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Quello che Mussolini non ha capito: il dominio della Cultura della Morte

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L’uccisione del dittatore e l’esposizione del cadavere (suo e perfino della sua amante) al pubblico ludibrio sono l’atto sacrificale su cui di fatto tenta di porre le sue basi la Repubblica Italiana: le basi storiche, le basi morali, financo le basi spirituali.

 

La Repubblica, nata pochi anni dopo grazie al telecomando di James Jesus Angleton, tra i primi fondatori della CIA e capo dei servizi americani per le cose italiane (tra cui, lo sbarco in Sicilia grazie alla mafia, probabilmente la creazione della DC, etc.) poggiava necessariamente su questa pornografia del tirannicidio fotograta dal padre di Oliviero Toscani: le immagini di Mussolini, Petacci, Bombacci, Pavolini e Starace appesi a testa in giù in Piazzale Loreto dovevano, in teoria non solo per i comunisti ma per tutti, come lo start della nuova civiltà Repubblicana Italiana: «democrazia», «Costituzione», «diritti», e abbiamo visto dove siamo finiti.

 

L’uccisione del dittatore e l’esposizione del cadavere (suo e perfino della sua amante) al pubblico ludibrio sono l’atto sacrificale su cui di fatto tenta di porre le sue basi la Repubblica Italiana: le basi storiche, le basi morali, financo le basi spirituali

Gli aspetti antropologici e mitologici di questo rito non sono mai stati indagati a fondo. Così come pure mai si è sentita voce in Italia che si permettesse di costruire un discorso sulla totale aberrazione morale e giuridica della cosa: l’ex capo di Stato è giustiziato mentre tenta di fuggire, senza processo né, nemmeno, che la fucilazione fosse un atto pubblico – solo il corpo privo di vita viene mostrato al popolo, a cui veniva offerta la catarsi inedita della carne morte del re cattivo. Nell’antichità, esisteva la gogna: il reprobo veniva sottoposto, da vivo, alla furia del popolo. A Mussolini questa antica usanza è stata risparmiata: vuoi mai che trovasse il modo di parlare, e magari dire delle cose scomode per Churchill e la Casa Bianca. Era meglio fare come con Rommel, che si dice stesse trattando la resa senza Hitler, una situazione da incubo – più che per la dittatura tedesca, per gli alleati – e poi imprimere nell’immaginario profondo del nuovo Stato italiano questa immagine di morte.

 

Dalla marcia su Roma sono passati, l’anno prossimo, cento anni. La figura di Mussolini è ancora viva, e la sua discendenza è in politica, talvolta facendo danni – eccezionale la nipote del testosteronico dittatore con il mascellone che plaude al disegno di legge contro la omotransfobia.

 

Mussolini, che era stato giornalista e agitatore socialista, ha lasciato scritto, e detto, tanto.

 

Non è il capitale, non è il danaro ad essere in gioco. Non è nemmeno la terra, lo spazio, la geopolitica che interessa ai potenti dell’universo, oggi come allora. Ai principi di questo mondo interessa la distruzione dell’uomo. La sua umiliazione, il suo controllo, la sua riduzione

Escono ciclicamente suoi discorsi o sue previsioni sul mondo che bene si attaglierebbero alla situazione presente. Ricorderete lo scandalo quando iniziò a circolare un anno fa, con l’innesto sulla pandemia, una citazione sulla Cina meritevole di attenzione: «Nei prossimi decenni i cinesi invaderanno il mondo con prodotti a basso costo e le epidemie che coltivano al loro interno». La condivisero su Facebook in vari, tra cui un calciatore. Lo scandalo fu immediato, con un coro di vergini PD a urlare indignate all’apologia del fascismo (unico grande limite morale dello Stato Italiano nato, come dicevamo, dalla necropornografia di Piazzale Loreto – il tutto mentre il loro partito stava piazzando la Nazione sotto coprifuoco, divieti di libera associazione, divieti di spostamento, divieti di libera espressione, la sospensione dei diritti fondamentali tutti.

