccolta di dati. Una recente valutazione climatica ha rilevato che solo un «numero limitato» di Paesi ha adottato misure di «resilienza idrica».
La proposta fa seguito a un allarme lanciato nel 2023 sulla crescente concorrenza per l’acqua e sui potenziali conflitti transfrontalieri. La Banca Centrale Europea ha inoltre avvertito che la scarsità d’acqua rappresenta una minaccia finanziaria, con una carenza di acque superficiali che potrebbe incidere su quasi il 15% del PIL dell’eurozona.
Il lettore sincero-democratico a questo punto non riesce a capire: ci dicono che per il Cambiamento Climatico Europa sta diventando una regione monsonica, ci mostrano immagini di alluvioni bibliche in ogni parte del continente… eppure saremmo, da Nord a Sud, senza acqua?
Da capire anche come è possibile – visto che l’Europa non è la Mongolia, ma è bagnata da grandi mari e pure da un oceano, e costellata di laghi immensi – che vi sia scarsità di acqua: i dissalatori non sono fantascienza, sono strumenti alla portata di ogni Paese.
La risposta è, semplicemente, che siamo dinanzi al perdurare della dittatura green, la follia totalitaria verde che da Bruxelles vuole sottomettere i cittadini europei e oltre. L’ambientalismo, chi segue Renovatio 21, lo sa, altro non è che uno strumento di controllo sociale, tenuto in piedi dalla farsa climatica tramite personaggi improbabili (Greta Thunberg…) e soprattutto grandi investimenti di immani gruppi finanziari internazionali (facciamo un nome, BlackRock, ma non solo), quella «piovra verde» di cui una deputata AfD, Beatrix Von Storch, due anni fa ebbe il coraggio di parlare al Parlamento tedesco.
Come riportato da Renovatio 21, la scarsità idrica artificiale è già visibile in California, Stato americano dove non solo innaffiare l’orto può essere proibito, ma dove perfino gli sciacquoni del water devono avere bassa potenza, ingenerando così problemi domestici imbarazzanti e di non poco conto. Ma non si è trattato solo di limitazioni assurde alla vita quotidiane: è pensabile che gli incendi apocalittici che hanno colpito Los Angeles a inizio anno siano scaturigine della scriteriata gestione dell’acqua secondo l’ideologia ecofascista.
Ora noi europei dobbiamo prepararci al medesimo trattamento: piegatevi al dogma ambientale e al suo controllo, o non berrete. Non si tratta di analisi nostre, ma di idee lanciate apertis verbis dal World Economic Forum.
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Come riportato da Renovatio 21, Mariana Mazzucato, economista già autrice un tempo di lavori interessanti come Lo Stato innovatore e poi membro della Task Force COVID del governo Conte bis guidata dall’ex CEO di Vodafone Vittorio Colao, in un video di un panel del WEF riemerso in rete faceva sconvolgenti dichiarazioni sull’acqua come «bene comune» e le possibilità di manipolazione della popolazione ottenibili con la sua privazione.
«È importante anche perché non siamo riusciti a risolvere questi problemi che avevano attributi simili, e l’acqua è qualcosa che le persone capiscono (…) Sapete, il cambiamento climatico è un po’ astratto. Alcune persone lo capiscono molto bene, alcuni lo capiscono un po’, altri semplicemente non lo capiscono (…) con l’acqua… ogni bambino sa quanto sia importante avere l’acqua. Quando giochi a calcio e hai sete. Hai bisogno di acqua».
L’acqua è uno dei veicoli attraverso cui faranno passare la nostra sottomissione. Lo Stato moderno è, sempre più letteralmente, antitetico alle Scritture: «Perché io ebbi fame e voi mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere» (Mt 23, 35).
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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