CRISPR
Sotto il segno delle gemelle cinesi
La genetica naturale (tocca chiamarla così, oggi, come la famiglia che è divenuta «famiglia naturale») ci ha regalato in passato – l’eventualità nel presente si previene con un bell’aborto «terapeutico» – tonitruanti casi di gemelline siamesi; l’era della genetica artificiale si apre sotto il segno delle «gemelle» cinesi, prodotti di laboratorio pensati e realizzati per resistere al virus dell’HIV.
O almeno, questa è la notizia schizzata qualche settimana fa su tutti i media e, a prescindere dalla sua dose di corrispondenza al vero, costituisce di per se stessa un passo fondamentale nel catechismo transumanista del vangelo secondo Overton.
Siamo affacciati sul precipizio della rivoluzione genetica
«Gemelle» va messo di necessità tra virgolette perché di certo non si tratta di creature omozigote, e non è da escludere che neanche siano eterozigote: grazie alle meraviglie della tecnica nel campo della fecondazione artificiale, potrebbero derivare dall’assemblaggio di patrimoni genetici completamente diversi, avere madri e padri differenti, o persino tre genitori con tre distinti DNA (cioè possedere i mitocondri di un donatore terzo) al caritatevole, cristianissimo grido umanitario di «mai più Charlie!», «mai più Alfie!».
«Fare il bambino con il CRISPR sarà come vaccinarlo» afferma George Church, co-scopritore del CRISPR
Perché – ricordiamolo ancora – i due sacrifici umani trasmessi uno dietro l’altro in mondovisione, a questo dovevano servire, a far digerire il disegno riprogenetico secondo cui «artificiale è meglio!»: consente infatti di programmare i dettagli, eliminare i difetti, scegliere i connotati del nascituro.
Nella perfida Albione il triplo DNA è già autorizzato dalla legge, la stessa legge che impone di strappare un bambino malato dalle braccia dei suoi genitori e di ammazzarlo in ospedale nel suo migliore interesse.
Manomissione dell’Albero della Vita
Sta di fatto che c’è grande apprensione per le «gemelle» CRISPR, tutti a strillare, genetisti frankenstein inclusi (invidia?). Non parliamo poi della demenza «cattolica» generalizzata: il bravo «cattolico» si straccia le vesti per l’incerto «benessere» delle fanciulle (saranno felici? godranno di una soddisfacente qualità della vita?), ma non spende una parola – una – per la bestialità della procedura messa in atto, né per le diecine (centinaia?) di embrioni manipolati, usati, scartati, disintegrati, distrutti in cambio delle bambine sintetiche. Come da proverbio cinese, se gli indichi la luna, l’idiota guarda il dito.
Con la FIVET (fecondazione in vitro) tradizionale, ovvero con i classici alambicchi permessi e promossi in Italia dalla legge «cattolica» 40/2004, si stimano 20 embrioni sacrificati a fronte di un bimbo in braccio
Facciamo due conti? Con la FIVET (fecondazione in vitro) tradizionale, ovvero con i classici alambicchi permessi e promossi in Italia dalla legge «cattolica» 40/2004, si stimano 20 embrioni sacrificati a fronte di un bimbo in braccio. Ma, visto che qui la tecnica è quella, non ancora rodatissima, del CRISPR-Cas9, il numero di morti è sicuramente superiore alla quarantina canonica.
Il CRISP-Cas9 – da tempo ne parliamo – è il procedimento con cui si taglia il DNA, si sostituiscono dei geni (i geni bersaglio) della catena genetica e poi la si ricuce: un’esercitazione di taglio e cucito molecolare per il sollazzo degli stregoni biotecnologici, ma dalle conseguenze tanto imprevedibili quanto devastanti. Siamo di fronte, materialmente, alla manomissione dell’albero della vita e all’oltraggio alla legge della creazione.
Dio stesso si è fatto embrione nel grembo della Vergine Maria – Et incarnatus est – ed è esattamente quello del Suo concepimento il momento in cui, recitando il Credo, i fedeli si sono sempre inginocchiati in gesto di somma adorazione, prima che la parodia della messa nuova abolisse, et pour cause, la consuetudine millenaria di preghiera all’embrione di Dio.
