Big Pharma
«Come un iPhone»: il capo di Moderna prevede che le persone faranno il vaccino COVID ogni anno

Moderna prevede di introdurre nuovi vaccini sperimentali che combineranno i vaccini contro l’influenza, il COVID e il virus respiratorio sinciziale umano (RSV) in unico vaccino annuale, ha detto il CEO dell’azienda durante un’intervista con il canale TV americano CNN International.
Stéphane Bancel, amministratore delegato della farmaceutica americana, ha paragonato il vaccino annuale che stanno preparando alla necessità di cambiare iPhone ogni anno.
«Pensiamo di poter inserire in un unico prodotto molti mRNA, prendendoci cura di tutti quei virus. E questo una volta all’anno», ha dichiarato il Bancel.
CEO di Moderna: vaccino mRNA annuale, «come un iPhone» pic.twitter.com/ijWnKzlWKv
— Renovatio 21 (@21_renovatio) August 17, 2022
«Dovreste essere in grado di fare un richiamo annuale, dose singola, che contenga, nella fiala, tutti quegli mRNA per tutti quei [virus] che sono, ovviamente, adattati al ceppo di una stagione, come l’influenza, come il ceppo del COVID, e così via».
Poi è partita la similitudine con l’iPhone, che – ha spiegato il dirigente francese – migliora leggermente con ogni nuovo modello. Così, anche i produttori di vaccini adatterebbero i loro sieri sperimentali mRNA con «la migliore scienza del momento» (quest’ultima, ci si conceda, è un’espressione di marketing basale che nemmeno l’antica promessa del mobilificio Aiazzone «al Sabato grande festa con gli architetti»…)
«E l’idea è un po’ come l’iPhone, mentre, sai, molti di noi acquistano un nuovo iPhone ogni settembre. E ottieni nuove app e ottieni app aggiornate», ha affermato Bancel, il quale con evidenza, a differenza di noi, cambia lo smartphone ogni anno.
“E questa è esattamente la stessa idea, ovvero che avrete COVID, influenza e RSV nella tua dose singola. E avrete ciò che è la migliore scienza del momento per proteggervi dal ceppo che circola ora e in autunno, inverno. Quindi possiamo combinare tutte queste cose e fornire alle persone di tutto il mondo il booster annuale. Quindi solo un’iniezione. E non vi preoccupate più dell’inverno. E avrete un bel autunno e un bell’inverno.
Alla domanda sui tempi per il rilascio di questo siero sperimentale all-in-one, il Bancel ha affermato che alcuni Paesi potrebbero iniziare a introdurre la tecnologia già dal prossimo anno.
«Quindi ci vorranno alcuni anni. Sapete, come ho detto, l’influenza e l’RSV sono nella fase tre [studi clinici]. Quindi posso vedere alcuni Paesi nel 2023 che iniziano ad avere influenza e COVID in un’unica dose, entrambi in dose singola. Per alcuni Paesi sarà il 2024. Quindi penso che ci vorranno alcuni anni».
«Penso che entro una finestra di tre-cinque anni in cui ogni anno avrete un prodotto migliore da Moderna che vi proteggerà da tutte le cose che circolano e con una copertura sempre maggiore di diversi virus».
A marzo, Bancel si era lamentato con il World Economic Forum che la sua azienda doveva «buttare via» 30 milioni di dosi del loro vaccino COVID-19 perché le persone rifiutavano il vaccino e quindi «nessuno lo vuole».
Prima di Moderna, Stéphane Bancel fu CEO della società francese BioMérieux, posseduta da Alain Merieux, considerato amico personale di Xi Jinping, che visità il laboratorio BSLM4 di BioMerieux a Lione nel 2014.
Secondo quanto appreso, i cinesi avrebbero contattato i francesi per la costruzione del laboratorio di Wuhan, il primo BSL4 del Paese, nel 2004.
Il suo progetto, iniziato nel 2003, è stato realizzato in collaborazione con la Francia. Parte del personale dei biolab di Wuhano ha ricevuto una formazione presso il laboratorio P4 Jean Mérieux a Lione. Nel febbraio 2017, il primo ministro francese Bernard Cazeneuve, accompagnato dal ministro francese degli Affari sociali e della salute Marisol Touraine, e Yves Lévy, presidente dell’INSERM, hanno preso parte alla cerimonia di accreditamento del laboratorio a Wuhan.
