Politica
Le dieci fasi del genocidio. A che punto siamo?
Gregory H. Stanton è uno storico della George Mason University (Virginia, USA) che ha dedicato tutti i suoi studi nello studio dei genocidi.
Stanton è il fondatore e presidente della ONG Genocide Watch, il fondatore e direttore del Cambodian Genocide Project,e il presidente dell’Alleanza contro il genocidio. Dal 2007 al 2009 è stato Presidente della International Association of Genocide Scholars, ente che riunisce gli studiosi dei genocidi di tutto il mondo.
Genocide Watch fu il primo ente a parlare di genocidio in Zimbabwe per l’eccidio dei Gukurahundi, e tra i primi a chiedere alle Nazioni Unite di indagare sulla situazione degli uiguri nella provincia cinese dello Xinjiang.
Nel 1996 Stanton presentò al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti un documento informativo chiamato «Le 8 fasi del genocidio». Si trattava di uno studio su cui Stanton lavorava almeno dal 1987.
Il documento fu presentato dopo il genocidio ruandese, ma analizza anche i processi dell’Olocausto , del genocidio cambogiano e di altri genocidi
Il documento fu presentato dopo il genocidio ruandese, ma analizza anche i processi dell’Olocausto , del genocidio cambogiano e di altri genocidi. Le misure preventive suggerite sono quelle che gli Stati Uniti, i governi nazionali e le Nazioni Unite potrebbero attuare o influenzare l’attuazione da parte di altri governi.
Nel 2012, aggiunse due fasi aggiuntive portando il modello a 10 fasi.
# | Fase | Caratteristiche |
1 | Classificazione | Le persone sono divise in «loro e noi». |
2 | Simbolizzazione | «Se combinati con l’odio, i simboli possono essere imposti ai membri riluttanti di gruppi di paria…» |
3 | Discriminazione | «La legge o il potere culturale esclude i gruppi dai pieni diritti civili: leggi sulla segregazione o sull’apartheid, negazione del diritto di voto». |
4 | Disumanizzazione | «Un gruppo nega l’umanità dell’altro gruppo. I membri di esso sono equiparati ad animali, parassiti, insetti o malattie». |
5 | Organizzazione | «Il genocidio è sempre organizzato… Le unità speciali dell’esercito o le milizie sono spesso addestrate e armate…» |
6 | Polarizzazione | «I gruppi di odio trasmettono propaganda polarizzante…» |
7 | Preparazione | «Sono previste uccisioni di massa. Le vittime vengono identificate e separate a causa della loro identità etnica o religiosa…» |
8 | Persecuzione | «Espropri, sfollamenti forzati, ghetti, campi di concentramento». |
9 | Sterminio | «È “sterminio” per gli assassini perché non credono che le loro vittime siano pienamente umane». |
10 | Negazione | «Gli autori… negano di aver commesso crimini…» |
Le fasi non sono lineari e di solito si verificano diverse contemporaneamente
Le fasi non sono lineari e di solito si verificano diverse contemporaneamente, dice Stanton.
Le dieci fasi rappresentano un modello concettuale per analizzare i processi di genocidio e per determinare le misure preventive che potrebbero essere adottate per combattere o fermare ogni processo.
Renovatio 21 vuole provare a vedere quali spunte possiamo mettere per quanto riguarda la situazione attuale: la persecuzione dei non-vaccinati e di tutto coloro che rifiutano la nuova società biosecuritaria.
