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Essere genitori

Bambino di 11 mesi muore dopo essere stato costretto a indossare una mascherina all’asilo nido

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Un bambino di 11 mesi è soffocato dopo essere stato costretto a indossare una maschera in un asilo nido a New Taipei, Taiwan. La maschera era inzuppata delle lacrime e del muco del bambino dovuto al pianto mentre il bambino frustrato cercava di rifiutare la maschera, inibendo la sua capacità di respirare. Lo riporta LifeSiteNews, che cita come numerosi organi di informazione locali offrono gli stessi dettagli sul tragico evento.

 

I genitori affranti – che secondo quanto riferito avevano tentato per nove anni di concepire e avere un figlio e si stavano preparando per il primo compleanno del loro unico figlio – hanno intentato una causa contro il direttore dell’asilo e tre membri dello staff per omicidio colposo, secondo FocusTaiwan.tw.

 

Secondo quanto riportato, a tutti i bambini del centro di assistenza infantile sarebbe richiesto di indossare mascherine a causa dell’aumento di raffreddori e influenza infantili nella regione. Altri osservatori, tuttavia, notano che, sebbene l’obbligo delle mascherine per i bambini in età scolare e gli asili nido sia stato revocato l’anno scorso, l’uso delle mascherine post-COVID-19 rimane profondamente radicato in molte culture.

 

 

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L’articolo di FocusTaiwan, citando il conduttore del notiziario CTS Lin Yen-ju che ha diffuso la storia su Facebook scrive che «secondo le riprese video di sorveglianza visionate dai genitori… l’incidente di lunedì è avvenuto quando il bimbo si è irritato e si è tolto la maschera, dopodiché l’insegnante gliel’ha rimessa».

 

«A quel punto, il bambino è scoppiato a piangere, cosa che “probabilmente ha saturato la maschera di lacrime e muco, facendola aderire al naso e alla bocca e soffocandolo”».

 

Secondo quanto riportato, nel filmato, si vedrebbe il bambino mentre «lotta» e «cade». L’insegnante, tuttavia, a quanto pare pensava che fosse esausto e si fosse addormentato, e ha scoperto che non rispondeva solo 20 minuti dopo, quando era il momento di spostare i bambini in un’altra stanza, dice il messaggio.

«Ci sono asili nido in tutta Taipei e vedo bambini che indossano maschere», ha detto a LifeSiteNews un locale che desidera rimanere anonimo. «Ovunque a Taipei, gli spazi pubblici ricordano costantemente di indossare maschere. Sottolineeranno che non è obbligatorio ma altamente raccomandato indossare le mascherine», ha spiegato.

 

«Naturalmente, il messaggio viene recepito e la gente diventa paranoica ogni volta che arriva la stagione dell’influenza».

 

«Il governo, come al solito, si è coperto il culo rispondendo con la dichiarazione ufficiale fatta un anno fa secondo cui i bambini all’asilo non sono tenuti a indossare maschere», ha aggiunto.

 

Una revisione sistematica pubblicata alla fine dello scorso anno negli Archivi delle malattie dell’infanzia del BMJ mostra che i funzionari della sanità pubblica hanno sbagliato a imporre mascherine per i bambini a causa dell’assenza di prove di alta qualità.

 

Lo studio ha delineato «un vasto corpus di ricerche» che suggeriscono i danni associati ai bambini che indossano maschere e ha aggiunto che «non riusciamo a trovare alcuna prova di beneficio derivante dal mascherare i bambini, per proteggere se stessi o coloro che li circondano, dal COVID-19».

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Gli autori hanno concluso che «raccomandare il mascheramento dei bambini non soddisfa la pratica accettata di promulgare solo interventi medici in cui i benefici superano chiaramente i danni».

 

«Costringere le persone a indossare maschere è stato un fallimento per la salute pubblica», ha affermato Peter Gøtzsche, medico e scienziato esperto in metodologia di ricerca. «Il motivo per cui stiamo ancora discutendo sulle mascherine è perché le autorità si affidavano a studi sui rifiuti per giustificarne l’uso e volevano far sembrare che stessero facendo qualcosa. In una crisi è sempre più difficile non fare nulla».

