Catastrofi
Blackout massivo colpisce l’Europa. Cosa c’è dietro?

Un’enorme interruzione di corrente ha colpito Spagna e Portogallo intorno a mezzogiorno di lunedì, paralizzando i trasporti pubblici e ritardando i voli. La causa del blackout non è stata ancora ufficialmente determinata, sebbene un gestore della rete elettrica dell’UE abbia citato un «raro fenomeno atmosferico» come possibile causa.
I governi dei due Paesi dell’UE hanno convocato riunioni di gabinetto di emergenza in seguito all’interruzione, che ha colpito brevemente anche alcune parti della Francia.
In Spagna, si sono verificati blackout a Siviglia, Barcellona e Pamplona, con ulteriori disagi a Valencia. I servizi della metropolitana di Madrid e Barcellona sono stati sospesi, costringendo i passeggeri a evacuare i treni e a camminare lungo i binari, secondo i filmati che circolano online. Le linee telefoniche sarebbero state interrotte in gran parte della Spagna e l’aeroporto principale di Madrid è rimasto senza elettricità.
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Secondo quanto riportato dalla Reuters, citando alcuni testimoni, centinaia di persone si sono radunate fuori dagli edifici adibiti a uffici nelle strade di Madrid e attorno agli edifici principali è stata intensificata la presenza della polizia, che ha diretto il traffico e pattugliato gli atri centrali con le luci.
Un importante torneo di tennis a Madrid è stato sospeso a causa del blackout. La televisione spagnola Canale 6 ha continuato a trasmettere al buio.
Secondo i media locali, anche il Portogallo e alcune zone della Francia meridionale hanno segnalato guasti alla rete.
Il gestore della rete elettrica nazionale spagnola ha affermato che un «incidente grave» nel sistema di trasmissione dell’energia potrebbe aver causato il blackout. Le compagnie elettriche hanno dichiarato di stare lavorando per ripristinare i servizi il più rapidamente possibile.
Así está el aeropuerto de Barajas Madrid #apagon pic.twitter.com/fwLVigw9AJ
— Libertad Digital (@libertaddigital) April 28, 2025
Il gestore della rete elettrica portoghese, Redes Energeticas Nacionais (REN), ha affermato che un «raro fenomeno atmosferico» sulla Spagna, innescato da «estreme variazioni di temperatura», potrebbe aver causato il massiccio blackout.
La REN ha aggiunto che è ancora troppo presto per stabilire quando la corrente elettrica verrà ripristinata completamente. «Al momento è ancora impossibile prevedere quando la situazione tornerà alla normalità», aveva affermato in una nota, aggiungendo di aver «impiegato tutte le risorse» per risolvere l’interruzione, secondo quanto riportato dall’agenzia AFP.
🔴 #ÚLTIMAHORA | Apagón de luz en Madrid y en Cibeles no funcionan ni los semáforos pic.twitter.com/VYLKKpzPV2
— Libertad Digital (@libertaddigital) April 28, 2025
La presidente della giunta regionale di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, ha chiesto al primo ministro spagnolo Pedro Sanchez di autorizzare l’impiego dell’esercito, se necessario.
«Chiediamo al governo nazionale di attivare il Piano 3 affinché l’esercito possa mantenere l’ordine, se necessario», ha affermato.
🔴 #DIRECTO | Las paradas de metro precintadas en Madrid pic.twitter.com/RK74BS2Ekt
— Libertad Digital (@libertaddigital) April 28, 2025
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Sanchez si è recato d’urgenza alla sede centrale di Red Electrica, il gestore della rete elettrica nazionale, mentre i funzionari lavorano per risolvere rapidamente l’interruzione.
Intervenuto in una conferenza stampa, il CEO di Red Electrica, Eduardo Prieto, ha affermato che l’operazione di ripristino dell’energia elettrica potrebbe durare «tra le sei e le dieci ore».
La vicepresidente senior della Commissione europea, Teresa Ribera, ha dichiarato a Radio 5 spagnola che finora non ci sono prove che il blackout sia stato causato da un atto deliberato come un sabotaggio o un attacco informatico.
España sufre un apagón masivo.