Su un documento datato 2014 della Fondazione Mérieux ancora visibile in rete della Fondazione Merieux è possibile leggere che la crisi dell’Ebola, insieme «alla visita presidenziale cinese a Lione ha reso possibile di accelerare il completamento del laboratorio BSL4 in Cina come parte di una cooperazione sino-francese senza precedenti».
Nel 2011, dopo aver lavorato in BioMerieux, il Bancel divenne CEO di Moderna, di cui possiede il 9% delle azioni, che oggi valgono almeno un miliardo.
La carriera di Bancel è insomma segnata dal coronavirus: prima nella società che aiuterà i cinesi a costruire il laboratorio di Wuhano, poi nel Massachusetts nella società che per il virus di Wuhano, in teoria, dovrebbe aver trovato il vaccino.
Le recenti dichiarazioni del Bancello ci confermano che la tecnologia mRNA si prepara ad essere utilizzata per tutti i vaccini, e non solo per quelli.
Come da titolo di un fortunato articolo di Renovatio 21, «Ogni vaccino diverrà un vaccino mRNA».
Immagine screenshot da Twitter
Big Pharma
Il giudice fallimentare degli Stati Uniti interrompe 40.000 cause contro Johnson & Johnson per il talco e il cancro

Un giudice fallimentare federale ha fermato circa 40 mila cause legali secondo cui il talco per bambini di Johnson & Johnson (J&J) e altri prodotti a base di talco hanno causato il cancro. Lo riporta CNBC.
La decisione fa parte del secondo tentativo di J&J di risolvere migliaia di casi di talco in procedure fallimentari.
J&J nel 2021 ha scorporato la sua controllata, LTL Management, per sostenere le sue passività relative al talco e presentare istanza di protezione dal fallimento secondo il Chapter 11, la principale norma fallimentare del Codice degli Stati Uniti che consente alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito della dichiarazione di fallimento.
Il giudice Michael Kaplan durante un’udienza presso il tribunale fallimentare degli Stati Uniti a Trenton, nel New Jersey, ha sospeso temporaneamente le cause che dureranno fino a metà giugno.
La J&J non dovrà essere processata per altre rivendicazioni di talco durante la pausa, ma è comunque possibile intentare nuove azioni legali contro la società.
La pausa darà a J&J il tempo di raggiungere un accordo definitivo con i querelanti nei casi di talco. La società ha recentemente proposto un accordo da 8,9 miliardi di dollari per reclami attuali e futuri relativi al talco e ha affermato che prevede di portare tale piano in tribunale fallimentare a metà maggio.
Come riportato da Renovatio 21, Johnson & Johnson era ricorsa alla procedura fallimentare nel tentativo di evitare la responsabilità nelle cause per il talco già due anni fa.
Tre anni fa J&J era stata condannata da una corte d’appello del Missouri a pagare oltre 2 miliardi di dollari alle donne che hanno accusato dei loro tumori ovarici i prodotti di talco dell’azienda, compresa la sua iconica polvere per bambini. Il giudice aveva affermato che la compagnia sapeva che c’era amianto nel suo talco per bambini, riportava il New York Times.
Il colosso Big Pharma non è nuovo a grandi controversie – tuttavia gli Stati si sono fidati comunque dell’azienda sottoponendo al suo vaccino a vettore virale COVID milioni di cittadini.
Big Pharma
Lo spot del vaccino mRNA lo avete visto?

Moderna, la prima azienda con Pfizer a realizzare sieri genici sperimentali anti-COVID, ha pubblicato un video pubblicitario che promuove i vaccini mRNA.
I sieri a mRNA messaggero sono, del resto, il suo core business, iscritto persino nel nome: come sottolinea il filmato celebrativo, Moderna sta per «Mode RNA».
Si tratta del lancio di una campagna mondiale volta a far conoscere al pubblico le potenzialità dei sieri genici. La creatività della campagna è basata sul concetto di un nastro rosso che rappresenta l’mRNA sintetico che consegna messaggi alle cellule del corpo per combattere le malattie.
Nella réclame, la ditta di sieri genici afferma che la tecnologia mRNA ha cambiato il modo in cui viene condotta la ricerca clinica sulle malattie e la velocità con cui i trattamenti vengono testati e immessi sul mercato.
«Un filamento di mRNA potrebbe cambiare la vita in meglio, ovunque. E la società che ci sta portando lì? Moderna. Questo cambia tutto», si sente dire nella pubblicità.
