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Cellule fetali nei vaccini, casca Lopalco

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Renovatio 21 ha letto l’articolo pubblicato sul sito di Cattivi Scienziati, diretto dal Prof. Enrico Bucci – un prof. sulla cui cattedra  il Fatto ha avanzato alcuni dubb  titolato «Di vaccini, feti e nanoparticelle di wolframio e di Tungsteno». Firmano in tre: il prof. Luigi Lopalco, il Prof. Pellegrino Conte e lo stesso Prof. Enrico Bucci, 

 

L’articolo s’incentra su di un forte attacco diretto ai ricercatori Gatti e Montanari. Fino a qui nulla di strano, visto che chi sta scomodo, solitamente, viene attaccato. Niente di strano anche ripensando al fatto che, dopo il notevole scivolone finito sui quotidiani nazionali (avrebbe dichiarato che in una conferenza pubblica che «i vaccini vengono sperimentati per anni su bambini volontari»), il Prof. Lopalco potrebbe avere ancora voglia, scusate il giuoco di parole, di continuare a stare sul palco

 

C’è da capirlo. Il Dott. Montanari, in effetti, si è burlato parecchio dello scivolone del Lopalco, che nel cuore dei vaccinisti italici è secondo solo a Sua Maestà Burioni. Detto questo, l’articolo vergato dai Tre sembrava effettivamente esser qualcosa di più mirato rispetto al solito. Parrebbe, per usare un termine entrato nei giornali di prepotenza negli ultimi anni, una sorta di dossieraggio (gli anglofoni dicono doxing) atto a gettare fango. Conoscete il ruolino di marcia: ecco che appare una foto che dimostra l’incoerenza del «dossierato», ecco un documento che potrebbe indicare uno scheletro nell’armadio… 

 

Il fine, se non lo avete capito, non è solo attaccare Montanari, ma mettere in discussione l’evento che Renovatio 21 organizzerà il prossimo 13 marzo a Roma

Il fine, se non lo avete capito, non è solo attaccare Montanari, ma mettere in discussione l’evento che Renovatio 21 organizzerà il prossimo 13 marzo a Roma, dove interveranno, tra gli altri, S.E. il cardinale Raymond Leo Burke e la ricercatrice americana – unica al mondo per la sua conoscenza sull’uso di linee cellulari di aborto nei vaccini – Theresa Deisher.

 

Per chi ha avuto dubbi, diciamo subito che ci è bastato poco rimettere le cose al proprio posto e per capire che le carte servite in tavola dal «Trio vaccino» sono state mescolate non solo poco, ma anche male. Questo lo vedremo direttamente nell’intervista che abbiamo voluto fare qui al Dott. Montanari, (e non nascondiamo che, di primo acchito, anche noi siamo stati colpiti dalle accuse avanzate ai due ricercatori).

 

Intanto, però, vorremmo precisare noi qualche inesattezza venuta fuori nell’articolo a firma di Lopalco, Bucci e Conte. 

 

Perché, se è vero che loro si intendono di scienza, è altrettanto vero che nel cercare di affrontare il tema etico e morale delle cose, o tanto più della religione cattolica più specificamente, potrebbero rimediare una figura paragonabile a quella dei concorrenti del gioco televisivo che, puntualmente, cascano sulla domanda di religione venendo eliminati o perdendo il fatidico montepremi. (un classico della TV generalista, la stessa per cui i vaccini sono il massimo…)

 

Rimandando ad un passato articolo del Lopalco, il Trio vorrebbero far presente che non c’è nessuna implicazione morale circa l’utilizzo di vaccini prodotti con linee cellulari di feti abortiti. Questo è falso perché, a prescindere dal feto nella sua unità e integrità, l’utilizzo di una linea cellulare ricavata da un feto sano, selezionato (perché il materiale deve essere «di qualità») , è parimenti grave.