En Francia y Portugal también se reportaron cortes inesperados de energía eléctrica.
El metro de Madrid dejó de funcionar a raíz del apagon en toda España y aún no se sabe el motivo del corte
pic.twitter.com/75FeATUVbI— TuiteroSismico𝕏 (@TuiteroSismico) April 28, 2025
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Spagna, Portogallo e parte della Francia meridionale sono rimaste senza elettricità alle 12:30, con conseguente blocco di treni, aeroporti, metropolitane e città, con semafori fuori uso, comunicazioni interrotte, internet assente e cellulari progressivamente scarichi.
«Tornate a casa il prima possibile. L’illuminazione pubblica non è garantita in gran parte di Madrid», ha dichiarato il sindaco José Luis Almeida. Il governo spagnolo ha proclamato lo stato di emergenza nazionale nelle aree colpite.
Le cause del disastro restano incerte. Il premier Pedro Sanchez ha guidato riunioni di crisi, «senza escludere alcuna ipotesi», incluso un possibile sabotaggio o attacco informatico. Tuttavia, l’Agenzia Cyber Ue ha successivamente smentito l’ipotesi di un attacco, attribuendo l’evento a un «guasto».
Come riportato da Renovatio 21, tre settimane fa si era avuto un grande Blackout in Georgia, mentre sei mesi fa era stato il turno di Cuba.
Un anno fa era emerso che a Wuhan vi erano simulazioni sul blackout, così come, si è appreso, nel settembre 2019 ve ne erano riguardo l’emergenza pandemica.
Nel 2022, quando cominciò lo shock dei prezzi energetici, si calcolava che un miliardo di persone sarebbe presto divenuto a rischio di stare senza corrente.
Seguì quantità di blackout effettivi o minacciati in ogni angolo della Terra: dalla Svezia allo Sri Lanka, dall’Australia al Giappone, dal Texas alla Kazakistan, dal Pakistan alla Turchia, dalla Francia alla Cina, dalla Svizzera a Porto Rico, – inclusa ovviamente l’Italia.
In Germania l’inverno passato si misero a pensare esattamente a un green pass energetico così come a pazzesche consegne di contante nelle case della gente in caso di interruzione totale dell’elettricità. Si tratta del Paese che a causa della privatizzazione ha rischiato a inizio anno un blackout del gas, ad un certo punto a marzo 2022 le ferrovie hanno fermato tutti i treni merci a causa della mancanza di corrente elettrica, mentre lo Stato mandava in onda spot apocalittici per preparare i tedeschi (e gli immigrati in Germania, a giudicare dal video) ad un inverno in cui poteva venire a mancare il riscaldamento – dove si era arrivati ad ipotizzare l’esistenza di veri e propri «sfollati energetici».
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Paesi UE come l’Austria e la Romania avevano cominciato a parlare a livello politico e in TV di blackout già lo scorso autunno.
Blackout previsti nel Regno Unito, in USA: Paesi del primo mondo, Paesi detti «sviluppati».
Recentemente abbiamo visto blackout in Argentina e quelli, non senza intrighi di contorno, in Sudafrica – qui sei mesi fa hanno tentato di uccidere il capo della società elettrica nazionale avvelenandolo con il cianuro.
E non pensate che siano l’unico mistero occorso in questa storia: Renovatio 21 ha riportato dei diversi strani casi di sabotaggio di infrastrutture elettriche si sono registrati negli USA. Che significa: c’è qualcuno che sta attaccando, anche con armi da fuoco, le centrali elettriche.
Ovunque nel mondo diviene chiaro che le rinnovabili sono parte del problema: totalmente inaffidabili, hanno portato il Texas a serie di blackout anche letali.
Abbiamo visto, l’inverno scorso, il blackout di Buffalo, Stato di New York, e i suoi effetti: razzie e assalti ai negozi. In pratica, blackout e immediata anarco-tirannia.
Come aveva detto l’esperto Mario Pagliaro a Renovatio 21 un mese fa, finora l’Italia si era finora salvata dai blackout grazie al crollo dei consumi industriali. Già di per sé, la situazione era una catastrofe: ora l’Italia consuma e non produce, e la rete non regge, o forse non vogliono che continui a reggersi.
