Misteri
Il mistero del volo MH370, le nuove inquietanti rivelazioni

Qualche lettore forse, andando indietro di quasi un decennio, può ricordare il caso del volo Malaysia Airlines 370, un Boeing 777 in volo dalla capitale malese Kuala Lumpur verso Pechino, scomparso nel nulla l’8 marzo 2014.
La vicenda suscitò l’interesse della stampa globale: a differenza del volo MH17 (la stessa compagnia aerea) abbattuto enigmaticamente il 17 luglio 2014 sopra i cieli ucraini – e ancora oggi si discute della responsabilità del missile: russi o ucraini? – del volo MH370 non fu trovato un singolo resto. Una condizione rara, perché solitamente, nei disastri aerei oceanici, un qualche pezzo galleggiante dell’aereo andato in frantumi con il suo carico umano viene rinvenuto per finire subito nei TG della sera.
Stavolta non è andata così: nessuna prova del fatto che l’aereo sia precipitato è stata mai presentata. I giornali hanno talvolta lanciato delle false rivelazioni, senza poi concludere niente, se non avanzare qualche teoria sbilenca.
Tuttavia, documenti davvero inquietanti sulle sorti dell’aereo con a bordo 239 persone erano usciti praticamente subito.
Il 19 maggio, circa nove settimane dopo la sparizione del volo, un video veniva pubblicato su YouTube da parte di una terza parte che sosteneva tuttavia di averlo ricevuto il 12 marzo.
Nel filmato, è possibile osservare un aereo di linea apparentemente avvolto dalle fiamme, trainato da tre sfere a spirale. Verso la conclusione, le tre sfere si allineano verticalmente e scompaiono insieme all’aereo, lasciando dietro di sé una traccia di fumo ininterrotta nel cielo.
Un mese più tardi, il 12 giugno, lo stesso canale ha pubblicato un secondo video che raffigurava lo stesso avvenimento ripreso da un angolo diverso. Sebbene questi video siano stati rimossi da YouTube, è ancora possibile trovarli su archive.org.
Nelle ultime settimane si è tornati a parlare di questi video a causa di ricerche che li renderebbero verificati.
Un uomo chiamato Ashton Forbes, assieme ad una squadra di ricercatori, ha condotto approfondite indagini su questi video, fornendo prove dettagliate della loro autenticità. Queste includono analisi forensi digitali verificate da esperti in computer grafica, testimonianze visive e dati governativi. Il Forbes e il suo team hanno efficacemente affrontato tutte le accuse avanzate dai debunker, documentando tali risposte su Twitter, per permettere a chiunque di esaminarle.
Fino a questo momento, nessuno è riuscito a confutare in maniera convincente questa ricerca.
La ricerca rivela che il primo video trapelato è stato acquisito attraverso la registrazione di un paio di satelliti americani d’intelligence noti come USA-229. Si tratta di satelliti gemelli in grado di generare immagini stereoscopiche 3D catturando due prospettive leggermente differenti. I satelliti gemelli USA-229 sono stati accuratamente registrati nella posizione esatta, all’orario e con l’angolo apparente necessari per registrare il video in questione.
L’evento si è verificato intorno alle due e mezza del mattino in completa oscurità, e le lunghezze d’onda catturate da queste telecamere sono dettagliate. L’effetto stereoscopico fornito da questi satelliti consente una percezione più accurata della profondità.
**MH370x Satellite Video**
The following MH370 satellite video shows the satellite designation and coordinates very clearly. We don't believe that any of the sources online are the original file.
You can see the 2nd orb come out of the water in this version. The mouse changes… pic.twitter.com/iVi7YUGs6c
— Ashton Forbes (@JustXAshton) December 5, 2023
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La fonte del secondo video è stata identificata come un drone da combattimento senza pilota MQ-1C Grey Eagle, equipaggiato con tecnologia a infrarossi e termica. Questo video si focalizza sulla «firma termica», consentendo un’osservazione dettagliata basata sul calore.
**MH370x Breaking Update**
The bounty has now increased to $145,000 for the 'hoaxer' of the MH370 videos to come forward and provide their source work. This is the only way to debunk these videos.