 

È proprio qui che i professori dimostrano di non avere la ben che minima competenza per parlare di bioetica e morale in campo biomedico e e nell’ambito della ricerca. Infatti, ci sono diversi gradi di responsabilità per un atto moralmente illecito; così come non vuol dire che se non si utilizzi un feto integralmente per uno scopo, allora l’utilizzo delle sue cellule sia lecito: se quel feto lo si ritiene un bambino, una vita, allora le sue cellule sono parte integrante di un’unità inviolabile, in quel caso scarnificata e cannibalizzata biologicamente per produrre un farmaco. Fosse anche per un utilizzo infinitesimale del tessuto fetale, le cose non cambiano. Questione di intenzioni.

Fosse anche una linea cellulare che dura da anni, moralmente la gravità e la cooperazione al male, attraverso i suoi diversi gradi di responsabilità, non cambia di una virgola.

 

Fosse anche una linea cellulare che dura da anni, moralmente la gravità e la cooperazione al male, attraverso i suoi diversi gradi di responsabilità, non cambia di una virgola.

 

A questo punto non si capisce come mai, tutto d’un tratto, i tre luminari della scienza rigorosamente laica si arrampicano su questioni etiche rimediando la figura appena descritta – verrebbe da dire, che qui casca Lopalco.

 

In effetti basta poi andare a spulciare nei commenti all’articolo per comprendere che della morale, ai tre, poco interessa. Si legge che un commentatore, il Dr. Adriano Aguzzi, solleva una piccola critica all’articolo troppo poco laico secondo lui:

 

«D’accordo su tutto, tranne sul “presunto uso di feti umani, assolutamente condannabile sotto l’aspetto etico generale”. L’uso di feti umani derivati da aborti p.es. terapeutici, previo consenso informato dei genitori e autorizzazione del comitato etico responsabile, non è per niente condannabile sotto l’aspetto etico generale. Per esempio vennero usati neuroni mesencefalici fetali umani per curare il Parkinson, e non c’è niente di male in questo. Anche se oggi, con l’avvento delle cellule pluripotenti indotte, questo metodo non sarà più necessario».

 

Prontamente, il Prof. Enrico Bucci, così risponde:

«Naturalmente. Qui ci si riferisce al presunto uso dei feti umani come “ingrediente” per la preparazione industriale dei vaccini, adombrato da taluni ciarlatani».

Come no: leggere sui bugiardini «cellule diploidi umane MRC-5» oppure «prodotto su fibroblasti di polmone diploidi umani WI–38» cosa starebbe a significare?

Basta leggere Wikipedia. La storia della linea cellulare di feto abortito WI-38, poi, è pure grottesca, con i campioni conservati per mesi in un garage…

 

Lasciamo al lettore le dovute considerazioni e conclusioni del caso, soffermandoci ancora un momento sull’altra falsità presente nell’articolo di rimando a cui i Tre si rifanno. Lopalco, ci tiene a farci sapere che basta un solo feto sacrificato per produrre milioni di dosi di vaccino:

 

«Immaginate quanti feti debbano servire per produrre le centinaia di milioni di dosi di vaccino distribuite in tutto il mondo? La risposta è semplice: uno».

 

Ora, anche in questo caso, figuraccia.

 

Il Dr. Stanley Plotkin ha recentemente dichiarato che per progettare vaccini al Wistar Institute di Philadelphia, da cui prende il nome la linea cellulare WI-38, sono stati utilizzati 76 feti sani abortiti volontariamente

Il Dr. Stanley Plotkin, medico e consulente per la Sanofi-Pasteur, davanti al quale, non ce ne vogliano, Lopalco, Bucci e Conte shanno ben altro impatto scientifico, ha recentemente dichiarato, senza reticenze e da vero scienziato laico e ateo, fedele alla dea Scienza ma soprattutto alla dea Siringa, che per progettare vaccini al Wistar Institute di Philadelphia, da cui prende il nome la linea cellulare WI-38, sono stati utilizzati 76 feti sani abortiti volontariamente.

