Connettiti con Renovato 21

Maternità

Affitta l’utero di sua sorella. Lei ci ripensa e si vuole tenere il bambino

Pubblicato

il

 

 

La follia della riproduzione artificiale sta facendo emergere negli Stati Uniti – uno dei paesi che con più entusiasmo ha abbracciato provette etc. – casi sempre più estremi e grotteschi.

 

Scoraggiati dai costi e dalle complicanze della maternità surrogata a pagamento, le coppie con difficoltà a procreare si rivolgono ai membri della famiglia per provvedere alla gestazione dei loro bambini.

 

In pratica,  affittare l’utero di una familiare è diventata una opzione possibile, anzi desiderabile.

Affittare l’utero di una familiare è diventata una opzione possibile, anzi desiderabile

 

«Ma se scegliere una parente permette di risparmiare denaro – ed è una forma più famigliare dato che le madri surrogato sono spesso estranee – questa scelta porta con sé una peculiare gamma di complicazioni emotive» annota il New York Post.

 

«Il fatto che la gente pensi che non sia una questione delicata rappresenta un grande problema» afferma alPost Kim Bergman, autrice del libro di prossima uscita Your Future Family: The Essential Guide To Assisted Reproduction. Mentre la maternità surrogata può essere vantaggiosa per alcune famiglie, può diventare inaspettatamente spiacevole per altre. «Bisogna essere certi che tutti abbiano le medesime aspettative».

 

Bergman, di professione psicologa, fa riferimento a un caso avvenuto nel 2009 in New Jersey, dove i papà Donald Robinson e Sean Hollingsworth sono stati trascinati in una lunga e complessa battaglia legale per la custodia con la sorella di Robinson. Lei ha portato in grembo i loro gemelli, ma è rimasta emotivamente legata ai bambini e ha combattuto per ottenerne la custodia dopo la nascita.

L’ombra dell’incesto riprogenetico è gettata su tutta la società moderna

 

 Questi casi, spiega Bergman, dimostrano che per le famiglie è estremamente importante dotarsi di una «rete di protezione», tramite contratti, avvocati o consulenti.

 

«Ed è fondamentale valutare ogni aspetto della decisione, soprattutto come spiegare la situazione al bambino» scrive l’articolo. Auguri.

 

«Se siete a disagio a dire a vostro figlio che la zia Susy vi ha donato gli ovuli è meglio che troviate un altro modo per fare un bambino» conclude Bergman.

 

Spiegare che tua zia è al contempo tua madre non deve essere semplicissimo, nemmeno per una coppia di «genitori» gay.

La vera distruzione della famiglia sta avvenendo, prima che su linee culturali e morali, su base materiale, genetica

 

L’ombra dell’incesto riprogenetico – perché di questo, in fondo si tratta –è gettata su tutta la società moderna: anzi, non è più solo un’ombra, visto che il cambiamento della morale sessuale e riproduttiva l’ha resa una realtà.

 

I casi di incesto in provetta erano fino a qualche anno fa paventati per le banche del seme: due bambini nati dallo stesso «donatore» di gameti; i due crescono in famiglie separate ma nella stessa zona (le famiglie si servono di banche del seme di zona, magari); una volta maturati si incontrano e si accoppiano, senza sapere minimamente di essere fratelli.

 

Ora invece, con gli uteri in affitto in famiglia, l’incesto è persino cercato volontariamente.

 

Il caso più incredibile, ma forse oramai comune, è quello emerso qualche mese fa in Nebraska. Una sessantunenne ha dato alla luce la bambina del figlio e del marito. La donatrice dell’ovulo è la sorella dell’altro papà. In pratica, la nonna ha fatto da madre surrogata per il figlio. La nonna è madre e nonna al contempo, il padre è contemporaneamente padre e fratello e pure zio, la zia è la madre genetica e anche sorella e anche, appunto, zia.

 

Altro che gender: signore e signori, questa è la vera distruzione della famiglia. Che sta avvenendo, prima che su linee culturali e morali, su base materiale, genetica.

Continua a leggere

Bioetica

Feto sorride dopo aver sentito la voce del papà durante l’ecografia

Pubblicato

il

Da

Un video virale di una bambina ancora nel ventre materno che reagisce alla voce del padre mette in luce la bellezza assoluta della riproduzione naturale umana.

 

Il video caricato dal giornale neoeboraceno New York Post, mostra una bambina non nata di 32 settimane sorridere quando sente il padre parlarle durante un’ecografia in un ospedale di Xanxere, in Brasile.

 

Sostieni Renovatio 21

I bambini non nati , che sono persone umane dal momento del concepimento, possono iniziare a sentire i suoni all’interno del corpo della madre a circa 18 settimane. Entro le 27-29 settimane, i bambini possono sentire voci esterne al corpo della madre, come la sua voce e le voci di chi le sta intorno.

 

Infatti, se il padre parla al suo bambino nel grembo materno, il bambino spesso riesce a riconoscere la sua voce quando nasce. La ricerca ha dimostrato che i bambini non ancora nati possono iniziare a riconoscere la voce del padre già a 32 settimane.

