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Armi biologiche, il Belgio accusa la Cina di “bio-spionaggio”

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Funzionari dell’intelligence belga hanno accusato la Cina di spionaggio mirato algli esperti di guerra biologica  e agli esperti in vaccini.

 

Un rapporto della testata EU Osberver illustra in dettaglio alcuni rapporti del servizio di sicurezza nazionale belga, il Veiligheid van de Staat (VSSE – il servizio segreto più antico al mondo dopo quello Vaticano), risalenti a un decennio fa.

 

I documenti mostravano la concreta minaccia dello spionaggio militare, scientifico e medico cinese. «La Cina sospettata di bio-spionaggio nel “cuore dell’UE”» è il titolo dell’articolo, che asserisce che i rapporti VSSE erano basati su più informatori umani.

 

Funzionari dell’intelligence belga hanno accusato la Cina di spionaggio mirato algli esperti di guerra biologica  e agli esperti in vaccini

«Questa area – scrive un rapporto riferendosi ai temi della guerra biologica ed ai vaccini – è di grande interesse per i servizi cinesi  Sia difensivamente, perché la Cina, a causa della sua sovrappopolazione, è molto esposta alle epidemie, oltre che offensiva, poiché ha studiato l’Ebola come vettore offensivo». La rivelazione dello studio dell’Ebola da parte dei cinesi è nota, e il coinvolgimento dell’Esercito della Liberazione del Popolo della RPC con gli sforzi del generale Chen Wei è stato trattato da Renovatio 21 in altri articoli.

 

Le spie cinesi avevano preso di mira Martin Zizi, un ex ispettore di armi biologiche per l’esercito belga, che era, nel 2010, professore di scienze presso la Vrije Universiteit Brussel (VUB), secondo quanto riferito dal VSSE in un rapporto di febbraio di quell’anno.
 

Zizi era divenuto molto amico di una scienziata cinese, che aveva «introdotto nell’ambiente scientifico e medico» in Belgio, ma la scienziata cinese – sostiene il rapporto dei servizi belgi – era un medico militare nell’esercito cinese, e «avrebbe potuto mantenere legami troppo stretti con il suo paese in generale e il suo ex datore di lavoro in particolare».

 

«Era ovviamente MSS», dice  la fonte di sicurezza belga a EUobserver, riferendosi al Ministero della Sicurezza dello Stato cinese (MSS).

 

Il rapporto suggerisce inoltre che Pechino ha preso di mira l’ufficio belga del gigante farmaceutico britannico e produttore di vaccini GlaxoSmithKline (GSK), che ha di recente creato una joint-venture con Sanofi finalizzata alla creazione di un vaccino contro il coronavirus

La fonte dei servizi belgi ha dichiarato a EUobserver che «solo la Cina sta facendo questo tipo di spionaggio altamente specializzato [armi biologiche e vaccini]» in Belgio. Il dottor Zizi ha negato parte di quanto presente nei documenti del controspionaggio.

 

La Cina ha anche preso di mira Jean-Luc Gala, un altro specialista belga della guerra biologica, secondo i rapporti del VSSE. Gala è a capo del Centre de Technologies Moléculaires Appliquées (CTMA), una joint venture militare-privata belga che svolge attività di ricerca sulle armi biologiche.

 

È un colonnello in pensione che ha partecipato a una missione cofinanziata dall’UE per combattere l’Ebola in Africa sei anni fa. Ha usato laboratori mobili sviluppati dal CTMA e ha trascorso parte del suo tempo in aree remote della Guinea per testare Avigan, ha dichiarato il VSSE in un documento del 2014, riferendosi a un farmaco antivirale giapponese, che ora viene studiato nella battaglia contro il coronavirus.

Il CTMA stesso è stato descritto come dal rapporto dei servizi di Bruxelles come «in anticipo sui tempi dal punto di vista del bioterrorismo».

 

Si trova nel campus dell’Università Cattolica di Lovanio (UCL). Alcuni anni fa, il VSSE notò che due curiose entità cinesi avevano aperto uffici su un piano diverso dello stesso edificio del campus che ospitava un’unità dell’istituto belga di armi biologiche.

