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Geopolitica

Missili in Polonia. La Russia nega. Chi vuole la Terza Guerra Mondiale?

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La Russia non ha effettuato alcun attacco contro obiettivi vicino al confine polacco-ucraino, ha detto martedì il ministero della Difesa a Mosca, in seguito alle notizie di un missile che ha colpito il villaggio di Przewodow e ucciso due civili.

 

«Alcuni media e politici occidentali hanno affermato che la Russia è responsabile dell’incidente. Tuttavia, non è stata fornita alcuna prova a sostegno di tali affermazioni» scrive la testata governativa russa in lingua inglese Sputnik.

 

I frammenti di missili, le cui foto sono state pubblicate dai media polacchi sulla scena, «non hanno nulla a che fare con le armi russe», ha affermato il ministero della Difesa russo.

 

Le dichiarazioni dei media e dei funzionari polacchi sui presunti missili «russi» caduti nell’area del villaggio di Przewodow sono «una deliberata provocazione per aggravare la situazione», ha aggiunto l’esercito russo.

 

Di fatto, l’unica «prova al momento» sono dei video telefonici confusi dove si vedono dei detriti e un trattatore, che epperò appare integro. Ciò è bastato a molti giornali internazionali, e italiani, e Bruno Vespa, etc. per parlare di «missili russi». Magari dimenticando che alcuni «missili russi», come gli S-300, sono in dotazione anche dell’Ucraina…

 

 

Martedì sera la Polonia ha convocato una riunione di emergenza del suo consiglio di sicurezza nazionale, dopo che almeno due civili sono stati uccisi quando uno o più missili hanno colpito il villaggio nella regione di Lublino, appena oltre il confine con l’Ucraina.

 

Mentre l’Associated Press ha riferito che i missili russi erano entrati in Polonia, citando un anonimo «alto funzionario dell’Intelligence statunitense», il Pentagono ha rifiutato di confermare l’affermazione.

 

«Posso dirvi che al momento non abbiamo alcuna informazione per corroborare tali rapporti e stiamo esaminando ulteriormente la questione», ha detto ai giornalisti il ​​generale di brigata dell’aeronautica militare Patrick Ryder, quando gli è stato chiesto dell’incidente di Przewodow.

 

Il portavoce del governo polacco Piotr Mueller ha invitato i media e il pubblico a «non pubblicare informazioni non confermate».

 

Funzionari degli Stati baltici hanno incolpato la Russia e affermato che la Polonia avrebbe dovuto invocare l’articolo 5 della NATO per rappresaglia.

 

Nel frattempo, il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha accusato la Russia di «terrorismo» e ha affermato che la NATO deve «agire» contro questo «attacco alla sicurezza collettiva».

 

Il caso del presunto attacco russo dentro i confini NATO arriva curiosamente dopo che i vertici USA sia militari che civili – il presidente Biden e il generale Milley – avevano dato segni della volontà di cercare, a questo punto, il negoziato con il Cremlino.

 

Appare davvero strano che i tiri di precisione russi abbiano sbagliato il bersaglio andando a colpire la linea che fa scattare automaticamente la Terza Guerra Mondiale, che è cosa che, a differenza di Kiev e dell’apparato militare-industriale intorno alla NATO, Mosca non desidera.

 

Come riportato da Renovatio 21, i missili russi sono stati in grado di colpire infrastrutture energetiche con una tale precisione da lasciare intatto il sistema di generazione di corrente, andando a distruggere solo gli impianti di distribuzione, che sono rimpiazzabili.

 

A inizio conflitto si ricorda il missile che colpì la caserma di Yavarov, antica struttura militare sovietica riconvertita poi dagli Ucraini in luogo di addestramenti con la NATO. A Yavorov, che sta a nemmeno 20 chilometri dal confine polacco, perirono centinaia di foreign fighter accorsi in Ucraina.

 

Il malizioso può notare che il governo democratico USA starebbe pensando a smobilitare  il supporto a Kiev proprio quando va in bancarotta FTX, colosso delle criptovalute il cui boss, oltre che essere il secondo donatore dei Dem dopo Soros, aveva messo in piedi anche un sistema di scambio criptovalute a favore dell’Ucraina.

 

Ora, tuttavia, appare chiaro che sulla scena vi sono soggetti che non intendono in alcun modo mollare il colpo sulla guerra totale alla Russia, perfettamente consci che ciò significa la Terza Guerra Mondiale, combattuta con armi di distruzione di massa in grado di scatenare l’apocalisse termonucleare, e un dopo-bomba ancora più drammatico in cui secondo gli studi periranno di fame almeno 5 miliardi di persone.