Applausi ai fabbricanti di superuomini
He Jiankui, ricercatore nella Southern University of Science and Technology di Shenzen, Cina, ha dunque annunciato, attraverso il suo canale YouTube, la nascita delle due bambine geneticamente modificate. Fisico di formazione, He ha studiato in America, a Stanford, in quella Silicon Valley da cui passa l’innovazione del XXI secolo, quindi esattamente nell’Università che ha dato i natali a Google e che custodisce il brevetto sul DNA ricombinante.
Qualche mese fa lo scienziato cinese era a al convegno Human Genome Editing Summit insieme a Jennifer Doudna, la scienziata francese che (studiando, pensate un po’, i batteri dello yogurt) ufficialmente avrebbe scoperto la tecnica CRISPR. Sul podio, trattò di un caso in fieri: con ogni probabilità, contro ogni percezione dei presenti che pensavano stesse parlando di pura teoria, il biofisico cinese si stava riferendo proprio alle gemelline sperimentali.
Una sortita propagandistica serve per sfondare un altro tabù, per far slittare a poco a poco l’impensabile verso il radicale e incanalare una nuova distopia sulla via della comune accettazione
Rimane comunque il fatto che potrebbe trattarsi di una storia creata ad arte per abbattere un’altra paratia nel pensiero collettivo mediaticamente plasmato. Non sarebbe la prima volta: ricordiamo ad esempio la sparata del ginecologo-star Severino Antinori, nel 2001, quando annunciò che stava provando a clonare una bambina su commissione della setta ufologica dei Raeliani.
Ogni tanto una sortita propagandistica serve per sfondare un altro tabù, per far slittare a poco a poco l’impensabile verso il radicale e incanalare una nuova distopia sulla via della comune accettazione: intanto se ne parla, inconsciamente pian piano la gente la metabolizza, in previsione di digerirla definitivamente.
A furia di sentirne blaterare dagli «scienziati», nuovi oracoli della terra senza cielo, nessuno proverà più scandalo per la fornitura su ordinazione di figli à la carte, anzi: applausi ai fabbricanti di esseri umani superiori, di vite finalmente degne per definizione di essere vissute anziché frutto imprevidente del caso cinico e baro. Egoisti quelli che, potendo controllarla, sfidano ancora la sorte non più cieca del terzo millennio. La fabbrica degli umani deve funzionare a pieno regime e sbaragliare la concorrenza della natura.
Supercestisti e supersoldati dell’eugenetica cinese
Di certo, la Cina è il paese privilegiato per fare da apripista e tedoforo della rivoluzione riprogenetica. L’eugenetica, da quelle parti, è una parola che suona bene: yousheng, lemma formato dal carattere 优 (yōu) che significa «eccellente, superiore» e da 生 (shēng) che significa «nascere, far nascere, vivere». volendo, traduciamo pure come «nascita superiore» o «vita superiore». «Supernascita».
In mandarino può dirsi «eugenetico» tenere un regime di vita sano a beneficio del nascituro. Non fumare in gravidanza, per esempio, può dirsi yousheng. Siamo geograficamente distanti dagli echi sinistri del Lebensborn germanico, che in Occidente, pur edulcorati, ancora vagamente risuonano.
Perché un paese autocratico come la Cina, affamato di primati e rampante in campo militare, investitore bulimico nell’industria bellica non dovrebbe pensare a rifornire l’Esercito di liberazione del popolo di soldati geneticamente modificati?
Decenni di politica del figlio unico – e quindi di pianificazione familiare totale – hanno favorito l’esplodere della riproduzione artificiale e del congelamento di ovuli ed embrioni. Un paese privo di una tradizione cristiana alle spalle (colpa, con probabilità, di quei gesuiti che ora, secoli dopo, tubano con il Partito Comunista Cinese) non ha alcuna remora morale che disturbi le sperimentazioni sulla vita umana.
Quindi, ci permettiamo una considerazione di geopolitica militare: un paese autocratico, affamato di primati e rampante in campo militare, investitore bulimico nell’industria bellica – missili, aerei, intelligenza artificiale – non dovrebbe pensare a rifornire l’Esercito di liberazione del popolo di soldati geneticamente modificati?
