Linee cellulari
Vaccini, aborti, giudizio bioetico e mondo pro-life

Renovatio 21 riprende da Duc in Altum questa lettera scritta al vaticanista Aldo Maria Valli in merito alla questione delle linee cellulari di feto abortito utilizzate dall’industria dei vaccini.
Carissimo dottor Valli,
la questione dei cosiddetti «vaccini COVID» è complessa e chiama in campo diverse competenze. Mi limito a rilevare che:
Una manipolazione del genoma umano (terapia genica), anche se non interviene direttamente a modificare il DNA ma si limita a modificare il funzionamento naturale delle cellule tramite RNA lasciando il DNA invariato, dal punto di vista bioetico presenta criticità tali che difficilmente potrebbe essere considerata legittima (sia in prospettiva cattolica, sia in un orizzonte di legge morale naturale) qualunque ne sia la finalità
1) non si tratta di vaccini ma di terapie geniche con auspicato effetto preventivo;
2) tali terapie geniche anti-Covid sono in fase sperimentale;
3) per la produzione e/o sperimentazione di tali terapie le industrie farmaceutiche hanno fatto uso di cellule fetali umane;
4) tali cellule fetali provengono da feti soppressi in aborti volontari.
Questi quattro punti sono certezze. È invece disputato il giudizio su ciascuno di questi punti. Per esempio, sul numero dei feti utilizzati o se tali feti risalgano a decenni orsono oppure vi siano stati nuovi aborti recenti.
Anche non volendo entrare nei campi disputati, i soli quattro punti certi mi portano a rilevare:
1) la necessità d’un giudizio bioetico sulla terapia genica in se stessa;
Vi sono poi tutte le questioni dei rischi sul piano biologico. Basterebbe questo, a mio avviso, per rifiutare tutti i cosiddetti vaccini anti-COVID oggi disponibili in Occidente.
2) la necessità d’un giudizio bioetico e giuridico sulla legittimità dell’utilizzo di massa di terapie sperimentali;
3) la necessità d’un giudizio etico e giuridico sulla legittimità dell’utilizzo (per produzione/sperimentazione) di cellule fetali umane ricavate da aborti volontari;
4) la necessità d’un giudizio bioetico e giuridico sulla legittimità della somministrazione di una terapia sperimentale al di fuori d’un protocollo di sperimentazione applicato esclusivamente a volontari consapevoli;
5) la necessità d’un giudizio etico sulla assunzione di una terapia sperimentale di cui si ignorano gli effetti;
È lecito diffondere massivamente un farmaco in fase sperimentale? È cioè lecita una sperimentazione di massa?
6) la necessità d’un giudizio etico sulla legittimità della somministrazione di una terapia la cui produzione ha comportato l’utilizzo di cellule fetali ricavate da aborti volontari;
7) la necessità d’un giudizio etico sulla liceità morale dell’assunzione di una terapia la cui produzione ha comportato l’utilizzo di cellule fetali ricavate da aborti volontari.
Il dibattito, in casa cattolica, si è concentrato quasi esclusivamente sul punto 7. Ritengo invece capitali i punti 1, 2 e 3.
Da un punto di vista etico (e anche giuridico, in base al diritto nazionale e internazionale) è illecito applicare una terapia di cui si ignorano gli effetti perché ancora in fase sperimentale. E questo è il secondo buon argomento per considerare inaccettabile (moralmente e giuridicamente) la cosiddetta campagna vaccinale anti-COVID
Una manipolazione del genoma umano (terapia genica), anche se non interviene direttamente a modificare il DNA ma si limita a modificare il funzionamento naturale delle cellule tramite RNA lasciando il DNA invariato, dal punto di vista bioetico presenta criticità tali che difficilmente potrebbe essere considerata legittima (sia in prospettiva cattolica, sia in un orizzonte di legge morale naturale) qualunque ne sia la finalità.
Vi sono poi tutte le questioni dei rischi sul piano biologico, ma non è il mio campo. Basterebbe questo, a mio avviso, per rifiutare tutti i cosiddetti vaccini anti-COVID oggi disponibili in Occidente.
Vi è poi la questione della natura sperimentale di tali terapie. È lecito diffondere massivamente un farmaco in fase sperimentale? È cioè lecita una sperimentazione di massa?