 

Un’altra citazione da Mussolini circola ora su Facebook. Abbiamo cercato di rintracciarne la fonte, non l’abbiamo trovata. Tuttavia chi conosce l’arlecchinesca evoluzione ideologica di Mussolini non può trovarla errata.

 

Si dice che alla fine della sua vita, quando la guerra era persa, Mussolini profetò che l’Unione Sovietica – per la quale negli anni non aveva dimostrato sempre antipatia, anzi – sarebbe arrivato presto il tempo dello scontro con l’anglocapitalismo all’epoca suo alleato contro l’Asse. Mussolini, lo sappiamo, negli anni aveva finito per apprezzare Lenin e per esaltare il bolscevismo che era riuscito a mettere radice in Russia resistendo, a suo dire, al modello Occidentale. Esattamente quello che progettò e implementò Mussolini con l’Italia corporativa, imperiale, fascista.

 

Il numero dei vostri simili, oggi in Occidente e domani nel Terzo Mondo magari con programmi più disinibitamente invasivi, è in calo abissale: le donne rifiutano la gravidanza, gli uomini stanno divenendo biologicamente sterili, le pratiche non fertili sono incoraggiate, la mancanza di discendenza diviene un valore, mentre in India e in Africa e in altri Paesi meno fortunati già testano la sterilizzazione involontaria della popolazione, magari con certi vaccini

La citazione circola. Vi sono diverse figure, con consistente seguito frescone, che la stanno buttando lì da anni: il problema è il capitalismo, il turbocapitalismo, il capitale, la finanza, etc. Lo stato in cui è piombato il mondo pandemico è dovuto a questo. Quindi, anche se si è marxisti, bisogna dare ragione a Mussolini: egli aveva previsto tutto, l’ascesa delle potenze capitaliste avrebbe stritolato il mondo. Crediamo che pensare in questo modo sia profondamente sbagliato – e non perché apprezziamo le forze più o meno occulte del capitale globale, anzi: perché significa mancare completamente il bersaglio, significa guardare il dito invece della luna, significa essere quindi un po’ idioti, utili idioti di un disegno più grande, perfino di Mussolini e della II guerra mondiale.

 

Non è il capitale, non è il danaro ad essere in gioco. Non è nemmeno la terra, lo spazio, la geopolitica che interessa ai potenti dell’universo, oggi come allora.

 

Ai principi di questo mondo interessa la distruzione dell’uomo. La sua umiliazione, il suo controllo, la sua riduzione. Non stiamo facendo filosofia: quello che diciamo è sotto gli occhi di tutti, in ispecie negli ultimi due anni.  La vostra stessa esistenza naturale (la vostra sovranità biologica, ci ostiniamo a chiamarla su Renovatio 21) è calpestata.

 

Il vostro corpo, e perfino il vostro pensiero, è esposto alla possibilità di essere controllato elettronicamente, ubiquamente, continuamente, in modi che Orwell non aveva previsto, ma che la Cina comunista, modello per tanta politica attuale, sta realizzando con dovizia.

 

E il numero dei vostri simili, oggi in Occidente e domani nel Terzo Mondo magari con programmi più disinibitamente invasivi, è in calo abissale: le donne rifiutano la gravidanza, gli uomini stanno divenendo biologicamente sterili, le pratiche non fertili sono incoraggiate, la mancanza di discendenza diviene un valore, mentre in India e in Africa e in altri Paesi meno fortunati già testano la sterilizzazione involontaria della popolazione, magari con certi vaccini di cui hanno parlato sommessamente le cronache.

È la Necrocultura il fine ultimo del nemico nella lotta sulla dimensione degli uomini

 

L’obbiettivo non è, come nelle guerre che abbiamo conosciuto prima, il dominio dell’economia (i soldi, se vogliono, per loro se li stampano) e nemmeno il dominio della geografia (ricordate quando c’erano invasioni, trincee, etc.) – il fine è il dominio dell’umanità stessa, nella sua biologia e nel suo spirito. Mussolini questo non poteva davvero capirlo: è l’avvento della Cultura della Morte l’unico vero obiettivo delle grandi potenze che muovono la Storia.