 

Renovatio 21 documenta da anni la dannosità delle mascherine per i bambini. Racconti più o meno aneddotici di malattie infantili causate dalle mascherine erano partiti già due anni fa. Poi è stata la volta di studi pubblicati su prestigiose ed insospettabili riviste mediche come JAMA. Vari studi sulla nocività delle microplastiche inalate indossando le mascherine, da adulti e bambini, sono usciti dal 2020 in poi.

 

La preoccupazione si è diffusa in tutto il mondo. Un allarme lo aveva lanciato due anni fa l’Agenzia Tedesca per la difesa dei consumatori, dopo test su una quindicina di modelli di mascherina. Storie non verificate che correvano fra i gruppi tedeschi parlavano di un bambino soffocato a scuola in Germania; in Italia parimenti vi erano racconti di piccoli studenti che svenivano a scuola. In Francia qualcuno tirò in ballo le mascherine quando in una scuola scoppiò una strana epidemia con sintomi come sonnolenza improvvisa, nausea, mal di testa e dolori addominali. Alcuni dicono che i bimbi cadevano per terra dalla fatica.

 

Ancora in Germania, va ricordato l’anno scorso una dottoressa berlinese è stata condannata a due anni di carcere per aver firmato illegalmente 4000 esenzioni da mascherina.

 

Almeno un governo, quello d’Irlanda, ha preso in seria considerazione la questione almeno esprimendosi contro le mascherine per i piccoli studenti. La Polizei germanica si è prodotta in scene di repressione notevoli anche fuori dalle manifestazioni, con arresti di anziane signore senza mascherina 

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Inoltre, non possiamo dimenticare la quantità di danni allo sviluppo mentale dei bambini che il mascheramento globale e le altre restrizioni sembrano aver cagionato: bambini con problemi nel linguaggio e nelle relazionibambini che non riconoscono i voltilogopedisti intasati, e miriadi di casi di quello che oramai chiamano «ritardo da COVID»

 

Quella delle mascherine sui bambini, ha scritto il dottor Robert Malone, è «una follia di massa che deve cessare».

 

Renovatio 21 ripete, perché ce ne è ancora tragicamente bisogno, l’appello: liberiamo i bambini dalle mascherine.

 

Questo video che ritrae bambini che esplodono di gioia quando viene detto loro che non dovranno più indossare il panno sul volto, vale mille articoli.

 

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Animali

Scoperto in India un serpente lungo quanto uno scuolabus. Probabilmente pure molto meno letale

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Gli scienziati dell’Istituto indiano di tecnologia Roorkee, in India, hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per discutere della loro scoperta del Vasuki Indicus, una nuova specie di serpente gigante, vissuto circa 47 milioni di anni fa nello Stato indiano del Gujarat.   I resti del gargantuesco serpentone sono stati trovati nella miniera di carbone di Panandhro, nella regione di Kutch. Il suo nome è stato scelto in riferimento al luogo del ritrovamento e alla leggendaria creatura simile a un serpente associata alla divinità induista Shiva.   I ricercatori hanno osservato 27 vertebre, per lo più in buono stato di conservazione e alcune delle quali ancora articolate, che sembrano essere state raccolte da un individuo adulto. I pezzi ossei hanno dimensioni comprese tra 37,5 e 62,7 millimetri in lunghezza e tra 62,4 e 111,4 millimetri in larghezza, indicando un corpo ampio e cilindrico.   Sulla base di queste misurazioni, gli scienziati hanno ipotizzato che l’esemplare di Vasuki Indicus di cui facevano parte potesse raggiungere una lunghezza compresa tra 10,9 e 15,2 metri.   «Il team, guidato da Debajit Datta e Sunil Bajpai, ha scoperto i resti fossili della specie, che poteva raggiungere una lunghezza stimata tra gli 11 e i 15 metri, praticamente quanto uno scuolabus» scrive La Stampa.   Tuttavia non è dato sapere quanto letale per l’uomo potrebbe essere stato il rettilone. Sappiamo invece perfettamente quando posso ferire, di questi tempi, il suo termine di paragone, lo scuolabus.   «Autista dello scuolabus ha un malore e muore a Chiavari: aveva appena concluso il giro con i bambini»: Il Messaggero di due settimane fa.   «Incidente a Cittadella: autista di scuolabus ha un malore e va a sbattere contro una corriera». Il Resto del Carlino, 25 gennaio 2023.   La Spezia, maggio 2022: «Malore improvviso per l’autista dello scuolabus, mezzo fa un volo di venti metri». Lo riporta La Città della Spezia.   «Padova, autista di scuolabus muore alla guida». Automoto, ottobre 2023.   Corridonia, provincia di Macerata: «Malore fatale in strada, arrivano i soccorsi e uno scuolabus resta bloccato sui binari mentre arriva il treno». Il Resto del Carlino, il mese scorso.   Ottobre 2023: «Autista di scuolabus ha un malore alla guida: Jessica muore a 15 anni schiacciata dal mezzo». Lo riporta il Corriere Adriatico.   Stati Uniti, aprile 2023: «L’autista dello scuolabus ha un malore: studente di 13 anni prende il controllo del mezzo».   Roma, dicembre 2022: «Scuolabus fuori strada a Roma, paura per 41 bambini: Malore dell’autista». Lo riporta IlSussidiario.net.   Renovatio 21 ha riportato tanti altri casi.   «I ricercatori ipotizzano inoltre che il predatore preistorico cacciasse in modo lento, come le anaconde» scrivono gli scienziati scopritori del serpentazzo indico.   Abbiamo imparato invece che il suo termine di paragone, lo scuolabus, miete vittime all’improvviso.   «Malori improvvisi» del conducente, che rischiano di tirare giù con loro le vite di diecine di bimbi trasportati.   E quindi: cosa è più pericoloso? Il boa preistorico di 15 metri o mandare il proprio figlio a scuola?

