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Il filosofo WEF Harari parla del futuro dell’oligarchia mondiale

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Yuval Noah Harari, membro del World Economic Forum (WEF) e principale consulente del suo fondatore Klaus Schwab, ha parlato lo scorso venerdì al Warwick Economics Summit del 2022 fornendo informazioni sulla mentalità dell’élite globale venerdì durante un vertice economico.

 

Harari, intervistato dal giornalista Bill Weir della CNN, ha iniziato il suo discorso lanciando il classico allarme sul cambiamento climatico, che dovrebbe essere combattuto dai politici con finanziamenti simili a quelli che si assegnano agli eserciti in tempo di guerra.

 

Lo Harari sostiene che le Nazioni del pianeta dovrebbero dare il 2% del loro PIL per prevenire un «catastrofico» evento climatico.

 

Durante il vertice, il filosofo omosessuale israeliano ha promosso l’idea che la gente non ha bisogno di viaggiare in isole lontane in vacanza per essere felice e che non ha bisogno di spendere soldi in prodotti di bellezza che danneggiano l’ambiente per sentirsi belli.

 

Il pensatore WEF ha quindi affermato che le Nazioni più potenti e ricche del mondo sono le principali responsabili della presunta crisi climatica, non riuscendo ad affrontare l’inquinamento creato da molti dei paesi più poveri del Pianeta e dai cittadini ricchi.

 

 

Per quanto riguarda l’America, Harari ha affermato che gli Stati Uniti hanno già rinunciato al loro posto di leader globale, aggiungendo che «nessuno si sta davvero facendo avanti per riempire quel vuoto».

 

L’idea che pare emergere è quella di un governo mondiale che non consideri gli Stati-nazione.

 

«Non abbiamo davvero bisogno di un solo Paese per essere il leader. Idealmente, molti Paesi, molte organizzazioni a livello di base dovrebbero contribuire ciascuno con le proprie idee, la propria motivazione verso un progetto comune», ha affermato Harari, dipingendo di fatto la necessità di oligarchia globale che superi le nazioni.

 

Harari ha continuato parlando di un possibile futuro dove l’energia e le risorse tecnologiche per vivere sono appannaggio solo di una élite.

 

«C’è un pericolo molto grande che con il cambiamento climatico, quando le persone parlano di come sarà il nostro futuro, non ci siamo più “noi”. Non esiste il “nostro futuro”. L’umanità potrebbe dividersi in una maggioranza – forse – di persone che soffrirebbero tremendamente e una minoranza che avrà le risorse, la ricchezza [e] la tecnologia per proteggersi e persino fiorire in una sorta di arca di Noè tecnologica», aggiungendo che  «ciò è estremamente pericoloso».

 

Nei suoi interventi, Harari si è scagliato contro «l’ascesa dei populisti e dei partiti ultranazionalisti in diverse parti del mondo» che sarebbe dovuta a politici che spaventano gli elettori con «fantasie che in un paio di decenni saranno sostituiti da immigrati e stranieri».

 

Harari di fatto non crede che stia avvenendo alcuna trasformazione mondiale tramite l’immigrazione massiva.

 

Parlando del timore per il cambiamento indotto dalle migrazioni di massa, ha dichiarato: «anche se questo probabilmente non è vero, e anche se sono passati quaranta o cinquant’anni e anche se si basa su dati demografici complicati, è abbastanza potente da catapultare al potere tutti i tipi di ultranazionalisti e populisti», ha spiegato.

 

Uno spettatore dell’evento ha chiesto ad Harari cosa possono fare i globalisti contro autocrati come Xi Jinping in Cina che potrebbero non essere d’accordo con il movimento verde di sinistra. Rispondendo, il consulente del WEF – organizzazione che varie volte ha ospitato Xi, vedendo in lui un salvatore nell’anno dell’elezione di Trump – ha suggerito abbastanza comicamente che i cittadini hanno ancora la capacità di creare cambiamenti anche in nazioni come la Cina.

 

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Bill Gates ricattato da Epstein per una storia con una giovane giocatrice di bridge russa

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Il misterioso finanziere pedofilo Jeffrey Epstein avrebbe ricattato Bill Gates con la minaccia di rendere pubblica la storia di Gates con una giovane giocatrice di Bridge russa. Lo riporta il Wall Street Journal in un nuovo articolo di rivelazioni sul caso Epstein.