 

Dovete capire che tutto ciò che riguarda la biologia e le tecnologie molecolari è a duplice uso: gli stessi materiali possono essere utilizzati per la diagnostica di un ospedale o possono essere inclusi in un programma di armamento»

Il rapporto suggerisce inoltre che Pechino ha preso di mira l’ufficio belga del gigante farmaceutico britannico e produttore di vaccini GlaxoSmithKline (GSK).

 

«La GSK non è stato nominata nei documenti VSSE visti da EUobserver – scrive il sito – ma il servizio di intelligence belga è stato in contatto con GlaxoSmithKline Biologicals in Belgio almeno dal 2010, secondo la corrispondenza e-mail tra un senior risk officer IT di GSK e il VSSE di quell’anno, vista da questo sito Web».

 

«I responsabili aziendali della GSK sono venuti anche da Londra in Belgio per briefing sulla sicurezza VSSE sulla recente minaccia cinese (…). E in un altro segno dell’interesse del MSS per GSK, un biochimico cinese è attualmente sotto processo negli Stati Uniti per aver spiato le strutture dell’azienda britannica in Svizzera».

 

«La sua nuova collaborazione con Sanofi la rende ancora più preziosa», racconta la fonte del giornalista, riferendosi a una recente iniziativa GSK con la società farmaceutica francese Sanofi, una joint-venture finalizzata alla creazione di un vaccino contro il coronavirus.

 
«Dovete capire che tutto ciò che riguarda la biologia e le tecnologie molecolari è a duplice uso – ha dichiarato il dottor Zizi dalla California, dove ora lavora come CEO di un’azienda di telemetria – Ciò significa che gli stessi materiali possono essere utilizzati per la diagnostica di un ospedale o possono essere inclusi in un programma di armamento».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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«Agroterrorismo»: cittadini cinesi sorpresi a introdurre illegalmente un fungo nocivo per il grano americano

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Due cittadini della Repubblica Popolare Cinese, sono stati accusati di cospirazione e di aver introdotto illegalmente negli Stati Uniti un fungo classificato come arma biologica. Lo riporta la testata Daily Caller.

 

La letteratura scientifica identifica il fungo Fusarium graminearum come una potenziale arma di agroterrorismo – cioè terrorismo con obbiettivolo le coltivazioni – perché provoca la «carie della testa» (detta anche anche detta «carie del legno» o «mal dell’esca»), una malattia distruttiva delle piante, secondo un annuncio diffuso martedì dall’ufficio del procuratore degli Stati Uniti (USAO) nel distretto orientale del Michigan.

 

La dichiarazione aggiunge che la malattia colpisce «grano, orzo, mais e riso, ed è responsabile di miliardi di dollari di perdite economiche in tutto il mondo ogni anno». Inoltre, il fungo nocivo produce tossine che «causano vomito, danni al fegato e difetti riproduttivi negli esseri umani e nel bestiame».

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Secondo l’USAO, l’FBI (Federal Bureau of Investigation) ha arrestato Jian in relazione alle accuse relative alle sue attività di contrabbando e a quelle di Liu.

 

Le presunte azioni dei due cinesi, tra cui un membro fedele del Partito Comunista Cinese (PCC), rappresentano una delle più gravi preoccupazioni per la sicurezza nazionale.

 

«I due cittadini cinesi sono stati accusati di aver introdotto clandestinamente un fungo, descritto come una «potenziale arma agroterroristica», nel cuore degli Stati Uniti, dove apparentemente intendevano utilizzare un laboratorio dell’Università del Michigan per portare avanti il ​​loro piano», ha dichiarato Jerome F. Gorgon, Jr., Procuratore degli Stati Uniti.

 

Secondo la denuncia, Jian avrebbe ricevuto finanziamenti dal governo cinese per condurre ricerche su questo agente patogeno in Cina, si legge nel comunicato stampa.

 

Secondo la denuncia ottenuta dall’USAO, i suoi dispositivi elettronici conterrebbero prove della sua affiliazione e lealtà al PCC.