Da un punto di vista etico (e anche giuridico, in base al diritto nazionale e internazionale) è illecito applicare una terapia di cui si ignorano gli effetti perché ancora in fase sperimentale. E questo è il secondo buon argomento per considerare inaccettabile (moralmente e giuridicamente) la cosiddetta campagna vaccinale anti-COVID.
Infine, il punto 3: gli stessi pessimi documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede lasciano intendere l’illiceità morale dell’utilizzo delle cellule fetali salvo poi sostenere, con non pochi gesuitismi, la liceità morale dell’assunzione del vaccino.
Ponendo la questione della produzione e non dell’assunzione, ecco che il giudizio non può che essere la illiceità dell’uso di cellule embrionali o fetali umane ricavate uccidendo un essere umano in età prenatale
Bisognerebbe esaminare nel dettaglio i diversi documenti della CDF, prodotti nel tempo, e quelli della Pontificia Accademia della Vita. Vi sono state significative variazioni in peggio. Ma ponendo l’attenzione al punto 3 e non al punto 7, ovvero ponendo la questione della produzione e non dell’assunzione, ecco che il giudizio non può che essere la illiceità dell’uso di cellule embrionali o fetali umane ricavate uccidendo un essere umano in età prenatale.
Quindi ogni cristiano e ogni persona di buona volontà (così come ogni ordinamento giuridico informato a giustizia) dovrebbe affermare l’assoluta illiceità dell’utilizzo di cellule umane ottenute dalla soppressione di una persona in età prenatale.
I giudizi relativi ai punti 4, 5, 6 e 7 sono, secondo me, una conseguenza dei punti 1, 2 e 3. A mio avviso:
4) compie un illecito morale (e giuridico) chi (medico, infermiere, ecc.) somministra una terapia di cui ignora gli effetti perché ancora in fase sperimentale;
Quindi ogni cristiano e ogni persona di buona volontà (così come ogni ordinamento giuridico informato a giustizia) dovrebbe affermare l’assoluta illiceità dell’utilizzo di cellule umane ottenute dalla soppressione di una persona in età prenatale
5) pecca contro le virtù di prudenza e di giustizia chi accetta di assumere una terapia di cui si ignorano gli effetti perché ancora in fase sperimentale;
Trattandosi di terapia genica, l’illecito morale di chi somministra e di chi assume è, a mio avviso, ancor più grave perché non si tratta solo di ignorare gli effetti e dunque di sottoporsi o sottoporre il prossimo a rischi non calcolati e potenzialmente sproporzionati moralmente inaccettabili, ma anche di sottoporre/sottoporsi a una pratica (intervento genico) di quasi certa illiceità/illegittimità morale.
Sui punti 6 e 7 mi limito solo a dire che, anche non fosse peccato mortale somministrare e/o assumere volontariamente una terapia la cui produzione ha richiesto l’uso di cellule umane ricavate dall’uccisione di persone in età prenatale, sarebbe dovere di ogni cristiano e di ogni persona di buona volontà dichiarare il proprio giudizio netto e forte di illiceità circa il punto 3 e dare testimonianza rifiutando il prodotto ottenuto dall’immonda strumentalizzazione della vita umana innocente.
Bergoglio, la CDF e la CEI hanno de facto annullato la battaglia pro-life con una sola decisione: benedire il «vaccino» prodotto utilizzando le cellule fetali
Ritengo che non si possa essere pro-life solo a parole.
Vi sarebbero poi da dire molte cose sul COVID (la realtà del virus e della patologia da esso generata in opposizione alla sua rappresentazione mediatica), sull’azione dei governi, sulla dittatura sanitaria in atto e sull’esclusione criminale delle cure (tachipirina e vigile attesa) con tutte le energie concentrate sul «vaccino», così come sul carattere religioso che ha assunto il vaccino (anche grazie a Bergoglio e alla CEI). Tutti motivi in più per sviluppare ragionevoli sospetti e rifiutarlo.
Bergoglio, la CDF e la CEI hanno de facto annullato la battaglia pro-life con una sola decisione: benedire il «vaccino» prodotto utilizzando le cellule fetali.
Il mondo pro-life che accetta il «vaccino COVID» è quindi semplicemente suicida, si condanna a non poter più essere veramente pro-life
Tutti i gesuitismi casuistici e i cavilli utilizzati non salvano e non salveranno dalla obbiezione che da oggi in poi ogni abortista potrà loro fare: se il vaccino è la salvezza e il vaccino lo abbiamo grazie al lavoro svolto sulle cellule fetali ottenute da aborti, significa che l’aborto di quei feti ci/vi ha salvati!
