Gender
Vescovo si lamenta per la bandiera LGBT strappata dalla chiesa mentre si permetteva una messa blasfema per il Pride

Il vescovo di Syracuse, New York, ha condannato la rimozione di una bandiera dell’«orgoglio» LGBTQ da una parrocchia della sua diocesi definendola «inopportuna». Lo riporta LifeSite.
Nella notte tra il 6 e il 7 giugno, un uomo cattolico non identificato ha strappato una bandiera del «pride» dalla chiesa cattolica di Tutti i Santi a Syracuse, ha rivelato il sito web della parrocchia.
Durante una successiva messa blasfema dell’«orgoglio» tenutasi nella chiesa, il pastore padre Fred Daley, che si descrive come un «prete gay», ha citato una lettera del vescovo di Syracuse, Douglas J. Lucia, in cui il prelato condannava la rimozione e l’incendio della bandiera.
«Ho appreso dello sfortunato incidente riguardante la bandiera del pride», ha scritto Lucia. «Certamente non riflette l’amore e la compassione che questo mese, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, vuole promuovere».
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Secondo Daley, l’uomo che ha ammainato la bandiera sacrilega ha inviato un’e-mail anonima alla parrocchia, rivelando di essere un cattolico convertitosi di recente e di aver bruciato la bandiera.
Durante la cosiddetta «Messa dell’orgoglio» della parrocchia di Ognissanti, tenutasi la domenica della Trinità (anche festa del papà), Daley disse ai fedeli che stavano celebrando il «Pride Weekend».
«L’arcobaleno è un simbolo meraviglioso della diversità di Dio, e noi siamo chiamati a celebrare la diversità di Dio», ha affermato padre Daley, suggerendo in modo blasfemo che l’omosessualità e il «transgenderismo» siano voluti da Dio.
In seguito ha accolto il «signor Kevin Noble Ward», una donna con un orientamento sessuale incerto e membro di una chiesa episcopale locale, per pronunciare l’omelia e «condividere il suo viaggio verso la verità, la sua verità».
Lo Ward, già protagonista di un articolo del Washington Post che promuoveva il transgenderismo, ha parlato a lungo durante l’omelia della sua decisione di «passare da donna a uomo» e del suo rifiuto di una precedente confessione da lei definita «anti-LGBTQIA+».
Il Direttore delle Comunicazioni della Diocesi di Siracusa ha chiarito mercoledì a LifeSiteNews:
«In una lettera a tutti i sacerdoti del 2024, il vescovo Lucia affermava che “nessun striscione laico relativo a particolari movimenti popolari dovrebbe essere appeso nelle nostre chiese o esposto nelle proprietà ecclesiastiche. Non vedo alcun problema nell’avere una bandiera americana o vaticana sui nostri edifici o all’interno dello spazio di culto. Questa è una tradizione consolidata. Tuttavia, l’esposizione di striscioni, manifesti, bandiere, ecc. con connotazioni politiche non è appropriata e non trova posto nelle nostre parrocchie, dove tutti dovrebbero essere benvenuti».
«Il Vescovo Lucia ha ricordato a Padre Daley questa direttiva prima della Messa di Ognissanti dello scorso fine settimana, in risposta alla notizia dell’incendio della bandiera. Le violazioni liturgiche non sono in alcun modo tollerate o approvate dal Vescovo Lucia, che sta affrontando la questione».
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Immagine di Ser Amantio di Nicolao via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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Candace Owens dice che Trump le ha detto di smettere di parlare di Brigitte Macron

