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Samsung fa una pubblicità con una drag queen e una mamma musulmana, poi la toglie

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Il gigante dell’elettronica sudcoreano Samsung ha pubblicato una pubblicità che presentava una famiglia di Singapore nella vita reale, in cui una madre che indossava l’hijab esprimeva il suo sostegno per il figlio drag queen abbracciandolo. Lo riporta RT.

 

Erano una delle quattro famiglie apparse nell’annuncio con lo slogan «Ascolta il tuo cuore», che aveva lo scopo di promuovere il nuovo smartwatch di Samsung. Il dispositivo include un cardiofrequenzimetro e auricolari con cancellazione del rumore.

 

Samsung ha pubblicato una dichiarazione online mercoledì, ammettendo che la produzione potrebbe essere percepita come «insensibile e offensiva», aggiungendo di aver rimosso il video da tutte le piattaforme pubbliche

L’annuncio ha suscitato rabbia online, con alcuni che hanno accusato Samsung di cercare di promuovere l’ideologia LGBTQ e di essere insensibile alla fede islamica. Secondo il censimento di Singapore del 2020, il 15,6% della popolazione del Paese si identifica come musulmana.

 

Samsung ha pubblicato una dichiarazione online mercoledì, ammettendo che la produzione potrebbe essere percepita come «insensibile e offensiva», aggiungendo di aver rimosso il video da tutte le piattaforme pubbliche.

 

La drag queen nel video è conosciuta come Vyla Virus ed è stata descritta online come una delle drag performer più prolifiche di Singapore. Da allora è apparso sulla sua piattaforma Instagram per dire che il filmato riguardava l’amore di una madre e nient’altro.

 

 

 

Immagine di SZE SHEU gtm 001 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

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I vescovi dello Zambia vietano le «benedizioni» alle coppie omosessuali

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I vescovi cattolici dello Zambia hanno incaricato le loro diocesi di non attuare il recente documento del Vaticano sulla «benedizione» delle coppie dello stesso sesso.

 

I vescovi hanno osservato in un comunicato diffuso ieri mercoledì 20 dicembre che il nuovo documento vaticano, Fiducia supplicans, «ha sollevato diverse domande, confusioni e ansie tra i fedeli e le persone di buona volontà, poiché è ormai diventata una questione di consentire la benedizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso».

 

I prelati zambiani dichiarano che «sulla base della Sacra Scrittura che presenta gli atti omosessuali come atti di grave depravazione», «la Conferenza riafferma l’insegnamento tradizionale della Chiesa che dichiara “gli atti omosessuali intrinsecamente disordinati e contrari alla legge naturale”». Quindi «in nessun caso possono essere approvati».

 

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«Per evitare qualsiasi confusione e ambiguità pastorale e per non infrangere la legge del nostro Paese che vieta le unioni e le attività omosessuali, e ascoltando il nostro patrimonio culturale che non accetta le relazioni omosessuali, la Conferenza guida che la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede del 18 dicembre 2023 riguardante la benedizione delle coppie dello stesso sesso deve essere considerata come oggetto di ulteriore riflessione e non come attuazione in Zambia».

 

I vescovi della Conferenza Episcopale Zambiana concludono invitando coloro che vivono nella sodomia «a intraprendere il cammino della conversione con maggiore fiducia nella misericordia e nell’amore di Dio».

 

Non si tratta del primo segno di insofferenza che l’episcopato zambiano mostra nei confronti della deriva omotransessualista che minaccia di investire anche l’Africa.

 

Come riportato da Renovatio 21, a fine 2022 la Conferenza Episcopale dello Zambia ha prodotto un comunicato difendendo le leggi anti-sodomia in vigore nel Paese e denunciando il peccato dell’omosessualità. «Se non si fa nulla per sensibilizzare la nostra gente», aveva avvertito l’arcivescovo di Lusaka Alick Banda, la cultura LGBT «diventerà una norma accettabile in Zambia, nonostante l’esistenza di leggi che criminalizzano queste attività e peggio ancora sono offensive per i nostri valori culturali e cristiani».

 

Il comunicato dei vescovi dello Zambia segue di poche ore quello della Conferenza Episcopale del limitrofo Malawi, che parimenti vietava espressamente le «benedizioni» alle coppie omosessuali previste del nuovo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede diretto dal cardinale Fernandez – una dichiarazione, ricordiamo, firmata dallo stesso pontefice Francesco.

 

Come riportato da Renovatio 21, in luglio su invito dello stesso episcopato si erano tenute manifestazioni in tutto il Malawi contro il matrimonio omosessuale.