 

«Il bambino sicuramente ascolta se la famiglia parla a casa… e inizieranno a identificarli», ha spiegato il medico che ha eseguito l’ecografia a Xanxere.

 

Come scrive LifeSite, il video, caricato il 12 agosto, non solo dimostra l’umanità dei bambini non ancora nati, ma anche la gioia che portano a tutti coloro che li circondano, mentre la stanza si riempie di risate quando la bambina sorride nel grembo materno.

 

«Fatto in modo meraviglioso e meraviglioso», ha commentato un utente sotto il video. «Chiunque dica che non è un essere umano, non è umano lui stesso», ha scritto un altro utente.

 

Femministe, abortisti, mostri vari: fatevi avanti, e diteci che non esiste dialogo tra il feto e la madre – e il padre! –, diteci che quello è un ammasso di cellule di cui potete decidere la morte a piacimento.

 

Diteci che questo non è un essere umano.

 

Chi ha programmato l’introduzione dell’aborto nella società lo sa perfettamente: ed è proprio per questo che il suo sacrificio – il sacrificio umano – è divenuto così centrale per lo Stato moderno.

 

Maledetto, assassino sin dal principio!

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Controllo delle nascite

India, una speciale task force della polizia contro feticidi e infanticidi femminili

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   L’iniziativa in risposta all’ultimo caso di uccisione di una neonata. A denunciare la vicenda il nonno della bambina, insospettito dalla spiegazione del decesso fornita dalla figlia. Medico cattolico plaude all’iniziativa: «urgente» promuovere «valore e dignità» delle donne fin dal concepimento.   Una speciale task force contro i casi di infanticidio di bambine e di omicidio di feti femminili a Vellore. È l’iniziativa lanciata dal governo del Tamil Nadu, nel Sud dell’India, in risposta ad un recente caso di cronaca, in cui una coppia è stata arrestata in seguito alla morte della loro figlia.   Secondo la polizia distrettuale della città il 28enne Jeeva e la moglie Dayana, di 20 anni, originari del villaggio di Yeliur, nel distretto di Vellore sono stati fermati il 6 settembre scorso per aver presumibilmente avvelenato la bambina. Ad avviare l’inchiesta la denuncia presentata da Saravanan, il padre di Dayana e nonno della vittima, che si è rivolto alla locale caserma di polizia (Sho) di Veppankulam, dopo essersi insospettito sulle cause del decesso.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Interpellato da AsiaNews il dr. Pascoal Carvalho, membro del Comitato per la vita umana dell’arcidiocesi di Delhi (Ahlc) e già membro della Pontificia accademia per la vita, plaude all’iniziativa perché è «urgente» promuovere «valore e dignità» delle donne fin dal concepimento.   Ricordando che la Chiesa l’8 settembre celebra il compleanno di Maria, madre di Gesù, egli sottolinea una volta di più l’importanza di contrastare pratiche diffuse come «infanticidio femminile e ferticidio». E ribadisce la contrarietà ai test di determinazione del sesso e gli aborti selettivi, auspicando «un cambiamento nelle coscienze» del Paese, valorizzando programmi di tutela e protezione come il «Cradle Baby Scheme» del Tamil Nadu per i bambini abbandonati.   L’ultima vicenda di cronaca è emersa grazie alla coraggiosa denuncia del nonno della piccola vittima, non convinto dal racconto della figlia secondo cui la neonata sarebbe morta dopo aver perso sangue dal naso e dalle orecchie. In seguito alle indagini, i genitori hanno ammesso di averla uccisa perché «si aspettavano che il secondo figlio fosse un maschio». Ora le forze dell’ordine hanno predisposto la formazione di una unità speciale, chiamata a indagare su tutti i casi di morte di bambine piccole registrati nell’ultimo anno nello Stato.   In passato si sono verificati diversi casi di morte di feti o di infanticidi femminili nel distretto di Vellore. Secondo le statistiche, almeno uno o due decessi per ingestione di latte (secondo la versione ufficiale) e tutti riguardavano bambine.   L’amministrazione distrettuale aveva già inviato una missiva agli ufficiali medici perché considerassero le seconde figlie come «neonati ad alto rischio» e da seguire ogni settimana per almeno un mese. Le autorità hanno anche dato direttiva a tutti gli ospedali di monitorare i progressi delle partorienti e di inviare una squadra composta da infermiere e tecnici del villaggio per controllare delle bambine.

