Cina
Terremoto mortale colpisce ancora una volta la provincia cinese del Sichuan
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2022/09/sichuano-scaled.jpg)
Lo scorso lunedì la provincia montuosa del Sichuan, nella Cina sudoccidentale, è stata colpita da potente terremoto di magnitudine 6,8.
La conta dei morti sarebbe di almeno 74 persone, con altri 26 dispersi al momento in cui viene pubblicato questo articolo. La popolosa provincia era già scossa dai problemi della siccità e dei lockdown zero-COVID imposti da Pechino.
L’epicentro è stato la contea di Luding nella parte Ovest del Sichian, a poco meno di 200 chilometri dalla capitale provinciale di Chengdu
I video pubblicati sui social media hanno mostrato la devastazione degli edifizi e smottamenti.
🇨🇳CHINA
🚨Preliminar. #Sismo de magnitud 6.6 en 🇨🇳#China. Se localiza en Western #Sichuan y tuvo una profundidad de 10 kilómetros. Hay altas probabilidades de daños y víctimas pic.twitter.com/GX8IMJBj0I
— Noticias 507 y El Mundo (@agrimensuraferg) September 5, 2022
BREAKING 🇨🇳 : A 6.8-magnitude earthquake jolted #Luding County, southwest China’s Sichuan Province Monday.
♦️The tremor was felt in Chengdu, the capital of #Sichuan.
#China #EarthQuake pic.twitter.com/UsYxM4CyEw— Zaid Ahmd (@realzaidzayn) September 5, 2022
🚨🇨🇳At least 70 were killed, hundreds injured, and dozens missing after Mag 6.8 earthquake in #China‘s Sichuan. pic.twitter.com/RyqrWw1KNN
— Terror Alarm (@Terror_Alarm) September 7, 2022
An earthquake measuring 6.8 magnitude on the Richter scale struck China’s Sichuan province. It is the largest earthquake in the last five years in the region. pic.twitter.com/t8qvJzM6Go
— Dongsheng News (@DongshengNews) September 7, 2022
Il terremoto è stato avvertito anche nella megalopoli di Chengdu, i cui 21 milioni di abitanti, come riportato da Renovatio 21, stanno affrontando un nuovo lockdown dettato dalla politica sanitaria zero-COVID abbracciata per qualche motivo da Xi Jinping.
Come se ciò non bastasse, l’area metropolitana aveva già dovuto affrontare razionamenti di energia a causa della siccità e delle ondate di caldo quest’estate.
Non è chiaro se le autorità cinesi consentano ai cittadini in lockdown di uscire dalle proprie abitazioni in caso di terremoto. Dopo aver visto il lockdown della primavera di Shanghai, la domanda potrebbe essere meno ironica di quel che si crede.
La forza della scossa è tale che anche i Panda, specialità del Sichuan che funge da arma diplomatica di Pechino, sono scappati fuori di casa.
A 6.8-magnitude #earthquake hit southwest #China‘s Sichuan on Sept.5. A camera at Shenshuping base of the China Conservation and Research Center for Giant Panda in Wolong captured the quake-struck moment, the mother #panda rushed her cubs out of the house. (Video from Pandaful) pic.twitter.com/e40kpdBEk8
— Beijing Evening News (@BeijingEvening) September 5, 2022
Il Sichuan si trova su una faglia ed è considerata una delle aree terremotate più attive del paese.
Nel 2008, Chengdu è stata colpita da un devastante terremoto di magnitudo 8,2, che provocò oltre 69.000 morti.
L’aiuto che in quell’anno venne anche dall’Italia alle zone terremotata fu alla base della grottesca retorica filocinese (seguita anche da azioni politiche non di poco conto) che si respirava in Italia ad inizio 2020, quando ministri e perfino figure più in alto si precipitavano a emettere enigmatiche attestazioni di stima nei confronti della Cina, mentre qualcuno faceva circolare su internet video fake con borgate italiane in lockdown dove però dalle finestre si suonava l’inno della Repubblica Popolare Cinese.