 

È la Necrocultura il fine ultimo del nemico nella lotta sulla dimensione degli uomini.

 

Eppure, i nemici «anglocapitalisti» erano gli stessi di oggi. Hitler può aver perso la guerra, ma i suoi finanziatori americani (sui soldoni di Wall Street per favorire l’ascesa dei nazisti c’è oramai una letteratura solida) l’hanno vinta, e hanno conservato, anzi ampliato, le stesse idee eugenetiche alle quali Hitler aveva attinto – perché il Fuehrer, più che di Mussolini, fu allievo dell’eugenetica americana finanziata e distribuita ovunque da famiglie della morte come i Rockefeller, i quali furono gli stessi che ad un certo punto, con i loro think tank e la loro immane, continua influenza sulla Casa Bianca, gli mossero guerra.

Non è visibile, per chi pensa ancora con le categorie ideologiche pubbliche dell’Ottocento o del Novecento, il cambio del paradigma già avvenuto. Non siamo più in una fase espansiva dell’essere (la produzione dell’acciaio dei sovietici, il Lebensraum dei nazisti, il natalismo dei fascismi, il consumismo delle democrazie liberali) ma in una fase di contrazione programmata, forzata. Meno figli, meno lavoro, meno esseri umani: decrescita

 

Quello che non ha capito nessuno, né i dittatori romagnoli  né i moderni intellettuali del dissenso, è proprio questo: tutto ciò che sta accadendo segue un piano ordinatissimo per la cancellazione dell’Imago Dei, cioè della vita umana.

 

Soprattutto, non è visibile, per chi pensa ancora con le categorie ideologiche pubbliche dell’Ottocento o del Novecento,  il cambio del paradigma già avvenuto. Non siamo più in una fase espansiva dell’essere (la produzione dell’acciaio dei sovietici, il Lebensraum dei nazisti, il natalismo dei fascismi, il consumismo delle democrazie liberali) ma in una fase di contrazione programmata, forzata. Meno figli, meno lavoro, meno esseri umani: decrescita.

 

Lo aveva compreso lucidamente, già quasi cinquanta anni fa, Gianni Collu – un uomo che mi manca davvero tantissmo. Aveva scritto un libro che si intitolava Apocalisse e Rivoluzione, che cominciava, dentro l’alveo della tradizione marxista, a dire proprio questo: era per lui ovvio che il mito espansivo della Rivoluzione era finito, quello che chiedevano i poteri del mondo era invece l’avvio verso una contrazione terminale del sistema, in pratica un’apocalisse. Il libro uscì nel 1973. Di lì a poco vi sarebbero stati gli anni Ottanta, il «riflusso», il riassorbimento degli ardori politici della gioventù, le leggi sull’aborto in tutto il mondo, la morte definitiva della religione, l’individualismo e l’edonismo divenuti uniche guide per il consorzio umano.

 

No, Mussolini non poteva arrivare a capirlo. Figuriamoci un politico di oggi: dovrebbe, per esempio, saper distinguere tra il bene e il male, e nessuno ci pare in grado di farlo, anzi abbiamo idea che per la classe politica sia proibito, forse scartano alla base coloro che sanno farlo – altrimenti non ci troveremo nella nostra situazione.

Mussolini non poteva capire che è l’ascesa del biopotere il vero verso della Storia; i suoi oppositori nemmeno: anzi, ora sono divenuti kapò di qualcosa di molto peggiore del fascismo, il biofascismo: tutti i tuoi diritti sono sospesi, perfino il lavoro, la censura è operata su tutti i livelli, ogni libertà, perfino quella di spostamento, perfino quella di vedere i famigliari, è distrutta

 

Mussolini non poteva capire che è l’ascesa del biopotere il vero verso della Storia; i suoi oppositori nemmeno: anzi, ora sono divenuti kapò di qualcosa di molto peggiore del fascismo, il biofascismo: tutti i tuoi diritti sono sospesi, perfino il lavoro (vacca sacra sovietica messa nel primo articolo della Costituzione come una insegna al neon del PCI) ti è impedito.