E non è così sbagliato pensare che possa esserci la volontà precisa di qualcuno di staccarvi la spina. Ricordatevi quegli auspici proferiti nella Davos del Grande Reset dal gruppo estremista chiamato World Economic Forum.
«Dobbiamo accettare che ci sarà dolore nel processo… aprirà a carenze energetiche. Creerà pressioni inflazionistiche… forse dobbiamo cominciare a parlare del fatto che quel dolore in realtà vale la pena di patirlo».
In pratica, vi stanno dicendo: vi infliggeremo i blackout, ma state certi che è per il vostro bene. Conoscete, oramai, questo tipo di discorso.
Il tema dei blackout era stato trattato da un documento del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR), l’organo che controlla i servizi segreti italiani.
«L’Italia potrebbe (…) subire indirettamente gli effetti di razionamenti energetici condotti a livello europeo ovvero di fenomeni di blackout in uno dei Paesi dell’Unione che inciderebbero sugli scambi commerciali intra UE e quindi sulla tenuta del sistema produttivo nazionale» scriveva il rapporto dell’Intelligence nazionale.
Il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica – l’organo del Parlamento della Repubblica Italiana che esercita il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani – il 13 gennaio ha trasmesso alle presidenze una Relazione sulla sicurezza energetica nell’attuale fase di transizione ecologica».
Il documento fa apertamente riferimento alla possibilità di blackout sul territorio nazionale: «l’Italia potrebbe, comunque, subire indirettamente gli effetti di razionamenti energetici condotti a livello europeo ovvero di fenomeni di blackout in uno dei Paesi dell’Unione che inciderebbero sugli scambi commerciali intra UE e quindi sulla tenuta del sistema produttivo nazionale».
«L’impennata dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale espone l’Europa al rischio di blackout energetici. Il timore è che in un sistema di approvvigionamento energetico estremamente interconnesso come quello europeo, lo spegnimento di una singola centrale – ad esempio per mancanza di carburante – possa generare una reazione a catena in vari Stati membri».
«Il timore di un possibile blackout si starebbe diffondendo in tutta Europa» dichiaravano le spie italiane. «A partire dall’Austria dove la ministra della Difesa Klaudia Tanner ha paventato il rischio di un possibile “grande blackout”, sino alla Spagna dove i consumatori iberici, nonostante le rassicurazioni delle Istituzioni nazionali, hanno dato il via ad acquisti compulsivi di bombole di butano, fornelli da campeggio, torce e batterie, esaurendo le scorte disponibili». Tale audizione fu trasmessa il 13 gennaio 2022, quando di fatto l’italiano sta ancora digerendo il panettone.
Ma non è l’unico caso in cui la questione è arrivata in superficie. Il ministro dello Sviluppo Economico del governo Draghi Giancarlo Giorgetti davanti ad una platea di imprenditori pure aveva parlato apertis verbis di rischio blackout.
Come ripetuto da Renovatio 21, il blackout è una forma più avanzata di lockdown, perché blocca la Civiltà in modo definitivo, creando danni ancora maggiori, vista la dipendenza che abbiamo nei riguardi dell’elettricità per sanità ed alimentazione.
Ci hanno mostrato la deindustrializzazione, magari convincendoci che saremmo divenuti una società di puri consumatori (reddito di cittadinanza, Universal Basic Income, etc.). Ora distruggono anche i consumi:
Non siete più lavoratori, non siete più consumatori. Cosa siete? Siete niente, non servite a nulle, siete di troppo sul pianeta, andate neutralizzati, sterilizzati e disintegrati, andate fatti sparire. Nel quadro mentale di schiavitù in cui hanno piombato larga parte della popolazione è probabile pure che, bovinamente, moltissimi lo accettino.
I blackout potrebbero servire a ricordarlo: abbiamo noi in mano le vostre vite, vi dicono, sottomettetevi.