La celebre commentatrice statunitense Candace Owens ha affermato la scorsa settimana che il presidente americano Donald Trump le ha chiesto personalmente di smettere di parlare della moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, che Owens ha precedentemente affermato essere un uomo, dopo che le era stato detto che Macron aveva sollevato l’argomento durante la discussione sui colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Lo riporta LifeSite.
La settimana scorsa durante una trasmissione in diretta del suo podcast Candace, Owens ha raccontato come il 24 febbraio un’amica le abbia detto che qualcuno «molto in alto» alla Casa Bianca le aveva chiesto di smettere di parlare di Brigitte Macron, sulla quale aveva svolto ricerche approfondite per la sua serie Becoming Brigitte. Nella serie di podcast la Owens dà voce a giornalisti che ritengono che la première dame francese sia nata come uomo.
Per tali incredibili affermazioni, la Owens ha già ricevuto più lettere dai legali dei Macron.
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La Owens afferma di aver inizialmente rifiutato la richiesta di tacere, insistendo sul suo diritto alla «libertà di parola». Quando, a quanto pare, avrebbe richiamato l’amica per discutere ulteriormente della questione, le è stato detto che Macron stava «bloccando i negoziati per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina» finché Owens non avesse smesso di parlarne.
All’inizio di quest’anno, la Owens aveva dichiarato di aver ricevuto una lettera da uno studio legale che rappresentava Emmanuel e Brigitte Macron, che sostanzialmente, dice, avrebbe funto da «minaccia legale». Secondo quanto raccontato dalla giovane giornalista madre di quattro figli, la lettera affermerebbe che «la signora Macron non vi deve la prova di essere, e di essere sempre stata, una donna».
La Owens dice di aver notato, poco prima di ricevere la chiamata dalla sua amica il 24 febbraio, che Macron quel giorno si trovava a Washington e che aveva lasciato la Casa Bianca solo poche ore prima. Disse all’amica che avrebbe riflettuto e pregato per la richiesta. All’epoca avrebbe anche detto al marito, il cattolico britannico George Farmer, che «nessuno avrebbe mai creduto» a quello che era appena successo.
Poco dopo, la Owens ha raccontato di aver ricevuto una chiamata da un membro dello staff della Casa Bianca che le ha detto di «fare semplicemente quello che dice il presidente» riguardo a Brigitte. Candace racconta di essere rimasta infastidita da quello che ha descritto come l’atteggiamento «pomposo» del membro dello staff. «Non avrebbe potuto essere… più arrogante», ha detto riferendosi alla persona che aveva chiamato.
L’opinionista cattolica ha poi dichiarato di aver deciso di contattare Tucker Carlson per chiedere consiglio, che le avrebbe detto, in sostanza: «alla fine, la verità è ciò che conta, ma se potessi porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia, lo farei».
«Non vuoi che il sangue dei cristiani sia sulla tua coscienza, ma anche la libertà di parola è importante» le avrebbe consigliato il Carlson. «Dovresti dire che lo farai, “finché…”, ma a un certo punto devi informare la gente di quanto accaduto».
Candace racconta di aver quindi ricevuto una telefonata dal presidente Trump in persona. Il presidente sarebbe subito entrato nella questione, dicendole: «sto negoziando… questa persona vuole questo e quest’altra vuole quest’altro… e non hai idea di quanto sia complicato portare a termine uno di questi accordi».
Secondo la Owensa, Trump ha continuato a raccontarle di come, mentre accompagnava Macron alla sua auto durante la sua recente visita alla Casa Bianca, il presidente francese gli avesse chiesto se conoscesse Candace, e poi lui gli avesse chiesto di «smettere di parlare» di sua «moglie».
Trump avrebbe detto durante la loro telefonata che Brigitte è «vecchia, questo la sta davvero, davvero colpendo», prima di aggiungere: «l’ho vista da vicino e mi sembra una donna».
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La Owens avrebbe spiegato a Trump che l’aspetto di Brigitte è dovuto al fatto che si rivolge a un «medico straordinario» specializzato in interventi chirurgici per transgender. Candace gli avrebbe anche detto di non essere «molto soddisfatta della richiesta», insistendo rispettosamente sul fatto che non era «colpa» sua se Macron aveva sposato un uomo.
Trump avrebbe risposto: «siamo davvero vicini a concludere questa cosa», riferendosi ai negoziati di pace tra Ucraina e Russia. «È stato davvero facile lavorare con Macron».
La giornalista ha affermato che, sebbene Trump non le abbia detto specificamente che Macron aveva minacciato di ostacolare i negoziati di pace, le ha detto che lui e Macron avevano discusso della guerra tra Russia e Ucraina «tutto il giorno» e che lui stava cercando di negoziare un accordo di pace.
Owens avrebbe detto a Trump di essere disposta a smettere di parlare di Brigitte a breve termine, ma ha chiarito di aspettarsi che entro pochi mesi avrebbe potuto tornare a parlare di Brigitte. Inizialmente Trump si sarebbe mostrato aperto a questo compromesso, ma poi avrebbe insistito sulla necessità di poter collaborare con Macron «a lungo termine». Pertanto, la chiamata si sarebbe conclusa in un vicolo cieco.
Commentando la sua interazione con Trump, la Candazza ha rincarato la dose nel suo podcast chiedendo a Emmanuel Macron di «dimettersi» dalla carica di presidente della Repubblica Francese.
«Non c’è esempio più grande della mancanza di moralità di un leader» che minacciare di bloccare i negoziati di pace e «lasciare morire la gente» finché un podcaster non smetterà di parlare di sua moglie, ha affermato.
«Sono terrorizzati. Perché ovviamente tutto quello che ho scoperto è vero. La finzione non ti farebbe fare una cosa del genere», ha continuato Owens.
La Owens afferma di credere che la reazione provocata dai suoi commenti non sia semplicemente una risposta ai suoi tentativi di denunciare la possibilità che Brigitte sia un uomo, ma piuttosto che coinvolga una rete di eventi «profondamente sinistra» che coinvolge una rete mondiale di persone, aggiungendo di avere sentore che dietro la richiesta di smettere di parlare della coppia ci sia qualcuno più potente dei Macron.
Come chiarito nei suoi podcasti, Candace ipotizza che esista una setta pedofila al potere – non necessariamente confinata a un solo paese, ma che esiste anche in Francia – il che, secondo lei, spiega la reazione negativa alle narrazioni di cui ha parlato nel suo podcast.
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In uno degli ultimi episodi, la Owens ha celebrato il fatto che Macron è tornato a parlare con Putin dopo tre anni, attribuendosi una parte del merito, ma dicendo al contempo che quello era il segnale per cui poteva, come da accordi con Trump, riprendere a parlare della questione Brigitte.
Candace ha dichiarato di aver più volte reiterato il suo invito alla prima dama di Francia ad essere intervistata per mettere a tacere ogni dubbio, ma la risposta degli avvocati della coppia presidenziale (ultimamente sulle cronache per un supposto litigio con manata in faccia visti sull’aereo che li portava in Vietnam) è stata quella di dire che la moglie di Macron non deve provare niente.
Ancora un anno fa Macron aveva respinto pubblicamente le voci sul sesso della moglie.
Come riportato da Renovatio 21, la giornalista francese che sosteneva che la Macron fosse un uomo cinque mesi fa ha chiesto asilo in Russia. L’anno scorso un tribunale francese aveva multato due donne che sostenevano la tesi di Brigitta nata maschio.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Vescovo spagnuolo neo-nominato aveva dichiarato pubblicamente di sostenere le «benedizioni» omosessuali

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