 

C’è da ribadire lo stupore di fronte ad un papato che, così attento all’Africa quando manda i suoi immigrati attraverso il Canale di Sicilia, crede di sdoganare l’omosessualismo nel cattolicesimo senza incorrere nelle ire delle comunità africane, radicate negli insegnamenti biblici in un modo che è apparso più che evidente in molteplici eventi occorsi in questi anni, dalla richiesta di una protezione costituzionale dei «valori culturali» dall’attivismo LGBT da parte della Conferenza Episcopale del Kenya alla recente lode fatta dai vescovi del Ghana al Parlamento per il disegno di legge a favore della famiglia contro l’agenda LGBT, dalle tensioni prima e durante la visita papale in Sud Sudan ai discorsi di un arcivescovo del Camerun che ha definito «stregoneria» ciò che non è matrimonio tra uomo e donna.

 

Ciò non sembra aver alcun modo intaccato il programma di Bergoglio. Negli ultimi mesi abbiamo visto gli appelli pubblici di Bergoglio contro le leggi anti-sodomia in vigore in vari Stati del continente nero, fatti in coro con la chiesa anglicana, anch’essa alle prese con una rivolta dei vescovi africani riguardo la svolta omosessualista di Canterbury.

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Immagine screenshot da YouTube

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Mons. Viganò: lo scandalo dell’evento pro-LGBT di Donald Trump

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Renovatio 21 pubblica questa dichiarazione di Monsignor Carlo Maria Viganò. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.  

   

DICHIARAZIONE

dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò a proposito del recente gala a Mar-a-Lago

    Desta grande scandalo, oltre che sconforto, apprendere la notizia dell’evento di gala offerto da Presidente Donald J. Trump a sostenitori del Partito Repubblicano dichiaratamente omosessuali. Questo endorsement all’ideologia LGBTQ è ancor più grave, se si considera che solo due giorni prima Joe Biden ha firmato il Respect for Marriage Act con il quale negli Stati Uniti viene riconosciuta validità legale alle cosiddette nozze omosessuali, in violazione del diritto naturale e della Legge di Dio.    Il Partito Democratico è totalmente anticristiano e ostinatamente determinato a implementare l’agenda globalista del New World Order. Dall’altra parte, il Partito Repubblicano insegue sconsideratamente una minoranza degli elettori, assecondando modi di vivere contrari ai Comandamenti e al bene comune. I Cattolici americani si trovano oggi nell’impossibilità di essere rappresentati da una classe politica che si sta dimostrando totalmente incapace di interpretare ed esprimere le loro convinzioni in materia morale e religiosa. Da ciò deriva una disaffezione degli elettori, che si aggiunge ai brogli elettorali e agli scandali che vanno emergendo sulla censura operata dai media e sulle manipolazioni del consenso elettorale.    Se alcuni aspetti del programma politico del Partito Repubblicano potevano finora essere in qualche modo trascurati in ragione della ben più seria minaccia rappresentata dal Partito Democratico, appare oggi evidente che l’azione del deep state ha contaminato tutta la compagine politica senza distinzione, coinvolgendo anche Donald Trump, che finora sembrava poter rappresentare una speranza per il futuro degli Stati Uniti.    Una Nazione che offende la Legge di Dio non può sperare di essere benedetta dal Signore, e chi appoggia modi di vivere peccaminosi dovrebbe pensare al Giudizio che lo attende, e non a compiacere i corrotti per mero calcolo elettorale. Questa disinvoltura nell’azione politica dei Repubblicani non è meno deleteria dell’aperta opposizione al perenne del Magistero della Chiesa da parte dei Democratici.    Esorto i Cattolici americani a pregare perché il Signore illumini i politici di sani principi, spronandoli a combattere con coraggioso impegno per la difesa della Legge naturale e dei Comandamenti di Dio.     + Carlo Maria Viganò, Arcivescovo, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America   20 Dicembre 2022        
Renovatio 21 pubblica questo scritto per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
        Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)      
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Cartone animato per i bambini per promuovere gli ormoni bloccanti della pubertà

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La multinazionale dell’aborto Planned Parenthood – già nota per lo scandalo delle parti di feto abortito vendute (2015) – avrebbe prodotto un cartone animato apparentemente rivolto ai bambini che promuove il blocco della pubertà per via farmacologica. Lo riporta Summit News.

 

Il video è stato condiviso su Twitter da Inside the classroom , un gruppo conservatore che in precedenza si era concentrato sull’esporre gli sforzi per indottrinare i bambini delle scuole con la Critical Race Theory.