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Catastrofi
Testimonianza dal terremoto in Birmania: «L’esercito saccheggiava mentre scavavamo tra le macerie»

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Catastrofi
Terremoto in Birmania: soccorsi da Cina, India e ASEAN, ma porte chiuse a Taiwan

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Una squadra di emergenza di Taipei ha atteso invano per due giorni senza poter entrare nel Paese in ginocchio per il sisma. L’intreccio perverso tra le questioni politiche e i soccorsi alle persone sotto le macerie. Niente ingressi nemmeno per i giornalisti stranieri. Essenziale il cessate il fuoco perché non si trasformino anche gli aiuti in un’arma di guerra.
Un centinaio di soccorritori specializzati nella ricerca di persone sotto le macerie. Erano stati mobilitati immediatamente venerdì da Taiwan per andare ad aiutare il Myanmar devastato dal terremoto. Ma dopo due giorni di attesa di un permesso per poter entrare nel Paese questa mattina sono stati smobilitati. Il governo dei generali birmani – nonostante molti dei suoi stessi uffici nella capitale Naypyidaw siano inutilizzabili – «non ritiene di averne bisogno».
Taipei stessa, del resto, era preoccupata a inviarli in un Paese dove neanche il sisma sta fermando la guerra, con le notizie di nuovi bombardamenti aerei che continuano ad arrivare.
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Neanche la grande tragedia e le migliaia di morti stanno aprendo quello spiraglio umanitario dentro il conflitto indispensabile per far fronte all’emergenza. Le valutazioni politiche stanno influenzando la gestione delle frontiere: le porte si sono aperte immediatamente per le squadre di soccorso inviate da Pechino.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato oggi che le squadre inviate dalla Repubblica popolare hanno finora salvato sei vite umane nel Myanmar devastato dal terremoto. Ha parlato di circa 400 esperti, soccorritori e operatori sanitari cinesi impegnati nei soccorsi nel Paese. Altre squadre sono potute entrare dai Paesi dell’ASEAM: dalla vicina Thailandia e da Singapore, che ha però invocato (finora invano) un cessate il fuoco per poter operare anche nelle aree più calde della guerra.
Oggi una equipe della Malaysia è stata la prima forza di soccorso a raggiungere la città di Sagaing. Anche l’India ha fatto partire l’Operazione Brahma con aiuti e personale per i soccorsi già arrivati da sabato a Yangon; come pure la Russia che ha inviato 120 tra medici e soccorritori.
Nello stesso tempo, però, la giunta del Myanmar ha respinto tutte le richieste dei media stranieri che chiedevano di entrare per documentare la tragedia.
La motivazione «ufficiale» data è stata la carenza di acqua ed elettricità, ma è evidente che l’intento è non avere occhi indiscreti dentro un Paese di cui da quattro anni i militari cercano di riprendere le redini ma di fatto controlla ormai solo le grandi città. Tra l’altro proprio in queste ultime settimane una grossa mano al regime di Naypyidaw l’aveva data di fatto l’amministrazione Trump, che con la scelta di tagliare i fonti a Voice of America e Radio Free Asia ha colpito duramente due delle voci che più diffusamente in questi quattro anni hanno denunciato gli orrori della guerra e della repressione in Myanmar.
Anche per questo è essenziale che il soccorso alle popolazioni colpite e la richiesta del cessate il fuoco siano portate avanti insieme dalla comunità internazionale. Anche per evitare che gli aiuti raccolti dagli organismi internazionali vengano intercettate dalla giunta e si trasformino in un’arma di guerra.
Il Governo di unità nazionale del Myanmar – il cappello politico a cui fanno capo alcune delle milizie anti-golpe e che controllano di fatto aree frammentate del Paese – ha annunciato ieri una sospensione di due settimane delle operazioni militari offensive nelle aree colpite dal terremoto, per consentire le operazioni di soccorso. Ha inoltre offerto cooperazione e garanzia sulla sicurezza nelle aree sotto il loro controllo alle Nazioni Unite, alle agenzie di soccorso internazionali e alle organizzazioni umanitarie impegnate nel fornire assistenza immediata e supporto medico alle vittime.
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Altre milizie etniche stanno invece continuando l’offensiva, soprattutto nelle aree meno colpite.