A wealthy follower who has run for higher office has reached out to me and… pic.twitter.com/42OkZOwtgX
— Ashton Forbes (@JustXAshton) November 27, 2023
Secondo quanto riportato, l’uomo dietro alla pubblicazione di questi video sarebbe il tenente comandante Edward Lin, un militare nato a Taiwan accusato di essere una spia che aveva trafugato segreti sulle armi laser americane, accusa per la quale tuttavia non vi sono prove. I dettagli dei suoi crimini, inclusa l’ora in cui sono accaduti, sono stati oscurati, ma dal processo è emerso che le informazioni riservate che avrebbe pubblicato erano state pubblicate su Internet. Qualcuno in rete fa notare che il tenente comandante Lin avrebbe avuto piena autorizzazione di sicurezza per la stessa tecnologia utilizzata per catturare questi video.
Utilizzando i dati ping del satellite Inmarsat e il radar militare per tracciare il suo percorso e le testimonianze oculari per verificarlo, Forbes ha messo insieme la traiettoria di volo finale del volo Malaysian Airlines 370.
- Il 7 marzo alle 16:42 UTC, il volo 370 effettua il decollo dall’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur.
- Alle 17:21, l’aereo compie una brusca inversione di rotta in direzione dell’aeroporto più vicino a Penang. Un testimone su una piattaforma petrolifera ha segnalato di aver visto l’aereo in fiamme. Lungo la costa orientale, vari testimoni hanno riferito di aver udito un forte scoppio e di aver notato un bagliore provenire dall’aereo mentre sorvolava la zona.
- Alle 17:52, il cellulare del copilota ha trasmesso un segnale alla torre locale. Verso le 18:40, un testimone su una barca ha dichiarato che l’aereo era illuminato di arancione e sembrava essere avvolto dalle fiamme. I dati ping di Inmarsat mostrano una brusca virata a sinistra, in linea con quanto osservato nei video, seguita da un improvviso azzeramento dei dati quando l’aereo scompare.
Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha diffuso immagini satellitari cinesi che sembrano raffigurare tre sfere. Inizialmente, hanno dichiarato che si trattava di detriti, ma successivamente hanno corretto questa affermazione definendo la pubblicazione dell’immagine un errore. Secondo i media cinesi, diciannove famiglie hanno firmato una dichiarazione in cui affermavano di aver tentato di contattare i propri cari scomparsi dopo la sparizione, ma non hanno ricevuto risposta alle loro chiamate.
Alcuni osservatori suggeriscono che gli oggetti ripresi dai video siano UFO alieni che avrebbero impedito il disastro aereo. Tuttavia, ciò non spiega completamente il coinvolgimento di telecamere di sorveglianza militare statunitensi. Inoltre, si fa notare che ventitré passeggeri erano legati a Freescale Semi-Conductors, un’azienda nota per lo sviluppo di tecnologie avanzate. Questi dettagli alimentano speculazioni sul possibile coinvolgimento di un sistema superconduttore in grado di produrre il teletrasporto, cosa che potrebbe richiamare alla memoria progetti passati come «Die Glocke» dei nazisti.
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Die Glocke («la campana») era un presunto dispositivo tecnologico scientifico top-secret, per la costruzione di un’arma segreta (Wunderwaffe) sviluppato negli anni ’40 nella Germania nazista. Descritto per la prima volta dal giornalista e autore polacco Igor Witkowski in Prawda o Wunderwaffe (2000), si tratterebbe di un dispositivo basato sull’antigravità.
Oggetti luminosi simili furono riportati per la prima volta nel maggio del 1940, quando la Germania invase il Belgio. Successivamente, nel 1942, diverse persone dichiararono di averli avvistati nei cieli sopra la Germania. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i piloti americani diedero a questi oggetti luminosi il soprannome di «Foo Fighters» – temevano fossero velivoli giapponesi, da cui il nome foo, fonema associato alla lingua cinese, che gli americani non distinguevano troppo da quella nipponica.
Gary Mckinnon, l’hacker britannico che nel 2002 accusato di aver perpetrato il «più grande attacco informatico militare di tutti i tempi» penetrando in 97 computer dell’Esercito USA e della NASA, affermò di aver visto prove di un programma spaziale segreto e – addirittura – di una flotta militare avanzata extra-mondo.
In una intervista con la giornalista Kim Iversen, Ashton Forbes ha dichiarato di non credere in nessun modo all’ipotesi UFO, e di propendere per una tecnologia segreta dell’esercito USA, che spiegherebbe, peraltro, perché satelliti e droni erano posizionati proprio per riprendere l’evento.
Potete pensarla come volete, ma nessuna spiegazione riduzionista («è computer grafica! Creduloni!») al momento pare reggere, specie davanti a studi che certificano perfino la posizione delle nuvole andando a incrociare con i dati meteo dell’area di quel maledetto 8 marzo 2014: tutto coincide.