 

La censura è operata su tutti i livelli, ogni libertà, perfino quella di spostamento, perfino quella di vedere i famigliari, è distrutta.

 

E adesso, tutti belli imbavagliati e chiusi in casa, o guardati a vista da Polizia e Carabinieri perché siete usciti, festeggiate pure il 25 aprile – oppure non festeggiatelo, perché vi piace Mussolini e quindi borbottate ed elucubrate, sempre imbavagliati e prigionieri dello Stato.

 

Sappiate, semplicemente, che, a differenza della II Guerra Mondiale, questa guerra non è finita: andrà avanti, anche dopo che avrete realizzato che siete proprio voi – i vostri corpi, le vostre anime – l’obbiettivo di questo conflitto totale sempre più evidente.

 

Sappiate, semplicemente, che, a differenza della II Guerra Mondiale, questa guerra non è finita: andrà avanti, anche dopo che avrete realizzato che siete proprio voi – i vostri corpi, le vostre anime – l’obbiettivo di questo conflitto totale sempre più evidente

La guerra non finirà, anche perché c’è chi non si rassegnerà mai, e combatterà sino a che il Signore della Vita darà loro la forza di farlo.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

 

 

 

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Autismo

Autismo, 28enne olandese sarà uccisa con il suicidio assistito: i medici la ritengono che «incurabile»

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Una donna autistica di 28 anni morirà di suicidio assistito a maggio nei Paesi Bassi dopo aver lottato con depressione e malattie mentali, con il suo psichiatra che le dice che le sue condizioni sono incurabili e non miglioreranno mai. Lo riporta LifeSiteNews.

 

La giovane, che non soffre di alcuna malattia fisica, ha deciso di porre fine alla sua vita con il suicidio assistito dopo che gli psichiatri hanno affermato di aver esaurito ogni mezzo per aiutarla ad affrontare le sue malattie mentali, che include il disturbo borderline di personalità, scrive The Free Press.

 

I suoi problemi con la malattia mentale le hanno impedito di finire la scuola o di iniziare una carriera.

 

Secondo le disposizioni della donna, dopo essere stata uccisa, il suo corpo sarà cremato senza funerale e le sue ceneri sparse nel bosco.

 

La scelta di togliersi la vita è stata presa nonostante la sua ammessa paura della morte derivante dall’incertezza di ciò che accade dopo la morte. «Ho un po’ paura di morire, perché è l’ultima incognita», ha detto. «Non sappiamo davvero cosa accadrà dopo – o non c’è niente? Questa è la parte spaventosa».

 

La diagnosi di autismo e malattia mentale come «incurabili» e «insopportabili» è diventata una tendenza crescente nei Paesi Bassi, con uno studio pubblicato nel giugno 2023 che ha rivelato 40 casi durante un periodo di 10 anni dal 2012 al 2021, scrive LifeSite. In un terzo di questi casi, a quelli con autismo o disabilità intellettiva veniva detto che non c’era speranza di migliorare la loro vita, e quindi la loro condizione veniva considerata «incurabile».

 

«Aiutare le persone con autismo e disabilità intellettive a morire è essenzialmente eugenetica», ha dichiarato Tim Stainton, direttore del Canadian Institute for Inclusion and Citizenship presso l’Università della British Columbia.

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L’uccisione programmata della donna autistica di 28 anni arriva mentre i Paesi Bassi continuano ad ampliare la portata di ciò che legalmente qualifica per l’eutanasia, con una nuova legge in vigore dal 1° febbraio che consente l’uccisione di bambini malati terminali di età compresa tra 1 e 12 anni ritenuti  malati al punto di «soffrire disperatamente e insopportabilmente».

 

La legge consente ai genitori di decidere di uccidere il proprio figlio anche se il bambino non è disposto o non è in grado di acconsentire, scrive LifeSite.

 

Come riportato da Renovatio 21, è in atto una Finestra di Overton in cui la popolazione viene portata gradualmente a considerare l’eutanasia degli autistici come un fatto razionale, accettabile, legale.