 

Da parte nostra c’è poco da aggiungere, dal momento che le falsità storiche, morali ed etiche sono smentite non da noi, ma dagli stessi che hanno fatto la storia delle vaccinazioni, dagli stessi, appunto, padri dei vaccini. 

 

Lasciamo ora la parola al Dott. Stefano Montanari per permettere lui di ribattere alle gravi accuse che gli sono state rivolte, con la speranza di fare chiarezza ma con l’altrettanta speranza – utopistica, certo – che chi muove accuse fuori dal proprio campo di conoscenza, la prossima volta abbia quantomeno l’accortezza (in fondo sono uomini di studio, e gentiluomini: no?) di aprire due o tre libri di teologia morale, o di ascoltare ciò che ha da dirgli un collega che i vaccini, a differenza di loro, li ha prodotti davvero.

 

In ultima analisi, ci teniamo a precisare che il nostro rapporto e la nostra collaborazione con il Dott. Stefano Montanari non verte sull’interesse morale della questione vaccini, quanto piuttosto su quello scientifico e legato alle analisi dei vaccini di Gatti e Montanari. La stima poi che Renovatio 21 nutre nei suoi riguardi e in quelli della Dott.ssa Antonietta Gatti, è mossa dal riconoscimento di tutto ciò che loro, gratuitamente, rimettendoci in carriera e in danaro, hanno fatto per il prossimo. Cosa, questa, che i bulletti da salotto para-scientifico e para-universitario non si sognano di fare, preferendo vaccinare tutti a tappeto e infischiandosene di quel primum non nocere sopra al quale dovrebbero aver fatto (forse) giuramento.

Da parte nostra c’è poco da aggiungere, dal momento che le falsità storiche, morali ed etiche sono smentite non da noi, ma dagli stessi che hanno fatto la storia delle vaccinazioni, dagli stessi, appunto, padri dei vaccini. 

 

L’invito di partecipazione che Renovatio 21 ha rivolto al Dott. Montanari per il convegno del 13 marzo a Roma, attaccato puerilmente dai tre lenocini da tastiera, è proprio finalizzato a dare lui la possibilità di approfondire un tema di carattere morale e scientifico affrontato dalla dott.ssa Debra Vinnedge, presidente di un’associazione pro-life americana che si occupa proprio di combattere per far cessare la produzione di vaccini con linee cellulari di feti abortiti, e dalla dott.ssa Theresa Deisher, Direttrice del Sound of Choice Pharmaceutical Institute, un laboratorio di ricerca che da anni si occupa delle complicanze dovute alla presenza di tracce di DNA esterno presente nei vaccini inoculati a milioni di bambini, probabile causa dell’aumento delle malattie autoimmuni. 

 

In questa circostanza, Montanari potrà presentare il proprio lavoro di ricerca portato avanti da anni e apporre alcune osservazioni su quanto emerso all’importante convegno che, a quanto pare, inizia a dare molto, molto fastidio anche per la presenza di un’autorità ecclesiastica molto importante, e che i tre luminari hanno cercato di tirare per la talare, con un po’ di irriverenza e gran poche argomentazioni.

 

Ora, come promesso, nel prossimo articolo la parola al Dott. Stefano Montanari.

 

Cristiano Lugli

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Reazioni avverse

Vaccino e danni cardiaci nei giovani, la FDA trova prove di un serio segnale di sicurezza, ma dice che le iniezioni sono «sicure»

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

I giovani adolescenti che hanno fatto il vaccino mRNA COVID-19 hanno un rischio più elevato di infiammazione cardiaca, secondo un nuovo studio della Food and Drug Administration degli Stati Uniti – i ricercatori hanno affermato che i risultati dello studio forniscono «prove aggiuntive per la sicurezza dei vaccini COVID-19 in pediatria popolazione».