 

«Non esiste una dimensione adatta a tutte le esperienze della pubertà», afferma il video, aggiungendo «Alcune persone decidono di ricorrere a ormoni o interventi chirurgici per aiutare i loro corpi ad adattarsi alle loro identità di genere o a come si sentono dentro di sé» dice la voce fuori campo nel video.

 

«La tua identità di genere è reale. Dovresti essere tu a decidere quali cambiamenti vuoi apportare al tuo corpo».

 

«Se sei transgender o non-binario, potresti scoprire che le tue esperienze di pubertà non sono in linea con la tua identità di genere. Quella sensazione può essere scomoda, spaventosa e stressante. Se questa cosa risuona in te, sappi che non sei solo», dice il video.

 


Poi il video passa alla promozione dei farmaci genderisti.

 

«Ci sono farmaci che puoi assumere per ritardare la pubertà per un po’», assicura la voce, «”funzionano come un segnale di stop, trattenendo gli ormoni come testosterone ed estrogeni che causano cambiamenti della pubertà come la crescita dei peli sul viso e le mestruazioni».

 

«I bloccanti della pubertà sono sicuri e possono darti più tempo per capire cosa ti sembra giusto per te, il tuo corpo e la tua identità di genere».

 

Ovviamente, il video non spiega ai suoi spettatori che «non esiste un solo studio a lungo termine per dimostrare la sicurezza o l’efficacia dei bloccanti della pubertà, degli ormoni sessuali incrociati e degli interventi chirurgici per i giovani che credono nel transgender» ha scritto l’American College of Pediatricians.

 

«A breve termine, i farmaci sono stati collegati alla depressione e ad un peggioramento della confusione , oltre ad altri problemi mentali ed emotivi». Scrive Summit News. «Il Family Research Council ha osservato che gli studi hanno concluso che i farmaci  non fanno nulla  per risolvere la confusione di genere, che è uno stato mentale naturale che la stragrande maggioranza dei bambini alla fine diventa troppo grande».

 

«Gli studi a lungo termine che sono stati intrapresi indicano che i farmaci potrebbero causare sterilizzazione, ridotta densità ossea, problemi cognitivi, aumento della percentuale di grasso corporeo e dell’indice di massa corporea, diminuzione della massa corporea magra e ipertensione arteriosa».

 

L’amministrazione Biden, con il suo assistente segretario alla salute transgender, sta spingendo i bloccanti della pubertà e sta lavorando per «autorizzare» i bambini a sottoporsi a un intervento chirurgico per il cambio di sesso. Nonostante questo, la trasmissione di sinistra 60 minutes l’anno passato mandò in onda un reportage sui ragazzi pentiti del cambio di sesso, mostrando quanto facile (e poco etico) era l’accesso a farmaci e operazioni alteranti e financo sterilizzanti. A livello federale, lo Stato del Sud Dakota già 13 anni fa aveva proibito le «riassegnazioni» di genere.

 

Come riportato da Renovatio 21, dopo il caso di Kiera Bell in Gran Bretagna erano stati vietati gli ormoni bloccanti per la pubertà ai minori di 16 anni.

 

La settimana scorsa un sedicente «gruppo per la medicina transgender» ha detto che gli ormoni dovrebbero essere autorizzati anche per i bambini di 9 anni. Vi sono stati tuttavia esempi di terapie ormonali sperimentali per cambiare sesso eseguite su bambini americani di 8 anni.

 

Il Regno Unito era stato teatro di casi grotteschi come quello della coppia di genitori che era sul punto da aver il figlio tolto loro dalle autorità perché rifiutavano di dargli gli ormoni per il cambio di sesso: e il bambino era pure autistico, una condizione che spesse volte coincide con quella di gender disforia.

 

Due mesi fa era stata chiusa l’unica clinica di genere per bambini della Gran Bretagna, la famigerata clinica Tavistock.

 

Anche la Francia sembra aver frenato sul transgenderismo.

 

La narrativa transessual-ormonale pediatrica, pare essere entrata sotto tiro perfino in Svezia.

 

In Italia 4 anni fa l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha dato il via libera all’inserimento della triptorelina – sostanza che inibisce lo sviluppo ormonale – nell’elenco dei medicinali erogabili ai bambini a carico del Servizio Sanitario Nazionale in presenza di una diagnosi di «disforia di genere», allo scopo di bloccare la pubertà e preparare la strada alla cosiddetta «riassegnazione del sesso» in via chirurgica.

 

L’apocalisse ormonale per i nostri bambini è già qui.

 

 

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