Nucleare
Due centrali nucleari chiuse in Francia per danni inaspettati. Blackout in vista?
Due centrali nucleari sono state fermate il 16 dicembre dalle autorità francesi, dopo che la manutenzione ordinaria ha riscontrato un guasto in una di esse.
A poche ore dalla notizia, i prezzi dell’energia in Europa sono quindi schizzati – la tentazione della finanza speculativa, c’è da capire, è tanta.
La Francia è, come noto, un esportatore di elettricità – specialmente dopo il referendum del 1986 che castrò l’attività atomica della Repubblica Italiana, che mantiene comunque armi nucleari americane nel suo territorio.
Nessuna data per il riavvio degli impianti è stata per ora resa pubblica
Secondo dati diffusi dalla società Terna, l’Italia importa una quantità di energia pari all’ 11,8%da Paesi tra cui la Svizzera, la Slovenia, l’Austria e la Francia, dove l’uso dell’atomo è invece stabile sia per la produzione di energia che per quella di armi termonucleari.
Tuttavia ora anche la Francia potrebbe finire come altre Nazioni europee a temere possibili blackout, che possono divenire letali alle soglie del freddo inverno.
Ai due impianti fermati si potrebbero aggiungere altri altri due, sino ad arrivare ad un 13% dell’attuale disponibilità di energia del Paese.
Nessuna data per il riavvio degli impianti è stata per ora resa pubblica.
Il black-out diventa quindi una possibilità concreta anche per la Francia.
Come noto a chi legge Renovatio 21, quello delle interruzioni di energia è un pattern globale che nel 2021 non sta risparmiando nessuno.
Il black-out diventa quindi una possibilità concreta anche per la Francia
A inizio stagione ha cominciato a girare in Germania (per poi divenire virale in tutta europa) uno spot realizzato dalla Bundesamt für Bevölkerungsschutz und Katastrophenhilfe (BBK – l’ufficio federale della protezione civile e dell’assistenza in caso di catastrofi, una sorta di Protezione Civile tedesca) che preparava i cittadini alla possibilità di un inverno senza riscaldamento
A metà ottobre il ministero della Difesa dell’Austria – Paese che ci ha anticipato nel nuovo lockdown draconiano – ha lanciato la campagna di affissioni in tutta l’Austria («Blackout – Cosa fare quando tutto è a posto?»), dove si iniziava a parlare di interruzioni di corrente su larga scala.
Anche in Romania da giorni si respira l’aria di blackout.
Il canale TV nazionale Antena 3, un canale di notizie 24 ore che trasmette anche nella vicina Serbia, ha mandato in onda programmi con grafiche che guidavano lo spettatore nel fare scorte (batterie, radio, candele, acqua, cibo in scatoletta) in vista di «pană de curent de o săptămână în Europa»: un «blackout di una settimana in Europa».
La Cina sta già da mesi sperimentando blackout che stanno mettendo in dubbio la tenuta economica e produttiva del colosso asiatico. L’amministrazione del Partito Comunista Cinese sta già trasmettendo comunicazioni di tenore emergenziale per i cittadini, invitandoli per esempio a fare scorte per l’inverno.
E l’Italia?
L’Italia è nel gruppo grazie agli avvertimenti del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che ad un evento di Confartigianato ha apertamente parlato di possibili interruzioni della corrente elettrica nei prossimi tempi.
«Anche nei prossimi giorni lo sforzo che dobbiamo fare è come cercare di sterilizzare nel modo più equo possibile questo tipo di impatto sulle nostre famiglie, al netto dell’esigenza che a livello europeo si definisca un piano per evitare cose anche peggiori, e cioè la possibilità di andare in black-out, cosa in questo momento non da escludere rispetto all’attuale assetto dell’approvvigionamento energetico».
Il tutto mentre esistono fondi multimiliardari per la «transizione ecologica», stabiliti – incredibile – quando si era ancora in piena «emergenza» sanitaria. Ricordate? Il Recovery Plan che assegnava 74,3 miliardi alla transizione ecologica, e solo 9 alla Sanità, che era il problema per cui ci tenevano chiusi in casa?
Ecco. Ora i blackout.
Qualcuno ha idea di cosa stia succedendo?
Un paio di pensieri noi li abbiamo.
Intelligence
I servizi russi: l’Occidente pianifica un grande sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporiggia
L’Occidente sta inducendo Kiev a compiere un grave atto di sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporiggia, che causerebbe vittime tra i cittadini ucraini e dell’UE, ha dichiarato il Servizio di Intelligence estero russo (SVR), precisando che Mosca verrebbe indicata come responsabile dell’incidente.
Una delle opzioni prospettate dai sostenitori stranieri di Kiev come «la più efficace» consiste nel realizzare un «grave atto di sabotaggio» che provochi numerose vittime civili, ha reso noto l’SVR.
Si starebbe valutando la possibilità di orchestrare un incidente alla centrale nucleare di Zaporiggia, il più grande impianto d’Europa, che porterebbe alla fusione del nocciolo del reattore. L’SVR ha affermato che la ONG britannica Chatham House ha già stimato le conseguenze di un tale evento, concludendo che i residenti dei territori controllati da Kiev e dei Paesi UE confinanti con il confine occidentale ucraino rientrerebbero nell’area di dispersione delle particelle radioattive.
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Secondo l’SVR, il think tank britannico ha rilevato che «l’aspetto più complesso nell’esecuzione di un piano del genere è stabilire come attribuire la responsabilità della catastrofe alla Russia».