 

Secondo il WSJ, Epstein ha tentato di usare la sua conoscenza della presunta relazione di Gates per costringere il miliardario tecnologico a investire nelle sue iniziative finanziarie.

 

Gates ha incontrato la giocatrice di bridge russa Mila Antonova intorno al 2010 durante un torneo di bridge, riporta il quotidiano di Nuova York. Uno dei  consiglieri di Gates all’epoca, Boris Nikolic (poi enigmaticamente reso esecutore testamentario di riserva di Epstein), presentò Antonova a Epstein nel 2013 per raccogliere fondi per l’idea imprenditoriale della giocatrice di bridge russa chiamata «BridgePlanet».

 

Sebbene alla fine Epstein abbia deciso di non investire, il ricco pedofilo aveva pagato gli studi di Antonova in programmazione software. Secondo le fonti citate dal WSJ, Epstein ha inviato un’e-mail a Gates nel 2017 chiedendo il rimborso del costo del corso di informatica dell’Antonova.

 

«La somma era irrilevante per i due uomini e il tono del messaggio era che Epstein sapeva della vicenda e poteva denunciarla», afferma l’articolo del WSJ, citando l fonti.

 

Il messaggio era stato recapitato a Gates dopo che il pedofilo, che ricordiamo era già stato condannato 18 mesi di carcere nel 2008 per «adescamento e procura di una persona di età inferiore ai 18 anni per la prostituzione», aveva tentato senza successo di convincere il fondatore di Microsoft a investire «in un fondo di beneficenza multimiliardario che Epstein ha cercato di stabilire con JPMorgan Chase».

 

«L’implicazione dietro il messaggio, secondo le persone che l’hanno visto, era che Epstein avrebbe potuto rivelare la relazione se Gates non avesse mantenuto un’associazione tra i due uomini», ha riferito il WSJ.

 

Una portavoce di Gates sembrava confermare che il co-fondatore di Microsoft avesse una «relazione» con Antonova, dicendo al WSJ che «il signor Gates ha incontrato Epstein esclusivamente per scopi filantropici. Avendo ripetutamente fallito nel trascinare il signor Gates al di là di queste questioni, Epstein ha cercato senza successo di sfruttare una relazione passata per minacciare il signor Gates».

 

La portavoce ha inoltre aggiunto che Gates non ha rimborsato Epstein per il corso di programmazione di Antonova. «Il signor Gates non ha avuto rapporti finanziari con Epstein», ha affermato.

 

Nell’agosto 2019, Epstein è stato trovato morto nella sua cella, poche settimane dopo essere stato arrestato e accusato di traffico sessuale. La sua morte è stata considerata un suicidio dal medico legale, ma le circostanze della sua morte sono estremamente dubbie. Le due telecamere di sicurezza davanti alla cella di Epstein avrebbero «funzionato male» la notte in cui Epstein è morto e le guardie carcerarie «non sono riuscite a seguire una procedura durante la notte per effettuare controlli separati su tutti i prigionieri ogni 30 minuti».

 

La relazione di Gates con Epstein è iniziata intorno al 2011 dopo che Epstein era già stato condannato per adescamento di un minore alla prostituzione. I registri di volo rivelano che Gates ha volato sul famigerato aereo “Lolita express” di Epstein dal New Jersey alla Florida, anche se Gates ha il suo aereo privato.

 

Thorbjørn Jagland, l’ex primo ministro della Norvegia, ha anche attestato i lucrativi interessi commerciali su cui Epstein e Gates stavano lavorando insieme, affermando che in un incontro del 2013 presso la residenza di Jagland riguardante la produzione di vaccini «Bill Gates ed Epstein sono arrivati ​​insieme, seguiti dagli altri». Il quotidiano norvegese DN Magasinet ha osservato che «Epstein, che conosceva Gates, è stata la persona che ha presentato il miliardario all’IPI [International Peace Institute]», che in seguito ha collaborato con Gates nella «lotta contro la poliomielite».