 

Lo sappiamo: a questo punto è difficile non pensare che sia proprio questo quello che vogliono.

 

 

 

 

 

Immagine di Ukrainian Air Force mil.gov.ua via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

 

 

 

 

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Geopolitica

Panama promette di resistere agli USA sul controllo del Canale

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Panama resisterà ai tentativi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riprendere il controllo del Canale di Panama, ha affermato lunedì il presidente José Mulino, poco dopo il giuramento di Trump, il cui discorso inaugurale faceva esplicita menzione del desiderio di tornare in cotnrollo del Canale.

 

«Devo respingere con tutto il cuore le osservazioni fatte dal presidente Donald Trump nel suo discorso inaugurale su Panama e il suo canale», ha affermato il Mulino in una nota.

 

«L’amministrazione del canale rimarrà sotto il controllo panamense, nel rispetto della sua neutralità permanente», ha affermato il presidente, aggiungendo che «nessuna nazione al mondo» stava interferendo nel controllo del canale.

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Mulino ha sostenuto che gli Stati Uniti hanno ceduto il controllo del canale a Panama nel 1999 «come risultato di una lotta generazionale» e ha giurato di continuare a facilitare il commercio internazionale attraverso la vitale via d’acqua che collega gli oceani Atlantico e Pacifico. «Eserciteremo il diritto di proteggerci», ha affermato.

 

Trump ha ripetutamente sostenuto che gli Stati Uniti dovrebbero ristabilire il controllo del Canale per prevenire l’influenza cinese nella regione. Ha anche affermato che Panama applica tariffe eccessive alle imbarcazioni americane che navigano attraverso il canale. Durante il suo discorso inaugurale, Trump ha affermato che gli Stati Uniti «si riprenderanno» il canale.

 

Trump si è impegnato a portare avanti una politica estera robusta basata sul principio «America First», suggerendo che gli USA dovrebbero annettere la Groenlandia e persino il Canada (con accenni pure al Messico), suscitando critiche da parte dei funzionari di entrambi i paesi.

 

Come spiegato da Renovatio 21, l’espansionismo continentale di Trump riflette antiche dottrine politiche statunitensi come la Dottrina Monroe e la teoria del «Manifest Destiny» di Washington sull’America.

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Immagine di Katja Schulz via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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Geopolitica

Mosca si congratula con Trump. Lavrov commenta le ramificazioni sui conflitti mondiali

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La Russia si congratula con Donald Trump per l’insediamento come presidente degli Stati Uniti e accoglie con favore la sua dichiarata intenzione di riprendere i contatti tra i due Paesi, ha affermato Vladimir Putin, durante una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale del Paese, tenutasi lunedì.   «Stiamo ascoltando le dichiarazioni del neoeletto presidente degli Stati Uniti e dei membri del suo team sul desiderio di ripristinare i contatti diretti con la Russia, che erano stati interrotti dall’amministrazione uscente. Abbiamo anche ascoltato la sua dichiarazione sulla necessità di fare tutto il possibile per impedire la Terza Guerra Mondiale», ha detto Putin.   «Naturalmente, accogliamo con favore un simile atteggiamento e ci congratuliamo con il presidente eletto degli Stati Uniti per l’insediamento», ha aggiunto.

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Mosca non ha mai «rifiutato il dialogo» con Washington e ha sempre espresso la sua disponibilità a trattare con qualsiasi amministrazione statunitense, ha osservato il presidente. La Russia rimane fedele ai suoi principi e ritiene che il dialogo debba essere costruito su «base di uguaglianza e reciproco rispetto», ha sottolineato Putin.   Trump ha ripetutamente segnalato la sua intenzione di impegnarsi in colloqui con Putin, in particolare con l’obiettivo di porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina. La scorsa settimana, il presidente entrante degli Stati Uniti ha annunciato che aveva intenzione di incontrare Putin «molto rapidamente» dopo aver prestato giuramento.   «So che lui [Putin] vuole incontrarci, e lo farò molto presto», ha detto Trump lunedì scorso. «L’avrei fatto prima, ma… devo entrare in carica».   Ogni potenziale incontro di persona tra i due leader dovrebbe essere preceduto da una telefonata. Mosca ha ripetutamente segnalato la sua disponibilità a comunicare con la nuova amministrazione. Secondo il Cremlino, tuttavia, non sono stati definiti dettagli esatti su quando o dove si svolgerà un potenziale incontro.   Sulla nuova amministrazione americano è intervenuto lunedì anche il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.   Le politiche della nuova amministrazione statunitense determineranno in larga parte l’ordine mondiale, ha affermato il Lavrov. Mosca è aperta al contatto con Washington, secondo il diplomatico di alto rango.   Lavrov ha rilasciato queste dichiarazioni durante una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale russo ospitata dal presidente Vladimir Putin.   Il ministro degli Esteri russo ha affermato che, alla luce del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca come 47° presidente degli Stati Uniti, stanno aumentando le speculazioni sulla sua influenza sui conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, tra le altre questioni.