 

 

I bambini di età compresa tra 12 e 17 anni che hanno ricevuto il vaccino mRNA COVID-19 affrontano un rischio maggiore di infiammazione cardiaca, secondo un nuovo studio della Food and Drug Administration (FDA) statunitense.

 

Ma poiché lo studio ha identificato solo un segnale di sicurezza per due condizioni cardiache – miocardite e pericardite – nei bambini «questi risultati forniscono ulteriori prove della sicurezza dei vaccini COVID-19 nella popolazione pediatrica», hanno concluso i ricercatori della FDA.

 

Il cardiologo Peter McCullough ha detto di non essere d’accordo. «La mia preoccupazione è che questi dati rappresentino una grave sottostima della frequenza e della gravità della miocardite indotta dal vaccino COVID-19», ha detto McCullough a The Epoch Times.

 

«Ci sono stati più di  200 articoli nella letteratura sottoposta a revisione paritaria e oltre 100 casi mortali documentati in gran parte tra giovani uomini, età massima 18-24 anni, alcuni con infiammazione cardiaca del vaccino COVID-19 provata dall’autopsia che ha portato alla morte», ha aggiunto McCullough.

 

Nello studio, pubblicato lunedì su JAMA Pediatrics, i ricercatori della FDA hanno esaminato i risultati sulla salute di oltre 3 milioni di bambini che hanno ricevuto il vaccino mRNA Pfizer fino alla metà del 2022.

 

I ricercatori hanno scoperto che il numero di casi sia di miocardite, una forma di infiammazione cardiaca, sia di pericardite, infiammazione del tessuto che circonda il cuore, era abbastanza alto da soddisfare i criteri per un segnale di sicurezza.

 

I ricercatori hanno anche trovato segnalazioni di casi di miocardite e pericardite tra i bambini vaccinati dai 5 agli 11 anni, ma non abbastanza per attivare un segnale di sicurezza, hanno dichiarato.

 

Conclusioni «abbastanza ridicole» e «politiche», dicono gli esperti

Norman Fenton, Ph.D., professore emerito di rischio presso la Queen Mary University di Londra, ha definito «piuttosto ridicola» l’affermazione secondo cui i risultati forniscono ulteriori prove che i vaccini sono sicuri nei bambini.

 

Ha detto che la conclusione non aveva senso dato che il segnale era sia forte che «probabilmente sottovalutato date alcune ovvie debolezze dello studio» e anche che i bambini di quell’età non corrono alcun rischio di COVID-19 ma hanno un rischio maggiore di contrarre COVID -19 se sono vaccinati.

 

Anche il dottor Kirk Milhoan, un cardiologo pediatrico, ha dichiarato a The Defender che l’affermazione sulla sicurezza non ha retto perché lo studio ha identificato due segnali di sicurezza. «Il segnale è ciò che indica che non sono al sicuro», ha detto.

 

Ha detto che con precedenti vaccini per bambini come RotaShield, il primo vaccino per prevenire la gastroenterite da rotavirus, circa 100 casi di intussuscezione o ripiegamento dell’intestino correlati al vaccino, hanno portato alla conclusione che non era sicuro ed è stato ritirato dal mercato.

 

Tuttavia con la miocardite nei giovani, ha detto, «siamo a migliaia» e i casi sono probabilmente sottostimati.

 

Gli esperti mettono in dubbio la metodologia dello studio

I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche delle richieste di assistenza sanitaria archiviate in tre database di richieste di assicurazione sanitaria commerciali gestiti da Optum, HealthCore e CVS Health.

 

Hanno esaminato le richieste di risarcimento presentate per diversi possibili eventi avversi correlati al vaccino entro una finestra temporale successiva alla vaccinazione che variava per i diversi eventi studiati.

 

Hanno trovato 153 casi di miocardite o pericardite tra i bambini di età compresa tra 12 e 17 anni. I bambini hanno cercato assistenza per i loro sintomi in media entro sette giorni dalla vaccinazione.