 

Tale manipolazione massiva verso l’uccisione degli autistici è destinata a crescere esponenzialmente visti i numeri dell’aumento dei casi di autismo, che fanno parlare di un vero e proprio «tsunami dell’autismo» che sta per investire la Sanità mondiale, le cui risorse economiche ed umane sono calcolate come insufficienti rispetto alla spaventosa quantità di persone colpite dalla malattia.

 

Nel frattempo, sta emergendo in tanta letteratura scientifica, come sottolineato di recente anche  dal dottor Peter McCullough: una correlazione netta tra autismo e transgenderismo.

 

L’eutanasia degli autistici – in quanto possibili danneggiati da vaccino – era stata preconizzata diversi anni fa da Renovatio 21, che ne parlò in una delle sue prime conferenze pubbliche. Il video è stato, ovviamente, censurato e tolto da YouTube, qualche mese fa.

 

Ne abbiamo testé caricato un brano su X.

 

«Quindi io mi chiedo, e sono conscio della forza di questa mia domanda: quanti anni ci vorranno prima che i bambini autistici finiranno in questo calderone?» domandavamo nel 2017.

 

L’eutanasia dei bambini autistici sarà una proposta che la realtà globale comincerà a discutere, e ad accettare, a brevissimo. Il cittadino del futuro è dipendente, prevedibile, domestico – e soprattutto spendibile. Scartabile a piacere, eliminabile magari pure con l’assenso dei famigliari.

 

Il Regno Sociale di Satana passa anche da qui.

 

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40 parlamentari britannici firmano un emendamento per porre fine all’aborto per i bambini con sindrome di Down

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Quaranta parlamentari nel Regno Unito hanno firmato un emendamento che limiterebbe gli aborti tardivi dei bambini non ancora nati con diagnosi di sindrome di Down e fornirebbe loro le stesse modeste protezioni dei bambini britannici senza disabilità. Lo riporta LifeSite.   La proposta di emendamento al disegno di legge sulla giustizia penale del governo è stata avviata dal deputato conservatore Sir Liam Fox e sostenuta da parlamentari di tutti i partiti, tra cui laburisti, SNP (Partito nazionale scozzese), Liberal democratici e DUP (Partito unionista democratico).   «C’è un notevole sostegno trasversale ai partiti per rimuovere un’anomalia nella legge britannica che consente alle persone con sindrome di Down di abortire fino a 40 settimane», ha detto Sir Fox, ex segretario alla difesa ed ex segretario di stato per il commercio internazionale.

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«Molti di noi credono che ciò sia completamente contrario allo scopo della nostra legislazione sull’uguaglianza e tratti le persone con sindrome di Down come cittadini di seconda classe quando si tratta dei loro diritti».   «Il mio emendamento eliminerebbe un’anomalia di cui molti non sapevano nemmeno l’esistenza e invierebbe un segnale sui valori che condividiamo nel sistema politico del nostro Paese», ha aggiunto.   Sir Fox è nato in Scozia in una famiglia cattolica di origini irlandesi.   L’emendamento proposto sarà votato e dibattuto come parte del più ampio disegno di legge sulla giustizia penale, che dovrebbe tornare alla Camera dei Comuni, la camera bassa del parlamento britannico, a metà aprile, dopo l’attuale pausa pasquale.   Secondo la legge britannica sull’aborto, i bambini non ancora nati possono essere abortiti fino alla 24a settimana di gravidanza. Tuttavia, sempre secondo la legge attuale, i bambini con diagnosi di sindrome di Down possono essere abortiti fino alla nascita.   L’emendamento di Fox ridurrebbe il limite di tempo per i bambini che soffrono di questa condizione genetica a 24 settimane.   Secondo le ultime statistiche sull’aborto, nel Regno Unito nel 2021 sono stati abortiti 859 bambini con diagnosi di sindrome di Down, con un aumento del 24% rispetto al 2020.   Inoltre, le statistiche mostrano un picco del 71% negli aborti di bambini con sindrome di Down alla 24a settimana di gestazione o oltre. Tali aborti sono aumentati da 14 nel 2020 a 24 l’anno successivo.   Tuttavia, i numeri reali potrebbero essere significativamente più alti di quanto indicano le statistiche ufficiali, secondo Don’t Screen Us Out («Non escludeteci»), un gruppo di difesa che si batte per la parità di diritti per le persone affette da sindrome di Down.