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Essere genitori

Il 25% dei bambini di età compresa tra 3 e 4 anni possiede uno smartphone: studio

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Uno studio condotto dall’autorità governativa di regolamentazione delle comunicazioni nel Regno Unito ha rilevato che un quarto dei bambini di soli 3-4 anni possiede uno smartphone. Lo riporta il giornale britannico Telegraph.

 

Dallo studio di Ofcom è infatti emerso che un quarto di tutti i bambini sotto i 7 anni possiede un dispositivo intelligente, con un aumento di circa il 5% in un anno.

 

I dati per i bambini di età inferiore a 7 anni sono stati forniti dai genitori, quindi il numero reale potrebbe essere molto più alto se alcuni genitori scegliessero di essere liberali riguardo alla verità.

 

Lo studio ha rilevato che quasi il 60% dei bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni possiede un telefono e, quando si arriva ai 12-17 anni, essenzialmente tutti i bambini possiedono uno smartphone.

 

Ofcom ha osservato che «i bambini delle scuole materne sono sempre più online e godono di una maggiore indipendenza digitale da parte dei genitori».

 

Lo studio ha anche scoperto che i bambini riescono ad aggirare i controlli sull’età per accedere alle app dei social media, semplicemente inventando la loro data di nascita.

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Più della metà (51%) di età inferiore ai 13 anni utilizza un’app di social media di qualche tipo sui propri telefoni, nonostante il fatto che la maggior parte delle app di social media richieda che gli utenti abbiano più di 13 anni.

 

Un totale del 40% dei bambini di età compresa tra 8 e 17 anni ha dichiarato a Ofcom di aver mentito sulla propria età per accedere a un’app.

 

Nella fascia di età 5-7 anni, un terzo dei genitori ha affermato che i propri figli utilizzano le app completamente senza supervisione e un terzo ha affermato di consentire ai propri figli di utilizzare le app prima che raggiungano l’età minima consigliata.

 

Il commissario governativo per l’infanzia britannico, Rachel de Souza, ha commentato che «l’uso dei social media e delle piattaforme di messaggistica da parte dei minorenni è molto diffuso. Le tutele previste dall’Online Safety Act devono essere implementate in modo rapido e deciso, con efficaci garanzie sull’età».

 

I risultati arrivano mentre il governo di Londra sta valutando la possibilità di attuare un divieto totale per i minori di 16 anni di acquistare smartphone, scrive Modernity News.