 

Il periodo di studio dei ricercatori è iniziato nel dicembre 2020, quando la FDA ha autorizzato il vaccino Pfizer per uso di emergenza e si è protratto fino a maggio o giugno 2022, a seconda del database.

 

La FDA ha anche monitorato i database per altri 18 potenziali eventi avversi che includevano anafilassiparalisi di Bell, ictus emorragico della sindrome di Guillain-Barré e altri, ma lo studio ha riportato che nessuna delle altre condizioni soddisfaceva i criteri per un segnale di sicurezza.

 

I ricercatori hanno riferito che i loro risultati erano coerenti con altri risultati in pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria che hanno dimostrato un rischio elevato di miocardite e pericardite dopo i vaccini a mRNA, specialmente tra i maschi più giovani di età compresa tra 12 e 29 anni.

 

Alcuni esperti hanno messo in dubbio la metodologia dello studio, osservando che le finestre di rischio erano brevi dato che alcuni effetti possono richiedere del tempo per esprimersi e che la soglia del segnale per alcuni criteri era fissata così alta che avrebbero dovuto verificarsi con una frequenza doppia rispetto ai non vaccinati per essere riconosciuto come segnale.

 

Hanno anche affermato che le categorie di risultati a volte erano eccessivamente ristrette e che alcuni eventi avversi non erano nemmeno stati presi in considerazione.

 

«Penso che l’idea che guardino solo 20 eventi avversi molto specifici [eventi avversi] e poi li dichiarino al sicuro non trovando nulla sia molto miope», il docente dell’Università Ebraica Joshua Guetzkow, Ph.D , ha scritto in una mail.

 

Gli esperti hanno anche affermato che lo studio non ha tenuto conto degli effetti del «pregiudizio dell’utente sano», in cui le persone che assumono determinati trattamenti tendono ad essere più sane delle persone che non lo fanno, solitamente legate a fattori socio-economici.

 

La ricerca ha dimostrato che le persone che decidono di vaccinarsi tendono ad essere più sane di quelle che non lo fanno.

 

In questo caso, tutte le persone nello studio sono state vaccinate, completamente assicurate per l’intera durata dello studio e in grado di visitare un medico che ha mantenuto la loro documentazione sanitaria continua.

 

Milhoan ha aggiunto che prima di COVID-19, non era pratica comune per gli articoli scientifici dare riconoscimenti alla salute pubblica alla fine degli articoli.

 

In precedenza, ha detto, i ricercatori non implicavano raccomandazioni, dicevano semplicemente: «Questo è ciò che abbiamo trovato dal punto di vista medico… Queste affermazioni sulla salute pubblica non sono scientifiche, sono politiche».

 

 

Brenda Baletti

Phd.

 

 

 

© 25 maggio 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

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Vaccini

Cerotti vaccinali per neonati, finanziati da Bill Gates. Esperimenti africani «riusciti»

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Una società biotecnologica con sede ad Atlanta la scorsa settimana ha dichiarato di aver concluso con successo il primo test clinico in assoluto – con l’aiuto della Bill & Melinda Gates Foundation – di un vaccino senza iniezione di microarray [microaghi, ndt]su bambini di appena 9 mesi.

 

 

Una società biotecnologica con sede ad Atlanta la scorsa settimana ha dichiarato di aver concluso con successo il primo test clinico in assoluto di un vaccino a microarray [microaghi, ndt] senza iniezione  su bambini di appena 9 mesi.

 

Micron Biomedical ha testato la somministrazione a base di microaghi del vaccino morbillo-rosolia (MR) sui bambini in Gambia con il sostegno della Bill & Melinda Gates Foundation e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

 

Le iniezioni di microarray vengono somministrate tramite un cerotto di microaghi che assomiglia a un cerotto e viene applicato premendolo sulla pelle. Una volta applicati, i microaghi penetrano nello strato superiore della pelle per rilasciare il vaccino.

