Cina
Xi Jinping vuole l’esplosione di Evergrande per ridurre i prezzi delle case
L’economia cinese potrebbe finire in una catastrofe stile Lehman Brothers di proporzioni più che doppie rispetto al caso americano del 2008.
In una intervista sul canale TV americano CNVC, il finanziere Kyle Bass ha discusso la scorsa settimana la situazione tossica dell’economia del debito cinese. La conversazione ha avuto luogo poco prima che la testata finanziaria Bloomberg avesse conferma da parte di due creditori che il colosso immobiliare cinese Evergrande era sull’orlo del baratro.
Come riportato in precedenza da Renovatio 21, Bass è uno dei più ostinati (e lucidi) sostenitori di idee politiche ed economiche anticinesi reperibili nel giro di Wall Street, che è un sistema egli che considera piegato dalla forza monetaria di Pechino.
Il presidente Xi ha gestito un’ampia repressione dell’economia cinese per tutta l’estate
Bass dice che è importante capire cosa, esattamente, sta cercando il presidente Xi. Secondo Bass, la Cina «sta sperimentando problemi simili a quelli degli Stati Uniti» quando si tratta di prezzi delle case.
Il presidente Xi ha gestito un’ampia repressione dell’economia cinese per tutta l’estate.
Ora, la Cina sta entrando in questo periodo di debolezza con oltre 50 trilioni di dollari di credito nel proprio sistema, con un PIL annuo di circa 15 trilioni di dollari.
La Cina è avanti di 3,6 volte rispetto al suo «momento Lehman», mentre gli Stati Uniti erano solo di circa 1,7 volte
Rispetto alla Cina, gli Stati Uniti avevano un PIL di 17 trilioni di dollari con altri 12 trilioni di dollari fuori bilancio quando la Lehman è crollata. La Cina è avanti di 3,6 volte rispetto al suo «momento Lehman», mentre gli Stati Uniti erano solo di circa 1,7 volte.
Inoltre, la Cina è ancora relativamente un nuovo arrivato nel settore dei mercati dei capitali, ha affermato Bass. La Cina ha adottato un sistema finanziario in stile occidentale nel 2001 dopo l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), un ingresso per il quale tantò lavorò la sinistra progressista internazionale dei Clinton e dei Prodi.
Nello stesso periodo, tuttavia, le politiche di controllo della popolazione di Pechino hanno iniziato a rivelarsi un vero problema, poiché la Cina ha visto diminuire il suo tasso di natalità.
Ora ci sono 1,3 nascite per donna in Cina e devi essere a 2,1 per sostenere effettivamente la tua popolazione, ha detto Bass.
«In questo momento», dice Bass, tutti coloro che credono che la Cina crescerà all’infinito del 6% all’anno «si sbagliano di grosso»
Quindi per molti uomini cinesi in età lavorativa, le dinamiche della popolazione sono a un livello critico e il motivo è che gli uomini cinesi non possono permettersi case, quindi vivono tutti con i loro genitori e il fatto che Evergrande ha fatto un’abbuffata di credito e ha costruito tutte le abitazioni grazie al fatto che la loro banca centrale ha continuato a stampare tanti soldi.
Ora Xi sta cercando di tenere a freno i prezzi degli immobili e lui sta cercando di farlo il più rapidamente possibile perché la Cina è in una incontenibile spirale discendente, sostiene il gestore di hedge fund texano.
«In questo momento», dice Bass, tutti coloro che credono che la Cina crescerà all’infinito del 6% all’anno «si sbagliano di grosso».
È bello pensare che la Cina creerà consumatori a cui venderemo prodotti, ma sfortunatamente non è così che funziona la Cina, dice Bass. Gli investitori devono rendersi conto che non stanno investendo «in un mercato reale».
«Hai ancora un’economia con un conto capitale chiuso in cui il capitale unidirezionale fluisce in dollari. Ora, immagina se i dollari iniziano a uscire» ha aggiunto il Bass.
Gli investitori devono rendersi conto che non stanno investendo «in un mercato reale»
Come riportato da Renovatio 21, alcuni analisti sostengono che Xi non salverà il colosso immobiliare Evergrande dal crack perché legato ad una corrente nel Partito Comunista a lui ostile, la Lega della Gioventù Comunista Cinese.
Come pubblicato su Renovatio 21, il fatale crollo di Evergrande sta innescando faide inedite anche a Wall Street, ad esempio quella tra lo speculatore internazionale George Soros e il colossale fondo di Private Equity BlackRock.
Del crollo imminente di BlackRock Renovatio 21 aveva parlato ancora 6 mesi fa.
Cina
La Casa Bianca annuncia l’incontro Trump-Xi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà il presidente cinese Xi Jinping la prossima settimana durante un viaggio in Asia, ha dichiarato giovedì la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
Trump si recherà in Malesia e Corea del Sud, dove incontrerà Xi Jinping giovedì prossimo a margine del Vertice di Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC). Leavitt non ha fornito ulteriori dettagli sull’incontro.
L’annuncio giunge in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra i due Paesi. La settimana scorsa, Trump ha minacciato di introdurre un ulteriore dazio del 100% sui prodotti cinesi a partire da novembre.
