Farmaci
Salvini invoca la castrazione chimica. Il farmaco è lo stesso già dato ai bambini per transessualizzarli
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/02/Lupr-disegno.jpg)
Il ministro dei Trasporti, vicepremier nonché leader del partito Lega Nord Matteo Salvini ha chiesto la castrazione chimica per la masnada di giovani egiziani dello stupro della ragazzina 13enne in Sicilia.
«Ragazzina stuprata da una banda di sette egiziani davanti al fidanzato, minacciato, bloccato e tenuto lontano. Non venitemi a parlare di “tolleranza” o “errore”. Davanti ad orrori del genere non può esistere clemenza ma soltanto una cura: Castrazione chimica. Conto che la proposta presentata dalla Lega venga votata al più presto».
Ragazzina STUPRATA da una banda di SETTE egiziani davanti al fidanzato, minacciato, bloccato e tenuto lontano.
Non venitemi a parlare di “tolleranza” o “errore”.
Davanti ad orrori del genere non può esistere clemenza ma soltanto una cura: CASTRAZIONE chimica.
Conto che la… pic.twitter.com/Chf9oMwte0— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 3, 2024
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Salvini si ripete: aveva chiesto la castrazione chimica anche per lo stupro del Branco di Palermo la scorsa estate. A settembre la Lega aveva depositato al Senato un disegno di legge per un trattamento a base di farmaci di blocco androgenico totale su base volontaria o coattiva. Secondo il DDL, è il giudice a decidere se infliggere il farmaco o meno, tuttavia, in caso di recidiva o di abuso sessuale di minori, il trattamento sarebbe passato automaticamente.
Quella sulla castrazione chimica è una posizione che la Lega ha molto a cuore. L’onorevole Annalisa Tardino, commissaria regionale ed europarlamentare della Lega Salvini Premier, commentando la violenza di Catania dice: «chiediamo da subito condanne esemplari e rimaniamo fermi nell’idea che serve la castrazione chimica per stupratori e pedofili, carcere a vita per episodi simili».
Si può aver poco da eccepire, anche se l’ormone sintetico non ci sembra l’arma definitiva contro l’anarco-tirannia sempre più in fase di caricamento in Italia pure sotto il governo della sedicente «destra»: anche perché i casi da trattare, per avere la sicurezza, potrebbero essere decine, centinaia di migliaia.
Episodi come quello della presa di Peschiera due anni fa, quando bande di giovani immigrati di fatto si impadronirono dell’intera cittadina lacustre con la polizia in assetto antisommossa resa impotente dalla massa, ci fanno pensare che la soluzione dovrebbe essere più radicale di quello che si pensa – ad esempio, un programma di deportazione totale, come quello prospettato da Trump e dai deputati AfD in Germania.
La castrazione chimica è una procedura eseguita attraverso la somministrazione di farmaci speciali che avrebbero l’effetto di ridurre il desiderio sessuale per un periodo di tempo prolungato o in modo permanente. Leggi che permettono la castrazione chimica in alcuni Stati americani, in Canada, in Danimarca, in Germania, in Norvegia, in Svezia e in altri Paesi.
In Russia, la castrazione chimica è stata introdotta nel 2012 come procedura volontaria, che richiede il consenso della persona condannata per abusi sessuali su minori. Anche in Polonia la castrazione chimica è volontaria. La Bielorussia sta pianificando la sua introduzione dal 2023.
Negli USA alla castrazione chimica si associa un’abbondante prescrizione di psicofarmaci che vanno dagli antipsicotici agli antidepressivi SSRI (che sono forse pure peggiori).
La Chiesa cattolica ammetterebbe la castrazione chimica nei casi di reato, purché sia reversibile. Contro di essa, tuttavia, si è espressa nel 2013 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (risoluzione 1945/2013): «nessuna pratica coercitiva di sterilizzazione o castrazione può essere considerata legittima nel XXI secolo».
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In realtà, ci vogliamo soffermare sulla questione della castrazione chimica per un altro motivo: per lo Stato italiano essa esiste già, ma non è assegnata agli stupratori e ai pedofili, ma… ai bambini.
Avete letto bene. La farmacologia di «blocco androgenico totale» è esattamente quella utilizzata per transessualizzare i bambini. Quando il bimbo dice di sentirsi una femmina (che sia o meno il genitore a suggerirglielo) gli si danno i famosi «bloccanti della pubertà», che possono essere farmaci anti-gonadotropinici, anti-androgeni e agonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine. Cioè sostanze che hanno l’effetto di inibire della produzione di testosterone da parte dei testicoli – cioè distruggere la base biochimica della maschilità.