Il mondo pro-life che accetta il «vaccino COVID» è quindi semplicemente suicida, si condanna a non poter più essere veramente pro-life. E purtroppo il papa, la CDF e la CEI sono tra questi suicidi!
Lettera firmata
Linee cellulari
La Sanità USA pone fine a 17 progetti sui tessuti fetali denunciati da un gruppo di controllo

I National Institutes of Health (NIH), ovvero l’Istituto di Sanità pubblica USA ora sotto l’amministrazione Trump, hanno confermato che non rinnoveranno 17 progetti di ricerca sui «tessuti fetali umani» recentemente scoperti da un gruppo di controllo.
Il sito di informazione Breitbart News ha riferito di aver ricevuto conferma della modifica dopo aver reso pubblica la scoperta dei prodotti da parte del White Coat Waste Project (WCW), che ha ricevuto un totale di 22 milioni di dollari di entrate fiscali nell’anno fiscale 2024.
Come riportato da Renovatio 21, i progetti dell’era Biden includevano l’uso di tessuto fetale derivato da aborti e esperimenti per innestare tessuti fetali, come organi, nei topi.
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«Il NIH prende molto sul serio questa questione e rimane impegnato a rispettare i più elevati standard etici nella ricerca. I finanziamenti in questione, avviati sotto l’amministrazione Biden, non saranno rinnovati», ha risposto l’agenzia a Breitbart. «Il NIH è guidato dall’impegno a valorizzare la vita umana e a garantire che la ricerca finanziata a livello federale sia condotta in modo responsabile e trasparente. Stiamo esaminando attivamente queste questioni e adotteremo tutte le misure necessarie per garantire che le nostre politiche riflettano tale impegno».
L’impegno mantiene la promessa fatta dal Direttore del NIH Jay Bhattacharya durante le sue udienze di conferma a marzo, secondo cui «nella sanità pubblica, dobbiamo garantire che i prodotti della scienza siano eticamente accettabili per tutti. Pertanto, avere alternative che non siano eticamente in conflitto con le linee cellulari fetali non è solo una questione etica, ma una questione di salute pubblica». Anche il Segretario della Salute e dei Servizi Umani (HHS) Robert F. Kennedy Jr. si è impegnato a non sostenere l’uso di tessuto fetale derivato da aborto nella ricerca.
La prima amministrazione del presidente Donald Trump aveva precedentemente respinto 13 o 14 richieste di utilizzo di tessuto fetale abortito. Sotto la presidenza pro-aborto di Joe Biden, l’Università di Pittsburgh si è addirittura rivolta all’ex direttore del NIH Francis Collins per chiedere aiuto per superare gli sforzi statali volti a limitare tali pratiche, secondo i documenti ottenuti dall’organizzazione attivistica Judicial Watch.
La vendita di resti fetali abortiti a scopo di ricerca e sperimentazione è salita alla ribalta politica per la prima volta nel 2015, quando il gruppo attivistico Center for Medical Progress (CMP) ha iniziato a diffondere video sotto copertura di incontri con personale di Planned Parenthood e della National Abortion Federation che descrivevano nei dettagli la pratica, scatenando una tempesta di polemiche e una serie di rivelazioni sull’industria dell’aborto che violava numerose leggi federali contro il profitto sui tessuti umani, alterando le procedure di aborto per ottenere campioni di tessuto migliori e potenzialmente persino commettendo aborti parziali o infanticidio; oltre a esempi video di operatori sanitari che mostravano insensibilità verso l’umanità dei bambini uccisi dal loro lavoro.
Né l’amministrazione Obama né la prima amministrazione Trump hanno preso provvedimenti per perseguire la Planned Parenthood in merito alle rivelazioni, che ora sono probabilmente ben oltre qualsiasi termine di prescrizione federale.
Come riportato da Renovatio 21, appena insediatosi quattro anni fa Biden riaccese la produzione di topi umanizzati a scopo laboratoriale. L’amministrazione Biden revocò le restrizioni sull’uso del tessuto fetale per la ricerca medica, annullando le regole imposte nel 2019 dal presidente Trump. Le nuove regole consentivano agli scienziati di utilizzare tessuti derivati da aborti volontari.
