Fertilità
L’aborto selettivo ha ucciso 23 milioni di femmine, ma non ditelo alle femministe

Una vasta analisi dei dati della popolazione mondiale mostra che l’aborto selettivo ha causato la nascita di 23 milioni di femmine in meno. La maggior parte di queste «bambine scomparse» sono in Cina e India.
Molte società prediligono i figli maschi alle femmine. Mentre nel mondo si fanno sempre meno figli, si registra una crescita delle famiglie che decidono di abortire i feti femminili nella speranza di avere almeno un figlio maschio.
Una vasta analisi dei dati della popolazione mondiale mostra che l’aborto selettivo ha causato la nascita di 23 milioni di femmine in meno. La maggior parte di queste «bambine scomparse» sono in Cina e India.
Normalmente, nascono da 103 a 107 maschi ogni 100 femmine. Ma la ricerca, riportata da NewScientist, ha rilevato un eccesso innaturale di maschi in 12 paesi a partire dagli anni Settanta, quando è stato introdotto l’aborto selettivo.
Fengqing Chao della National University di Singapore e le sue colleghe hanno sintetizzato i dati delle nascite tra il 1970 e il 2017 di 202 paesi, usando un metodo di elaborazione in grado di riempire le lacune dei paesi con meno dati. Hanno scoperto che nel periodo oggetto della ricerca si è registrato un eccesso di nascite maschili in Albania, Armenia, Azerbaigian, Cina, Georgia, Hong Kong, India, Corea del Sud, Montenegro, Taiwan, Tunisia e Vietnam in alcuni degli anni esaminati.
Si è registrato un eccesso di nascite maschili in Albania, Armenia, Azerbaigian, Cina, Georgia, Hong Kong, India, Corea del Sud, Montenegro, Taiwan, Tunisia e Vietnam
Il team ha scoperto che i numeri stanno rientrando nella media in tutte le nazioni eccetto il Vietnam. Sembra vero anche per la Cina che, secondo il rapporto, conta il 51% delle mancate nascite femminili. Nel 2005 sono nati 118 maschi ogni 100 femmine, nel 2017 erano 114.
«Se in Cina la tendenza a calare continua, resta da vedere», afferma Chao.
I tassi di natalità in base al genere sono tornati normali in Georgia, Corea del Sud e Hong Kong.
Ma il team di Chao sostiene che il calo dei maschi in eccesso in India – che secondo l’analisi conta il 46% delle bambine abortite – è lieve. Con 12 milioni di bambine nate ogni anno a confronto delle 7 milioni della Cina, limitare l’aborto selettivo in India è fondamentale per arrestare questa pratica nel resto del mondo, afferma Sabu George, del Centro Studi sullo Sviluppo Femminile di Nuova Delhi.
Più aumentano le femministe, meno vengono al mondo le femmine.
Le contraddizioni dell’aborto sesso-selettivo non interessano tuttavia solo Cina, India e paesi in via di sviluppo.
Come l’aborto selettivo, che è considerabile un «libero aborto», possa conciliarsi con l’ideologia femminista resta un mistero. Si tratta quindi di una visione politica che permette bizzarramente l’uccisione del proprio gruppo.
L’equazione da considerare quindi è, logicamente la seguente: più aumentano le femministe, meno vengono al mondo le femmine.
Controllo delle nascite
Crollo demografico in Francia