 

È stato raccontato che Epstein avrebbe raccontato a Gates di potergli aprire la strada per il Nobel per la Pace. Tuttavia il rapporto tra i due potrebbe avere altre basi.

 

Renovatio 21, che ha dato subito conto della bizzarra amicizia quando essa emerse l’anno scorso grazie ad un exposé del New York Times e riemerse quest’anno con il divorzio dei Gates, ha suggerito la risposta alla domanda che nemmeno il giornalista più coraggioso ha provato a rivolgere al primo donatore mondiale dell’OMS: cosa univa in realtà, nel profondo, Epstein e Gates? Nessuno dei due aveva bisogno di danaro. Né di donne, riteniamo. E quindi?

 

La risposta che abbiamo provato a dare è: l’eugenetica.

 

Epstein era una sorta di transumanista apocalittico: aveva avuto l’idea di mettere il suo seme «superiore» e quello di geni accademici nel grembo delle ragazzine che sfruttava. Da lì si sarebbe potuto ripopolare il pianeta con una razza eletta di superuomini cervelloni

 

«È possibile che Gates vedesse in Epstein – con le sue isole, i suoi ranch, i suoi progetti di fanciulle ingravidate con il seme suo e di supergeni scienziati – qualcuno che comprendesse la sua visione del mondo e la sua rara capacità di renderla reale?» si chiedeva Renovatio 21 un anno fa.

 

L’argomento dell’eugenetica era discusso apertamente da Bill e la moglie Melinda dentro e fuori della loro Fondazione; era il tema preferito prima di quello delle Pandemie e dei vaccini, che del controllo della popolazione è diretta conseguenza.

 

Renovatio 21 ha altresì riportato di altre cene che in quegli anni Gates faceva con i Soros, i Rockefeller, i Buffet, etc. L’argomento, trapelò, era proprio quello: il controllo della popolazione mondiale, la sua riduzione.

 

Nell’ultima informata di documenti rivelatori su Epstein pubblicata dal WSJ vi sono ulteriori novità che parlano dei progetti eugenetici di Epstein, che tratteremo in un altro articolo.

 

Rimane chiara l’immagine che di sé diede Gates quando fu intervistato sul suo rapporto con Epstein due anni fa.

 

 

«Non c’è assolutamente nessuna novità» ribadisce all’interlocutore, per poi chiudere l’argomento in modo inquietante: «lui è morto».

 

«Lui è morto» ripete ancora Gates parlando del suo rimpianto per averlo incontrato, «in generale, sai, devi stare attento».

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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Soros dice di essere ancora vivo. Delusione in rete

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L’ultramiliardario 92enne George Soros ha risposto su Twitter alle voci sulla sua morte diffusesi nella giornata di lunedì: «le voci secondo cui ho avuto un infarto sono completamente false. Sono vivo e in salute».

 

Non è la prima volta che fake news sull’investitore internazionale si diffondono in rete. Una dozzina di anni fa si diffuse sui blog di mezzo mondo la notizia che Putin aveva spiccato un mandato di cattura per Soros, ma non era vero niente, e i social non erano così veloci a registrare il pubblico disappunto.

 

«George Soros dead» era divenuto un trend su Twitter dopo che un attivista irlandese aveva scritto: «George Soros è morto per un violento attacco di cuore».

 

La notizia, come aveva detto il drammaturgo Harold Pinter leggendo il suo necrologio sui giornali uscito leggermente anzitempo, era «molto prematura».

 

 

In risposta al tweet di Soros che chiariva che è vivo, gli utenti di Internet hanno espresso con macabra ironia la loro insoddisfazione per la permanenza sulla Terra dell’anziano miliardario, scherzando con meme e quant’altro.

 

Alcuni hanno riconosciuto che la serqua di commenti al post di Soros era semplicemente eccezionale per spirito e qualità.

 

Ad una certa è arrivato anche il patron di Twitter, Elone Musk, che ha scritto che il grande donatore del Partito Democratico USA «odia l’umanità».

 

«Presumi che siano buone intenzioni», aveva scritto su Twitter Musk ieri, parlando delle attività «filantropiche» sostenute da Soros. «Non lo sono. Vuole erodere il tessuto stesso della civiltà. Soros odia l’umanità».