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Le versioni «chirurgiche» dei topi umanizzati (cioè, dove la modifica non è ottenuta per via genetica con l’inserimento di codice genetico umano nei roditori) sono ottenute con il trapianto pezzi di bambino abortito dentro roditori, che poi vengono avviati agli esperimenti. La pressione di gruppi religiosi che chiedevano fossero usati solo tessuti da aborti spontanei fu respinta, in quanto questo tipo di aborti può avere anomalie genetiche, mentre l’aborto volontario in genere produce tessuti sanissimi di feti destinati ad essere bambini normali.
Fu trovato che per creare i topi umanizzati l’ente di regolazione del farmaco FDA aveva pagato 90 mila dollari per avere tessuti fetali «freschi, mai congelati».
Come noto, topi umanizzati sono alla base anche dell’esperimento gain of function avvenuto sul coronavirus SARS-CoV nel famigerato laboratorio di Wuhano, dove pure affluivano ampi fondi pubblici USA.
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Linee cellulari
Vaccino COVID mRNA inalato ora in fase di sperimentazione in Canada. Fatto con cellule di aborto

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Linee cellulari
Tucker Carlson scopre che i vaccini sono fatti con feti abortiti. L’antica battaglia di Renovatio 21 è viva

Torna sotto i riflettori, dopo anni di oscuramento, uno dei temi principali dell’opposizione di molti alle vaccinazioni: l’utilizzo di cellule di feto abortito nella produzione dei sieri.
L’occasione è la lunga intervista condotta dal giornalista statunitense Tucker Carlson con Aaron Siri, avvocato di Robert F. Kennedy Jr. e di tante cause vaccinali nei tribunali USA.
La densa conversazione, della durata di quasi due ore, è stata pubblicata su X il 27 dicembre e ha attirato grande attenzione sui social media, poiché il Siri, che sta aiutando Kennedy a esaminare i potenziali dipendenti del dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, è stato oggetto di un feroce articolo sul New York Times il mese scorso che lo accusava di aver intentato una causa mettere al bando il vaccino contro la poliomielite. In realtà, spiega nell’intervista, si tratta di una querela contro uno specifico vaccino che, come praticamente tutti gli altri, non ha avuto sufficiente sperimentazione.
The New York Times claims the evil Bobby Kennedy wants to ban the polio vaccine and paralyze children. That’s an absurd lie, explains his lawyer Aaron Siri.
(0:00) The Establishment’s Attempt to Discredit Bobby Kennedy Jr.
(8:18) The Vaccine Religion
(18:57) Did Anyone Protest… pic.twitter.com/li0KhP5aye— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) December 27, 2024
Siri, di origine ebraiche con alle spalle pure un tentativo di lavorare presso la Corte Suprema dello Stato di Israele, ha raccontato la sua esperienza di avvocato di alto livello, quando seguiva litigations tra aziende multimiliardarie, per poi finire, quasi casualmente, ad occuparsi di vaccini, scelta che gli è costata la perdita di tutti i suoi grandi clienti.
Raccontando quindi la sua difesa degli ebrei ortodossi di Brooklyn contro gli obblighi vaccinali imposti dall’amministrazione della città di Nuova York, Siri finisce per toccare la questione di come Big Pharma faccia affidamento sui bambini abortiti per realizzare i suoi prodotti.
«In ogni singola dose di vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia), ci sono letteralmente, letteralmente milioni di pezzi della linea cellulare coltivata di un feto abortito in ogni singola iniezione», ha spiegato Siri a uno sbalordito Carlson. «Potrei letteralmente tirare fuori in questo momento la lista degli ingredienti del CDC per il vaccino MPR».
In particolare, l’avvocato si riferisce alle «classiche» linee cellulari MRC-5 e WI-38, che chi segue da tempo Renovatio 21 conosce bene.
Il Siri, che ha vinto importanti cause legali relative alla libertà medica e ai danni da vaccino nella sua esperienza di contenzioso, spiega quindi ad uno sconcertato Carlson che affinché i vaccini possano essere sviluppati, devono essere coltivati su «tessuto fetale abortito» che sia «vivo».
