Intelligence
I servizi russi dicono che gli USA stanno considerando di assassinare i leader golpisti nigerini
Il governo degli Stati Uniti sta valutando se assassinare i leader della nuova amministrazione militare del Niger, che ha preso il potere alla fine di luglio, ha avvertito l’SVR, il servizio segreto straniero della Federazione russa.
Anche se la Casa Bianca «non è soddisfatta» degli avvenimenti nell’ex colonia francese, non vuole fare affidamento sull’intervento militare dei vicini regionali del Niger, afferma la valutazione pubblicata ieri dall’SVR.
Secondo l’Intelligence di Mosca, Washington riterrebbe che una soluzione di assassinio per procura sarebbe preferibile all’azione militare da parte della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS).
L’ECOWAS ha minacciato di invadere il Niger per riportare in carica il presidente deposto Mohamed Bazoum, ma deve ancora agire. Macron ha dichiarato la scorsa settimana che la Francia e avrebbe sostenuto l’azione militare del blocco.
«Rappresentanti dei servizi speciali americani stanno discutendo direttamente con i partner che potrebbero commettere omicidi» in Niger, sostiene l’SVR. I candidati preferiti sarebbero persone che hanno ricevuto “una formazione speciale dalle scuole del Pentagono» e appartengono ai circoli ristretti dei leader di transizione.
La CIA ha precedenti di tentati omicidi su suolo straniero. Il leader congolese Patrice Lumumba e il leader cubano Fidel Castro furono obiettivi di molteplici complotti omicidi statunitensi, come rivelato dalla Commissione Church negli anni Settanta, ricorda il sito governativo russo RT.
Il presidente Gerald Ford vietò esplicitamente ai dipendenti del governo degli Stati Uniti di partecipare a complotti di assassinio politico in un ordine esecutivo del 1976. Il presidente Jimmy Carter ampliò il divieto nel 1978, aggiungendo all’ordine le persone che «agiscono per conto» di Washington, mentre il presidente Ronald Reagan rimosse la parola «politico» dalla formulazione nel 1981.
«Sembra che la Casa Bianca abbia deciso di ricorrere a soluzioni vecchie e, come si suol dire, collaudate nel tempo, dopo aver affrontato quello che percepisce come un sorprendente e spiacevole risveglio geopolitico dell’Africa» afferma la valutazione dell’SVR.
L’agenzia russa ha suggerito che il governo degli Stati Uniti considererebbe qualsiasi azione contro l’amministrazione del Niger come un «rafforzamento della democrazia».
Poche settimane fa, il vice segretario di Stato Victoria Nuland, plenipotenziaria della Casa Bianca per la destabilizzazione del pianeta con guerre e colpi di Stato, si era recata personalmente a parlare con la giunta golpista nigerina.
La Nuland avrebbe avvertito i militari di Niamey di tenersi lontani dal gruppo militare russo Wagner, che già opera nei limitrofi Mali e Burkina Faso, Paesi che si sono detti disposti a combattere con il Niger in caso di attacco dell’ECOWAS o di altre potenze.
Nel frattempo, l’intero vertice della Wagner, compreso il celebre fiduciario di Putin Evgenij Prigozhin, è morto in un incidente aereo. Poche ore prima Prigozhin era proprio in Africa.
L’area è in questo momento soggetta ad un repentino aumento dell’attività terrorista, con attacchi e avanzate di sigle legate ad Al-Qaeda che sembravano sopite.
Immagine di US Africa Command via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Intelligence
L’Intelligence USA dice che Putin non ha ordinato la morte di Navalnij
Il presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovich Putin non sarebbe dietro il decesso del personaggio politico russo Aleksej Navalnij, sostengono fonti dell’Intelligence statunitense sentite dal Wall Street Journal.
Il 27 aprile il WSJ ha pubblicato un articolo intitolato «Putin non ha ordinato direttamente la morte di Alexej Navalny a febbraio, secondo le agenzie di spionaggio statunitensi».
Il quotidiano economico neoeboraceno è lo stesso che aveva recentemente scritto, in base alle «valutazioni dell’Intelligence», che i negoziati Russia-Ucraina del marzo 2022 con la mediazione turca potrebbero indicare una base per avviare ora tali negoziati per porre fine al conflitto.
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La pubblicazione di questi articoli, in controcorrente rispetto a quanto ci si si aspetterebbe, avviene mentre il Congresso USA sta stanziando 60-70 miliardi di dollari in nuovi aiuti all’Ucraina, un’ulteriore elargizione finanziario-militare che probabilmente, oramai lo credono in molti anche a Wasghintone, non cambierà in alcun modo la situazione militare.
Lo scoop del 27 aprile rivela che «Putin probabilmente non ha ordinato che Navalny fosse ucciso nel notoriamente brutale campo di prigionia, hanno detto persone che hanno familiarità con la questione».
Il pezzo contiene altresì quantità di precisazioni e denunce della scoperta da parte degli «alleati» russi del Navalnij; e non si pretende di mettere in discussione la «responsabilità ultima di Putin per la morte di Navalny» – teniamo a mente che molte delle nuove sanzioni statunitensi ora in vigore si basavano sull’immediata dichiarazione del presidente Joe Biden in tal senso.
Tuttavia la valutazione dell’Intelligence riportata include che la morte di Navalnij ha bloccato la possibilità di uno scambio di prigionieri che la Russia, con l’incoraggiamento del presidente Putin, stava perseguendo con gli Stati Uniti.