 

La denuncia sostiene inoltre che il fidanzato della signora del duo sia un ricercatore presso un’università cinese che studia lo stesso patogeno. Nella denuncia si sostiene che inizialmente l’uomo abbia negato e poi ammesso di aver introdotto clandestinamente il fungo negli Stati Uniti attraverso l’aeroporto metropolitano di Detroit per condurre ricerche presso il laboratorio dell’Università del Michigan, dove lavorava Jian, si legge nel comunicato stampa.

 

«Le accuse penali mosse oggi a Yunqing Jian e Zunyong Liu sono indicative del ruolo cruciale della CBP nel proteggere il popolo americano dalle minacce biologiche che potrebbero devastare la nostra economia agricola e causare danni agli esseri umani; soprattutto quando si tratta di un ricercatore di una grande università che tenta di introdurre clandestinamente materiali biologici potenzialmente dannosi negli Stati Uniti», ha affermato Marty C. Raybon, direttore delle operazioni sul campo per la US Customs and Border Protection (CBP).

 

«Si è trattato di un’indagine complessa che ha coinvolto gli uffici del CBP di tutto il paese, insieme ai nostri partner federali. Sono grato per il loro instancabile impegno, che ha garantito la sicurezza dei nostri confini da ogni tipo di minaccia, tutelando al contempo gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti», ha aggiunto Raybon.

 

Secondo l’USAO, Jian comparirà martedì davanti al tribunale federale di Detroit per la sua prima udienza sulla denuncia. Il caso è oggetto di indagine da parte dell’FBI e della CBP.

 

La vicenda insegna che la guerra biologica del XXI secolo potrebbe seguire vie che non interessano solo i patogeni diretti al corpo umano come il SARS-nCov-2, comunemente noto come COVID, creato in un laboratorio biologico di Wuhano con collegamenti militari, e finanziato da programmi dello Stato profondo statunitense.

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Immagine di International Maize and Wheat Improvement Center via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0

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Elon Musk: ricerca sulle armi biologiche finanziata dall’USAID

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L’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) è un’«organizzazione criminale» che ha finanziato la ricerca sulle armi biologiche, compresi progetti che avrebbero portato all’emergere del COVID-19. Lo sostiene Elon Musk.   Il miliardario della tecnologia stava rispondendo a un post su X in cui si sosteneva che i fondi dell’USAID erano stati utilizzati per sostenere la ricerca sull’acquisizione di funzione sui coronavirus presso l’Istituto di Virologia di Wuhano, portando potenzialmente alla creazione del COVID-19.   «Sapevi che l’USAID, usando i TUOI soldi delle tasse, ha finanziato la ricerca sulle armi biologiche, incluso il COVID-19, che ha ucciso milioni di persone?» ha scritto Musk.   Musk non ha fornito ulteriori dettagli sulle accuse, ma nel post a cui ha risposto si legge: «l’inganno della CIA riguardo alle origini del COVID-19 diventa molto più chiaro se si considera la lunga storia dell’USAID come organizzazione di facciata della CIA».  

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«L’USAID è un’organizzazione criminale», ha scritto Musk in un altro post, rispondendo a un video sul presunto coinvolgimento dell’USAID nella censura di Internet e nel «lavoro illegale della CIA».       EcoHealth Alliance, un’organizzazione non-profit con sede negli Stati Uniti, è stata al centro di controversie a causa del suo lavoro con il laboratorio wuhaniano.   L’organizzazione ha negato che il suo lavoro riguardasse la ricerca sul guadagno di funzione, ma a maggio 2024, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha sospeso tutti i finanziamenti federali a EcoHealth Alliance, citando preoccupazioni sulla supervisione da parte dell’organizzazione di esperimenti ad alto rischio e sulla mancata segnalazione tempestiva delle attività di ricerca.   Come riportato da Renovatio 21, la CIA ritiene che sia «più probabile» che il COVID-19 abbia avuto origine da una fuga di laboratorio piuttosto che da una fonte naturale, ha affermato il portavoce dell’agenzia il mese scorso dopo la conferma di John Ratcliffe come direttore della CIA.   Il Ratcliffe, candidato alla direzione dal presidente Donald Trump, è stato un fervente sostenitore della teoria della fuga di notizie dal laboratorio, definendola «l’unica teoria supportata dalla scienza, dall’Intelligence e dal buon senso». Dopo la conferma, Ratcliffe ha anche affermato che la valutazione della CIA sulle origini del Covid sarebbe stata «una cosa da primo giorno per me».   USAID ha una storia di finanziamenti per iniziative sanitarie globali, tra cui il programma PREDICT, che mirava a identificare virus con potenziale pandemico e che è stato attivo dal 2009 al 2020 in collaborazione con EcoHealth Alliance. Nel 2021, USAID ha lanciato un programma di follow-up da 125 milioni di dollari noto come Discovery & Exploration of Emerging Pathogens – Viral Zoonoses, ma è stato chiuso prematuramente nel 2023.