In particolare, la Leurprorelina – commercializzata con il nome di Lupron – può essere utilizzata nel processo di cambio di sesso dei maschi, o come farmaco che blocca la pubertà nei bimbi: secondo la cosiddetta «medicina transgender», insieme alla triptorelina e goserelina, il Lupron può essere utilizzato per ritardare la pubertà nei bambini che vogliono cambiare sesso, ritardandone lo sviluppo fino a quando non possono decidere, e magari prendere altri ormoni sintetici.
Il Lupron, che sta nella lista delle medicine essenziali dell’OMS, è la sostanza oggi più comunemente utilizzato nella castrazione chimica. Parimenti, può essere utilizzato per i bambini transgender al fine di rimandare la pubertà e poi metterli, per tutta la vita, sotto «terapia ormonale sostitutiva, che li riempirà di ormoni sintetici e li renderà un recurrent business dell’industria farmaceutica finché non moriranno – con il conto, magari, pagato dal contribuente.
L’immagine dovrebbe spaccare la testa di chiunque: lo stesso farmaco, dato ai pedofili ed ai bambini… anzi, la sostanza che non ancora si può dare agli stupratori, si può iniettare in bimbi piccoli… Sì, è allucinante. Tutte le polemiche di questi giorni su cliniche ed ospedali che transessualizzano i ragazzini non si rendono conto di quanto oramai questo modello è molto più radicato di quanto si creda, esso è una parte integrante di quello che Renovatio 21 ha definito «Stato etico ormonale».
Lo Stato moderno, lungi dall’essere lontano da posizioni etico-religiose, sa cos’è meglio per voi, e non gli basta – lo vuole imporre per via biologica. La siringa, contenga essa vaccini od ormoni, a questo serve: entrare nel cittadino, spogliato di ogni dignità, diritto sovranità, sin sotto la sua pelle, sin dentro le sue cellule. La sottomissione per lo Stato moderno è biologica, o non è – è biologica almeno in partenza, poi sappiamo che mirano ancora più in profondità…
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Salvini non è solo un sanguigno tribuno del popolo, è un’alta figura istituzionale, un vertice dello Stato. Anche lui, come tanti altri, deve far pace con la dissonanza cognitiva suprema del nostro tempo: lo Stato moderno sta già molto più avanti – materialmente, biologicamente, endocrinologicamente – rispetto a qualsiasi proposta populista. La sua dissoluta pervicacia è invincibile. Il suo programma di inversione totale è portato innanzi in maniera spudorata.
Volete castrare i violentatori? Lo Stato moderno già castra i vostri figli. Il farmaco è lo stesso.
Bisogna che lo comprendano tutti: la matrice dello Stato moderno è la Necrocultura: perverte, umilia, spegne la vita, e fa trionfare la morte e il suo grottesco circo parafiliaco.
Ciò che serve a punire il mostro, viene invece dato ai bambini. Sì, proprio così: fate pace con questa apparente contraddizione, perché i padroni del mondo vogliono che essa sia uno dei fondamenti del XXI secolo.
Realizziamo la grande inversione del Regno Sociale di Satana: l’innocente viene castrato, il carnefice viene premiato, mantenuto, innalzato.
Sacrifici di bambini, mutilazioni, sterilizzazioni – mentre l’orrore viene lasciato dilagare, mentre il sistema viene programmato per moltiplicare il male. Questa è la realtà del mondo dominato dalla Necrocultura.
Abbiamo sempre paura di essere rimasti i soli a dirlo.