Va considerato che il Wall Street Journal è parte integrante della questione, in quanto il suo inviato speciale Evan Gershkovich, 34 anni, è stato arrestato dal Servizio di sicurezza federale russo con l’accusa di spionaggio nel marzo 2023: si tratta della prima volta, dai tempi della Guerra Fredda, che un giornalista di una testata americano viene imprigionato con l’accusa di essere una spia.
Il Gershkovich, figlio di immigrati sovietici ebrei stabilitisi a Nuova York a fine anni Settanta, è stato preso a Ecaterimburgo mentre raccoglieva informazioni sulla filiera industriale militare russa, e si occupava del gruppo Wagner.
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Il giornalista Tucker Carlson ha dedicato tutta l’ultima parte della sua intervista a Vladimir Putin chiedendo la liberazione del giovane collega. Va ricordato che alcuni sono arrivati a dire che l’intervista del Carlson al presidente russo, al momento solo annunziata, avrebbe scatenato l’assassinio di Navalnij da parte di nemici della Russia.
È stato speculato che l’arresto del Gershokovich con l’accusa di spionaggio sia il preludio ad una richiesta di scambio con prigionieri russi di alto livello nelle carceri degli Occidentali.
Come riportato da Renovatio 21, Navalnij, lungi da quanto pensano i sinceri-democratici he avversano Putin in Occidente leggendo le gazzette dell’establishment, aveva posizioni di nazionalismo etnico che sfociavano nella xenofobia.
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Immagine di Evgeny Feldman via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International.
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Intelligence
I politici americani temono che le agenzie di Intelligence mettano nei loro computer pedopornografia
I membri del Congresso votano costantemente a favore dei programmi di sorveglianza di massa perché sono «terrorizzati» dal fatto che le agenzie di Intelligence possano inserire «kiddie porn» («pornografia infantile») sui loro computer se parlano apertamente, ha affermato il giornalista americano Tucker Carlson.
Carlson è apparso sul podcast di Joe Rogan venerdì, poche ore prima che il Senato degli Stati Uniti votasse per rinnovare la Sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA) del 1978. Apparentemente creata per consentire alle agenzie di intelligence come l’FBI e la CIA di sorvegliare le comunicazioni degli stranieri, la Sezione 702 consente a queste agenzie di accedere ai dati «indirettamente» raccolti da milioni di cittadini americani senza mandato.
Secondo Carlson, diversi politici eletti statunitensi si sono effettivamente opposti a questo rinnovamento, ma non lo hanno ammesso pubblicamente.
«Le persone non lo dicono perché sono preoccupate di essere punite», ha detto Carlson a Rogan. «Sono preoccupati che qualcuno metta porno infantile sul loro computer. I membri del Congresso sono terrorizzati dalle agenzie di intelligence. Non lo sto indovinando. Me lo hanno detto, comprese le persone del comitato [di Intelligence], comprese le persone che gestiscono il comitato di intelligence.
«Hanno paura delle agenzie» di sicurezza, ha affermato Tucker, aggiungendo che «questo non è compatibile con la democrazia».
«Si sta svolgendo davanti a tutti, e a nessuno importa e nessuno fa nulla al riguardo», ha continuato Carlson. «Penso che il motivo sia perché sono minacciati. E se guardi i presidenti dei comitati che hanno permesso che queste cose accadessero anno dopo anno… li conosco. E hanno tutte le cose da nascondere. Lo so per certo».
Tucker Carlson just dropped a bombshell on Joe Rogan. His claim: politicians are afraid to do what is right in Congress because intel agencies will frame them for heinous acts. Wow.pic.twitter.com/zkPjVWBdNd
— Christian Garcia (@CricsConCarne) April 20, 2024
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A parte la presunta minaccia della pedopornografia piantata di nascosto, Carlson ha affermato che è «molto comune» che i legislatori abbiano «un problema con l’alcol o una strana vita sessuale», che le agenzie potrebbero facilmente denunciare se questi politici si rifiutassero di eseguire i loro ordini.
Carlson non è il primo conservatore influente a sostenere che i rappresentanti eletti vengono ricattati. Già a dicembre, il deputato del Tennessee Tim Burchett, repubblicano, aveva suggerito che i suoi colleghi si opponevano a una mozione per rendere pubblici i nomi dei clienti del famigerato pedofilo Jeffrey Epstein perché sarebbero stati implicati in crimini sessuali.
Forze senza nome a Washington usano «il vecchio vaso di miele» – modo di dire inglese per definire una trappola a sfondo sessale – per ricattare i politici e costringerli a «votare per cose folli», disse all’epoca al conduttore conservatore del podcast Benny Johnson.
Un anno prima, un video nudo del deputato Madison Cawthorn era trapelato un mese dopo che aveva affermato di essere stato invitato a orge alimentate dalla droga da membri più anziani del Congresso. Washington, disse all’epoca, è piena di «perversioni sessuali». Il Cawthorn, che si era opposto al sostegno all’Ucraina chiamando Zelens’kyj «gangster», non fu riconfermato a Washington. Riguardo alla vita privata di un sostenitore zelota di Kiev, il senatore Lindsey Graham – noto per aver chiesto (e ottenuto) l’abbassamento dell’età della leva per gli ucraini e pure l’assassinio diretto del presidente russo Vladimir Putin – sono state numerose speculazioni.
A fine 2023, in un’ampia intervista incentrata sullo stato deplorevole dell’attuale leadership americana, il generale Michael Flynn ha suggerito che i membri del Congresso vengono ricattati dai globalisti affinché eseguano i loro ordini perché sono stati «compromessi dal dormire con i bambini».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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