 

Elon quindi lo ha paragonato a Magneto, il cattivo dei fumetti e dei film degli X-Men. Qui è partita la lagna dei goscisti, perché il personaggio fittizio, come Soros, è ebreo, ed è, nella finzione un sopravvissuto allo sterminio nazista. I leoni da tastiera sinistroidi, con l’inguaribile superficialità, non sanno che Soros durante la Seconda Guerra Mondiale non era nei campi di sterminio, ma aiutava un signore che lo aveva «adottato» per confiscare le proprietà delle famiglie ebree.

 

Dichiarò la cosa in una famosa intervista televisiva con il noto programma 60 Minutes nel 1998. L’anno prima aveva ricevuto la laurea ad honorem all’Università di Bologna; un lustro più indietro distruggeva la lira, la sterlina e un po’ di valute del Sud-Est asiatico con le sue immani manovre di speculazione finanziaria globale.

 

 

«Non mi ha creato nessun problema» diceva nell’intervista alla TV americana Soros riguardo la sua esperienza con i collaboratori dei programmi anti-ebrei.

 

«Nessun sentimento di colpa?» chiedeva il giornalista. «No». «Come nei mercati, se non lo avessi fatto io, lo avrebbe fatto comunque qualcun altro. Io ero solo uno spettatore. I possedimenti sarebbero stati comunque portati via». Il video di oramai 25 anni fa è rilevante perché, oltre alle confessioni di ateismo di Soros (che dice di non avere un «complesso di Dio» lui stesso) vi sono immagini di Soros che va in Ucraina «ricevuto come un capo di Stato», dove gli vengono fatti vedere i conti del Paese per «chiedergli consiglio». Interessante.

 

Con Musk ci sono vari conti aperti: il Soros avrebbe mollato la sua quota di azioni Tesla l’anno scorso, mentre le sue ONG chiedevano agli inserzionisti di Twitter di boicottare la piattaforma appena comperata dal Musk.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Soros appare vecchissimo, e vederlo biascicare testi preparati per la sua ultima battaglia – quella contro Xi Jinping – è qualcosa di perfino doloroso che chiama in causa la carità cristiana.

 

 

Non che l’agenda dello squalo globale magiaro sia vuota: ci sarebbe in corso un’azione, come sempre concordata con lo Stato profondo americano, per detronizzare il premier indiano Narendra Modi, così come vi sarebbero finanziamenti diretti all’Ucraina.

 

Colpisce l’immaginazione la proposta tre mesi fa, senza tanto pudore, di praticare geoingegneria sui cieli dell’Artico per fermare il Cambiamento Climatico: basta spruzzare sostanze chimiche in cielo con grandi aerei, ha detto con l’entusiasmo che gli resta a quell’età.

 

Nel frattempo, emerge che il figlio Alex, amico di Emma Bonino che non disdegna di mettersi la gonna in pubblico, è stato alla Casa Bianca almeno 14 volte.

 

La Russia, invece, mette al bando l’ONG finanziata dai Soros.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube; modificata

 

 

 

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Kennedy: la classe media è stata «sistematicamente» distrutta dai lockdown COVID

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Il candidato alla presidenza democratica del 2024 Robert F. Kennedy Jr. ha affermato che i lockdown di COVID-19 negli Stati Uniti hanno decimato la classe media, suggerendo che deve ancora riprendersi.

 

«La forza di una nazione deriva da un’economia forte e da una vibrante classe media», ha detto Kennedy a Fox News negli scorsi giorni, «e abbiamo sistematicamente spazzato via la classe media nel Paese».

 

Il figlio di Bob Kennedy ha accusato la classe dirigente e le élite di essersi avvantaggiata a scapito della classe media per tramite dei lockdown, i quali, dichiara, hanno spostato la ricchezza di 4 trilioni di dollari dalla classe media a una «nuova aristocrazia di miliardari».

 

I lockdown «hanno creato 500 nuovi miliardari», ha affermato Kennedy. «Il rapporto Oxfam, uscito questa settimana, mostra che i miliardari che esistevano all’inizio della pandemia, persone come Bill Gates, Mark Zuckerberg, Jeffrey Bezos, Bloomberg, etc., hanno aumentato la loro ricchezza del 30% durante la pandemia. E Amazon [di Bezos] ha fatto chiudere tutti i suoi concorrenti».