Crediamo davvero che la Cina (come del resto gli USA, le cui forze armate da anni incentivano la conservazione di seme e ovuli nelle famiglie dei militari, e pagano loro la FIVET) non stia pensando, alla yousheng militare, cioè ai suoi «supersoldati»?
Un’applicazione pionieristica del concetto fa parte della storia sportiva cinese: l’ex cestista NBA Yao Ming, grande campione che parte dalla non vantaggiosissima altezza di 2 metri e 29, è un designer baby di Stato ante litteram, un CRISPR analogico confezionato alla vecchia maniera facendo accoppiare il figlio dell’uomo più alto di Shanghai con una stangona giocatrice di pallacanestro, su caloroso incoraggiamento del Politburo pechinese a caccia, dopo i decenni di nullità sportiva sotto Mao, di blasoni agonistici. I sino-lebensborn del Basket sono conosciuti dal mondo intero. Da qui a fare le bambine resistenti al virus dell’AIDS, la differenza mica è tanta.
Con l’AIDS verso l’uomo scimmia
Una parola andrebbe anche spesa sulla supposta «miglioria» di questi bambini artificiali, programmati per essere immuni all’HIV. È interessante rilevare come già altri genetisti – per esempio nella prestigiosa organizzazione inter-universitaria dei corsi online Coursera – abbiano sottolineato come questo tipo di immunità appartenga per natura agli scimpanzé e quanto sarebbe bello trasmetterla agli esseri umani. Sì le scimmie, ancora una volta. Il lettore può capire dove si vuole andare a parare.
Il bambino con DNA scimmiesco non contrarrà l’AIDS, il bambino con DNA felino salterà con flessuosa agilità, quello con DNA canino sarà obbediente e fedele. Al bambino con DNA rettile potranno ricrescere gli arti. Fantascienza? Mica tanto
Se lo scimpanzé per sua prerogativa congenita non prende l’AIDS, non è che mettendo un po’ di DNA scimmiesco nel mio bambino lo creo avvantaggiato? Non è che anche questo tabù del figlio OGM deve sparire? Non è che la prole transgenica – prodotta magari su domanda della categoria più esposta all’AIDS, che è quella degli omosessuali, fruitori obbligati della provetta per limiti morfologici – è una succulenta prospettiva da considerare?
Ma, se il bambino con DNA scimmiesco non contrarrà l’AIDS, il bambino con DNA felino salterà con flessuosa agilità, quello con DNA canino sarà obbediente e fedele. Al bambino con DNA rettile potranno ricrescere gli arti.
Fantascienza? Mica tanto.
Ci sono già professoroni che, corredati da interminabili pedigree, vanno in giro a promettere la possibilità di produrre esseri umani dalle ossa come quelle di Wolverine, l’eroe indistruttibile dei fumetti: ebbene sì, è stato individuato un gene che rende lo scheletro durissimo, perfino – sul serio – intrapanabile. E perché non desiderare un figlio a prova di frattura? Con quale sollievo lo si manderà a fare discesa libera o a giocare a rugby?
In America, la selezione dei bambini con gli occhi azzurri (cioè: si scartano e ammazzano gli altri che alla diagnosi pre-impainto risultano con probabile occhio marrone) è già oggi realtà commerciale.
In America, la selezione dei bambini con gli occhi azzurri (cioè: si scartano e ammazzano gli altri che alla diagnosi pre-impainto risultano con probabile occhio marrone) è già oggi – come apprendiamo da un recente articolo del NYT – realtà commerciale.
«Fare il bambino con il CRISPR sarà come vaccinarlo» afferma George Church, co-scopritore del CRISPR, lo scienziato pazzo del MIT di Boston che sostiene, tra un progetto di ricreare il Mammuth e l’altro, di voler creare gli «umani-specchio», cioè esseri sintetici con una biochimica rovesciata rispetto a quella naturale, di modo che nessun virus li possa aggredire.
Nel frattempo, la provetta diviene de facto il nuovo vaccino, perfino il più ambito: confezionati in provetta in modo da essere ab origine immuni all’AIDS, al morbillo, alla meningite, al raffreddore, alla gastrite? Cosa volete di più?
