Spirito
Bergoglio: tutti dovrebbero fare il vaccino. «Deve essere fatto»
Nell’intervista in programma stasera su Canale 5, Papa Bergoglio ha affermato che «tutti» devono fare il vaccino COVID-19.
«Credo che, eticamente, tutti dovrebbero prendere il vaccino… deve essere fatto»
«Credo che, eticamente, tutti dovrebbero prendere il vaccino», ha detto, secondo una trascrizione rilasciata prima della messa in onda dell’intervista.
Bergoglio ha aggiunto che avrebbe preso lui stesso il vaccino e che il Vaticano inizierà a somministrarlo ai suoi cittadini «la prossima settimana», sottolineando che «deve essere fatto».
«Non capisco perché alcuni dicono: “No. I vaccini sono pericolosi”», ha detto l’argentino
Secondo la trascrizione citata sul New York Times , Bergoglio suggerisce che «è una scelta etica, perché stai giocando con la salute, la vita, ma stai anche giocando con la vita degli altri».
«Non capisco perché alcuni dicono: “No. I vaccini sono pericolosi”», ha detto l’argentino.
«Se viene presentato dai medici come una cosa che può andare bene, che non presenta particolari pericoli, perché non prenderlo? C’è una negazione suicida che non saprei come spiegare».
«Se viene presentato dai medici come una cosa che può andare bene, che non presenta particolari pericoli, perché non prenderlo? C’è una negazione suicida che non saprei come spiegare».
Queste dichiarazioni del pontefice arrivano dopo il documento dei vescovi Schneider (che aveva definito i vaccini con aborti «ultimo passo del Satanismo»), Strickland, gli arivescovi Peta, Lenga più il cardinale Pujats che condannavano i vaccini anti-COVID ottenuti per mezzo di linee cellulari di feto abortito. Il problema sembra completamente ignorato dal papa argentino, che del resto i– coincidenza – in questi giorni si è dimenticato anche di condannare l’istitutizione dell’aborto legale a Buenos Aires, nel suo caro Paese di origine.
Bergoglio crede nell’assoluta sincerità dei medici e dell’industria farmaceutica: come potrebbe la chiesa cattolica non fidarsi di chi uccide i bambini nel grembo materno, di chi li produce in provetta, di chi squarta le persone vive per predarne gli organi, di chi eutanatizza, di chi droga, perverte e sterilizza i figli di Dio?
Bergoglio crede nell’assoluta sincerità dei medici e dell’industria farmaceutica: come potrebbe la chiesa cattolica non fidarsi di chi uccide i bambini nel grembo materno, di chi li produce in provetta, di chi squarta le persone vive per predarne gli organi, di chi eutanatizza, di chi droga, perverte e sterilizza i figli di Dio?
Miracoloso, il Bergoglio, davvero: la fede nella medicina farmaceutica è un dono rarissimo, che oramai non hanno più nemmeno i bambini delle elementari che però credono ancora in Babbo Natale. Tuttavia è divenuto chiaro in questi anni che la presunta ingenuità di alcune sua affermazione potrebbe essere falsa, programmata a tavolino per l’agenda che il personaggio e i suoi pupari mandano avanti.
Davanti a queste affermazioni del Bergoglio, non siamo stupiti, anzi siamo un po’ annoiati. Ribadiamo quanto Renovatio 21 aveva scritto poco tempo fa: considerando che, diceva Samule Butler, «La vaccinazione è il sacramento medico corrispondente al battesimo», e considerando che questo nuovo battesimo è fatto con un sacrificio umano e l’imposizione, a mo’ di marchio, su tutta la popolazione umana.
Avevamo scritto che con il vaccino si istituiva la distribuzione universale di «un pezzo di bambino morto, un pezzo del peccato più osceno, della violenza più orrenda, per marchiare tutti gli esseri umani, reclamando la loro appartenenza non più al Signore della Vita, ma a qualcun altro».
Ecco perché a nostro giudizio potremmo in tranquillità definirlo il Papa del battesimo di Satana.
Ecco perché a nostro giudizio potremmo in tranquillità definirlo il Papa del battesimo di Satana.
Spirito
Mons. Viganò ricorda mons. Lefebvre, «vero Confessore della Fede»
Il 25 marzo di 33 anni fa moriva monsignor Marcel Lefebvre, il vescovo che per primo si oppose alla deriva della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II, preservando la Santa Messa nel suo vero rito e formando centinaia di sacerdoti che, in tutto il mondo, hanno tenuto acceso per milioni di persone il lume della tradizione dell’unica vera religione.
In un recente post su X, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha ricordato la ricorrenza, sottolineando la rilevanza assoluta dell’opere del vescovo Lefebvre.
«Il 25 Marzo 1991 l’arcivescovo Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, concludeva il suo pellegrinaggio terreno. Sono trascorsi da allora trentatrè anni, e mai come oggi comprendiamo quanto importante sia stato il suo impegno e il suo zelo apostolico – da vero Confessore della Fede – nella difesa del Sacerdozio cattolico e della Messa di sempre».
Il 25 Marzo 1991 l’Arcivescovo Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, concludeva il suo pellegrinaggio terreno. Sono trascorsi da allora trentatrè anni, e mai come oggi comprendiamo quanto importante sia stato il suo impegno e il suo zelo apostolico -… pic.twitter.com/pkW1I1uKcK
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) March 25, 2024
«Se oggi la Messa Apostolica è conosciuta e celebrata nel mondo lo dobbiamo a lui, così come dobbiamo a lui la denuncia di quegli errori esiziali del Concilio Vaticano II che sono alla base dell’apostasia presente. Verrà il giorno in cui le Autorità della Chiesa – non più eclissate dalla setta di eretici che la infesta sino al vertice – gli tributerà i pubblici onori che la Corte celeste già gli riconosce nella gloria eterna del Cielo».
Come ribadiamo spesse volte, i lettori che desiderano seguire una Santa Messa in rito antico possono scrivere a Renovatio 21.
Già in tanti lo hanno fatto e, indirizzati alla celebrazione più vicina a casa, mai si sono lamentati.
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Immagine di Jim, the Photographer e Stv26 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic; immagine modificata.
Spirito
«Infanticidio»: il cardinale Müller chiede che i vescovi americani scomunichino Biden
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Spirito
Richiesta di preghiera per Mons. Huonder
Dal 19 marzo mons. Vitus Huonder, che risiede abitualmente presso l’istituto Sancta Maria di Wangs, è ricoverato a Coira per gravi problemi di salute.
Molto indebolito ma completamente lucido, sorridente e sereno, offre le sue sofferenze con edificazione per la Chiesa.
Il Superiore Generale della Fraternità San Pio X ha potuto fargli visita, e ogni giorno un sacerdote dell’Istituto Sancta Maria va a portargli la comunione.
Mons. Huonder è molto commosso e grato per i segni di sostegno spirituale e fraterno che riceve.
La Casa Generalizia della Fraternità San Pio X chiede delle ferventi preghiere per questa intenzione.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine da FSSPX.news
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