# | Fase | Caratteristiche | |
1 | Classificazione | Le persone sono divise in «loro e noi». | ✔️ La divisione nella società non solo è reale, ma legalizzata |
2 | Simbolizzazione | «Se combinati con l’odio, i simboli possono essere imposti ai membri riluttanti di gruppi di paria…» | ✔️Green pass, braccialetti, stanno perfino suggerendo tatuaggi per i non-vaccinati |
3 | Discriminazione | «La legge o il potere culturale esclude i gruppi dai pieni diritti civili: leggi sulla segregazione o sull’apartheid, negazione del diritto di voto». | ✔️La segregazione dei non-vaccinati oggi è realtà. Sono violati i diritti più fondamentali, dal diritto all’autodeterminazione, al diritto di spostamento, al diritto al lavoro, etc. |
4 | Disumanizzazione | «Un gruppo nega l’umanità dell’altro gruppo. I membri di esso sono equiparati ad animali, parassiti, insetti o malattie». | ✔️La disumanizzazione dei non-vaccinati è un fenomeno che possiamo vedere ogni giorno non solo sui social media ma anche sui giornali, dove spesso per parlarne si usano termini relativi alla caccia e agli animali |
5 | Organizzazione | «Il genocidio è sempre organizzato… Le unità speciali dell’esercito o le milizie sono spesso addestrate e armate…» | ⚫Non abbiamo un esercito pronto al genocidio, ma abbiamo un esercito impiegato per il sistema vaccinale, con tanto di richiesta, da parte del generale incaricato, delle «liste» dei non vaccinati. Alcuni ora sono arrivati ad invocare la presa di potere in Italia da parte di una giunta militare. |
6 | Polarizzazione | «I gruppi di odio trasmettono propaganda polarizzante…» | ✔️ La polarizzazione dei messaggi è arrivata persino alla censura sui social media. I toni talvolta fanno pensare alla guerra civile |
7 | Preparazione | «Sono previste uccisioni di massa. Le vittime vengono identificate e separate a causa della loro identità etnica o religiosa…» | ⚫ Non siamo certo alle uccisioni, ma la discriminazione su base biotica è possibile grazie a documenti, applicazioni, database, nonché possibili esami ematologici (o, in alcuni casi, magnetici) |
8 | Persecuzione | «Espropri, sfollamenti forzati, ghetti, campi di concentramento». | ⚫I ghetti non vi sono ancora, anche se la quarantena (per la quale sono state approntate strutture di ricezione) può essere considerata una forma di ghettizzazione temporanea. Di possibili «campi di concentramento pandemici» si è parlato per il Canada , per la Nuova Zelanda e la Germania. |
9 | Sterminio | «È “sterminio” per gli assassini perché non credono che le loro vittime siano pienamente umane». | ⚫Non abbiamo lo sterminio, ma come si diceva al punto 4, la disumanizzazione del non-vaccinato è autoevidente. |
10 | Rifiuto | «Gli autori… negano di aver commesso crimini…» | ✔️In questo stesso momento vengono commessi crimini contro i diritti dei cittadini – e contro i loro corpi – ma il diniego è totale. Nessun diritto è leso, nessun danno è procurato, «nessuna correlazione» |
La nostra sono solo supposizioni personali, che però basiamo sul sentimento generale e su alcuni fatti.
Non abbiamo delle leggi razziali ma delle leggi biotiche, perché la discriminazione ora è su base biologica, cellulare, molecolare.
Non venite a raccontare ai dissidenti che non devono sentirsi come gli ebrei con la stella gialla negli anni Trenta.
Non abbiamo delle leggi razziali ma delle leggi biotiche, perché la discriminazione ora è su base biologica, cellulare, molecolare.
Ma ancora più segnante è la differenza che il potere costituito vuole piallare per sempre: il mancato asservimento all’Impero della Necrocultura pandemica e alle sue folli leggi, ai suoi soprusi, ai suoi delitti.
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Politica
I servizi segreti USA si preparano a proteggere Trump in prigione
I servizi segreti americani, che hanno il compito di proteggere i presidenti attuali ed ex presidenti degli Stati Uniti, stanno valutando come procedere se Donald Trump finisse dietro le sbarre, hanno riferito fonti al New York Times.
Martedì scorso il giudice Juan Merchan ha rinviato la decisione se ritenere Trump in oltraggio alla corte per presunte violazioni dell’ordinanza di silenzio durante il suo processo. Le udienze riguardano l’accusa di falsificazione di documenti aziendali per nascondere il rimborso di un pagamento in denaro nascosto alla pornoattrice Stormy Daniels prima delle elezioni presidenziali del 2016.
Non è immediatamente chiaro quando Merchan annuncerà una sentenza. Il NYT ha sottolineato in un articolo di martedì che il giudice probabilmente emetterà un avvertimento o imporrà una multa prima di fare il «passo estremo» di incarcerare il presunto candidato repubblicano alla presidenza per un mese in una cella di detenzione nel tribunale.
I pubblici ministeri, che sostengono che Trump abbia attaccato testimoni e altre persone associate al suo caso almeno dieci volte sui social media questo mese in violazione di un ordine di silenzio, stanno attualmente chiedendo una multa per il 77enne.
Tuttavia, la settimana scorsa funzionari dei servizi segreti e di altre forze dell’ordine hanno tenuto un incontro, incentrato su come spostare e proteggere Trump se il giudice alla fine gli ordinasse di essere rinchiuso nella cella di detenzione del tribunale, hanno detto al giornale due persone a conoscenza della questione.
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La questione di come incarcerare in sicurezza l’ex presidente se la giuria lo ritiene colpevole e viene mandato in una vera prigione «deve ancora essere affrontata direttamente», secondo dozzine di funzionari di vari livelli, che hanno parlato con il NYT. Il documento sottolinea che, se ciò dovesse accadere, diventerà una «sfida scoraggiante» e un «incubo logistico» per tutte le agenzie coinvolte.