«Vogliamo che tutti capiscano che crediamo che la tecnologia mRNA curerà una serie di altre malattie e impedirà ad altri virus di infettare il corpo», ha dichiarato Kate Cronin, Chief Brand Officer di Moderna al sito Medical Media Marketing. «Vogliamo condividere con tutti l’energia e l’entusiasmo per il futuro di Moderna ed è quello che stiamo cercando di fare con questa campagna».
«L’obiettivo principale è che vogliamo che le persone capiscano cosa intendiamo quando diciamo “Questo cambia tutto”. Non è solo uno slogan, è qualcosa in cui crediamo davvero. Crediamo che la nostra piattaforma tecnologica mRNA cambierà tutto quando arriva all’assistenza sanitaria», ha continuato la Cronin.
Lo spot, della durata di 1 minuto e 25 secondi, si chiama «Welcome to the mRNAge», ossia «Benvenuti nell’era mRNA».
Pensiamo sia il caso che gli diate un’occhiata.
Notate come nel video non siano risparmiati bambini, e di tutte le razze, donne incinte, figure che non sappiamo se definire androgine o con un’altra parola.
Automobili, laboratori, treni, periferie africane, intere città. Il mondo interno e tutto il suo contenuto sono colpiti dal filamento rosso di mRNA. È un’immagine, ammettiamo, molto rivelatrice.
Come riportato da Renovatio 21, il CEO di Moderna, Stephane Bancel, ha avuto un’audizione movimentata con il Comitato del Senato USA sugli aumenti dei prezzi del vaccino COVID- 19, dove il senatore Rand Paul gli ha fatto domande precise sulla miocardite.
«I dati che ho mostrato… in realtà, che ho visto, mi dispiace, dal CDC, in realtà hanno dimostrato che c’è meno miocardite per le persone che ricevono il vaccino rispetto a chi riceve l’infezione da COVID» risponde Bancel ad una domanda del Senatore Paul.
«Questo non è vero», aveva ribattuto Paul. «Ho parlato con il suo presidente proprio la scorsa settimana e ha prontamente riconosciuto, in privato, che sì, c’è un aumento del rischio di miocardite. Il fatto che non si possa dirlo in pubblico è abbastanza inquietante».
Nella feroce audizione condotta da Paul sembra non esserci traccia di una notizia che ad alcuni può sembrare al limite del grottesco: ha annunciato la prima fase della sperimentazione umana per un vaccino mRNA per il trattamento di coloro che hanno sofferto di attacchi di cuore.
Moderna a fine estate ha fatto causa a Pfizer per violazione di brevetto. La società era già in una lotta con il governo USA per il brevetto del vaccino mRNA. Parallelamente, esisterebbe un contratto stipulato dall’ente per le malattie infettive NIAID (quello diretto sino a poco fa da Anthony Fauci) che avrebbe obbligato il Pentagono ad acquistare 500 mila dosi del vaccino, per un totale di 9 miliardi di dollari.
Due mesi fa è emerso che l’azienda, che come noto prima del COVID mai aveva venduto un prodotto, sta costruendo la prima fabbrica di mRNA al mondo a Melbourne, in Australia.
Come raccontato da Renovatio 21, il Bancel ha una storia speciale, con una gargantuesca coincidenza cosmica nel suo percorso professionale. Prima di Moderna, Stéphane Bancel fu CEO della società francese BioMérieux, posseduta da Alain Merieux, considerato amico personale di Xi Jinping, che visitò il laboratorio BSLM4 di BioMerieux a Lione nel 2014. Secondo quanto appreso, i cinesi avrebbero contattato i francesi per la costruzione del laboratorio di Wuhan, il primo BSL4 del Paese, nel 2004: si, stiamo parlando proprio di lui, il biolaboratorio del pipistrello cinese.
Il finanziere francese Patrick Degorce, fondatore di hedge fund e mentore dell’attuale primo ministro britannico Rishi Sunak, fu nel 2011 uno dei primi investitori in quella piccola azienda farmaceutica chiamata Moderna (cioè «Mode» «RNA»), che all’epoca aveva circa dieci dipendenti e un modo di operare molto discreto.
La carriera del Bancel è quindi segnata dal coronavirus: prima nella società che aiuterà i cinesi a costruire il laboratorio di Wuhano, poi nel Massachusetts a inizio anni ’10 nella società che per il virus di Wuhano, in teoria, dovrebbe aver trovato il vaccino. I risultati di questa prestigiosa carriera sono quanto mai proficui. Secondo la rivista Forbes, disponendo dell’8% delle azioni di Moderna (che, ripetiamo, prima del COVID non aveva mai portato sul mercato un prodotto), Bancel è ora tecnicamente un billionaire, un miliardario. Secondo Business Insider, il fortunato francese ha dichiarato che darà via la maggior parte della sua fortuna, stimata in 4,1 miliardi di dollari.