 

Come aveva già fatto nel suo comizio di lancio della campagna, Kennedy ha dichiarato di ritenere che l’ex presidente Donald Trump sia il responsabile dell’avvio dei lockdown.

 

«Sono in una posizione migliore per correre contro Donald Trump rispetto a qualsiasi altro democratico perché posso ritenerlo responsabile della cosa peggiore che ha fatto, ovvero i lockdown», ha dichiarato Kennedy.

 

Tuttavia, come scrive Epoch Times, il Trump, in qualità di presidente, aveva poca autorità per emettere blocchi a livello statale o locale. E all’inizio del 2020, Trump ha affermato che tenere chiusi gli Stati Uniti “alla fine infliggerebbe più danni di quanti ne impedirebbe”. Per quelle e altre osservazioni, i media mainstream hanno spesso criticato Trump e essenzialmente hanno incolpato le sue politiche per l’aumento delle morti legate al COVID-19 quell’anno.

 

«È importante che tutti gli americani riconoscano che un blocco permanente non è un percorso praticabile in avanti che produce il risultato desiderato o certamente non è un percorso praticabile in avanti», aveva detto il presidente Trumpo nell’aprile 2020, circa due mesi dopo i primi casi di COVID-19 sono stati rilevati negli Stati Uniti dopo essersi diffusi dalla Cina continentale.

 

I sondaggi suggeriscono che Kennedy potrebbe avere una possibilità a lungo termine contro il presidente Joe Biden.

 

«Come mio padre correva per principio, non credeva di poter vincere. E il suo obiettivo era dire la verità al popolo americano», ha detto Kennedy a Fox News. «Ed è quello che farò. E se c’è appetito per questo, sarò alla Casa Bianca nel 2025».

 

La sua campagna, sostiene Kennedy, lo rende simile a suo padre, che fece una campagna contro il presidente democratico in carica Lyndon B. Johnson nel 1968 prima che Bob Kennedy senior venisse assassinato in un hotel dopo la sua vittoria alle primarie della California.

 

«Stava correndo contro un presidente del suo stesso partito. Correva contro una guerra. Stava correndo in un momento di polarizzazione senza precedenti nel nostro Paese», ricorda Kennedy figlio. «Quella disperazione della sua campagna», ha aggiunto, «lo ha liberato per dire la verità al popolo americano».

 

Kennedy ha anche commentato il fatto che i suoi critici lo hanno accusato di diffondere disinformazione sui vaccini. Tuttavia, ha affermato che «molta della disinformazione sono solo dichiarazioni che si discostano dall’ortodossia del governo».

 

Come avvocato Kennedy ha denunciato due volte Trump per temi ambientali legati ai suoi campi da golf e strutture resort.

 

Tuttavia, come dichiarato in un podcast dei mesi scorsi, Kennedy fu chiamato da Trump subito dopo l’elezione a presidente nell’autunno 2016 per guidare un progetto che avrebbe studiato le correlazioni tra vaccini e malattie a partire da dati che sarebbero stati desecretati da Trump, che si sarebbe insediato da lì a poche settimane. Del progetto, per il quale fu tenuta una riunione alla Trump Tower dal presidente eletto, alla fine non si fece nulla.

 

In seguito emerse che Trump, in una conversazione con Bill Gates, disse che voleva presentargli Kennedy, ma Gates si oppose risolutamente all’idea.

 

In un articolo del 9 aprile 2020 tradotto da Renovatio 21, Kennedy scriveva: «I vaccini, per Bill Gates, sono una filantropia strategica che alimenta le sue numerose attività legate ai vaccini (inclusa l’ambizione di Microsoft di controllare un’impresa globale di identificazione delle vaccinazioni) e gli danno un controllo dittatoriale della salute globale politica».

 

Come riportato da Renovatio 21, la campagna elettorale di Kennedy è già iniziata sotto il segno della censura, con il network ABC che ha tagliato le risposte alle domande postegli su COVID e vaccini pediatrici.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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