Sulla “solidarietà” cinese 2 semplici domande, che quasi nessun giornale pone:
1. È gratuita?
2. Conoscete regimi autoritari che nella storia hanno fatto semplice beneficienza in giro per il mondo?#COVIDー19 #coronavirus #Cina #Italia pic.twitter.com/T9hwVAC2qe— A Ricci (@alessandricci) March 15, 2020
Possiamo ricordare nitidamente l’eurodeputato televisivo grillino Dino Giarrusso, che nel pieno primo lockdown (aprile 2020) mostrò in TV dei lavoretti di bambini cinesi filoitaliani.
E ora? Come si potranno aiutare i sichuanesi, se c’è il lockdown?
I medici e volontari italiani si sottoporranno al rischio dei famosi tamponi anali con cui i cinesi accoglievano in aeroporto gli stranieri, in ispecie i diplomatici americani?
Immagine screenshot da Twitter
Cina
La Cina accusa: la NATO trae profitto dal conflitto in Ucraina
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/Zhang-Xiagango-YT.jpg)
I Paesi della NATO stanno traendo profitto dal conflitto in Ucraina, ha dichiarato giovedì ai giornalisti il portavoce del ministero della Difesa cinese Zhang Xiaogang.
A Zhang è stato chiesto di commentare la dichiarazione adottata all’inizio di questo mese in un summit della NATO a Washington, che ha etichettato Pechino come «un decisivo facilitatore della guerra della Russia contro l’Ucraina», liquidando il documento come «pieno di bugie e pregiudizi».
«Gli alleati della NATO guidati dagli USA continuano ad alimentare il fuoco e a trarre profitto dalla guerra. La NATO deve riflettere su se stessa, invece di scaricare la colpa sulla Cina», ha detto il Zhang, che ha continuato accusando il blocco atlantico di istigare conflitti in tutto il mondo.
«Dall’Ucraina all’Afghanistan, dall’Iraq alla Libia, ha portato guerra e disastri in queste regioni e nei loro popoli», ha affermato il Zhango, ribadendo che Pechino «promuove attivamente i colloqui di pace» tra Mosca e Kiev.
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Pechino ha ripetutamente respinto le accuse secondo cui sta aiutando Mosca a eludere le sanzioni e sta aiutando l’industria della difesa russa. Nel febbraio 2023, la Cina ha proposto una tabella di marcia in 12 punti per la pace e da allora ha compiuto sforzi per mediare il conflitto durante i successivi incontri con funzionari russi e ucraini.
La Russia ha citato la continua espansione della NATO verso est e la sua cooperazione militare con Kiev come una delle cause profonde del conflitto. Il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che l’Ucraina deve diventare un paese neutrale e abbandonare il suo piano di entrare nella NATO affinché qualsiasi potenziale negoziato di pace abbia successo.
Il Cremlino ha anche affermato che «inondare» l’Ucraina di armi occidentali porterà solo a un’ulteriore escalation, ma alla fine non fermerà l’esercito russo.
Già poche settimane fa il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Lin Jian aveva ribadito che NATO è una minaccia per la pace e la stabilità globali a causa della sua «radicata mentalità da Guerra Fredda e dei suoi pregiudizi ideologici», affermando che la NATO è un «prodotto della Guerra Fredda e la più grande alleanza militare del mondo».
Nonostante sostenga di essere un’organizzazione regionale e difensiva, il blocco ha continuato a «espandere il suo potere oltre i confini, sfondare le zone di difesa e provocare scontri», aveva quindi aggiunto il Lin in un incontro con la stampa.
Come riportato da Renovatio 21, la NATO per bocca del suo segretario Jens Stoltenberg aveva dichiarato la Cina come il futuro nemico principale dell’Alleanza Atlantica in quanto minaccia alla sua sicurezza e ai suoi valori, qualsiasi cosa queste parole significhino.