«La storia è la demografia. È lei che lo dà alla luce. Ed è spietata quando ridistribuisce le carte. Perché è anche ciò che controlla tutte le dinamiche del potere e talvolta traccia una linea di demarcazione tra le persone che non vogliono più vivere, perché non hanno più la forza di perpetuarsi».
Inutile dire che queste poche righe scritte da Philippe de Villiers in Domani suoneranno ancora le campane? (Albin Michel, 2016) risuonano tristemente poiché l’INSEE ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto sul tasso di natalità in Francia.
L’istituto di sondaggi stima la popolazione francese al 1° gennaio 2025 in 68,6 milioni di abitanti, di cui 2,3 milioni all’estero: una cifra gonfiata anche dalle naturalizzazioni che rappresentano ufficialmente più di 100.000 persone all’anno.
Pertanto, nel 2024, il saldo naturale è appena positivo: è stimato a +17.000, il livello più basso dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Diminuisce tra il 2023 e il 2024 sotto l’effetto combinato di un calo delle nascite e di un aumento dei decessi.
Il numero delle nascite in Francia è stimato a 663.000 nel 2024, in calo del 2,2% rispetto al 2023: siamo ancora lontani dal famoso «riarmo demografico» auspicato da Emmanuel Macron nella sua conferenza stampa del 17 gennaio 2024, anche se il calo osservato è di entità molto inferiore a quella registrata tra il 2022 e il 2023 e che all’epoca rappresentava il -6,6%.
Un risultato negativo a cui fa eco, come specchiata, l’indice di fecondità totale (TFR) che continua anch’esso a scendere attestandosi nel 2024 a 1,62 figli per donna mentre già stagnava a 1,66 nel 2023.
Pur sapendo che occorre attendere un indice di 2,1 figli per donna per poter contare su un ricambio generazionale: aritmeticamente parlando, la Francia è ben avviata verso un declino inesorabile. E il declassamento che l’accompagna.
Da notare che le donne francesi diventano madri sempre più tardi: nel 2024, l’età media al parto continua la sua tendenza al rialzo e ammonta a 31,1 anni, contro i 29,5 anni di vent’anni fa…
Cécilia Creuzet, specialista in questioni perinatali intervistata da Le Figaro, ritiene che questi dati catastrofici illustrano la «difficoltà che le famiglie, e soprattutto le donne, hanno nel conciliare vita professionale e vita personale». A ciò si aggiunge il problema della «mancanza di posti negli asili nido e di soluzioni per l’infanzia». E sottolineare «il crescente individualismo che vediamo nella nostra società, che è contraddittorio con l’idea di formare una famiglia».
Una spiegazione che dimentica di ricordare che questo individualismo è il frutto di una società secolarizzata, privata di ogni trascendenza, e dove l’antropologia ereditata da due millenni di cristianesimo è stata sistematicamente decostruita dai paladini del wokismo.
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Nel 2024, invece, la speranza di vita si stabilizza su un livello storicamente elevato: è pari a 85,6 anni per le donne e esattamente a 80 anni per gli uomini. Un dato superiore alla media europea e che evidenzia ulteriormente l’invecchiamento della società francese: in Francia, una persona su cinque ha attualmente almeno 65 anni.
Il numero dei matrimoni è di nuovo in leggero aumento rispetto al 2023, ma in totale il numero dei matrimoni celebrati nel 2024 – 247.000 – è superiore del 10% rispetto al livello del 2019. Tale incremento va comunque ponderato precisando che il dato fornito dall’INSEE comprende i 7.000 «matrimoni» conclusi tra persone dello stesso sesso…
Una Francia che invecchia, in cerca di identità, priva di valori da trasmettere e stanca di esistere: questa la triste conclusione che emerge dalla lettura del rapporto INSEE. Tuttavia, la primogenita della Figlia della Chiesa non è ancora arrivata alla fine della sua storia: i bambini non cadono certo dal Cielo, ma se i francesi guardano un po’ di più verso di esso, non c’è dubbio che arriverà la primavera demografica.
Articolo previamente pubblicato su FSSPX.News
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Cancro
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Famiglia
Tasso di fertilità russo «catastroficamente basso»: il lamento del Cremlino

Il tasso di fertilità della Russia è «catastroficamente basso» e rappresenta una minaccia per il futuro del Paese, ha avvertito lo scorso mese il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente affrontato la questione demografica in un decreto sugli obiettivi di sviluppo nazionale.
Secondo Peskov, l’attuale tasso di fertilità totale in Russia è a un livello «terribilmente» basso, pari a 1,4, il che lo rende simile ai livelli registrati altrove in Europa e in Giappone.
«Viviamo nel Paese più grande del mondo, ma ogni anno siamo sempre meno. La tendenza può essere invertita solo aumentando il tasso di fertilità», ha detto Peskov a un forum mediatico nei pressi di Mosca.
Il tasso attuale è «catastrofico» per il futuro della nazione, ha aggiunto. Peskov ha descritto le donne che hanno tre o più figli come «eroine» allo stesso modo dei veterani militari o degli scienziati che inventano cure per malattie mortali.
A maggio, Putin aveva firmato un decreto sugli obiettivi di sviluppo del Paese fino al 2030, tra cui l’aumento del tasso di fertilità a 1,6 entro il 2030 e a 1,8 entro il 2036.
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Il decreto mira a «garantire uno sviluppo economico e sociale sostenibile» della Russia, ad aumentare la sua popolazione e a migliorare gli standard di vita dei cittadini.
Secondo le statistiche ufficiali, il tasso di fertilità del 2023 di 1,41 è stato il più basso in Russia in 17 anni. Il tasso più alto mai registrato di 1,78 è stato registrato nel 2015.
Lo scorso anno in Russia sono nati poco più di 1,2 milioni di bambini, il numero più basso dal 1999.
Il Paese sta affrontando una crisi demografica «terribile» che potrebbe causare una grave carenza di manodopera fino a 2,4 milioni di lavoratori entro il 2030, ha avvertito a giugno il vice primo ministro Dmitrij Chernyshenko.
Come riportato da Renovatio 21, alcuni deputati russi stanno lavorando ad una legge che etichetti come «estremista», e quindi perseguibile, l’ideologia dei «senza figli».
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