Trump, che è il primo presidente in carica o ex presidente degli Stati Uniti ad essere processato, potrebbe rischiare fino a 136 anni di carcere a seguito di quattro procedimenti penali contro di lui.
Secondo i funzionari, se l’ex capo di Stato fosse effettivamente imprigionato, dovrebbe essere tenuto separato dagli altri detenuti, e tutto il suo cibo e altri oggetti personali sarebbero sottoposti a controlli. Per raggiungere questo obiettivo, un gruppo di agenti dovrebbe lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, entrando e uscendo dalla struttura, hanno affermato. Le armi da fuoco sono severamente vietate nelle carceri statunitensi, ma questi agenti «sarebbero comunque armati», secondo le fonti.
Un portavoce dei servizi segreti ha confermato al NYT che l’agenzia sorveglia gli ex presidenti, ma ha rifiutato di discutere eventuali «operazioni di protezione» specifiche.
Immagine di pubblico dominio CCo via Flickr
Politica
Uomo si dà fuoco fuori dal processo Trump
⚠️ Graphic Content Warning ⚠️
Newly obtained video of the man who set himself on fire across the street from where Trump is at trial in Lower Manhattan NYC. pic.twitter.com/GedvCeTCl5 — TaylorMade (@Taylor62516) April 19, 2024
Laura Coates of CNN went into straight up 1937 radio news coverage mode that has not been seen since the Hindenburg. Reporting about the man who set himself on fire in NY today at the Trump trial. pic.twitter.com/etvsZrH7wH
— Jimmy Goodson (@JG41187) April 19, 2024
Final video or the man who set himself on fire at the Trump trial today.
Here he is being wheeled into the ambulance. It appears he may have moved a little at the end as they raised his bed. Hard to tell. If he survives it’ll be a miracle.https://t.co/ANyUh3SVU8 — Paul A. Szypula 🇺🇸 (@Bubblebathgirl) April 19, 2024
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Azzarello scrive che le «élite» hanno spacciato la paura nel tentativo di «divorare tutta la ricchezza che potevano e poi strapparci il terreno sotto i piedi in modo da poter passare a un’infernale distopia fascista». La polizia ha detto che ha fatto un viaggio nella Grande Mela all’inizio di questa settimana e la sua famiglia non era a conoscenza del suo viaggio in città. È stato fotografato fuori dal tribunale di Lower Manhattan, al 100 Center St., proprio giovedì, mentre reggeva un cartello che diceva: «Trump è con Biden e stanno per farci un colpo di Stato fascista». «Il più grande scoop della tua vita o ti rimborsiamo!» gridava a un gruppo di giornalisti riuniti lì, dicendo al New York Times che era venuto da Washington Square Park perché pensava che più persone sarebbero state fuori dal tribunale a causa del freddo. «Trump è d’accordo», aveva detto all’Azzarello al quotidiano neoeboraceno lo scorso giovedì, sostenendo che le sue convinzioni sono state influenzate dalle sue ricerche su Peter Thiel, venture capitalist e grande donatore politico. «È una cleptocrazia segreta e può solo portare a un colpo di stato fascista apocalittico». La foto del suo profilo LinkedIn lo mostra in posa con Bill Clinton, che ha citato in giudizio l’anno scorso insieme ad altri 100 influenti imputati in un caso con sfumature di teoria della cospirazione che è stato respinto lo scorso ottobre quando non ha dato seguito ai documenti giudiziari richiesti.NEW: The man who lit himself on fire outside of Trump’s trial in NYC has been identified as Max Azzarello.
“My name is Max Azzarello, and I am an investigative researcher who has set himself on fire outside of the Trump trial in Manhattan,” his manifesto read. “This extreme act… pic.twitter.com/xDjTgNDS6r — Collin Rugg (@CollinRugg) April 19, 2024
Altri imputati nominati nella causa del 2023 presso la corte federale di Manhattan includevano Mark Cuban, Richard Branson, il paese dell’Arabia Saudita, e il miliardario del Texas e candidato presidenziale indipendente del 1992 Ross Perot, morto nel 2019. Il caso – archiviato, con Azzarello senza un avvocato – presupponeva «un’elaborata rete di schemi Ponzi» risalente agli anni ’90 e che continua fino al 2023.This is Max Azzarello, the man who just set himself on fire in NYC outside the Trump Trial.
— Libs of TikTok (@libsoftiktok) April 19, 2024
Here is a picture of Max with Bill Clinton.