Il servizio di Intelligence ha riferito che Chatham House starebbe già predisponendo in anticipo le argomentazioni per ogni possibile scenario, al fine di assicurare che l’opinione pubblica occidentale «si schieri inequivocabilmente con Kiev» nell’individuazione del colpevole dell’incidente, sottolineando che il progetto sarà «simile» alla tragedia del volo MH17 della Malaysia Airlines, abbattuto sull’Ucraina orientale nel 2014, con 298 vittime a bordo. L’episodio avvenne mentre le truppe di Kiev tentavano di riprendere le allora autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. L’Ucraina e i suoi alleati occidentali hanno ampiamente imputato l’accaduto alla Russia, che ha sempre respinto le accuse, sostenendo che l’aereo fu colpito da un missile in dotazione solo alle forze di Kiev.
«L’Occidente collettivo è nuovamente pronto a ingannare e persino a sacrificare ucraini e cittadini dei Paesi occidentali per addossare i crimini del regime di Kiev alla Russia e legittimare la sua politica russofoba e i suoi tentativi di alimentare la guerra», ha concluso l’SVR.
Come riportato da Renovatio 21, le forze ucraine hanno bombardato la centrale atomica di Zaporiggia prima del vertice in Alaska tra Putin e Trump.
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Come riportato da Renovatio 21, la centrale di Zaporiggia – che costituisce il più grande impianto di produzione di energia atomica in Europa – si trova sotto sanzioni del dipartimento del Tesoro USA.
La centrale di Energodar è stata subito conquistata dalle forze russe ad inizio conflitto, che hanno epperò lasciato a lavorare il personale ucraino. Da allora è stata oggetto di attacchi continui, persino durante le visite degli ispettori dell’agenzia nucleare ONU AIEA, i quali due anni fa dissero peraltro di aver rinvenuto in loco mine antiuomo.
La Rosatom tre anni fa dichiarò che a Zaporiggia vi era il vero e proprio «rischio di catastrofe nucleare». L’anno scorso un’autobomba aveva ucciso un lavoratore della centrale facente parte della gerarchia, con esultanza da parte di Kiev.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa attacchi ucraini a Kherson e Zaporiggia avevano provocato un blackout nell’area.
Le regioni di Kherson e Zaporiggia, insieme alle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, sono entrate formalmente a far parte della Russia in seguito ai referendum tenutisi nell’autunno del 2022.
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Immagine di IAEA Imagebank via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Nucleare
La ripresa dei test nucleari statunitensi potrebbe richiedere anni
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Militaria
Tsunami nucleari: Putin parla del drone sottomarino Poseidon
La Russia ha testato con successo un drone sottomarino all’avanguardia a capacità nucleare, ha reso noto il presidente russo Vladimir Putin.
I test del sistema Poseidon si sono svolti martedì, ha dichiarato il presidente durante la visita di mercoledì a un ospedale militare di Mosca.
«In termini di velocità e profondità, non esiste al mondo nulla di paragonabile a questo veicolo senza pilota, ed è improbabile che appaia a breve», ha affermato. Al momento, ha sottolineato Putin, «non ci sono metodi per intercettare» il Poseidon.
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«Per la prima volta siamo riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino con il suo motore ausiliario, ma anche ad attivare l’unità di propulsione nucleare, che ha fornito energia al veicolo per un certo periodo. È un successo straordinario», ha dichiarato.
Secondo il presidente russo, le capacità del Poseidon «superano di gran lunga la potenza perfino del nostro missile intercontinentale più avanzato, il Sarmat».
I media avevano in precedenza descritto il Poseidon, rivelato per la prima volta nel 2018, come un sistema senza pilota per le profondità marine dotato di propulsione nucleare con gittata praticamente illimitata.
Si dice che il drone, lungo 20 metri e pesante 100 tonnellate, raggiunga velocità di 200 km/h e scenda oltre i 1.000 metri. Può anche procedere a velocità estremamente ridotte, risultando impercettibile ai radar moderni. Oltre ad attaccare direttamente le città costiere, il Poseidon potrebbe essere impiegato per generare tsunami devastanti.
Come riportato da Renovatio 21, per il Poseidon sarebbe stata approntata una base anche in Kamchatka, nell’Estremo Oriente siberiano.
Due anni fa il Poseidon fu mostrato al canale della TV pubblica russa Rossija-1 (quello attaccato, fra gli altri, in queste ore da un attacco hacker senza precedenti…) dove fu mostrato video in computer grafica del funzionamento dell’ordigno genera-catastrofi, compresa la possibilità diretta di sommergere con uno tsunami radioattivo alto 500 metri la Velikobritannja, cioè la Gran Bretagna.
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Il video era stato illustrato da Dmitrij Kostantinovic Kiseljov, conduttore televisivo già detto «il principale propagandista di Putin».
Le immagini mostrate, con lo Tsunami radioattivo alto come una montagna che fa sparire l’intero arcipelago (compresa l’incolpevole Irlanda, e con danni a chissà quante altre coste) sono decisamente spaventose. Poseidon è davvero un dio crudele del mare, in grado di sommergere intere Nazioni di umani – un po’ come accadde ad Atlantide…
Come riportato da Renovatio 21, a quanto sembra la tecnologia di generazione atomica di tsunami ora sarebbe in mano anche al Nord Corea, che non ha perso tempo. Giappone, Taiwan, isole e costa orientale USA sono avvisati.
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Immagine di Flowering Dagwood via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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