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Il Tirannosauro potrebbe essere stato il 70% più grande di quanto si pensasse in precedenza

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Il tirannosauro, detto colloquialmente talvolta «T-Rex» potrebbe essere stato spaventosamente più colossale di quanto già non pensassimo.

 

Un team di ricercatori ha preso in considerazione fattori quali le dimensioni della popolazione, il tasso di crescita, la durata della vita e la natura incompleta dei reperti fossili per determinare nuovamente le dimensioni del Tyrannosaurus Rex.

 

Secondo il nuovo studio, il re dei dinosauri – concetto doppiamente ribadito nel nome, che include sia la parola «tyrannus» che la parola «rex» – potrebbe essere stato il 70% più pesante e il 25% più lungo di quanto si pensasse in precedenza.

 

I paleontologi del Museo canadese della natura di Ottawa, Ontario, hanno affermato che il carnivoro T-Rex poteva pesare fino a 150 quintali, il che lo renderebbe il 35% più pesante di uno scuolabus di media grandezza. Come davanti ad altre simili comparazioni, Renovatio 21 ci tiene a precisare che oggidì non è detto che lo scuolabus sia meno letale di un rettile gigante.

 

Nel tentativo di determinare quanto grande potesse diventare il dinosauro, gli scienziati hanno prima esaminato i reperti fossili, che mostrano che un totale di circa 2,5 miliardi di tirannosauri un tempo vivevano sulla Terra. Tuttavia, sono stati sinora trovati solo 32 fossili adulti.

 


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Il T-Rexo più grande mai registrato è un esemplare chiamato «Scotty», che pesava circa 88 quintali quando era in vita. Tuttavia, il tirannosauro più grande «sarebbe stato circa il 70% più grande» di Scotty, ha affermato il coautore dello studio Jordan Mallon, ricercatore scientifico e responsabile della paleobiologia presso il Canadian Museum of Nature.

 

«Il nostro studio suggerisce che, per grandi animali fossili come il tirannosauro, non abbiamo davvero idea, dal registro fossile, delle dimensioni assolute che potrebbero aver raggiunto», ha affermato il professor Mallon, il cui team ha preso in considerazione anche altri fattori tra cui le dimensioni della popolazione, il tasso di crescita, la durata della vita e la natura incompleta del registro fossile.

 

«È divertente pensare a un T-Rex da 15 tonnellate, ma le implicazioni sono interessanti anche dal punto di vista biomeccanico o ecologico», ha affermato.

 

Gli scienziati ottawani non sembrano tuttavia aver toccato il tema più scottante nella paleontologia del Tirannosauro, ossia il suo orientamento sessuale.

 

Come riportato da Renovatio 21, il mondo della paleontologia sta affrontando una crisi provocata dalla teoria del gender, con alcuni scienziati che chiedono di abbandonare i nomi dei dinosauri poiché intrinsecamente «sessisti». Immaginiamo che Tyrannosaurus queen, o ancora meglio Tyrannosaurus queer sarebbe meglio: anzi, essendo di fatto un dinosauro un drago, chiamiamoli direttamente drag queen e pace fatta.

 

Un passato articolo di Renovatio 21 sull’argomento, in cui si invocava la canzone la controversa canzone dell’Ambrogino d’oro 1984 L’elefante gay, cagionò un messaggio elettronico alla redazione da parte dell’autore dell’indimenticato brano, Gianni Greco, che qui salutiamo, esortandolo, a questo punto, a comporne un seguito, cioè Il dinosauro gay.

 

«Guarda lì / guarda là /guarda com’è grosso / Guarda lì / guarda là / fauci di lamé».

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Animali

Sequestrato ed eutanatizzato dallo Stato scoiattolo star dei social media

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Uno scoiattolo orfano di nome Peanut, divenuto un’amatissima star del web, è stato sequestrato dalla casa del suo custode e soppresso per ordine dello Stato di Nuova York.   Peanut lo scoiattolo è diventato una star dei social media dopo che il creatore di contenuti Mark Longo lo ha preso con sé e lo ha cresciuto per 7 anni, condividendo video divertenti e sani e arrivando a vantare 534.000 follower su Instagram .     Chiaramente indignato e devastato, Longo ha spiegato alla testata di gossip TMZ come la sua casa di Pine City sia stata perquisita mercoledì dal Dipartimento per la tutela ambientale di New York alla ricerca del suo scoiattolo e del suo procione, in seguito a denunce anonime, e che alla fine gli sono stati confiscati.   «Gli agenti hanno fatto irruzione in casa mia come se fossi uno spacciatore. Sono rimasto seduto fuori casa per cinque ore. Ho dovuto farmi scortare dalla polizia fino al bagno», ha detto il Longo venerdì, aggiungendo che anche sua moglie è stata interrogata sul suo status di immigrazione.    