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Questa escalation segue la decisione di Pechino di imporre restrizioni più severe sulle esportazioni di terre rare, nonostante avesse precedentemente definito «insostenibili» le tariffe elevate. La nuova politica cinese non colpisce direttamente gli Stati Uniti, ma le aziende tecnologiche americane dipendono fortemente dalle forniture cinesi di terre rare.
Sebbene Trump avesse annunciato settimane fa l’intenzione di incontrare Xi al vertice APEC, non aveva specificato la data. Tuttavia, aveva anche accennato alla possibilità di cancellare l’incontro, a causa del disappunto per le restrizioni cinesi sull’export di minerali di terre rare.
Mercoledì, il presidente statunitense ha dichiarato che i due leader avrebbero discusso di temi che spaziano dal commercio all’energia nucleare, aggiungendo che intende affrontare anche la questione degli acquisti di petrolio russo da parte della Cina.
L’incontro in Corea del Sud sarà il primo faccia a faccia tra i due leader da quando Trump è tornato al potere a gennaio. I due si sono parlati almeno tre volte quest’anno, ma l’ultimo incontro di persona risale al 2019, durante il primo mandato di Trump.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Cina
La Cina accusa gli Stati Uniti di un grave attacco informatico
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Cina
La Cina espelle 9 generali di alto rango, tra cui due dirigenti del Partito Comunista, in una purga radicale
In una delle più significative operazioni di epurazione degli ultimi decenni, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una nuova ondata di licenziamenti ai vertici delle forze armate. Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha infatti espulso nove generali di alto rango, in quella che gli analisti definiscono una mossa dettata non solo da motivazioni disciplinari, ma anche da logiche di lealtà politica.
Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa pechinese, i nove ufficiali sarebbero sotto inchiesta per «grave illecito finanziario». A rendere il caso ancora più insolito è il fatto che la maggior parte di loro erano generali a tre stelle e membri del potente Comitato Centrale del Partito.
Non si è trattato di semplici retrocessioni: la maggior parte dei militari è stata completamente espulsa dalle forze armate. Nella nota ufficiale, il ministero ha accusato i generali di aver «gravemente violato la disciplina di partito» e di essere «sospettati di gravi reati connessi al servizio, che coinvolgevano una quantità di denaro estremamente elevata, di natura estremamente grave e con conseguenze estremamente dannose».
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Le autorità cinesi hanno sottolineato che gli ufficiali «saranno puniti legalmente e militarmente» a seguito dell’indagine, definita «un risultato significativo nella campagna anticorruzione del partito e dell’esercito».
La figura più illustre tra gli epurati è il generale He Weidong, fino a poco tempo fa vicepresidente della Commissione Militare Centrale (CMC) e membro del Politburo, l’élite di 24 dirigenti che guidano il Paese. He era considerato il secondo uomo più potente dell’apparato militare dopo Xi Jinping stesso, che presiede la CMC.
Negli ultimi mesi si erano diffuse voci secondo cui il generale He si fosse scontrato con Xi e con la leadership del Partito. Da marzo, infatti, non era più apparso in pubblico, circostanza che aveva alimentato le speculazioni su una possibile inchiesta interna.
Secondo il Wall Street Journal «il generale He è l’ufficiale militare in servizio attivo più anziano che Xi abbia mai epurato, e il primo vicepresidente in carica della Commissione Militare Centrale a essere estromesso in quasi quarant’anni». Il quotidiano statunitense ricorda inoltre che il 68enne He è «il primo membro in carica del Politburo a essere indagato dal 2017».
L’ultima volta che la Cina aveva assistito a un’epurazione di vertici militari di simile livello risale a circa un decennio fa, quando furono espulsi due vicepresidenti in pensione della CMC per corruzione, durante il primo mandato di Xi Jinping.
Segnali di una possibile purga erano già emersi a luglio, quando la Commissione Militare Centrale aveva emanato nuove linee guida che invitavano a eliminare «l’influenza tossica» nelle forze armate e a seguire «regole ferree» per gli ufficiali di alto grado.
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I nove ufficiali epurati sono He Weidong (vicepresidente della Commissione Militare Centrale, CMC); Miao Hua (direttore del dipartimento di Lavoro Politico del CMCM), He Hongjun (vicedirettore esecutivo del Dipartimento di Lavoro Politico del CMC); Wang Xiubin (vicedirettore esecutivo del Centro di Comando delle Operazioni Congiunte del CMC; Lin Xiangyang (comandante del Teatro Orientale); Qin Shutong (commissario politico dell’Esercito); Yuan Huazhi (commissario politico della Marina); Wang Houbin (Comandante delle Forze Missilistiche); Wang Chunning (comandante della Forza di Polizia Armata).
Secondo osservatori interni, potrebbero esserci ulteriori epurazioni nelle prossime settimane. I licenziamenti, infatti, sono stati annunciati alla vigilia del conclave annuale a porte chiuse del Comitato Centrale del Partito Comunista, in programma dal 20 al 23 ottobre a Pechino, durante il quale si discuterà il prossimo piano quinquennale.
Wen-Ti Sung, analista del Global China Hub dell’Atlantic Council, ha commentato la notizia ai media statunitensi affermando: «Xi sta sicuramente facendo pulizia. La rimozione formale di He e Miao significa che potrà nominare nuovi membri della Commissione Militare Centrale, che è rimasta praticamente mezza vuota da marzo, durante il Plenum».
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Immagine di China News Service via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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