Roberto Dal Bosco
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Farmaci
Farmaco per la perdita di peso potrebbe essere associato a un rischio più elevato di cecità: studio
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Sono necessarie ulteriori ricerche, affermano i medici
Per realizzare lo studio, i medici hanno esaminato sei anni di cartelle cliniche di 16.827 pazienti dell’area di Boston, nessuno dei quali era stato inizialmente diagnosticato con NAION. Si sono concentrati su un sottoinsieme di quei pazienti, 1.689 individui, che avevano il diabete o erano sovrappeso o obesi. I dottori hanno confrontato i risultati dopo 36 mesi nei pazienti a cui era stato prescritto semaglutide con quelli a cui non era stato prescritto. La semaglutide agisce aumentando il rilascio di insulina, riducendo la quantità di glucagone rilasciata, ritardando lo svuotamento gastrico e riducendo l’appetito. Lo studio non ha esaminato l’impatto che la semaglutide potrebbe avere sul nervo ottico. Dei 194 pazienti diabetici a cui è stato prescritto semaglutide, 17 hanno sviluppato NAION. Dei 361 pazienti obesi, 20 persone hanno sviluppato la condizione. I risultati suggeriscono un’associazione tra semaglutide e NAION, hanno affermato i ricercatori. Hanno chiesto altri studi che potessero confermare o confutare l’associazione. «Dato che si trattava di uno studio osservazionale, sono necessari studi futuri per valutare la causalità», hanno affermato. Hanno evidenziato alcuni limiti del loro studio. In primo luogo, le cartelle cliniche da loro analizzate provenivano da un campione selezionato di pazienti visitati presso un ospedale specializzato in neuro-oftalmologia. «Pertanto, i nostri risultati potrebbero non essere completamente generalizzabili ad altri contesti», hanno scritto. Il loro studio non ha valutato se i pazienti abbiano effettivamente assunto semaglutide come prescritto. «Abbiamo tuttavia confermato che le dosi prescritte di semaglutide sono state dispensate a tutti i pazienti con NAION», hanno scritto. Inoltre, il loro studio non ha valutato appieno se e in che modo fattori confondenti, come il fumo, potrebbero aver giocato un ruolo nello sviluppo della NAION.Aiuta Renovatio 21
La casa farmaceutica risponde
Un portavoce di Novo Nordisk ha sottolineato queste limitazioni in una e-mail a The Defender. Il portavoce ha anche affermato: «la semaglutide è stata studiata anche in ampi studi di prove reali e solidi programmi di sviluppo clinico (SUSTAIN, PIONEER, STEP, SELECT, OASIS) con un’esposizione cumulativa, incluso l’uso post-marketing, di oltre 22 milioni di anni paziente». Questa totalità di dati «fornisce rassicurazioni» sul profilo di sicurezza del farmaco, ha affermato il portavoce di Novo Nordisk. Il portavoce ha aggiunto che «la sicurezza dei pazienti è una priorità assoluta per Novo Nordisk e prendiamo molto seriamente tutte le segnalazioni di eventi avversi derivanti dall’uso dei nostri medicinali». Attualmente, Novo Nordisk sta conducendo uno studio clinico per valutare gli effetti a lungo termine della semaglutide (dosaggio da 1,0 milligrammi) sulla retinopatia diabetica nei pazienti con diabete di tipo 2. L’azienda, che cura il diabete da decenni , produce metà dell’insulina mondiale ed è stata inserita dalla rivista Time tra le aziende più influenti del 2023 , prevede di completare la sperimentazione nel 2027, ha detto il portavoce a The Defender. Le vendite di Wegovy di Novo Nordisk sono più che raddoppiate tra maggio 2023 e maggio 2024, incassando circa 1,35 miliardi di dollari. Circa il 90% delle vendite complessive di Novo Nordisk nel 2023 è derivato dalla sua divisione dedicata alla cura dell’obesità e del diabete, che comprende Ozempic e Wegovy.L’elenco degli effetti collaterali è in crescita
Lo studio di Boston è l’ultimo di una serie di pubblicazioni mediche che evidenziano i possibili rischi per la salute legati al semaglutide. Come riportato in precedenza da The Defender, ricerche precedenti avevano evidenziato altri gravi effetti collaterali dei farmaci agonisti del GLP-1, tra cui problemi gastrointestinali, comportamenti autolesionistici, complicazioni dell’anestesia e cancro alla tiroide. Inoltre, The Defender ha precedentemente riferito che tra gennaio e novembre 2023 i centri antiveleni americani hanno risposto a circa 3.000 chiamate , ovvero un aumento di oltre 15 volte rispetto al 2019, relative alla semaglutide. Secondo la CNN, molti dei casi di avvelenamento da semaglutide potrebbero essere dovuti a overdose accidentali . Suzanne Burdick Ph.D. © 9 luglio 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni. Immagine di Chemist4u via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0Farmaci
Il microbiota alterato dai farmaci antireflusso
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Gli inibitori della pompa protonica (PPI) sono farmaci antiacido molto diffusi nell’affrontare la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), il bruciore di stomaco e altri disturbi correlati a un’elevata acidità gastrica.