A questo punto Carlson, che ammette di non aver mai sentito parlare di topi umanizzati (tema che i nostri lettori invece maneggiano bene), fa un’ammissione imprevista, sconosciuta alla totalità dei suoi ascoltatori: anche lui ha un figlio (o una figlia) che ha subito un danno da vaccino. Quindi chiede: «da dove prendono i feti abortiti?», per poi dire «sono a disagio come non mi sono mai sentito in un’intervista».
«Dai bambini che vengono abortiti», risponde l’avvocato Siri. «Le cellule devono essere vive». Il legale sembra ad un certo punto indicare che alcuni di questi bambini vengono concepiti appositamente per essere squartati, e dopo un numero di settimane tale che in alcuni Stati renderebbe l’operazione come un aborto illegale.
I due quindi discutono una deposizione – che in integrale dura nove ore – che Siri aveva precedentemente condotto sul medico ebreo ateo Stanley Plotkin: sia la deposizione che il personaggio sono ampiamente conosciuti dai lettori di Renovatio 21.
Il Plotkin è stato consulente per Big Pharma per decenni su come realizzare i loro prodotti. Durante la deposizione il Plotkin ammette a Siri di aver utilizzato vaccini sperimentali su orfani e malati mentali a scopo di test. Il video, che era stato messo in rete sottotitolato in italiano da qualche associazione benemerita, è stato fatto sparire da YouTube: indovinate, violava le «linee guida».
Carlson si dice «scioccato e disgustato» quando ha guardato le clip della deposizione di Plotkin, aggiungendo che il legame tra le aziende farmaceutiche e l’industria dell’aborto è profondamente inquietante.
🚨🚨🚨A prominent person in the development of #Vaccines and advisor to Moderna, Stanley Plotkin speaks about what’s in all the childhood vaccines under oath – This stuff is absolutely DISTURBING to hear 😳
one of the things they asked him:
“Is there ABORTED FETUS CELLS/TISSUE… pic.twitter.com/Z8vcBGHE1q
— Kevin – WE THE PEOPLE🦁 (@bambkb) November 1, 2023
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«In genere vengono abortiti per scopi scientifici. Devono saperlo in anticipo, per la maggior parte, perché se abortiscono il bambino e non agiscono immediatamente per assicurarsi che i tessuti non muoiano, allora non puoi usarli in questi esperimenti», ha risposto Siri commentando come Big Pharma lavori in tandem con gli abortisti.
In particolare, il Siri descrive come il feto venga tagliato «a cubetti», per poi sperimentare su quale organo (lingua, rene, polmone, etc.) il virus da immettere nel vaccino «attacchi» meglio.
L’avvocato di Kennedy prosegue spiegando che quando ti dicono che le linee cellulari sono di un numero limitato e lontane nel tempo (argomento utilizzato ufficialmente dalla gerarchia cattolica per spingere i fedeli alla siringa) si tratta di una menzogna: gli esperimenti continuano anche oggi, e viene fatto il caso di un esperimento specifico nel quale sarebbero stati utilizzati più di 70 feti.
Carlson ad un certo punto sostiene di sentire «vibrazioni di sacrificio umano», un argomento che sembra aver compreso pienamente. Così come dimostra di aver capito che quella dei vaccini è una religione, come chiede allo stesso Siri, il quale prova a immaginare che la religione vaccinale è un surrogato di fede atea.
Qui a Renovatio 21 non possiamo che essere felici del fatto che il tema dell’uso dei feti abortiti per la ricerca medica e la produzione dei farmaci, in particolare nei vaccini, torni alla luce.
Come sa il lettore, l’argomento fu uno degli elementi costitutivi degli inizi di Renovatio 21, che organizzò nel marzo 2019 il convegno «Fede, Scienza e Coscienza», alla presenza di ricercatori internazionali e del cardinale Raimondo Burke. Il video, dopo anni e anni, è stato recentemente rimosso da YouTube con strike (cioè ammonimento di espulsione).
Lo abbiamo ricaricato su Rumble, e a questo punto lo ricarichiamo pure su Twitter, ora X. Eccolo.