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«Pertanto, molto dipende dagli Stati Uniti, prima di tutto perché gli europei e gli alleati asiatici degli Stati Uniti – Australia, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda – sono pienamente orientati verso la posizione della Casa Bianca e, in questo senso, aspettano di vedere quale sarà questa posizione nella sua forma definitiva», ha spiegato Lavrov.   Il ministro ha anche affermato che non è ancora chiaro se le promesse di Trump coincideranno con le sue azioni.   Trump ha ripetutamente promesso di porre fine ai conflitti in corso e ha criticato l’amministrazione Biden per le politiche che, a suo dire, hanno portato all’escalation delle tensioni globali e spinto il mondo sull’orlo della Terza guerra mondiale.   La scorsa settimana, mentre discuteva della transizione a Washington, Lavrov ha detto che l’amministrazione uscente stava cercando di «rovinare tutto per la prossima amministrazione prima della fine del loro mandato», denunciando il sabotaggio percepito come inappropriato «dal punto di vista morale».

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Trump ha anche segnalato la sua intenzione di impegnarsi in colloqui con Putin, in particolare con l’obiettivo di porre fine al conflitto in Ucraina, descrivendo le ostilità tra Mosca e Kiev come un prodotto degli errori diplomatici del presidente Biden, che ha detto hanno avuto gravi ripercussioni per tutte le parti, compresi gli Stati Uniti.   Come riportato da Renovatio 21, dopo aver dichiarato che «accoglierebbe con favore» il contatto, il presidente russo la settimana scorsa si è detto pronto ad un «incontro incondizionato» con il nuovo inquilino della Casa Bianca.   Putin e Trump si sono incontrati diverse volte in passato: l’ultima occasione è stata in occasione del vertice del G20 del 2019 in Giappone.

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
 
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Zakharova: l’Ucraina è «una nuova colonia britannica» sotto il Trattato dei cento anni

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La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha liquidato ieri il Trattato centenario tra Regno Unito e Ucraina come poco più di una trovata pubblicitaria.

 

«Lo consideriamo un altro passo pubblicitario del regime di Kiev in agonia, pronto a firmare qualsiasi accordo sulla vendita del paese e a trasformarlo in una nuova colonia britannica», ha affermato in una dichiarazione del Ministero.

 

La Zakharova ha ricordato che il documento copre vari ambiti, tra cui commercio, scienza, energia e altri. «Il documento copre vari ambiti: commercio, scienza, ingegneria energetica e così via. Contiene disposizioni relative alla difesa. In particolare, le parti hanno concordato di stabilire una partnership nella sicurezza marittima per, tra le altre cose, rafforzare la sicurezza del Mar Baltico, del Mar Nero e del Mar d’Azov».

 

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«Questo sa di aspirazione di lunga data di Londra di consolidare la sua presa nelle acque sopra menzionate, in particolare il Mar d’Azov, il bacino del Mar Nero. Kiev otterrà solo un ruolo di supporto nonostante tutte le sue rivendicazioni geopolitiche».

 

«Vorremmo avvertire i sognatori di via Bankovaya e Downing Street che non c’è spazio per la cooperazione nel Mar d’Azov né per l’Ucraina né per il Regno Unito. Dopo la riunificazione della Repubblica Popolare di Donetsk, delle regioni di Zaporiggia e Kherson con la Russia nel settembre 2022, il Mar d’Azov è diventato acque interne della Federazione Russa. Qualsiasi rivendicazione su queste acque è una grave interferenza negli affari interni del nostro paese e sarà severamente repressa», ha sottolineato la Zakharova, concludendo la dichiarazione del Ministero: «cento anni sono un termine simbolico ma non vincolante. In caso di caduta della dittatura di Zelens’kyj o di dimissioni del premier del Regno Unito, difficilmente ci sarà qualcuno a ricordare questo accordo.

 

«Tuttavia, è deplorevole che nell’80° anniversario della vittoria sul nazismo nella seconda guerra mondiale la leadership del Regno Unito, nostro alleato di allora, giuri di sostenere i neonazisti ucraini di Bandera. Ci auguriamo che almeno qualcuno a Londra si vergogni di questo fatto».

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