Ebetudine genetica cattolica
Credete che la questa campagna mondiale per la vaccinazione, di cui l’Italia è capofila grazie al fu-ministro Lorenzin (che guardacaso partorì due gemelli eterozigoti esattamente 9 mesi dopo aver firmato l’impegno ultravaccinale alla Casa Bianca), non sia propedeutica a questa prospettiva di umanità sintetica? Ricordate la trovata della Lorenzin – per la quale l’intero arco costituzionale pro-life andò in sollucchero – del Fertility Day, che altro non era se non il festival della provetta?
La cultura della prevenzione – la stessa, a pensarci, degli «aborti terapeutici» e della contraccezione – mostra il suo vero volto e rivela il suo vero obiettivo: la desessualizzazione della procreazione e la disumanizzazione del creato.
Le pratiche di produzione artificiale di esseri umani uccidono più embrioni dell’aborto, nascondendo la strage dietro la maschera della vita perché ammazzano invisibilmente diecine di fratellini del neonato
Ma il repertorio faustiano che abbiamo qui sorvolato – CRISPR, designer-babies, ingegneria genetica militare e borghese (il «diritto!» ad avere un figlio) – e che prolifera al riparo della ebetudine del mondo cattolico, è solo, e tutto, la necessaria conseguenza della FIVET. Le pratiche di produzione artificiale di esseri umani – che uccidono più embrioni dell’aborto, nascondendo la strage dietro la maschera della vita perché, se ammazzano invisibilmente diecine di fratellini, alla fine magari ti mettono in braccio un neonato – non possono avere altro sbocco se non l’eugenetica totale. Molto, molto oltre quelli che erano i sogni di Himmler.
Orizzonte diabolico cattolico
Il lettore deve capire come questa tutto questo sia arrivato in Italia: con il trenino «cattolico». Ci è arrivato a bordo della legge 40, definita la «Cappella Sistina» del bi-onorevole sultano del MpV Carlo Casini. Quel Carlo Casini che parla della fabbrica di embrioni in alambicco come «minimo etico dello Stato Moderno».
Sì, sono i «cattolici» gli autori materiali della legge eugenetica italiana.
Rendere palatabile l’umanità sintetica al mondo cattolico è stata la missione delle menti più lucide e diaboliche della DC, quelle che non per niente – forti del rapporto con spezzoni perversi della neochiesa – sono sopravvissute a Tangentopoli e a qualsiasi attacco del laicismo radicale. Hanno lavorato per i Pannella e le Bonino, poi divenuti amici prediletti di Bergoglio. Il continuum democristiano che vuole sdoganare l’uomo artificiale è perfino infiltrato ora nel governo «sovranista»: si veda il famoso question time di Pillon sull’utero in affitto.
L’utero in affitto, appunto: ovvero quello stucchevole babau apparecchiato apposta per sottintendere che, se fatti invece con utero di proprietà, i bambini in provetta vanno benissimo
L’utero in affitto, appunto: ovvero quello stucchevole babau apparecchiato apposta per sottintendere che, se fatti invece con utero di proprietà, i bambini in provetta vanno benissimo, e quindi va bene anche selezionarli, scartarli, congelarli. E infatti – fateci caso – si parla sempre, fino alla nausea, di donne sfruttate e mai di embrioni distrutti, manipolati, smembrati.
È questo l’orizzonte diabolico della cattolicissima legge 40, pezza d’appoggio normativa per la distrazione della massa devota. Mentre l’altra faccia della lobotomia collettiva voluta dalle alte sfere sono le sceneggiate pubbliche, panem et circenses, come il Family Day, il Fertility Day, e le varie festicciole e sagre affini.
Le gemelline AIDS-free sono il timido start – affidato a un popolo, come quello cinese, privo di alcun anticorpo morale – del futuro che è già in buona parte presente
Non è un caso che dietro a Family Day vi sia lo stesso conglomerato di potere politico-ecclesiastico che mise al governo la signora del Fertility Day Beatrice Lorenzin. Ci sia in prima fila la chiesa, infiltrata nel cuore stesso dei colossi farmaceutici, che incita ai vaccini di massa pur ammettendo che vi sono contenuti pezzi di aborto.