La Cina ha ricambiato attaccando apertis verbis la NATO come fonte delle tensioni in Kosovo e mostrando insofferenza per l’inclusione di Giappone e Corea del Sud nella Difesa Cibernetica NATO.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina di recente ha attaccato anche il G7, trasformato, secondo il portavoce degli Esteri cinesi Lin, in uno strumento dell’egemonia globale USA.
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Immagine screenshot da YouTube
Cina
Pechino dà più autonomia fiscale agli enti locali in piena crisi finanziaria
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Cina
Test di gravidanza obbligatori nelle aziende cinesi
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/lavoratrici-cinesi-ai-Renovatio-21.jpg)
Più di una dozzina di aziende in Cina sono state citate in giudizio per aver presumibilmente obbligato le candidate a sottoporsi a test di gravidanza, un’azione illegale secondo la legge cinese, ha riferito lunedì il Procuratorate Daily, un organo di informazione ufficiale del Paese.
Secondo il rapporto, la procura distrettuale di Tongzhou a Nantong, nella provincia orientale di Jiangsu, ha avviato un’indagine sulla questione a gennaio, dopo aver ricevuto la segnalazione da un gruppo locale di volontari dell’assistenza pubblica.
Dopo aver esaminato i registri di due importanti ospedali pubblici e di un centro di esami medici, gli investigatori hanno scoperto che 168 donne in cerca di lavoro presso 16 diverse aziende avevano effettuato test di gravidanza come parte dei loro controlli sanitari pre-assunzione. Hanno anche affermato che i registri di reclutamento e assicurazione del personale delle aziende indicavano che alle donne era stato chiesto di effettuare questi test, sebbene nella maggior parte dei casi le richieste non facessero parte dei requisiti ufficialmente documentati, ma fossero fornite verbalmente durante i colloqui di lavoro.
Il motivo addotto dai potenziali datori di lavoro per questa pratica e la loro riluttanza ad assumere donne incinte era l’indennità di maternità eccessivamente elevata che avrebbero dovuto versare dopo che la nuova dipendente avesse iniziato il congedo di maternità.
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L’indagine ha rivelato che almeno una donna che è stata trovata incinta al momento del controllo sanitario non è stata assunta. In seguito all’indagine, i procuratori hanno intentato una causa ufficiale contro le aziende, affermando che la pratica «aveva violato i diritti delle donne alle pari opportunità di lavoro».
Il rapporto non ha nominato nessuna delle aziende citate in giudizio, né ha detto se qualcuna di loro abbia affrontato misure punitive per le proprie azioni. Secondo la legge cinese, le aziende che violano le normative sulla parità di genere possono essere multate fino a 50.000 yuan (6.330 euro circa).
Il rapporto ha tuttavia rilevato che a quattro delle 16 aziende indagate era stato ordinato ufficialmente di rettificare le violazioni, mentre alle tre istituzioni mediche collegate al caso era stato «raccomandato» di rifiutarsi di includere test di gravidanza negli esami sanitari pre-assunzione quando richiesto dai potenziali datori di lavoro.
La donna che non era stata assunta dopo essere risultata positiva alla gravidanza ha poi ottenuto il lavoro e le è stato offerto un compenso.
La legge cinese proibisce ai datori di lavoro di includere test di gravidanza nei controlli fisici pre-assunzione, insieme ad altre forme di discriminazione di genere, come chiedere alle candidate donne informazioni sul loro stato civile o sui piani di avere figli.
Tuttavia, secondo una ricerca condotta lo scorso anno dall’Inspection Squad for Workplace Gender Discrimination watchdog, i candidati uomini hanno ancora un vantaggio sulle donne in alcuni ambiti, compresi i lavori governativi.
La ricerca ha scoperto che su quasi 40.000 lavori nel servizio civile nazionale, 10.981 erano contrassegnati come riservati agli uomini rispetto ai 7.550 riservati alle donne.
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