Animali
Coppia di delfini di fiume usa anaconda morto come attrezzo sessuale

Delfini d’acqua dolce usano anaconda come sex toy. Lo riporta il New York Times.
Nell’agosto 2021, un gruppo di ricerca stava documentando la biodiversità vicino al fiume Tijamuchi in Bolivia quando ha visto alcuni animali tipicamente difficili da osservare: due delfini di fiume boliviani.
I quali, come mostrano le foto, stavano facendo penzolare un’anaconda mentre nuotavano.
Here is an incredible photo of two Bolivian river dolphin (Inia boliviensis) wrestling with a young green anaconda from Beni, Bolivia. I really wonder what is going on here, if they really tried to eat it or if it was some kind of playing behavior. Photo by Alejandro De Los Rios pic.twitter.com/pzC0jG6lth
— Markus Bühler (Bestiarium-Blog) (@MarkusBhler10) December 10, 2021
I ricercatori hanno descritto ciò che hanno visto sulla rivista Ecology il mese scorso. Mentre i delfini in cattività e in natura sono noti per essere giocosi, il comportamento sorprendente dei cetacei boliviani sembra una nuova frontiera nel gioco tra i mammiferi acquatici e alcuni scienziati non sono ancora sicuri di cosa pensare a ciò che il team ha osservato.
A un certo punto, due delfini maschi apparentemente nuotavano in sincronia, il serpente trattenuto dalle bocche degli animali. Gli anaconda sono creatura semiacquatiche e possono trattenere il respiro per qualche tempo. Purtuttavia, poiché il rettile è stato immerso per almeno sette minuti, probabilmente era morto.
A causa della durata di questa interazione, la squadra sospetta che giochi, non predazione. Gli anaconda Beni nativi della Bolivia sono predatori all’apice della catena alimentare. A parte un singolo caso di cannibalismo, i ricercatori non hanno documentato che i serpenti vengano mangiati. In questo caso, la squadra non ha visto dove è finito il serpente.
Alcuni dei delfini osservati erano giovani, il che potrebbe suggerire un’altra dimensione dell’interazione: gli adulti potrebbero aver insegnato ai cuccioli una tecnica di caccia.
Tuttavia, riporta il NYT, «qualcos’altro dalle foto era notevole: i peni eretti dei delfini maschi».
«Avrebbe potuto essere sessualmente stimolante per loro», ha detto al quotidiano di Nuova York Diana Reiss, una scienziata di mammiferi marini e psicologa cognitiva all’Hunter College di New York, che non è stata coinvolta nello studio. «Avrebbe potuto essere qualcosa su cui strofinare».
«I maschi eccitati avrebbero potuto divertirsi tra loro prima che il serpente venisse coinvolto» scrive il quotidiano americano, da sempre sostenitore convinto del mondo LGBT a tutti i livelli.
«I ricercatori che studiano i delfini sono ben consapevoli delle inclinazioni sessuali degli animali, come strofinare i loro genitali sui giocattoli o inserire i loro peni in oggetti, animati e inanimati. Usano spesso i loro peni per interazioni tattili» spiega il giornale che aggiunge come sia stato «osservato delfini tursiopi maschi che cercano di penetrare lo sfiatatoio di una balena pilota salvata in un acquario».
Quindi, dando retta ad uno specialista sentito per l’articolo «è possibile (…) che i maschi abbiano cercato di inserire i loro peni nel serpente».
Il lettore a questo punto può essere confuso, ma arriva, purtroppo all’ultima riga, l’avvertimento: «Qualunque cosa sia accaduta in questo incontro con gli animali, non è roba da libri di fiabe per bambini».
La vita vera dei delfini è in realtà assai lontana da quell’idealizzazione che ne ha l’uomo moderno.
I delfini torturano spesso il loro cibo prima di mangiarlo, e, un po’ come i lupi, uccidono gli altri animali solo per divertimento.
I delfini si uccidono i cuccioli l’uno con l’altro, e a volte i loro stessi cuccioli. Sono conosciuti per l’inclinazione a uccidere anche cuccioli di altre specie.
C’è un problema di machismo cetaceo: i maschi della specie usano attaccare le femmine, sia per stupro sia per semplice violenza. Gli stupri possono essere di gruppo. Ci sono storie anche sull’omosessualità dei delfini, una specie che sembra non conoscere limiti quando è eccitata.
Ricordiamo il dettaglio rivoltante: il pene dei delfini è prensile.
Questi mammiferi acquatici hanno poi il vizietto di intossicarsi. Secondo un servizio della BBC, «i delfini tursiopi giocano con pesci palla tossici che secernono una neurotossina che a dosi elevate può uccidere ma a piccole dosi sembra avere un effetto narcotico».
In un pezzo intitolato «I delfini sono più spaventosi degli squali», la scienziata marina e surfista di lunga data Apryl DeLancey ha scritto di un’esperienza spaventosa che ha avuto con un delfino a Manhattan Beach in California. Mentre stava facendo surf, un delfino ha iniziato a girare intorno a lei e al surfista accanto a lei. «I cerchi sono diventati sempre più piccoli fino a quando alla fine ha urtato di proposito la parte posteriore della mia tavola e poi è saltato sopra di me… Dopo il salto, il delfino è tornato a girarci intorno e alla fine si è arreso ed è decollato. Sembrava che ci stesse prendendo in giro o volesse che interagissimo con esso».