Tali problemi sono sempre più comuni a causa di cattive abitudini alimentari, scarsa attività fisica, fumo, stress e uno stile di vita poco salutare che compromette la digestione. Lo riporta il sito Microbioma News. Un ultimo studio sulla materia è stato pubblicato dalla rivista scientifica Microorganism lo scorso 10 maggio.
I farmaci antireflusso vengono utilizzati insieme agli antibiotici per trattare l’infezione da Helicobacter pylori, un batterio responsabile di gastriti e ulcere gastroduodenali. Questo batterio è molto diffuso: secondo uno studio recente, si stima che ci siano circa 4,4 miliardi di persone positive a livello globale.
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Gli inibitori della pompa protonica agiscono riducendo la secrezione di acido cloridrico (HCl) nello stomaco, diminuendo così l’irritazione della mucosa gastrica e del cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago, importante per prevenire il reflusso gastroesofageo.
Questi farmaci hanno rappresentato un grande progresso nel trattamento dell’ulcera gastrica, una condizione una volta curabile solo con interventi chirurgici rischiosi. Con i PPI, gli effetti indesiderati possono verificarsi nelle prime settimane di terapia o dopo un uso prolungato, specialmente se associati ad altri trattamenti cronici che possono causare problemi gastrici. Uno dei possibili effetti collaterali è l’alterazione del microbiota gastrico e intestinale.
Il microbiota comprende tutti i microrganismi che vivono su superfici come tessuti e mucose, interagendo in un equilibrio con il nostro organismo. Svolgono un ruolo nell’ottimizzazione delle funzioni degli organi e nella protezione dalle colonizzazioni di batteri dannosi.
Lo stomaco e l’intestino ospitano microbioti diversi, influenzati da vari fattori come dieta, stress, fumo, alcol e farmaci, specialmente gli antibiotici. Il microbiota intestinale, particolarmente diversificato, ha profonde implicazioni sulla salute e sullo sviluppo di disturbi in caso di squilibri (disbiosi).
Lo stomaco ha un microbiota meno ricco a causa dell’ambiente altamente acido (pH intorno a 1,4), che favorisce solo batteri acidofili adattatisi all’ambiente.
Recenti studi indicano che nonostante la sua limitata composizione, il microbiota gastrico svolge un ruolo nella protezione da infezioni e patologie come il tumore dello stomaco.
Gli inibitori della pompa protonica (PPI) aumentano il pH gastrico, riducendo l’acidità dei succhi gastrici e degli alimenti parzialmente digeriti che raggiungono l’intestino tenue (duodeno).
Tuttavia, questo aumento del pH può indurre disbiosi gastrica, disturbando l’equilibrio tra i diversi microrganismi e potenzialmente causando disturbi digestivi. Inoltre, il pH gastrico basso rappresenta una barriera contro batteri patogeni, il cui aumento del rischio di colonizzazione può derivare dall’aumento del pH causato dai PPI.
Quindi, sebbene gli inibitori della pompa protonica siano efficaci nel trattamento di disturbi gastrici, il loro impatto sul microbiota gastrico e il rischio di conseguenze indesiderate sottolineano la necessità di un uso attento e ponderato di tali farmaci.
Per quanto riguarda l’intestino, oltre a una dieta equilibrata ricca di fibre vegetali, vitamine e antiossidanti, e alla riduzione dello stress e all’eliminazione del fumo, l’uso di probiotici può essere utile per ripristinare l’equilibrio del microbiota e migliorare il benessere gastrointestinale.
Per quanto riguarda lo stomaco, alcuni studi suggeriscono che l’assunzione di probiotici potrebbe aiutare a prevenire disbiosi del microbiota gastrico durante il trattamento con inibitori della pompa protonica (PPI).
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Come riportato da Renovatio 21, ricerche recenti stanno portando avanti nuovi tipi di antibiotici che risparmiano il microbiota.
Da anni si discute l’importanza dell’esposizione dei bambini ai microrganismi.
Una ricerca dello scorso anno ha dimostrato che i vaccini mRNA COVID-19 riducono i batteri appartenenti al genere Bifidobacteria, un batterio intestinale comune e benefico. La vaccinazione contro il COVID è stata anche collegata alla ridotta biodiversità intestinale.
Come ripetiamo su Renovatio 21, il microbioma è con molta probabilità alla base di una grande rivoluzione medica nei prossimi anni.
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Farmaci
Nuovo antibiotico «risparmia» il microbioma
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