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Uno studio del 2013 ha mostrato che degli 886 bambini con sindrome di Down abortiti in Inghilterra e Galles nel 2010, solo 482 sono stati ufficialmente registrati nelle statistiche del governo. La sottostima degli aborti legati ad «anomalie fetali» è stata confermata in un’analisi del 2014 del Dipartimento di sanità e assistenza sociale.   Lynn Murray, portavoce dell’organizzazione Don’t Screen Us Out, ha dichiarato che «questo è un cambiamento importante alla legge, ed è fantastico vedere così tanti parlamentari sostenere questo cambiamento».   «Pochissime persone sono consapevoli di questa parte discriminatoria della nostra legge che individua i bambini con disabilità, compresa la sindrome di Down, consentendo loro di essere selezionati mediante l’aborto fino alla nascita».   Come madre di una figlia di 24 anni con sindrome di Down, la signora Murray vede «ogni giorno il valore unico che porta alla nostra famiglia e l’impatto positivo che ha sugli altri intorno a lei».   Come riportato da Renovatio 21, perfino i media mainstream, fautori dell’aborto e inconsapevoli continuatori dell’opera eugenetica dello Hitler, stanno realizzando che, in effetti, l’aborto massivo dei down è vera e propria eugenetica. In una società, peraltro, dove vige la condizione dei down celebrati per i loro risultati e al contempo massacrati impunemente nel grembo materno.   Recenti studi di paleontologia genetica hanno provato che gli uomini preistorici trattavano i bimbi down con rispetto: la società moderna, quindi, si conferma come una mortale regressione verso la disumanizzazione e il culto della morte.

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In Europa le donne disabili vengono ancora sterilizzate

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La sterilizzazione senza consenso sarebbe un fenomeno ancora diffuso – e non parliamo dell’India o della Cina, ma dell’Europa. Ne ha discusso un articolo del New York Times, che ha messo sul tavolo una realtà che può sconvolgere i benpensanti che credono di vivere in una società dove l’eugenetica è morta con Hitler.

 

«La sterilizzazione forzata, con la sua storia di razzismo ed eugenetica, è vietata da numerosi trattati internazionali» scrive la corrispondente europea del NYT Sarah Hurtes, che ha trascorso più di un mese in Islanda lavorando alle indagini. «Trentasette nazioni europee e l’Unione Europea hanno ratificato la Convenzione di Istanbul, che dichiara, senza eccezioni, che la sterilizzazione non consensuale è una violazione dei diritti umani».

 

L’indagine del New York Times «ha rilevato che oltre un terzo di questi Paesi ha fatto delle eccezioni, spesso per persone che il governo ritiene troppo disabili per acconsentire. Alcuni Paesi hanno vietato la pratica ma in realtà non l’hanno criminalizzata», rivela la reporter.

 

La maggior parte di coloro che vengono sterilizzati senza consenso sono donne, e i medici che hanno parlato con la giornalista hanno affermato di ritenere che la pratica sia rara, ma è difficile determinarlo a causa di dati inaffidabili.

 

Catalina Devandas Aguilar, ex relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei disabili, ha osservato che le famiglie o gli istituti di assistenza spesso trovano conveniente la sterilizzazione e sostengono che sia nel migliore interesse della persona disabile. Il NYT cita l’esempio di una madre che ha firmato un’isterectomia per la sua figlia ventenne con problemi cognitivi a causa di mestruazioni che potevano durare fino a sei settimane; la legge islandese «copre solo la legatura delle tube».

 

«Tante volte si sente che è nel migliore interesse della donna», afferma la Devandas Aguilar, ex relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei disabili. «Ma spesso è perché è più conveniente per la famiglia o l’istituzione che si prende cura di loro».