Iscriviti al canale Telegram

Il dipartimento medico dello Stato ha anche intensificato l’applicazione della legge sulle tecniche diagnostiche pre-concezionali e prenatali (PCPNDT) del 1994 per cercare di arginare i feticidi femminili.   A questo si aggiunge il giro di vite sui centri di screening illegali che venivano utilizzati per l’identificazione del sesso.   Un paio di anni fa, nel distretto di Tiruvannamalai, sempre nel Tamil Nadu, sono stati chiusi ben 22 di questi centri. Dopo che la polizia di Vellore ha registrato un caso di infanticidio femminile contro Jeeva e Dayana, la squadra speciale di polizia controllerà infine i casi di aborti e interruzioni mediche di gravidanza (MTP) dell’ultimo anno in ogni distretto.   Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne. Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine generata artificialmente
Continua a leggere

Alimentazione

La dieta delle donne incinte influisce sulle caratteristiche facciali dei loro figli: studio

Pubblicato

il

Da

Un recente studio pubblicato su Nature Communications suggerisce che la dieta di una madre durante la gravidanza è un fattore significativo nel modo in cui si modellano i tratti del viso a causa di una complessa danza tra l’espressione genetica e la quantità di proteine che ingerisce nel mentre il feto sta nel ventre materno.

 

Un team internazionale di scienziati è giunto a questa conclusione raccogliendo e trascrivendo i geni responsabili della formazione del viso umano, identificando da questo gruppo i complessi proteici chiamati mTORC1 che, secondo loro, potrebbero delineare le caratteristiche del viso.

 

Per vedere se il percorso mTORC1 influenza effettivamente i tratti somatici, gli scienziati hanno preso topi e pesci zebra geneticamente modificati dove potevano monitorare l’attività di mTORC1 e li hanno nutriti con diete diverse.

Sostieni Renovatio 21

Da lì, hanno scoperto che una dieta ricca di proteine influenzava l’attività di mTORC1 portando a caratteristiche facciali più prominenti, mentre le diete a basso contenuto proteico portavano a caratteristiche facciali più piccole. In sintesi, hanno scritto, l’assunzione di proteine materiali è correlata a «cambiamenti sottili ma distinti nella forma craniofacciale degli embrioni».

 

«Questa capacità del percorso mTORC1 di modulare la modellatura del viso, insieme alla sua conservazione evolutiva e alla capacità di percepire gli stimoli esterni, in particolare gli aminoacidi alimentari, indicano che il percorso mTORC1 può svolgere un ruolo nella plasticità fenotipica del viso» scrive il paper.

 

«In sintesi, abbiamo dimostrato qui che la via mTORC1 modula la modellatura embrionale degli elementi scheletrici craniofacciali allo stadio di condensazioni condrogeniche, con successiva messa a punto durante l’intercalazione dei condro-progenitori. Inoltre, forniamo prove di un impatto dell’assunzione di proteine ​​materne durante la gravidanza sulla formazione della cartilagine craniofacciale fetale. Questi risultati forniscono importanti informazioni sui meccanismi alla base della modellatura craniofacciale e, potenzialmente, anche sulla plasticità fenotipica di questo processo e, inoltre, aiutano a chiarire il ruolo delle proteine ​​alimentari materiali durante la gravidanza in questo contesto».

Aiuta Renovatio 21

La dieta della madre durante la gravidanza svolge risaputamente un ruolo nell’aspetto dei bambini, come indica il problema dell’assunzione di alcol durante la gravidanza, ciò può portare alla nascita di bambini con determinate caratteristiche che indicano la cosiddetta «sindrome alcolica fetale». Anche il fumo prima o dopo il concepimento è stato collegato ad uno sviluppo embrionale ritardato.

 

Come riportato da Renovatio 21, diversi studi in questi anni hanno portato l’attenzione anche sull’assunzione di farmaci che possono danneggiare i nascituri, come l’ibuprofene (che assunto all’inizio della gravidanza potrebbe interferire con la futura fertilità delle figlie) e soprattutto gli antidepressivi, con riguardo per le benziodiazepine (Xanax, Valium), che secondo studi aumenterebbero il rischio di gravidanze ectopiche.

 

Avvertimenti sono stati fatti nei confronti degli effetti sulle gravidanze dei nuovi farmaci dimagranti. Un comune farmaco antidiabetico è stato collegato due anni fa a difetti alla nascita.

 

In America si assiste peraltro al tristissimo fenomeno dell’aumento delle overdosi di droga tra le donne incinte.

 

Quest’anno è emerso altresì che l’esposizione al glifosato durante la gravidanza può far aumentare il rischio di ridotta funzionalità cerebrale del bambino.

 

Come riportato da Renovatio 21, i nuovi vaccini RSV sono stati correlati alle nascite premature, mentre attivisti come la scrittrice Naomi Wolf sono arrivati a ritenere che i vaccini mRNA abbiano possibilmente un vero e proprio effetto feticida. Due anni fa un parlamentare della provincia dell’Ontario, in Canada, chiese conto del boom di bambini di madri vaccinate nati morti.

 

Come noto, i test per i vaccini COVID sulle donne incinte sono stati iniziati solo dopo che il programma di vaccinazione universale era stato fatto partire includendo pure le donne in dolce attesa.

 

Tre anni fa gli scienziati rilevarono nel corpo delle donne gravide sostanze chimiche indecifrabili.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

 

 

Continua a leggere

Più popolari