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Hersh rivela: l’Intelligence USA ritiene il nuovo ministro della difesa ucraino ancora più corrotto del precedente
Secondo l’Intelligence USA il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov sarebbe «ancora più corrotto» del suo predecessore Oleksyj Reznikov: lo scrive il giornalista americano premio Pulitzer Seymour Hersh, citando come fonte un anonimo funzionario dello spionaggio statunitense.
Il Reznikov è stato licenziato dal presidente ucraino Zelens’kyj all’inizio di questa settimana, con Umerov confermato come suo sostituto mercoledì.
Reznikov e i suoi subordinati sono stati implicati in numerosi scandali di corruzione, incluso uno schema in base al quale il suo ministero ha acquistato uniformi invernali scadenti a prezzi gonfiati da un fornitore turco di proprietà di un contatto ucraino.
«Il nuovo ragazzo è ancora più corrotto», ha detto Hersh citando un «funzionario esperto dell’Intelligence americana». «Ha gestito la vendita di proprietà statali e fatto fortuna. Ha una villa enorme a Maiorca».
La fonte ha affermato che il nome di Umerov non figurava in un elenco di 35 funzionari corrotti presumibilmente presentato a Zelens’kyj dal direttore della CIA William Burns a gennaio. Zelens’kyj ha licenziato una serie di alti funzionari e amministratori dopo aver incontrato Burns, anche se Reznikov ha sfidato le speculazioni dei media rimanendo al suo posto.
L’esistenza della lista di Burns era stata rivelata per la prima volta da Hersh in aprile.
«La lista non era un elenco telefonico di truffatori; solo quelli che ricevono finanziamenti militari ed economici dagli Stati Uniti», avrebbe detto giovedì la fonte di Hersh. La dichiarazione conferma le precedenti affermazioni secondo cui l’epurazione di Zelens’kyj era stata effettuata su richiesta di Washington, con gli Stati Uniti apparentemente desiderosi di fermare l’appropriazione indebita dei suoi aiuti.
La nomina di Umerov era stata accolta con favore dai media occidentali. Prima di assumere il posto di Reznikov, Umerov era stato capo dell’agenzia immobiliare statale dell’Ucraina, dove, ha scritto il Washington Post, avrebbe «ricevuto elogi per aver istituito massicci controlli e per aver eliminato presunte corruzione e appropriazione indebita di fondi».
Tuttavia, Umerov e due dei suoi ex vice presso l’agenzia sono attualmente oggetto di un’indagine per corruzione, hanno riferito mercoledì i media ucraini.
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Citando documenti giudiziari, il sito di notizie Comments.ua ha affermato che l’Alta Corte anticorruzione (VAKS) dell’Ucraina ha aperto l’indagine in agosto dopo aver ricevuto notizie secondo cui Umerov aveva ostacolato un’indagine per appropriazione indebita e aveva nascosto la vendita di elettricità a prezzi di mercato inferiori da parte di Tsentrenergo, azienda statale monopolista della produzione di elettricità in Ucraina.
Riassumendo lo sconvolgimento al Ministero della Difesa a Kiev, la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato mercoledì che Zelenskyj ha «licenziato un ministro della Difesa per corruzione ma non ha avviato un’indagine e ha invece nominato un altro ministro, che è indagato per corruzione», scrive RT.
Come riportato da Renovatio 21, la questione della corruzione tra le fila dell’esercito ucraino potrebbe aver alimentato grandemente l’instabilità internazionale.
La questione delle armi «ucraine» finite ad alimentare il terrorismo in Africa era stata portata all’attenzione a fine 2022 dal presidente nigeriano Muhammadu Buhari. «Anche le armi utilizzate per la guerra in Ucraina e in Russia stanno iniziando a filtrare nella regione» ha dichiarato il presidente in una nota ufficiale.
Negli scorsi anche il presidente ad interim del Burkina Faso Ibrahim Traore ha dichiarato che le armi per l’Ucraina finiscono ai terroristi africani.
Come riportato da Renovatio 21, questa estate era emerso come il canale TV americano CBS News ha curiosamente cancellato un documentario in cui diceva di aver scoperto come solo il «30%» dell’assistenza militare inviata in Ucraina dai Paesi occidentali durante i primi mesi del conflitto con la Russia fosse effettivamente arrivata al fronte
Lo stesso Pentagono mesi fa aveva ammesso di non avere idea di che fine facessero le armi una volta varcato il confine, con la certezza che in parte finiscano al mercato nero. Il ramo arabo della testata russa Sputnik aveva in seguito scoperto che grandi quantità di armi americane regalate a Kiev sono ora sul Dark Web, spedite a chiunque le possa pagare con sofisticati sistemi di container cargo.
Armamenti americani destinati agli ucraini erano spuntati fuori in Siria, nella zona ancora turbolenta, e infestata di terroristi islamisti, di Idlib.
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La portavoce degli Esteri del Cremlino Maria Zakharova ha preconizzato come le armi occidentali regalate agli ucraini finiranno nelle mani dei terroristi operanti in Europa.
La stessa Europol ha dichiarato che le armi spedite in Ucraina come «aiuti» saranno da gruppi criminali nel prossimo futuro.
Due mesi fa immagini prese ai confini degli USA mostravano un membro del famigerato cartello del Golfo del Messico che teneva in spalla un Javelin, l’arma anticarro americana fornita in enorme copia a Kiev, che evidentemente qualcuno ha fatto tornare dall’altra parte dell’Oceano.