 

Vengono citati anche altri esempi, e l’articolo riferisce che ci sono casi di genitori e medici che fanno pressioni sulle donne disabili affinché acconsentano.

 

In Francia è consentito sterilizzare «persone con gravi disabilità mentali in determinate circostanze», anche se ciò avviene raramente, scrive il NYT. In Belgio è «generalmente illegale», ma avviene comunque «se i genitori lo richiedono e i medici, dopo aver consultato gli psicologi ospedalieri, lo ritengono nell’interesse della donna».

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Katrin Langensiepen, una politica tedesca definita «disabile visiva», sostiene un »rigoroso divieto a livello europeo della sterilizzazione non consensuale» ritenendo che la maggior parte delle pratiche eugenetiche venivano difese sulla base del fatto che erano nel migliore interesse (il famoso best interest con cui uccidono i bambini inglesi come Alfie o Indi Gregoy) delle persone disabili che prendevano di mira. Molti, come Langensiepen, si chiedono – come nella Germania di 90 anni fa – se le persone disabili possano dare il proprio consenso.

 

«Quando diciamo “sterilizzazione dei disabili”, potremmo sembrare nazisti, ma questo ignora completamente la diversità delle disabilità, la gravità di alcune disabilità e il disagio dei genitori», ha detto al New York Times Ghada Hatem-Gantzer, una ginecologa parigina. Nessuno forse le ha detto che forse le argomentazioni dell’hitlerismo non era lontane. E soprattutto, non sembra rendersi conto che il risultato è ideologicamente il medesimo: la sopravvivenza di chi è ritenuto «sano» e «adatto», la prevaricazione del più forte sul più debole, la selezione della razza.

 

Il reportage del quotidiano neoeboraceno si chiude con la storia di Kristin Smith, una donna islandese affetta dalla sindrome di Down. Quando aveva vent’anni, sua madre la fece sterilizzarla tramite legatura delle tube. Quando Kristin chiese a sua madre se voleva avere dei figli, le fu detto che «sarebbe stato troppo difficile». La donna ha quindi acconsentito all’intervento. Nel corso del 2020, però, ha incontrato Sigurdur Haukur Vilhjalmsson, anche lui affetto dalla sindrome di Down, e se ne è innamorata. Si sono fidanzati e ora vivono insieme a Husavik in un appartamento con una camera da letto per persone con disabilità.

 

«La signora Smith e il signor Vilhjalmsson sono gli inquilini più indipendenti dell’edificio e la sua unica coppia. Lava i piatti in un ristorante. Lavora nella cucina di un ospedale. La signora Smith ha incontrato Sigurdur Haukur Vilhjalmsson in un campo estivo per adulti con disabilità» racconta il NYT. «Amano i viaggi su strada, la cucina e la musica. Il signor Vilhjalmsson suona la batteria… Stanno scegliendo la data del matrimonio. La domenica passeggiano mano nella mano per il porto. Parlano del loro futuro. Il signor Vilhjalmsson vuole dei figli. La signora Smith ha passato anni a dire di non averlo mai fatto, che la decisione di sua madre era stata la cosa migliore. Ora la conversazione è meno astratta. Vuole diventare madre? “Lo volevo”, dice. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Fa una pausa per ricomporsi. “Lo voglio ancora”».

 

L’articolo riconosce che decenni dopo che l’eugenetica si è rivelata essere forse il più grande scandalo medico del ventesimo secolo, essa è ancora praticata in altre forme. Lo vediamo nella distruzione di massa dei bambini con sindrome di Down nel grembo materno, che rendono le persone con trisomia quasi estinte in Islanda (il 95% dei bambini come Kristin e Sigurdur vengono abortiti).

 

Come riportato da Renovatio 21, il fenomeno dell’estinzione per sterminio feticida dei down nei Paesi nordici è una realtà ben conosciuta. L’Islanda è capofila del fenomeno, ma anche gli altri Paesi scandinavi mica scherzano: la Danimarca nel 2017 li ha eliminati tutti a parte 4.