FEDE SCIENZA E COSCIENZA video integrale del Convegno di Renovatio 21 su vaccini e cellule di feto abortito. Relatori: S.E.R. Cardinale Raymond Leo Burke ; Dr.ssa Theresa Deisher, ricercatrice e scienziata, Direttrice del Sound of Choice Pharmaceutical Institute; Dr.ssa Debi… pic.twitter.com/JajXVXJYXa
— Renovatio 21 (@21_renovatio) January 6, 2025
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L’idea che Renovatio 21 portava avanti, in realtà ancora prima dei tempi della legge Lorenzin (2017) che impediva l’accesso alle scuole ai nostri figli, era semplice: sollevando il tema dei feti sacrificati dei vaccini, ci sarà possibile utilizzare l’obiezione di coscienza – grande vacca sacra apparentemente intoccabile così come la sua legge genocidiaria 194/78, perché teneva in piedi la pax bioetica assassina del compromesso tra democristiani, comunisti e radicali (e, oggi, i loro figli postcomunisti, postfascisti, «liberali» – in compagnia ovviamente dei vescovi) – e così sottrarre milioni di bambini all’abominio della siringa di Stato obbligatoria, contenente – come nelle antiche pozioni delle streghe descritte dal Malleus maleficarum (1486)– pezzi di bimbo sacrificato.
Non fu così: non solo la gerarchia cattolica della Roma conciliare corrotta, simoniaca e demoniaca aveva pronte giustificazioni e scuse fatte di pura menzogna: no, di lì a poco sarebbe scattata la più grande emergenza sperimentata dall’umanità del XXI secolo, la pandemia, che, guarda guarda, nella distruzione totale dei diritti costituzionali dei cittadini ad un certo punto richiese proprio il vaccino obbligatorio per l’intera popolazione.
Era uno sviluppo che, a differenza di tante associazioni antivacciniste (apocalittiche solo a parole…) Renovatio 21 aveva ampiamente previsto: essendo il movimento della storia quello verso un ritorno della schiavitù – è, infine, del sacrificio umano – era chiaro che dopo la sovranità politica (pensate a Unione Europea, NATO, etc.), la sovranità economica (l’euro), la sovranità famigliare (il gender nelle scuole dei figli), sarebbe venuto il turno dell’attacco alla sovranità biologica, persino a livello biomolecolare. E come si entra nel corpo dell’essere umano, se non con una siringa, considerata come un bonario strumento di salute pubblica?
Usiamo pensare, con amarezza immane, che eravamo ad un passo dal salvare milioni, forse miliardi di persone, e non è un’esagerazione: l’intenzione, testimoniata dall’invito estero al cardinale Burke di coinvolgere il livello più alto della Chiesa cattolica era quello di mettere in pista attivamente un’obiezione basata sulla religione. Sappiamo che in moltissimi casi di richiesta di obiezione al vaccino da parte di soldati USA è stata utilizzata l’obiezione religione, fino a poco prima ampiamente tollerata.
Purtroppo il Vaticano agì invece come malefico agente del siero fatto con aborti, imponendolo a tutti i suoi dipendenti e diramandone la bontà per bocca dello stesso romano pontefice (il sierarsi come «atto d’amore»), il quale come noto ebbe incontri segreti con il CEO di Pfizer Albert Bourla.
Tutto quello che avevamo costruito crollò sotto i colpi della dittatura pandemista dei governi (che di fatto annullarono le costituzioni) e del Vaticano definitivamente occupato dalle forze del Male. Pensate: se solo il papa avesse detto una parola (sed tanto dic verbo…) a favore dell’obiezione, milioni, miliardi di persone avrebbero evitato, grazie alla giustificazione religiosa autorizzata, il siero genico sperimentale. E con esso, quanti miocarditi, quante reazioni autoimmuni, quanti «malori improvvisi», quante morti si sarebbero risparmiate?
È una domanda a cui il Bergoglio, primo o poi, dovrà rispondere. E le conseguenze dovrebbero farlo tremare più di qualsiasi altra cosa.
Abbiamo lottato, come potevamo, prima del tempo. Abbiamo anticipato tutti: questo ci è riconosciuto. Anche quando l’interesse per questa strana, inspiegabile presenza del peccato più atroce nella questione vaccinale, così fondamentale per lo Stato moderno, andava scemando, anche a causa degli effetti collaterali sempre più mostruosi, che cominciavano a prodursi, e a divenire sempre più inengabili.
La battaglia di Renovatio 21, tuttavia, non è morta: è più viva che mai. Le linee cellulari sono ancora qui, i vaccini pure, così come i demoni insediatisi nel Sacro Palazzo.
Aiutateci a continuare la guerra contro il Male. Perché riguarda tutti, riguarda anche voi.
Roberto Dal Bosco
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Immagine di Dr Graham Beards via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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