Le armi, intanto, continuano a fluire: la città di Miami ha mandato a Kiev persino le armi confiscate ai criminali o accumulate nelle campagne di riacquisto di pistole e fucili legalmente detenuti da cittadini americani.
Fino all’inizio dell’operazione russa, l’Ucraina era descritta da ampi servizi sui grandi giornali occidentali come uno dei Paesi più corrotti del pianeta, con un pericolo problema di milizie neonaziste che stava montando.
Ora invece è la mistica vittima a cui tutto è dovuto, a cui tutto è scusato.
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L’Intelligence americana teme una ritorsione russa in caso di attacchi in profondità da parte dell’Ucraina
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Gli USA hanno sospeso lo studio sulla sindrome dell’Avana dopo che i pazienti sarebbero stati costretti a partecipare
Gli Stati Uniti hanno sospeso uno studio sulla sindrome dell’Avana dopo che un comitato di revisione interna del National Institute of Health (NIH) ha scoperto che i pazienti erano stati costretti a partecipare, ha riferitola stampa statunitense citando una dichiarazione del stesso NIH.
«A marzo 2024, il National Institutes of Health ha avviato un’indagine in risposta alle preoccupazioni dei partecipanti valutati nell’ambito di uno studio sugli Incidenti Sanitari Anomali (AHI), i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista JAMA», ha affermato il NIH in una dichiarazione ottenuta dal canale TV Fox News lunedì.
«L’indagine del NIH ha rilevato che i requisiti normativi e politici del NIH per il consenso informato non sono stati rispettati a causa della coercizione, sebbene non da parte dei ricercatori del NIH».
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Secondo Fox News, alcuni pazienti si sono lamentati del fatto che l’NIH stava lavorando con la CIA per lo screening dei pazienti. «La CIA ha dettato chi sarebbe andato», avrebbe detto un paziente.
Il rapporto afferma che la CIA ha fatto pressione sui pazienti offrendo loro un trattamento presso il Walter Reed National Military Medical Center in cambio della loro partecipazione.
L’NIH ha affermato che, dato il ruolo del consenso volontario come pilastro fondamentale della ricerca etica, ha interrotto lo studio per eccesso di cautela. L’NIH ha anche affermato che i risultati dell’indagine non hanno alcun impatto sulle conclusioni dello studio.
Il governo degli Stati Uniti e il personale correlato hanno segnalato sintomi della sindrome dell’Avana dal 2015, tra cui vertigini, dolore, problemi visivi e disfunzione cognitiva a seguito di suoni intrusivi e pressione alla testa.
All’inizio di marzo, il Washington Post aveva riferito che cinque agenzie di Intelligence statunitensi hanno concluso che era «molto improbabile» che un avversario straniero prendesse di mira diplomatici e personale dell’Intelligence statunitensi con l’aiuto di una sorta di arma energetica che causava strane e dolorose sensazioni acustiche.
Il 31 marzo, la CBS aveva riferito che, sulla base di nuove prove, la Russia sarebbe dietro una serie di attacchi in stile sindrome dell’Avana, anche contro funzionari statunitensi in Vietnam prima del viaggio della vicepresidente Kamala Harris nel 2021. In seguito al rapporto, il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha definito le accuse infondate e ha sottolineato che non è mai stata fornita alcuna prova a sostegno di tali affermazioni.
In una testimonianza al Congresso a maggio, la direttrice dell’intelligence nazionale Avril Haines ha affermato che l’agenzia stava continuando a indagare sugli incidenti sanitari anomali, ma aveva bisogno di colmare le lacune identificate. La Haines aveva sottolineato che la comunità dell’intelligence non ha cambiato le sue valutazioni iniziali, secondo cui è molto improbabile che dietro gli incidenti ci sia un attore straniero.
Come riportato da Renovatio 21, in una valutazione di Intelligence del gennaio 2022, la CIA aveva escluso che i sintomi della Sindrome dell’Avana siano il risultato di una prolungata campagna globale da parte di una potenza ostile rivolta a centinaia di diplomatici e spie statunitensi.
Come riportato da Renovatio 21, negli anni scorsi casi della misteriosa sindrome erano emersi presunti casi di Sindrome dell’Avana a Parigi e Ginevra. Alcuni episodi erano stati riportati presso l’ambasciata americana a Berlino. Altri ancora sarebbero stati registrati a Vienna.
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A fine 2021, un altro caso, ancora più preoccupante, avrebbe coinvolto un membro dello staff della vicepresidente Kamala Harris, facendo tardare il viaggio della numero 2 della Casa Bianca in Vietnam.
Come riportato da Renovatio 21, anche gli USA hanno, negli anni, studiato armi in grado di colpire a distanza, e in modo invisibile, le persone: gli americani studiano l’uso di armi laser e microonde da prima della guerra del Vietnam.
Non è la prima volta che diplomatici americani lamentano l’uso di armi segrete e avveniristiche da parte dei russi. Dal 1953 al 1976 si parlò del «Moscow Signal»: una trasmissione di microonde variabile tra 2,5 e 4 gigahertz, diretta all’Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca dal 1953 al 1976. La sua scoperta portò ad un incidente diplomatico.
Ora, in un bizzarro testacoda, la CIA – gruppo iniziatico votato alla battaglia continua contro la Russia sovietica e post-sovietica che sia – per una volta leva la colpa dai russi. Una mossa senza precedenti, che forse nasconde una mossa in un quadro più ampio.
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L’Intelligence russa dice che l’Ucraina pianifica un attacco false-flag «disumano»
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