He stated on his personal blog that he burned himself in an act of "extreme protest" because of an impending "apocalyptic fascist world coup." pic.twitter.com/vP8Ug5FQ17
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Politica
Biden sostiene che i cannibali hanno divorato suo zio
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato durante la campagna elettorale che un suo zio scomparso nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale era stato mangiato dai cannibali.
Il sottotenente Ambrose Finnegan delle forze aeree dell’esercito americano fu dichiarato disperso nel maggio 1944, dopo che il suo bombardiere leggero si schiantò in mare.
«È stato abbattuto in una zona dove all’epoca c’erano molti cannibali», ha detto Biden ai giornalisti fuori dall’Air Force One a Scranton, in Pennsylvania. «Non hanno mai recuperato il suo corpo, ma il governo è tornato quando sono andato laggiù e hanno controllato e trovato alcune parti dell’aereo».
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Diverse ore dopo, in un incontro con i membri del sindacato United Steelworkers a Pittsburgh, Biden ha raccontato la stessa storia.
«È stato ucciso in Nuova Guinea e non hanno mai trovato il corpo perché c’erano molti cannibali, davvero, in quella parte della Nuova Guinea», ha detto l’81enne politico del Delaware.
Secondo l’agenzia del Pentagono per i prigionieri di guerra e i dispersi (POW-MIA), Finnegan non fu mai abbattuto. Né era in missione di ricognizione, come ha affermato Biden.
Il bombardiere leggero A-20 Havoc era decollato dall’isola di Los Negros quando i suoi motori si sono guastati a bassa quota, secondo il resoconto ufficiale dell’incidente. L’aereo precipitò in mare al largo della costa settentrionale della Nuova Guinea e due membri dell’equipaggio su tre non riuscirono mai a uscire dal relitto che affondava, che non fu mai ritrovato. L’unico sopravvissuto è stato salvato da una barca di passaggio.
Biden ha raccontato molte storie fittizie sulla sua vita nel corso di 50 anni di carriera in politica, la più famosa delle quali è stata l’arresto mentre cercava di visitare Nelson Mandela in una prigione sudafricana. Ha ripetuto una storia sfatata su un conducente dell’Amtrak più di una dozzina di volte.
L’affermazione cannibale sullo zio Ambrose, tuttavia, è servita da trampolino di lancio per attaccare il suo predecessore – e presunto sfidante – Donald Trump. Nel discorso elettorale a Pittsburgh, Biden ha raccontato una storia su come Trump si sarebbe rifiutato di onorare i soldati americani caduti sepolti in Francia, definendoli «perdenti».
La storia è apparsa per la prima volta sulla rivista The Atlantic – testata di sinistra di proprietà della vedova di Steve Jobs – nel settembre 2020, riferendosi a eventi avvenuti nel novembre 2018, in occasione del centenario dell’armistizio della Prima Guerra Mondiale. Trump ha negato l’accusa, definendola «un’altra notizia falsa inventata data da fallimenti disgustosi e gelosi in un vergognoso tentativo di influenzare le elezioni del 2020!»
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Nel giro di pochi giorni erano emersi documenti che sfatavano le affermazioni dell’Atlantic, ma ciò non ha impedito ai democratici di sollevarle ripetutamente come se fossero vere.
Come riportato da Renovatio 21, la carriera politica del Biden è stato un susseguirsi senza requie di menzogne.
Al mendacio va aggiunto anche il plagio, divenuto chiaro nel caso dei discorsi di Biden copiati da quelli del politico laburista britannico Neil Kinnock, del quale ripeteva pure i dettagli biografici sulla sua famiglia.
Varie volte egli dovette scusarsi perché beccato a mentire spudoratamente, talvolta peggiorando la sua situazione. Al ritiro dalla campagna presidenziale 1987, La Repubblica (sì, La Repubblica), aveva intitolato «Casa Bianca, si ritira Biden, il candidato copione».
Se ci si chiede come mai all’epoca le bugie continue del Biden venissero a galla, la risposta probabilmente sta nel fatto che la stampa, allora, era più libera, e faceva il suo lavoro.
Come sia stato possibile mandare un personaggio del genere alla Casa Bianca è un mistero spiegabile con la decadenza terminale dei nostri tempi. E realizziamo che la cosa non è stata priva di conseguenze tragiche per il mondo: mezzo milione di persone morte in Ucraina, più un genocidio in corso in Medio Oriente, che minaccia di divenire, anche lì una guerra atomica.
Se raggiunge il potere, la menzogna si trasforma rapidamente in morte e massacro.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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