Come riportato da Renovatio 21, Moderna e Merck sarebbero vicine alla fase 3 per un vaccino per il cancro alla pelle. Un anno fa è stato invece detto che la società aveva iniziato la sperimentazione umana per un vaccino mRNA per l’AIDS. Due mesi fa è stato annunciato lo sviluppo di un vaccino combinato mRNA COVID-Omicron e influenza; il Bancel ha dichiarato ai media che il vaccino mRNA COVID di fatto diventerà come un’antinfluenzale, con alcuni gruppi di individui vulnerabili che dovranno farlo ciclicamente.
Al World Economic Forum di Davos l’anno passato il Bancel lamentò che «nessuno più vuole» i vaccini, per cui era pronto a gettare «30 milioni di dosi nella spazzatura».
Immagine screenshot da YouTube
Big Pharma
Farmaceutiche della morte: il CEO di Pfizer e 200 altri dirigenti Big Pharma firmano la lettera pro pillola abortiva

Più di 200 dirigenti farmaceutici, tra cui il CEO di Pfizer Albert Bourla, hanno firmato una lettera aperta in cui condannano la sentenza di un giudice federale americano contro l’approvazione da parte dell’ente regolatore farmaceutico Food & Drug Administration (FDA) del farmaco abortivo mifepristone, più conosciuto con il nome di RU486.
Il 7 aprile, il giudice Matthew Kacsmaryk aveva emesso un ordine di sospensione dell’approvazione da parte della FDA del farmaco abortivo, ritenendo che l’agenzia non avesse indagato adeguatamente sui suoi effetti a lungo termine. Lo stesso giorno, il giudice Thomas Rice aveva stabilito che la pillola feticida dovrebbe rimanere sul mercato in 15 stati più il Distretto di Columbia.
L’amministrazione Biden ha impugnato la sentenza e mercoledì sera un collegio di tre giudici della Corte d’appello del quinto circuito ha parzialmente bloccato la decisione di Kacsmaryk, stabilendo che il mifepristone dovrebbe rimanere disponibile ma mantenendo sospesa l’approvazione dell’amministrazione alla sua erogazione per posta. Venerdì, l’amministrazione ha chiesto alla Corte Suprema degli Stati Uniti di intervenire.
La lettera aperta dei massimi dirigenti Big Pharma sottolinea che il giudice Kacsmaryk non ha «alcuna formazione scientifica» e afferma che il mifepristone «è stato dimostrato da decenni di dati di essere più sicuro del Tylenol, di quasi tutti gli antibiotici e dell’insulina» e lamenta che la sentenza «ha stabilito un precedente per aver diminuito l’autorità della FDA sulle approvazioni dei farmaci e, così facendo, crea incertezza per l’intera industria biofarmaceutica».
I firmatari includono Albert Bourla, CEO di Pfizer, che è responsabile di uno dei controversi vaccini COVID-19 a RNA messaggero e che si è rifiutato di testimoniare a riguardo dinanzi al Parlamento Europeo. Altri a firmarlo includono funzionari di Merck, Genentech e Biogen.
In particolare, i capi degli sviluppatori di vaccini COVID Moderna e Johnson & Johnson non hanno firmato la lettera e non hanno risposto alle richieste di commento della CNBC.
Come scrive Lifesitenews, nonostante l’adozione da parte di Big Pharma e della FDA del mifepristone , le prove dimostrano che le pillole abortive comportano rischi specifici per le madri che le assumono – oltre, ovviamente, ad essere letali per i loro bambini non nati. Cioè è particolarmente vero quando gli standard per assumerle continuano ad essere allentati.
Uno studio del novembre 2021 condotto dagli studiosi del Charlotte Lozier Institute è apparso sulla rivista peer-reviewed Health Services Research and Managerial Epidemiology, analizzando dati pubblici Medicaid di oltre 400.000 aborti da 17 Stati che finanziano gli aborti elettivi attraverso i loro programmi, scrive che il tasso di visite al pronto soccorso legate alla pillola abortiva è aumentato di oltre il 500% dal 2002 al 2015. Anche il tasso di visite al pronto soccorso per aborti chirurgici è aumentato durante lo stesso periodo di tempo, ma con un margine molto inferiore.