Da parte del governo di Naypyidaw non è giunto invece alcun segnale: nuovi bombardamenti aerei su alcuni villaggi sono stati segnalati ancora ieri dalle milizie Karen. Devastazione su devastazione, in una follia senza che pare senza fine.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di Prime Minister’s Office via Wikimedia pubblicata su licenza Government Open Data License – India (GODL)
Catastrofi
Oltre i 1.000 morti: immagini dal terremoto in Birmania

Dashcam footage of the powerful 7.7 magnitude earthquake in Myanmar Mandalay city#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/jzuRilDMsr
— Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
Nurses in Hospital try their best to keep infants safe during the Myanmar Earthquake#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/CHZCv96bcs
— Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
🧵 Extreme shaking going on in Myanmar during the 7.7 Earthquake#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/4jGeCgZJXc
— Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
😲😲😲
OMGGGGG the crane operator “WAS” in the CRANE when the earthquake hit Then gets tossed out … This is horrifying 😲😲😲#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/Va9ITGaoew — Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
A mother and a baby stuck beneath a building after R.scale 7.7 magnitude #earthquake. Seeing this sight make me desperately sorry. Besides in MyitTar city, there was a water dam broken;people suffer floods too. Pray for #Myanmar #Burma #WhatsHappeningInMyanmar #MyanmarEarthquake pic.twitter.com/29ifXbgimW
— PyaeSone Loon (@LimMn2) March 28, 2025
Aiuta Renovatio 21
🇲🇲💔 May all our Myanmar citizens be safe🙏#MyanmarEarthquake #Myanmar pic.twitter.com/NA8wRk1gwo
— BillyBabe 🐽🐺❤️ (@LinLin487680) March 29, 2025
Schockierende Aufnahmen vom Erdbeben in Myanmar. Ein paar Milliarden weniger für Kriegswaffen und mehr Hilfe für solche Katastrophen wäre schön. #MyanmarEarthquake pic.twitter.com/GgB9EGfV12
— Gegenpol (@Gegenpol_) March 28, 2025
🧵 Skyscrapers in Thailand completely ripped apart#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/LQe7BngVqI
— Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
This is the most frightening video I’ve found
⚠️ Imagine watching the other tower being ripped apart from the one you’re in and then looking down the way and seeing the water from a high-rise pool spilling over the roof#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/8hY1lQHkd8 — Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
Scenes from Bangkok, Thailand, affected by the massive earthquake in South East Asia today. #earthquake #earthquakethailand #Earthquakes #Terremoto #TikTok #Bangkok #Myanmar #MyanmarEarthquake #Tailandia #Earth pic.twitter.com/Q7H76jCvYJ
— K13 News (@K13News) March 29, 2025
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Building pancakes right before everyone’s eyes in Thailand during the earthquake #MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/zmk5rcvYd8
— Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
Myanmar is facing an unimaginable tragedy. A devastating earthquake has taken countless lives, and millions are left in crisis. The world needs to see this.
Please don’t look away – share, amplify, and urge the international community to help. #MyanmarEarthquake #Earthquake pic.twitter.com/0XwhHxp056 — Swan 💮 (@swanhtet1992) March 28, 2025
😲😲 Look Closely 😲😲
A worker must have been cleaning the windows when the Myanmar earthquake hit He’s holding on for his life b/c the pool is emptying on top of him#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/DS2kvW4Igi — Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
🧵 Mother Nature is Mind blowing
The Earth was torn open today in Myittha, Mandalay Region, following the powerful 7.7 earthquake in Myanmar#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/tORlQD019c — Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
Bagan = Ancient City Of Myanmar 💔 All time my favorite place to visit every year no matter how many times I’ve been there. It’s really a massive loss for all of us. #Myanmar #MyanmarEarthquake pic.twitter.com/0joYlGBQCt
— 𝓢𝓾⁸ ☀️🌻🌈 (@baekaeri_exol) March 29, 2025
People trapped on the 78th floor Skywalk at Mahanakhon Building, Bangkok, during the 7.7 earthquake#MyanmarEarthquake #Myanmar #Burma #Thailand #Bangkok pic.twitter.com/j7WQYai24w
— Culture War Report (@CultureWar2020) March 29, 2025
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