 

Lo studio, che i ricercatori hanno presentato la scorsa settimana alla conferenza Microneedles 2023 a Seattle, ha valutato la sicurezza, l’immunogenicità e l’accettabilità del principale vaccino MR disponibile in commercio del Serum Institute of India fornito dalla tecnologia dei microarray di Micron in adulti, bambini e neonati.

 

I fautori di questo metodo di vaccinazione, come GAVI Vaccine Alliance – di cui la Gates Foundation è membro fondatore – definiscono i cerotti «il futuro della vaccinazione, dove questi interventi salvavita vengono erogati senza dolore, senza bisogno di siringhe o forse anche addestrati professionisti medici».

 

«Sostenere le innovazioni nella somministrazione dei vaccini è fondamentale per affrontare le disuguaglianze sanitarie in corso», ha affermato nel comunicato stampa James Goodson, co-ricercatore dello studio e scienziato senior ed epidemiologo presso la divisione di immunizzazione globale del CDC.

 

Goodson ha aggiunto che lo studio è anche un passo fondamentale verso l’ottenimento della licenza delle patch.

 

Gli sviluppatori pubblicizzano la tecnologia come indolore – sembra velcro, affermano – e più termostabile dei vaccini tradizionali.

 

Ciò renderebbe più facile la distribuzione globale diffusa dei vaccini, hanno affermato, in particolare nelle aree in via di sviluppo che potrebbero non disporre di infrastrutture, come la refrigerazione, e di professionisti qualificati.

 

 

Il mercato dei vaccini a microaghi vale miliardi

Il CEO di Micron, Steven Damon, ha dichiarato che «Micron, con il supporto della Bill & Melinda Gates Foundation e del CDC, è entusiasta di raggiungere un traguardo importante nel futuro della somministrazione senza iniezione di vaccini e terapie necessari e potenzialmente salvavita».

 

Con questo studio, l’azienda rimane in prima linea nel portare sul mercato prodotti vaccinali basati su microarray, ha affermato Damon.

 

La Fondazione Gates, il CDC, l’UNICEF, il PATH – un’altra organizzazione fortemente finanziata da Gates – e la Georgia Research Alliance hanno fornito a Micron un finanziamento di 40 milioni di dollari per sviluppare la sua tecnologia di cerotti a microaghi.

 

Nel 2017, la Fondazione Gates ha concesso a Micron una sovvenzione di 2,2 milioni di dollari per sviluppare il cerotto con microaghi per il vaccino MR e altri 900 milioni di dollari nel 2022 per la poliomielite.

 

Negli ultimi mesi, Micron ha anche ricevuto finanziamenti significativi da investitori come Global Health Investment Corporation e LTS Lohmann. E meno di due settimane fa, poco prima di presentare i risultati dello studio alla conferenza Microneedles 2023, la società si è assicurata un ulteriore investimento di 3 milioni di dollari da J2 Ventures, portando il finanziamento totale della serie A a 17 milioni di dollari.

 

Il finanziamento di series A, il primo round di finanziamento per una startup dopo che ha dimostrato un certo successo con il finanziamento iniziale, precede un’offerta pubblica.

 

Sono in corso anche le prove per i cerotti vaccinali contro COVID-19l’influenza stagionale e l’epatite B, mentre i cerotti contro il papillomavirus umano, il tifo e il rotavirus sono in fase di sviluppo preclinico.

 

Si prevede che il mercato dei vaccini con microaghi per il solo vaccino antinfluenzale raggiungerà i 2,3 miliardi di dollari entro il 2030.

 

L’anno scorso, Mark Prausnitz, Ph.D., co-fondatore e capo consulente scientifico di Micron Biomedical, ha presentato la tecnologia di Micron a una tavola rotonda della Casa Bianca, Innovation in Vaccine Delivery.

 

Il panel, presieduto dal dottor Francis Collins, allora direttore del National Institutes of Health, ha esplorato «un percorso verso vaccini COVID-19 innovativi e di nuova generazione e tecnologie di somministrazione dei vaccini».