Ammetterete che c’è qualcosa che non torna.
Davanti a tutto questo, appare abbastanza chiaro cosa significhino le gemelline AIDS-free. Sono il timido start – affidato a un popolo, come quello cinese, privo di alcun anticorpo morale – del futuro che è già in buona parte presente, anche se nessuno se ne accorge: siamo affacciati sul precipizio della rivoluzione genetica.
E gli alieni sono già tra di noi.
Roberto Dal Bosco
Elisabetta Frezza
Articolo previamente apparso su Riscossa Cristiana
CRISPR
La tecnologia delle «forbici genetiche» CRISPR provoca cambiamenti involontari nei cromosomi
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Uno studio su Nature Genetics mostra che l’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas causa cambiamenti genetici involontari che sono diversi dalle mutazioni casuali. Questi risultati hanno anche implicazioni per la valutazione del rischio delle piante ottenute da nuove tecnologie di ingegneria genetica.
Uno studio pubblicato di recente su Nature Genetics dimostra che l’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas provoca cambiamenti genetici involontari che sono diversi dalle mutazioni casuali.
Secondo lo studio, i principali cambiamenti strutturali nei cromosomi si verificano molto più frequentemente nelle regioni genomiche prese di mira dalle «forbici geniche» rispetto a quanto accadrebbe altrimenti.
Questi risultati hanno implicazioni anche per la valutazione del rischio delle piante ottenute tramite la nuova ingegneria genetica, ha riferito TestBiotech.
Secondo la Commissione dell’Unione Europea e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, le modifiche genetiche involontarie risultanti dall’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas non sono diverse dalle mutazioni casuali.
Tuttavia, un nuovo metodo di valutazione dei dati dimostra che questa ipotesi è errata.
L’uso di CRISPR/Cas interrompe completamente il doppio filamento di DNA, causando la temporanea separazione di alcuni cromosomi dalla sezione principale.
Nella sezione separata (distale), i cromosomi possono ristrutturarsi e sequenze più grandi di DNA possono andare perse (delezioni), invertite (inversioni) o inserite nel posto sbagliato (inserzioni).
Iscriviti al canale Telegram
Studi condotti su cellule umane, animali e vegetali hanno dimostrato che queste ristrutturazioni avvengono.
Tuttavia, lo studio recentemente pubblicato su Nature Genetics è il primo a utilizzare grandi set di dati per dimostrare una dipendenza statisticamente altamente significativa del verificarsi di questi cambiamenti indesiderati dall’uso di «forbici genetiche».
Per valutare le grandi quantità di dati è stato utilizzato un programma speciale con Intelligenza Artificiale. Ciò ha rivelato che la posizione e la frequenza dei cambiamenti genetici involontari non possono in alcun modo essere equiparati al verificarsi di mutazioni casuali.
Sebbene i set di dati provengano da cellule umane modificate con le «forbici genetiche», si deve supporre che effetti simili si verifichino anche nelle cellule animali e vegetali.
Tuttavia, le conseguenze sono diverse: negli esseri umani e negli animali, questo tipo di cambiamenti sono particolarmente associati al rischio di cancro.
Per quanto riguarda le piante, i rischi sono diversi e riguardano principalmente gli effetti negativi sull’ambiente e la modifica della composizione degli alimenti derivati da queste piante.
Anche l’allevamento può essere influenzato: se i cambiamenti indesiderati passano inosservati, possono accumularsi nel materiale genetico delle piante, compromettendo così sia la stabilità genetica delle future varietà vegetali sia la loro idoneità all’uso in agricoltura.
Pubblicato originariamente da Sustainable Pulse.
© 8 agosto, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Alimentazione
Il governo della Nuova Zelanda annuncia iniziative di ingegneria genetica del bestiame
Iscriviti al canale Telegram
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
CRISPR
Trapiantato con un rene di maiale OGM muore poche settimane dopo
Rick Slayman, un uomo di 62 anni del Massachusetts, è morto non molto tempo dopo essere diventato la prima persona al mondo a ricevere un trapianto di rene di maiale.