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«Non mi era nemmeno permesso di dare da mangiare ai miei cavalli, né colazione né pranzo. Ero seduto, seduto lì come un criminale dopo che avevano interrogato mia moglie per verificare il suo status di immigrazione».   «Poi ha continuato a chiedermi se avevo delle telecamere in casa. Poi ha continuato a rovistare in ogni mobile, angolo e fessura della mia casa alla ricerca di uno scoiattolo e un procione», ha continuato.   «Hanno ottenuto un mandato di perquisizione per i dipartimenti e un giudice ha firmato un mandato di perquisizione per uno scoiattolo in un procione. E poi li hanno presi e uccisi», ha aggiunto Longo.   In più di 1.400 post condivisi su Instagram, si può vedere Peanut, che vive con Longo da 7 anni, mentre sgranocchia waffle, salta nei cerchi, indossa buffi cappelli e saluta Longo mentre torna a casa dal lavoro.   Dopo il raid, Longo è andato su Instagram per dare la sconvolgente notizia e ha spiegato come la fama di Peanut lo abbia aiutato a dare il via al P’Nuts Freedom Farm Animal Sanctuary , che ha salvato 350 animali grazie alle donazioni online.   «Bene, Internet, HAI VINTO. Mi hai portato via uno degli animali più incredibili a causa del tuo egoismo. Al gruppo di persone che ha chiamato DEC, c’è un posto speciale all’inferno per voi. Oggi alle 10 di mattina di mercoledì 30 ottobre 2024… Il DEC dello Stato di New York si è presentato a casa mia e ha preso Peanut».   «È stato PORTATO all’EUTANIZAZIONE. Sono sotto shock, incredulo e disgustato dalle persone che hanno fatto questo a PNUT. Negli ultimi 7 anni, Peanut è stato il mio migliore amico. È stato il centro del mio mondo e di molti dei vostri per così tanto tempo, che non so come elaborare questo, emotivamente».   Successivamente un messaggio video fake e un comunicato falso da parte di Trump sono apparsi in rete. La campagna ha negato di aver pubblicato alcunché riguardo al caso Peanut, tuttavia varie figure legate al candidato presidente, come il figlio Don jr. e il candidato vicepresidente JD Vance, hanno fatto riferimento al drammatico caso dello squirrello.     Sul caso è intervenuto anche Elone Musk, che ha sottolineato come     Alcuni si riferiscono al Peanut come al «MAGA squirrell», lo «scoiattolo trumpiano».   In vari stanno scrivendo che il caso rappresentato, davvero, l’intromissione draconiana dello Stato negli affari privati – e, aggiungiamo noi, l’ascesa inarrestabile dell’eutanasia, inflitta alle famiglie pure contro la loro volontà.   Nelle ultime ore prima del voto, il sacrificio squirrello Peanut potrebbe divenire un evento rivelatore e catalizzatore.

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Intelligenza Artificiale contro gli orsi nelle città giapponesi

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Avvistamenti e aggressioni contro le persone in aumento: già 56 gli incidenti quest’anno, con due persone uccise. Per arginare il fenomeno diverse municipalità stanno adottando sistemi basati su videocamere «addestrate» per individuare automaticamente se la figura in movimento è un orso e lanciare l’allarme.

 

Anche in Giappone è in forte crescita il numero degli orsi che si spingono nelle aree urbane in cerca di cibo.

 

L’agenzia Kyodo racconta che nel tentativo di ridurre il pericolo rappresentato per l’uomo, diverse municipalità giapponesi hanno iniziato a utilizzare un sistema di sorveglianza assistito dall’Intelligenza Artificiale.

 

Le telecamere sono state installate lungo le rive dei fiumi, sulle strade di montagna e nelle aree residenziali con la collaborazione di aziende private. Le immagini catturate da questi dispositivi vengono analizzate 24 ore su 24 per notificare alle autorità e ai residenti l’avvistamento degli orsi, contribuendo a garantire la sicurezza pubblica.