 

«Questa tecnologia ha un potenziale rivoluzionario per estendere la portata dei vaccini in contesti con risorse limitate e durante le pandemie», ha dichiarato a GAVI David Hoey, presidente e CEO di Vaxxas, una società di biotecnologie con sede a Brisbane, in Australia.

 

L’azienda di Hoey ha cerotti contro morbillo e rosolia, COVID-19 e influenza stagionale negli studi sull’uomo.

 

 

«Sicuro e ben tollerato senza reazioni allergiche o eventi avversi gravi correlati»

Quarantacinque adulti, 120 bambini piccoli (15-18 mesi) e 120 neonati (9-10 mesi) sono stati arruolati nella sperimentazione clinica e randomizzati a ricevere il vaccino MR tramite microarray di Micron o tramite iniezione sottocutanea, ovvero sotto la pelle.

 

Lo studio non è stato ancora pubblicato, ma in un comunicato stampa Micron ha riferito che la vaccinazione mediante microarray è risultata «sicura e ben tollerata senza reazioni allergiche o eventi avversi gravi correlati».

 

Lo studio ha riportato tassi di sieroprotezione simili di circa il 90% o più dopo 42 giorni per i gruppi che hanno ricevuto il microarray e le iniezioni sottocutanee.

 

«In generale, i genitori erano molto positivi riguardo alla possibilità di vaccinare i loro bambini piccoli senza ago», ha detto Damon.

 

I cerotti transdermici sono disponibili per malattie come la cinetosi dal 1979, ma molti tipi di farmaci non possono essere somministrati attraverso la pelle perché essa costituisce una barriera efficace.

 

Secondo GAVI, lo sviluppatore di vaccini Prausnitz ha trascorso anni cercando di sviluppare modi per attraversare la barriera cutanea per aiutare nella somministrazione di farmaci, ma è stato solo quando ha iniziato a collaborare con persone esperte in microchip per computer che è stato in grado di trovare modi per penetrare la barriera naturale della pelle.

 

Quindi ogni vaccino ha bisogno della propria formulazione che possa funzionare con quella tecnologia.

 

 

Trasferimento di «sperimentazioni cliniche su larga scala di farmaci non testati o non approvati nei mercati in via di sviluppo»

Secondo Fierce Pharma, la decisione di Micron di lanciare il primo test in assoluto della nuova tecnologia sui bambini in Africa «riflette la convinzione che la tecnologia dei microaghi sia particolarmente adatta alla somministrazione di vaccini in quella parte del mondo».

 

«La tecnologia dei microaghi, come questa, è considerata una componente chiave per il controllo del morbillo nell’Africa sub-sahariana e altrove. Ciò riflette, tra le altre cose, la potenziale facilità di consegna, i ridotti requisiti della catena del freddo e l’assenza di rifiuti taglienti», ha dichiarato Ed Clarke, Ph.D., in una nota.

 

Clarke, il ricercatore della London School of Hygiene and Tropical Medicine che guida lo studio, ha anche ricevuto denaro dalla Gates Foundation per studiare altri vaccini in Gambia.

 

Molti studiosi hanno sollevato la preoccupazione che la ricerca condotta dalle organizzazioni internazionali nel sud del mondo, e dalla Fondazione Gates in particolare, possa mancare di responsabilità e portare a gravi danni alla popolazione sottoposta a test.

 

Un articolo pubblicato nell’Annual Survey of International and Comparative Law ha rilevato che «queste campagne sanitarie [condotte in India e in Africa], con il pretesto di salvare vite umane, hanno trasferito sperimentazioni cliniche su larga scala di farmaci non testati o non approvati verso mercati in via di sviluppo in cui la somministrazione di farmaci è meno regolamentato e più economico».

