Geopolitica
Gli slavi potrebbero unirsi per «radere al suolo» l’Europa occidentale: parla un eurodeputato slovacco contrario agli aiuti all’Ucraina

L’europarlamentare Miroslav Radačovský ha avvertito i suoi colleghi del Parlamento europeo che continuare a inviare armi all’Ucraina non farà altro che causare la morte di più slavi nel conflitto di Kiev con la Russia e innescare una violenta rivolta contro l’Europa occidentale.
«Dobbiamo smettere di sostenere l’uccisione degli slavi», ha detto martedì Radačovský mentre i deputati discutevano un piano in fase di stallo per fornire 50 miliardi di euro in ulteriori aiuti UE all’Ucraina. «Perché se non lo facciamo, noi slavi potremmo unirci come fratelli – e credo che lo faremo – e radere al suolo l’Europa occidentale, riducendola fino alla manica, ad un prato. E credo che nessuno qui voglia che ciò accada».
Radačovský, fondatore nel 2021 del partito politico slovacco Slovenský PATRIOT, è tra i critici più accesi dell’UE nei confronti del finanziamento del conflitto ucraino e ha espresso uno dei voti dissenzienti quando il Parlamento europeo ha votato a stragrande maggioranza nel novembre 2022 per etichettare la Russia come uno «stato sponsor del terrorismo». Martedì il 71enne parlamentare europeo ha sostenuto che la crisi ucraina è «un problema degli Stati Uniti e dei loro interessi globali».
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«L’UE è diventata vassalla degli Stati Uniti», ha affermato Radačovský, riportato da RT. «Dobbiamo avviare colloqui di pace, ma senza gli Stati Uniti. Dobbiamo fermare gli omicidi».
Il politico slovacco ha espresso i suoi commenti mentre i deputati si sono riuniti per discutere l’ultimo pacchetto di aiuti del blocco per l’Ucraina, a cui il primo ministro ungherese Viktor Orban ha posto il veto a dicembre. I leader dell’UE hanno cercato di fare pressione su Orban affinché cambiasse idea prima che la questione venisse sollevata per un altro voto il 1° febbraio. Un gruppo di 120 eurodeputati ha chiesto la scorsa settimana che l’Ungheria fosse privata dei suoi diritti di voto «per proteggere i valori dell’Unione Europea».
L’eurodeputato Harald Vilimsky, leader dell’FPO, il Partito della Libertà austriaco, ha sostenuto martedì che è «fondamentalmente sbagliato» aumentare il bilancio dell’UE per fornire maggiori aiuti all’Ucraina, soprattutto se il blocco ignora le proprie regole di voto per far approvare il piano. «Con trucchi come questo, non dovreste sorprendervi se la fiducia delle persone nell’UE continua a diminuire».
Lo Vilimsky ha aggiunto che l’Unione europea continua a sponsorizzare il conflitto in Ucraina senza fare alcuno sforzo per porre fine allo spargimento di sangue. «L’Ucraina è diventata da tempo un barile senza fondo», ha detto. «Tutti sanno che il Paese ha anche un enorme problema di corruzione. I miliardi dell’UE stanno alimentando tutto questo più che rallentarlo».
L’irlandese Claire Daly ha detto ai suoi colleghi eurodeputati che stanno aiutando solo gli azionisti degli appaltatori della difesa – non il popolo ucraino – prolungando i combattimenti con la Russia. «Ora è apertamente riconosciuto che questo conflitto avrebbe potuto essere fermato nei primi mesi se l’Occidente non avesse posto il veto all’accordo di pace nell’aprile (2022)», ha detto alla TASS. «E voi avete il coraggio di affermare che questo è un aiuto per l’Ucraina».
Un altro eurodeputato irlandese, Mick Wallace, è d’accordo, affermando che il Parlamento europeo ha «solo una manciata» di membri contrari alla guerra, e che i loro emendamenti che chiedono maggiori sforzi diplomatici in Ucraina sono stati respinti, aggiungendo che i legislatori dell’UE hanno sostenuto massicci aiuti militari per sostenere una «guerra per procura della NATO».
Come riportato da Renovatio 21, il nuovo governo slovacco di Robert Fico, fresco vincitore delle elezioni, ha elencato come una priorità la fine degli aiuti militari a Kiev.
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Geopolitica
La Tunisia dice che la Flottilla è presa di mira in un «attacco deliberato»