**MH370x Videos Update**
/u/Punjabi-Batman is firing on all cylinders and has flipped the drone video to align it with the perspective of the satellite video.
We can clearly see in this comparison the same cloud formations in both videos. Incredible.
$145,000 bounty still… pic.twitter.com/lnUv81KQtA
— Ashton Forbes (@JustXAshton) December 2, 2023
Un premio di 145 mila dollari è stato istituito per chiunque trovi l’autore della bufala portando prove che lo dimostrino.
Il mistero resta fitto. La verità dietro al volo scomparso – con i suoi 239 passeggeri – potrebbe essere sconvolgente come poco altro.
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Misteri
L’FBI sta lavorando «freneticamente» per censurare i documenti di Epstein in uscita

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Misteri
Scienziato scopre accidentalmente l’antica città Maya mentre naviga sul web

Un archeologo ha scoperto una città Maya perduta chiamata Valeriana nelle giungle del Messico meridionale mentre setacciava dettagliate mappe LiDAR tridimensionali di aree coperte da una fitta vegetazione. Lo riporta il sito Futurism.
Come riportato dettagliatamente in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Antiquity, un team di scienziati guidato dallo studente di dottorato della Tulane University Luke Auld-Thomas, ha fatto questa scoperta dopo aver esaminato un’area ampia come una città medio grande.
Auld-Thomas dice di aver fatto la scoperta «per caso» durante la navigazione dei dati su Internet.
«Ero su qualcosa come pagina 16 della ricerca di Google e ho trovato un sondaggio laser condotto da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale», ha detto in una nota.
Auld-Thomas e i suoi colleghi del Dipartimento di Antropologia dell’Università di Tulane hanno trovato prove di oltre 6.500 strutture pre-ispaniche a Campeche, in Messico, comprese le iconiche piramidi di pietra.
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«Non abbiamo trovato solo aree rurali e insediamenti più piccoli. Abbiamo anche trovato una grande città con piramidi proprio accanto all’unica autostrada della zona, vicino a una città dove le persone hanno coltivato attivamente tra le rovine per anni», ha detto il ricercatore.
«Il governo non ne era a conoscenza e la comunità scientifica non lo sapeva», ha aggiunto. «Questo mette davvero un punto esclamativo dietro l’affermazione che, no, non abbiamo trovato tutto, e sì, c’è molto altro da scoprire».
Gli impulsi LiDAR sparati a terra dagli aerei consentono agli archeologi di misurare le minime differenze nelle distanze per creare modelli tridimensionali anche di aree boschive, come le fitte giungle del Messico meridionale.
Le strutture identificate sono solo a quindici minuti di escursione da una strada principale vicino a Xpujil, una città dove vivono migliaia di Maya fino ad oggi. La popolare destinazione turistica di Calakmul, un sito archeologico vicino al confine con il Guatemala con imponenti piramidi Maya, è a soli cento chilometri di distanza.
«Per molto tempo, la nostra comprensione della civiltà Maya era limitata a un’area di poche centinaia di chilometri quadrati», ha spiegato sempre Auld-Thomas.
I dati che lui e i suoi colleghi hanno setacciato sono stati raccolti per la prima volta nel 2013, coprendo un’area di circa quaranta chilometri quadrati.
Gli ultimi risultati evidenziano che l’urbanizzazione potrebbe essere stata sorprendentemente comune nell’area, in particolare quando gli insediamenti Maya raggiunsero il loro picco tra il 250 e il 900 d.C. Tuttavia i ricercatori non sono ancora d’accordo sul fatto che questi sondaggi siano generalizzabili per l’intera area, o se le scoperte individuano solo centri urbani insolitamente densi.
Non sappiamo ancora cosa ha portato i Maya ad abbandonare la città. Gli esperti hanno precedentemente affermato che il cambiamento climatico è stato un fattore importante.
«Suggerisce che il paesaggio fosse completamente pieno di persone all’inizio delle condizioni di siccità e non aveva molta flessibilità», ha dichiarato Auld-Thomas alla BBC. «E quindi forse l’intero sistema si è praticamente disfatto mentre le persone si sono spostate più lontano».
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Immagine screenshot da YouTube
Misteri
Satellite della NASA ispeziona una strana nuvola che si forma sempre nello stesso punto


Immagine di birdcloud1 via Wikimedia CC BY-SA 2.0
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Immagine di Whites Aviation via Wikimedia CC BY-SA 4.0
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