Il trapianto in questione non era un normale rene di maiale, ma piuttosto un organo geneticamente modificato in cui erano stati rimossi diversi geni suini e introdotti diversi geni umani per garantire la compatibilità con il sistema immunitario dell’ospite – in pratica si tratta di maiali umanizzati con la bioingegneria allo scopo di essere utilizzati per gli xenotrapianti.
Il Massachusetts General Hospital, dove l’intervento ha avuto luogo a marzo, ha affermato che non vi è alcuna indicazione che la morte dello Slayman sia stata causata dal trapianto, ha osservato CBS News. Non è stata rilasciata alcuna ulteriore indicazione sulla causa della morte.
«Il signor Slayman sarà sempre visto come un faro di speranza per innumerevoli pazienti trapiantati in tutto il mondo e siamo profondamente grati per la sua fiducia e volontà di far avanzare il campo degli xenotrapianti», ha affermato l’ospedale in una nota, offrendo le condoglianze alla famiglia dello Slayman e ai suoi cari.
Sostieni Renovatio 21
L’uomo aveva ricevuto nel 2018 un trapianto di rene umano, che purtroppo ha iniziato a dare segni di cedimento nel 2023, rendendo necessario un altro trapianto Poche altre notizie sono filtrate dal caso.
Malgrado i titoli della stampa ne parlano come il primo paziente di questo tipo, c’è stato almeno un precedente: chirurghi dei trapianti dell’Università dell’Alabama a Birmingham e della NYU Langone Health hanno trapiantato reni da maiali geneticamente modificati in pazienti cerebralmente morti mantenuti in vita con ventilatori, dimostrando che i reni possono produrre urina e svolgere altre funzioni biologiche essenziali senza essere rigettati.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso era stata pubblicata una ricerca, realizzata sempre in Massachussetts, in cui si raccontava come una scimmia fosse vissuta per oltre due anni con un rene di maiale geneticamente modificato con la tecnologia CRISPR.
Il tema dei trapianti da maiali OGM è sempre più su tutti i giornali grazie al secondo di intervento biomedico di questo tipo.
Come riportato da Renovatio 21, a settembre 2023 i chirurghi di Baltimora hanno trapiantato il cuore di un maiale geneticamente modificato in un uomo con una malattia cardiaca terminale che non aveva altra speranza di cura, ha annunciato venerdì il Centro medico dell’Università del Maryland. Si è trattato del secondo caso di questo tipo: il primo paziente, David Bennett, 57 anni, era morto due mesi dopo il trapianto a causa di un virus suino, ma il cuore del maiale, fu detto, funzionava bene e non c’erano segni di rigetto acuto dell’organo, un rischio importante in tali procedure.
La ricerca sui maiali umanizzati avanza nella Repubblica Popolare Cinese, dove sono stati usati anche per la ricerca sul COVID. L’anno passato scienziati cinesi sono riusciti a creare con successo embrioni chimerici contenenti una combinazione di cellule umane e di maiale. Quando sono stati trasferiti in scrofe surrogate, i reni umanizzati in via di sviluppo avevano una struttura normale e una formazione di tubuli dopo 28 giorni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Ambiente1 settimana fa
Naufragio di nave militare neozelandese, fuoriuscita di petrolio «altamente probabile»: accuse in rete alla comandante lesbica
-
Essere genitori1 settimana fa
Vaccino Pfizer, studio su 1,7 milioni di bambini e adolescenti rileva la miopericardite solo nei vaccinati
-
Vaccini2 settimane fa
Nuovo studio trova un collegamento tra vaccini COVID e gravi problemi cardiaci
-
Bioetica2 settimane fa
Feto sorride dopo aver sentito la voce del papà durante l’ecografia
-
Sanità2 settimane fa
L’ONU approva il «Patto per il futuro»: vaccini intelligenti, più censura, ma nessun nuovo potere di emergenza
-
Spirito1 settimana fa
Mons. Viganò contro la cerimonia azteca per la nuova presidente messicana: «Tutti gli dèi dei pagani sono demoni»
-
Vaccini1 settimana fa
La Von der Leyen andrà a processo per i vaccini
-
Gender1 settimana fa
Squadra di calcio transgender sconfitta 19-0 nella partita d’esordio