Dopo la sentenza della Corte Suprema Dobbs che ha di fatto negato che l’aborto sia un diritto federale, molta della battaglia dei pro-feticidio si è spostata sull’aborto farmacologico, che promette di far da sé a casa senza passare per strutture sanitarie. Alcuni giornali americani – gli stessi che hanno negato l’efficacia di idrossiclorochina e ivermectina e imposto i vaccini mRNA, in sprezzo al diritto di curarsi da sé – sono arrivati addirittura a promuovere pillole abortive fai-da-te.
L’aborto domestico-biochimico aveva avuto una grande spinta in pandemia, con le pillole della morte ottenibili per via postale in Gran Bretagna: una gran idea che la sanità di Sua Maestà ha deciso di estendere anche nel periodo post pandemico.
In Italia l’era dell’aborto chimico fai-da-te fu annunciata, sempre in pandemia, dal ministro della Salute Roberto Speranza, che cambiò la direttiva per rendere il suo uso possibile anche senza ricovero.
La verità sulla pillola abortiva l’ha detta ad una convention dei conservatori americani il mese scorso l’attivista Abby Johnson, un tempo manager di una clinica per aborti, ora convertitasi alla difesa della vita umana. Le donne che prendono la pillola dell’aborto «stanno mettendo questi bambini nel water, bambini completamente formati – 12, 14, 16 settimane di gravidanza – forse hanno un’emorragia nel loro bagno, incapaci di raggiungere una struttura di pronto soccorso, guardano nella toilette e vedono il bambino loro completamente formato che galleggia lì nella water» ha dichiarato la Johnson.
Questa è la cruda realtà dell’aborto domestico reso da ciò che il premio Nobel Jerome Lejeune definiva «il pesticida umano». Un farmaco che, ricorda il caso delle email trapelate recentemente dalla sanità britannica, può avere conseguenze mortali: si può chiedere, al di là delle statistiche e degli episodi che potete vedere negli articoli linkati, nel caso dell’attivista abortista argentina 23enne morta pochi giorni dopo aver assunto il farmaco per uccidere il figlio concepito nel suo grembo – certo, magari, anche qui, non c’è nessuna correlazione.
In realtà, alla storia della Johnson manche una parte. Quel «bambino pienamente formato», una volta scaricato tirando l’acqua, finisce nelle fogne. E qui, oltre agli escrementi di altri esseri umani e ad ogni altra sozzura, troverà delle creature ben felici di incontrarlo – per divorarlo. Topi, rane, pesci… festeggiano la RU486, che tanta carne umana tenere e prelibata fa giungere loro senza che facciano alcuno sforzo, nella plastica immagine della catena alimentare ribaltata: le bestie mangiano gli esseri umani.
Un po’ come succede con gli orsi in Trentino, solo moltiplicato per migliaia di volte, nella tenebra della casa e delle sue tubature, della fogna, della vita innocente massacrata, vilipesa e divorata.
Sì, è il mondo alla rovescia. È il mondo dove i dottori che salvano i bambini dall’aborto chimico – perché alcune donne si pentono, ed entro un certo lasso di ore è possibile invertire il processo figlicida – vengono radiati dall’ordine dei medici.
È un mondo dove la vita viene abbattuta, per far trionfare la morte e la sua cultura. È il mondo della Necrocultura: combatterlo è la missione che ogni uomo dovrebbe avere nel XXI secolo.
Roberto Dal Bosco
-
Ambiente1 settimana fa
Alluvione, undici scienziati dimostrano che le inondazioni non sono correlate ai cambiamenti climatici
-
Spirito2 settimane fa
La battaglia tra la stirpe di Cristo e quella di Satana, antichiesa e sinedrio globalista massonico. Omelia di mons. Viganò
-
Bioetica1 settimana fa
Verso la società della discriminazione genetica
-
Geopolitica6 giorni fa
Zelen’skyj in esilio in Italia?
-
Internet1 settimana fa
YouTube censura l’omelia di Pasqua di monsignor Viganò
-
Reazioni avverse1 settimana fa
Vaccino HPV, l’esperienza terrificante di Candace Owens
-
Pensiero1 settimana fa
Giorgia Meloni tace davanti al «figlio» di Castro
-
Spirito5 giorni fa
«Satana è il grande scenografo del Nuovo Ordine». Omelia di Pentecoste di mons. Viganò