 

Tuttavia, tale legge non impedirebbe ai genitori di acquistare i dispositivi e di darli ai bambini, come avviene nella stragrande maggioranza delle case. Il governo sta anche valutando una legge che richiederebbe l’approvazione dei genitori quando i bambini di età inferiore ai 16 anni si iscrivono ad account sui social media.

 

Richard Collard della National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha sottolineato che «il numero di bambini molto piccoli che utilizzano i social media indica un fallimento sistemico da parte delle aziende tecnologiche nel far rispettare i limiti di età da loro stabiliti”.

 

Gli studi hanno dimostrato che esistono ampie prove che l’uso dei social media è collegato ad un aumento dell’ansia, della depressione e ad un declino del benessere mentale tra i giovani. Le connessioni tra telefonino e l’aumento del cortisolo – l’ormone dello stress – sono discusse da diversi anni.

 

Come riportato da Renovatio 21, una curiosa circolare del ministero dell’Istruzione italiano dell’anno scorso descriveva lo smartphone come una droga «non diversa dalla cocaina».

 

Negli anni è emerso che le app degli smartphone spiano i bambini su «una scala scioccante», hanno rivelato esperti a Children’s Health Defense.

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Essere genitori

«Influencer» per genitori condannata per abusi su minori

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Una madre americana di sei figli, i cui consigli online sui genitori hanno attirato più di due milioni di abbonati su YouTube, è stata condannata il mese scorso ad almeno quattro anni di carcere con l’accusa di aggravamento di abusi su minori.   Ruby Franke, 42 anni, che gestiva il canale YouTube «8 Passengers», ora cancellata, è stata arrestata lo scorso agosto nello stato americano dello Utah quando suo figlio dodicenne malnutrito è scappato dalla casa di un’altra donna, Jodi Hildebrandt, 54 anni, per chiedere cibo e acqua a un vicino.   Il bambino era stato legato con nastro adesivo e aveva ferite aperte visibili a causa dell’essere stato legato con una corda, secondo i documenti della polizia. Hildebrandt, con il quale Franke collaborava in un’impresa commerciale separata, è stata condannata alla stessa pena detentiva di quattro pene da uno a 15 anni ciascuna.   Entrambe si erano dichiarate colpevoli a dicembre delle accuse di abuso aggravato di secondo grado su minori.    

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Scusandosi con i suoi figli dopo la sua condanna, Franke ha detto di aver «creduto che l’oscurità fosse luce e che il giusto fosse sbagliato. Farei qualsiasi cosa al mondo per voi. Ho preso da voi tutto ciò che era tenero, sicuro e buono». Nella sua stessa dichiarazione, la Hildebrandt ha detto che spera che i bambini possano «guarire fisicamente ed emotivamente».   Durante il processo dell’anno scorso, il pubblico ministero Eric Clarke ha detto alla corte che due dei figli di Franke erano stati costretti a vivere in un «ambiente simile a un campo di concentramento» e gli erano stati «regolarmente negati cibo, acqua, letti in cui dormire e praticamente ogni forma di divertimento».     La Franke aveva creato il suo canale YouTube «8 Passengers» nel 2015 e l’estate scorsa aveva accumulato 2,3 milioni di abbonati, molti dei quali attratti dai video della vita familiare suburbana di Franke.   Tuttavia, alcuni spettatori si sono preoccupati nel 2020 quando uno dei suoi figli ha detto in un video che aveva dormito su un pouf per sette mesi. Altri video descrivevano Franke che tratteneva il cibo dai suoi figli e «annullava» il Natale come punizione.   Il canale YouTube «8 Passengers» è stato cancellato nel 2022, lo stesso anno in cui la Franke si era separata dal marito Kevin.   Nell’ambito di un patteggiamento, Hildebrandt – che ha collaborato con Franke in una serie di video di «life coaching» – ha ammesso di essere a conoscenza degli abusi sui minori e di aver costretto uno dei figli di Franke a «saltare più volte in un cactus».   Ha aggiunto che Franke aveva detto ai suoi figli che erano «malvagi e posseduti» e dovevano «pentirsi».   In una dichiarazione rilasciata dal suo avvocato prima del processo l’anno scorso, Kevin Franke ha chiesto che fosse inflitta la pena massima al suo ex partner per l’abuso «orribile e disumano» dei suoi figli.  

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