El barco “Alma”, parte de la Flotilla Global Sumud que zarpó con activistas y ayuda humanitaria para Gaza, es el navío que fue alcanzado por un dron en aguas tunecinas la noche del martes, según el grupo.
Video: Global Sumud Flotilla/AFP pic.twitter.com/7EKCkaBmwt — NMás (@nmas) September 10, 2025
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“The main boat belonging to the Global Sumud Flotilla (GSF), known as the “Family Boat”, has been damaged by what the participants claim to be a drone while in Tunisian waters.” pic.twitter.com/pKA08JwpCR
— Steephill. Truth to the Battlefield. (@BcSteephill) September 9, 2025
Qualcosa questa mattina ha colpito la nave della Global Sumud Flotilla “Family”, si crede sia un drone, le autorità tunisine smentiscono, alle 10.00 la Flottilla terrà una conferenza stampa. Gli organizzatori hanno dichiarato che le intimidazioni non li fermeranno! pic.twitter.com/5HlwSP9Z0n
— Gianni Lini (@GianniLini) September 9, 2025
Kapal The Family dari Flotilla dibom idf saat masih di perairan Tunisia. Kapal ini ditumpangi Greta Thunberg. Semuanya selamat. pic.twitter.com/WByLJKPNtW
— Yasmina (@TunggalWar51509) September 8, 2025
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Geopolitica
La Von der Leyen vole che l’UE rimuova il diritto di veto dei singoli Paesi sulla politica estera

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha richiesto l’eliminazione dell’unanimità nel processo decisionale di politica estera dell’UE, sottolineando la necessità per l’Unione di agire più rapidamente su sanzioni, aiuti militari e altre misure.
Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo di mercoledì, von der Leyen ha dichiarato che è arrivato il momento di «liberarsi dalle catene dell’unanimità» e di adottare il voto a maggioranza qualificata in alcuni settori della politica estera.
Con l’attuale sistema, tutti i 27 Stati membri devono essere d’accordo per approvare le decisioni. La Von der Leyen ha sostenuto che questo meccanismo ha rallentato la risposta dell’UE alle crisi e ha affermato che il voto a maggioranza eviterebbe che singoli governi possano bloccare azioni sostenute dalla maggioranza.
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Le sue parole hanno immediatamente suscitato l’opposizione di Slovacchia e Ungheria, che hanno entrambe minacciato di utilizzare il diritto di veto per bloccare politiche considerate dannose per i loro interessi nazionali. Il premier slovacco Robert Fico ha avvertito che l’abolizione del diritto di veto «segnerebbe la fine del blocco» e potrebbe persino essere «il precursore di un enorme conflitto militare».
Il premier ungherese Viktor Orbán ha definito la proposta di Bruxelles come un’iniziativa di «burocrati» e ha sostenuto che abbandonare il consenso minerebbe la sovranità, rischiando di trascinare gli Stati membri in guerre contro la loro volontà. Ha previsto che l’UE non sopravvivrà un altro decennio senza riforme strutturali e senza un disimpegno dalla guerra in Ucraina.
La settimana scorsa Ursula aveva accusato la Russia di aver disturbato il GPS del suo aereo, vicenda poi smentita da parte bulgara e dal sito Flightradar24.
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Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni prima la Von der Leyen aveva definito Putin «un predatore».
Come riportato da Renovatio 21, la Von der Leyen due mesi fa aveva accusato la combo costituita da Putin e no-vax come mandanti del voto di sfiducia che l’ha interessata nella vicenda dei messaggini al capo di Pfizer Albert Bourla per le forniture di sieri mRNA (peraltro specialità del marito) cancellati e spariti per sempre.
La Von der Leyen chiede un ingresso accelerato di Kiev in Europa, a cui si oppone il premier ungherese Vittorio Orban sostenendo che ciò trascinerebbe in guerra l’intero blocco.
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Immagine di European Commission via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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