Secondo varie cronache, questi bulli del mare sono proni a rivoltanti tentativi di rapporti sessuali interspecie.
Particolarmente vomitevoli furono gli esperimenti fatti negli anni Sessanta dallo psicoanalista neuroscienziato statunitense John Lily, che fece convivere – in un esperimento pagato dalla NASA – una donna ed un delfino, con risultanti agghiaccianti. Per non farsi mancare niente, in altri esperimenti il dottor Lily diede ai delfini anche l’LSD.
Nonostante questo track record che fa del delfino una bestia da considerarsi cattiva e tremenda, il delfino ha goduto negli ultimi decenni della progressiva tabuizzazione del suo lato culinario.
È vietatissimo, oggi, il mosciame di delfino: tuttavia fino a poche decadi fa lo si poteva trovare nei libri di ricette regionali della Cucina Italiana, in ispecie nei ricettari liguri e toscani.
Per chiudere, ricordiamo le parole del libro-cult Guida galattica per autostoppisti: i delfini, compreso che la terra stava per essere distrutta, dicevano «arrivederci e grazie per il pesce!».
Qui invece dicono ««arrivederci e grazie per il serpente!».
E chissà cosa ci hanno fatto con quel serpente.
Bleah!
Animali
Immane moria di pesci in Australia

Una quantità impressionante di pesci sono morti nel bacino fluviale del Darling-Baaka, nello Stato del Nuovo Galles del Sud, Australia.
Le autorità australiane stanno chiedendo ai cittadini delle località confinanti di stare alla larga dall’acqua, dove sta marcendo un numero mai visto di aringhe, merluzzi, pesci persici, carpe.
È stato detto che la causa della catastrofe potrebbe essere stata l’ondata di caldo dei primi giorni di marzo – ricordiamo nell’emisfero australe è in corso, ancora per qualche giorno, l’estate.
Secondo questa teoria, il clima caldo avrebbe quindi causato una deossigenazione dell’acqua del fiume Darling.
Another catastrophic mass fish death in the Menindee Lakes.
The reality is the Darling River is very sick.
Years of mismanagement by the NSW Govt has exacerbated the impact of our changing climate – this local ecosystems has been pushed to breaking point. pic.twitter.com/KyDREzmIuG
— Rose Jackson (@RoseBJackson) March 17, 2023
«Queste morti di pesci sono legate a bassi livelli di ossigeno nell’acqua (ipossia) mentre le acque alluvionali si ritirano», ha affermato il governo in una nota.
Saturday 18th March 2023
A never ending flow of dead fish on the surface of the Darling/Baaka River at Menindee NSWMillions upon Millions of dead fish pic.twitter.com/bb27W3P3t5
— Saucebottle (@DarrynClifton) March 18, 2023
Appalling to see millions of
fish carcasses floating in Menindee lakes NSW due to heatwave affecting Darling river NSW. #Globalwarming is threatening marine life that can't cope w higher temperatures. Investigation is underway. #drought #freshwaterecosystem pic.twitter.com/g06JHhydC8— Lorna Moya Tito (@bboomerjourno) March 18, 2023
100,000’s➡️million dead fish in the Darling River, Menindee (NSW). Distressing sight covers tens of km’s.
Gov’s investigating causes, poss. reasons, environmental, chemical, infectious disease…
Locals’ claim it’s water mis-mgmt & poor river health -denied by DPI…
. pic.twitter.com/vzxX4MU9Ba— KOIKIMEDIA (@KoikiMedia) March 17, 2023
Le autorità dello Stato ritengono che l’enorme quantità di pesci morti nel fiume rappresenti un grave rischio per la salute delle persone e degli animali che vivono sulla riva.
I residenti locali hanno ricevuto avvisi che chiedono loro di stare fuori dall’acqua.
Immagine da Twitter
Animali
I ricchi stanno spendendo fino a 150 mila dollari per un cane da guardia

I ceti abbienti di Los Angeles sono arrivati a spendere fino a 150 mila dollari per un cane da guardia. Lo riporta il Los Angeles Times.
I cani da protezione come pastori tedeschi, malinois belgi, dobermann, cane corso o mix di queste razze vengono venduti dalla Delta K9 Academy a North Hollywood per un massimo di 70.000 dollari, scrive il quotidiano losangeleno. Alcuni addestratori tuttavia vendono quadrupedi per oltre 150.000, il prezzo di un’auto sportiva.
La motivazione è da ricercarsi nell’oramai incontrovertibile, innegabile collasso delle città della California come Los Angeles e San Francisco, piagate da un aumento innarrestabile di criminalità e senzatetto. La decadenza è certamente causata dalle politiche liberali degli eletti, dal governatore Newsom ai sindaci ai procuratori distrettuali.
Il comune di San Francisco aveva passato una legge che di fatto riduceva a reato minore il furto nei negozi per meno di 1000 dollari, e il risultato sono stati assalti continui.