 

Tuttavia, anche in Italia lo sterminio, nel silenzio più totale di politica e giornali, avanza. Tre anni fa, in Emilia-Romagna si cominciò a spingere sui NIPT (Test Non-Invasivi Prenatali), i test che permettono di capire se un bimbo, quando è ancora nel grembo della madre, sia down o meno. Il lettore capisce immediatamente a cosa servono in realtà tali esami: a uccidere il bambino non nato se portatore della sindrome di Down, cioè «imperfetto», cioè «inadatto» – come da imperativo eugenetico nazista.

 

La questione dei NIPT diventa chiara se guardiamo ai dati di 26 organizzazioni ospedaliere del Regno Unito tra il 2013 e il 2017, che mostrano il numero dei bimbi Down è diminuito del 30% dall’introduzione dei NIPT. Cioè, un terzo dei Down sono stati ammazzati in partenza.

 

Chiedetevi: quanti parti di bambini down vi sono stati, nella vostra zona? Quanti bambini down ricordavate in giro quando eravate piccoli? E adesso?

 

La Necrocultura genocida «abilista» perde ogni pudore: ecco che il famoso intellettuale britannico Richard Dawkins è arrivato ad affermare in tranquillità che sarebbe «immorale» non abortire i bambini con sindrome di Down. Uccidere un down nel grembo materno è una cosa giusta da fare, è un dovere. Figurarsi se non lo è sterilizzare i sopravvissuti.

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La sterilizzazione forzata – che nella democratica, esemplare Svezia ha colpito fino al 1976 almeno 30 mila persone – continua in Paesi come l’India, dove vi sarebbero addirittura «campi di sterilizzazione» e il procedimento è offerto alle braccianti affinché non abbiano l’incomodo delle mestruazioni. Anche il Perù ha dovuto, in anni recenti, affrontare il tema della sterilizzazione forzata. Stesso dicasi per il Giappone, e pure la Danimarca, che ha operato sterilizzazioni eugenetiche presso le donne groenlandesi.

 

Come riportato da Renovatio 21, la sterilizzazione forzata è legale in oltre 30 Stati USA.

 

Ma non c’è solo la sterilizzazione.

 

L’eugenetica procede in Canada, con il fondamentalismo eutanatico che si spinge sempre più in là: dopo i malati, gli anziani, i depressi e i poveri, ecco che lo Stato canadese allunga la siringa assassina verso i drogati. (Il democratico e progressista Canada, ricordiamo, ha una storia di sterilizzazione forzata di donne indigene, che pare rifiutare di affrontare)

 

L’eugenetica è, di default, una componente della riproduzione artificiale: se fate un figlio in provetta, omologo o eterologo che sia (una distinzione introdotta dall’alto per gabbare il babbeo cattolico), uccidete quantità di suoi fratellini, i cui embrioni visti al microscopio sono considerati «inadatti» dai nuovi Mengele della clinica sotto casa – pagati ora pure dal contribuente, che finanzia così una strage di individui superiore a quella dell’aborto.

 

Renovatio 21 lo ha scritto, e lo ripeterà sempre: Hitler può aver perso la guerra militare, ma ha vinto quella bioetica. O meglio, l’hanno vinta i suoi padroni, gli oligarchi globali della Necrocultura che di fatto hanno dato danari ad entrambe le parti nel conflitto dell’ultima guerra. I concetti di selezione riproduttiva per migliorare la razza sono ora pienamente promossi dallo Stato moderno, che accelera sempre più verso il designer baby, cioè verso l’ingegneria genetica applicata ai bambini, che sarà a breve un processo equiparabile alla vaccinazione.

 

Con la bioingegneria CRISPR tutto ciò è già possibile, si tratta solo di creare qualche altro checkpoint – un’emergenza, una legge, un «green pass genetico» – affinché la riproduzione naturale sia per sempre esclusa dal pianeta. La società della discriminazione genetica, basata sul dolore e sulla morte delle persone ritenute «inadatte» dal potere, è già qui con noi.

 

Di chi mai potrà essere un piano simile?

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