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I dati preliminari del ministero dell’Ambiente parlano di 10.704 avvistamenti di orsi da aprile a luglio, superando di gran lunga gli 8.536 casi dello stesso periodo dell’anno scorso, che già vide il maggior numero di vittime umane mai registrato in Giappone. A luglio erano stati uccisi o catturati 2.471 orsi, mentre da aprile ad agosto si sono verificati 56 incidenti con vittime umane, che hanno coinvolto 58 persone, tra cui due morti.

 

Gli orsi bruni a Hokkaido e gli orsi neri a Honshu e Shikoku sono le due specie che popolano il Giappone e vivono in almeno 34 prefetture, secondo il ministero. Negli ultimi mesi, i titoli dei giornali nazionali e locali hanno riportato incidenti di persone che hanno incontrato orsi, tra cui uno avvistato mentre giocava in un fiume in una popolare località turistica.

 

Il sistema di sorveglianza funziona grazie alle telecamere che rilevano gli oggetti in movimento. I dati vengono poi inviati all’Intelligenza Artificiale, che è stata addestrata su circa 50mila immagini di orsi e invia un allarme solo se identifica come tale la figura in movimento.

 

L’adozione del sistema nella città di Komatsu ha apparentemente ridotto la forte dipendenza dai cacciatori locali, tradizionalmente la principale risorsa per far fronte alle minacce poste dagli orsi e da altri animali. Il ministero dell’Ambiente ha iniziato le prove anche nella prefettura di Toyama per determinare se il sistema di segnalazione basato sull’Intelligenza artificiale potesse individuare gli orsi utilizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza già esistenti.

 

Hiroshi Saito, professore all’Università di Aizu nella Prefettura di Fukushima, sottolinea che gli orsi tendono a frequentare le aree residenziali, indipendentemente dal numero di volte in cui vengono mandati via.

 

Tuttavia, Saito non si oppone a un approccio più aggressivo, avendo sviluppato un sistema che emette forti luci e sirene per allontanare l’animale una volta rilevato da una telecamera basata sull’Intelligenza Artificiale. Venti telecamere di questo tipo sono state installate in sei località della Prefettura di Fukushima per determinare l’efficacia del sistema.

 

Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.

Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Delfini con telecamera, l’orrore è servito

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Ulteriori prove filmate della nequizia dei cetacei affiorano in rete. In particolare ci riferiamo ai video dei delfini muniti di GoPro.   Renovatio 21 aveva già affrontato il tema dei film ripresi in prima persona (i cosiddetti video POV) da delle bestie, mostrano le avventure di un gatto rissoso – un vero gattaccio – per le strade di una città cinese.   Avevamo visto inoltre che Hvaldimiro, beluga recentemente defunto che incrociava in un porto norvegese ma sospettato di essere una spia russa, che in un’occasione aveva rubato una telecamera GoPro ad uno sventurato kayakista.   Ora video da YouTube mostrano l’esagitata crudeltà di esemplari di delfinidi a caccia. Si tratta di immagini tremende che sconsigliamo ai deboli di stomaco.   La clip non è condivisibile su questo sito ma può essere vista su YouTubo.  

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  Non poteva mancare, negli atti malvagi degli infidi mammiferi acquatici, anche un tentativo di furto della telecamera, per il quale ricordiamo che, se passa il progetto del Re Maori che vuole rendere le balene persone giuridiche, potremo in futuro denunziare queste bestie.     Inquietante assai anche vedere il video che dimostra come le orche assassine, un’altra specie che come sa il lettore di Renovatio 21 va considerata come sempre più problematica per l’essere umano, cominciano a puntare anche natanti come i paddleboardisti – e non solo quelli.   Come riportato da Renovatio 21, le balene bianconere (non basta essere definite assassine, devono anche ricordare la Juventus F.C.) recentemente sono state viste cacciare e divorare in gruppo un delfino in Cile.    

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Ora guardiamo invece un video ripreso da uno squalo martello. Notate come il pesce, al contrario degli spregevoli delfini, nuoti con calma, con grazie, perfettamente inserito in un circuito d’ordine sottomarino che pare completamente assente nella mente cetacea.   Guardate che classe, guardate che tranquillità, che generosità anche nell’ospitare le piccole remore. La creatura martellocefala fa il suo lavoro di pesce, non si allarga, non disturba l’ordine delle cose, come invece fa il delfino, con i suoi versi osceni, la sua esagitazione, il suo sorriso orrendo.     Torniamo a chiederlo: usque tandem, fino a quando tollereremo il caos mammifero-acquatico, nei nostri mari?

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