Il procuratore distrettuale di Los Angeles, George Gascon, è invece sotto tiro per la sua mancata volontà di perseguire taluni reati e per la velocità con cui vengono rimessi in libertà criminali anche pericolosi.
Secondo i critici, il recente aumento dell’8% dei crimini violenti a Los Angeles coincide proprio con il mandato di George Gascon, il procuratore distrettuale dedito alla cultura e alla politica woke. Le politiche giudiziarie del Gascon incoraggiato i criminali e suscitato grande ansia tra i proprietari di case, ricchi e poveri. Ci sono stati picchi di furti con scasso e crimini contro il patrimonio, furti con scasso e rapine in casa, lasciando alcuni a credere che Los Angeles si stia trasformando in un Paese del Terzo mondo.
Non è quindi un caso che molti californiani abbienti stiano lasciando lo Stato per andare a vivere in Stati repubblicani come il Texas e la Florida. L’esempio più classico è il celeberrimo podcaster e commentatore UFC Joe Rogan, che ha lasciato con la famiglia Los Angeles sconvolto dal degrado e dalla pericolosità della città dove era cresciuto professionalmente.
Non sorprende che chi invece resta si barrica in casa, armato e dotato del cane più adatto alla protezione dell’abitazione.
Il Los Angeles Times ha parlato con Arteom Bulgadarian, il presidente di una società di produzione aerospaziale, che vive in una casa multimilionaria a Sherman Oaks. Possiede diverse pistole e recentemente la sua casa è stata cablata con telecamere di sorveglianza, ma sentiva che il livello di sicurezza non era sufficiente.
Quindi Bulgadarian ha contattato Delta K9 e ha acquistato un pastore tedesco di 2 anni e mezzo da 70.000 dollari allevato come cane da protezione d’élite. Innanzitutto, il cane è un animale domestico di famiglia ma è altamente addestrato a proteggere la casa. «Qual è il prezzo che daresti per la sicurezza della tua famiglia, soprattutto quando quella particolare casa è stata svaligiata? (…) Settantamila dollari: li ammortizzi in 10-15 anni, qualunque sia la vita del cane, e non è un prezzo così grande», ha detto il manager dell’aerospazio al giornale.
Un altro addestratore sentito dal quotidiano arriva a dire che «per essere sinceri, i nostri cani nati nel 2022 vengono venduti al prezzo di 150.000 dollari… È un prodotto ambito».
Come riportato da Renovatio 21, la polizia dell’altra principale città californiana in via di degrado irreversibile, San Francisco, poche settimane fa ha ottenuto il permesso di usare in strada robot killer. Non sappiamo dire quando vedremo robocani assassini difendere le ville dei paperoni. Altro che pastori tedeschi e malinois belgi.
Per avere un’idea della decadenza di Los Angeles e il ruolo del procuratore Gascon bisogna guardare il documentario di Tucker Carlson Suicide of Los Angeles.
Animali
L’India vuole trasformare San Valentino nella «Giornata abbraccia una vacca»

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Si tratta dell’ultimo tentativo di celebrare «l’eredità indiana» contro le «tradizioni occidentali». Negli ultimi anni il Consiglio per il benessere degli animali, che ha formulato la proposta, si è sempre più concentrato sui presunti benefici portati dalla mucca, animale notoriamente sacro per la cultura indù.
«Considerando gli immensi benefici della vacca, abbracciarne una porterà ricchezza emotiva aumentando la nostra felicità individuale e collettiva». È quanto sostiene il Consiglio per il benessere degli animali in India (AWBI), che ha proposto di trasformare San Valentino nella giornata dell’abbraccio alla mucca, «tenendo presente l’importanza della madre vacca nel rendere la vita felice e piena di energia positiva», si legge nella proposta dell’AWBI pubblicata sul proprio sito web con l’approvazione del partito al governo, il Bharatiya Janata Party (BJP).
L’idea che le mucche portino felicità e positività rientra in una serie di rivendicazioni sui benefici legati all’animale, notoriamente considerato sacro dall’induismo: negli ultimi anni l’urina di vacca è stata promossa come medicinale e si è sostenuto che il suo sterco proteggesse dalle radiazioni.
L’AWBI è un organo che fa capo al Dipartimento dell’allevamento degli animali e ha il compito di consigliare disposizioni legali per la tutela del benessere degli animali, ma negli ultimi anni l’attenzione del Consiglio si è spostata sulla vacca, che sta diventando un animale sempre più «politico».
La Giornata «abbraccia una vacca» è quindi l’ultimo tentativo del governo guidato dal primo ministro Narendra Modi di celebrare l’eredità indiana sostituendo le festività occidentali. Nella dichiarazione del Consiglio si legge infatti che «le tradizioni vediche sono quasi sull’orlo dell’estinzione» sotto l’«abbaglio della civiltà occidentale».
In precedenza, Modi aveva per esempio proposto di sostituire la celebrazione di Natale il 25 dicembre con la «Giornata del buon governo» per ricordare la nascita di Atal Bihari Vajpayee, ex primo ministro indiano e uno dei più importanti leader del BJP e del nazionalismo indù.
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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