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La Croce Rossa denuncia: laboratorio contenente virus mortali a rischio nella Repubblica Democratica del Congo

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Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha lanciato l’allarme: gli scontri in corso nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo orientale, potrebbero causare la fuga di campioni di Ebola e di altri agenti patogeni da un laboratorio. Lo riporta l’agenzia AFP.

 

Il direttore regionale del CICR per l’Africa, Patrick Youssef, ha dichiarato martedì ai giornalisti a Ginevra che il laboratorio dell’istituto nazionale di ricerca biomedica della nazione centroafricana rischia di subire interruzioni di corrente, affermando che l’organizzazione è «molto preoccupata per la situazione» nel laboratorio, avvertendo di «conseguenze inimmaginabili se i campioni, incluso il virus Ebola, in esso contenuti, dovessero diffondersi».

 

Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, è apparentemente diventata un campo di battaglia dopo che lunedì i ribelli dell’M23 hanno annunciato di aver conquistato la città dopo settimane di pesanti combattimenti contro i soldati della Repubblica Democratica del Congo e le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite.

 

La Repubblica Democratica del Congo orientale è afflitta dalla violenza da decenni, poiché decine di gruppi armati, tra cui la milizia M23 presumibilmente sostenuta dal Ruanda, competono con il governo per risorse come oro e diamanti.

 

I funzionari delle Nazioni Unite hanno dichiarato che circa 6,5 ​​milioni di persone sono state sfollate e gli ospedali sono sopraffatti dall’afflusso di pazienti feriti. Reuters ha citato le agenzie umanitarie che hanno riferito che cadaveri erano disseminati per le strade di Goma, mentre gli spari hanno devastato la città in difficoltà martedì.

 

I dimostranti hanno attaccato un complesso delle Nazioni Unite e le ambasciate, tra cui quelle di Ruanda, Francia e Stati Uniti, nella capitale, Kinshasa, denunciando presunte interferenze straniere. Il Sudafrica ha annunciato martedì che altri quattro dei suoi soldati di mantenimento della pace nell’ex colonia belga erano stati uccisi negli scontri, portando il numero totale delle perdite di Pretoria a 13. Anche l’Uruguay e il Malawi hanno perso soldati nell’escalation delle ostilità.

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La Croce Rossa e il Programma Alimentare Mondiale hanno dichiarato che i loro magazzini sono stati saccheggiati.

 

«Siamo estremamente preoccupati per il deterioramento della situazione nella città di Goma e nei dintorni. Condanniamo il saccheggio del nostro magazzino medico a Goma, quando la cura e la sopravvivenza dei feriti che sosteniamo dipendono da questo», ha scritto il direttore africano della Croce Rossa su X.

 

Come riportato da Renovatio 21, dichiarazioni di allarme simili sono state lanciate due anni fa dall’OMS anche nel caso del conflitto in Sudan, con rischi riguardo a biolaboratori che, abbiamo appreso, sono siti pure lì.

 

L’ex capo delle truppe di protezione nucleare, chimica e biologica di Mosca, il tenente generale Igor Kirillov, aveva accusato Washington di usare diversi Paesi, tra cui la Repubblica Democratica del Congo, la Sierra Leone, il Camerun e l’Uganda, come terreni di prova per patogeni pericolosi e trattamenti medici sperimentali.

 

Come noto, il generale Kirillov è stato assassinato insieme al suo assistente a Mosca il mese scorso.

 

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Immagine di NIAID via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

 

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