 

Il comitato editoriale di The Lancet ha anche sollevato domande sulla ricerca finanziata da Gates in contesti a basso reddito, sottolineando la trasparenza limitata della fondazione e l’enorme potere di dirigere i programmi sanitari e la ricerca con i suoi finanziamenti.

 

 

Brenda Baletti

Phd.

 

 

 

© 22 maggio 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

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Essere genitori

Aumento di «miocarditi gravi» tra i bambini britannici

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Le autorità sanitarie pubbliche nel Regno Unito stanno indagando su un picco «insolito» nei casi di miocardite grave nei neonati che hanno colpito 15 bambini e causato la morte di almeno due, secondo una dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

 

Martedì 16 maggio l’OMS ha emesso un avviso richiamando l’attenzione su un forte aumento dei casi di «miocardite grave» neonatale tra giugno 2022 e marzo 2023 nel Galles meridionale e nel sud-ovest dell’Inghilterra.

 

È stato riferito che questi casi sarebbero «associati all’infezione da enterovirus», che la dichiarazione corrispondente delle autorità sanitarie gallesi affermava «raramente colpisce il cuore».

 

I 15 neonati hanno mostrato sintomi coerenti con la sepsi e il test PCR di nove ha indicato la presenza di due tipi di enterovirus (coxsackie B3 o coxsackie B4).

 

Al 20 aprile 2023, tre di questi nove bambini piccoli erano stati ricoverati in ospedale, quattro erano stati curati come pazienti ambulatoriali e due erano morti. I restanti sei bambini sono stati identificati retrospettivamente e sono in attesa di ulteriori informazioni sul loro stato attuale.

 

«L’aumento segnalato di miocardite grave nei neonati e nei bambini associati all’infezione da enterovirus è insolito», ammette l’OMS. «Nello stesso ospedale (che copre la regione del Galles meridionale) negli ultimi sei anni, è stato identificato solo un altro caso simile».

 

Secondo il quotidiano britannico Daily Mail, un altro neonato è morto di miocardite nel marzo 2022 ma non fa parte del periodo di cluster definito dalla sanità pubblica del Galles e quindi non è oggetto di indagine con gli altri 15 neonati.

 

Joann Edwards, di Mountain Ash nel Galles meridionale, ha dato alla luce suo figlio Elijah il 25 febbraio 2022. Pochi giorni dopo essere tornato a casa, il bambino è diventato letargico, era stitico, ha sviluppato l’ittero ed è stato portato in ospedale da lei e dal suo marito dopo che il figlio ha smesso di nutrirsi.

 

Gli è stata diagnosticata la sepsi e la miocardite ed è morto pochi giorni dopo il ricovero.

 

Riconoscendo la curiosa tempistica di tali tragedie, la consulente anatomopatologa britannica Clare Craig ha dichiarato al giornale americano Epoch Times che c’è «un enorme dubbio sul fatto che questi bambini o le mamme siano o meno vaccinati» per il COVID-19.

 

In una conferenza all’Hillsdale College, Naomi Wolf ha descritto come le nanoparticelle lipidiche delle iniezioni basate sul gene dell’mRNA COVID avrebbero la capacità di attraversare la placenta durante le gravidanze e persino di farsi strada nel latte materno, arrestando la crescita, ferendo e talvolta persino uccidendo i bambini allattati.

 

«I bambini che venivano allattati, nei documenti [del processo] Pfizer, hanno subito convulsioni e un bambino è morto al pronto soccorso dopo essere stato allattato da una madre vaccinata, per insufficienza del sistema multiorgano», ha spiegato Wolf alla conferenza all’Hillsdale, dove era presente anche Robert F. Kennedy jr.

 

Le affermazioni della Wolf sono state attaccate dai fact–checker.

 

La miocardite, che alcuni ritengono che in forma migliore può essere causata anche dall’infezione di COVID-19, è una malattia che può portare alla morte. Casi certificati di morti per miocardite da vaccino mRNA si sono avuti sia tra giovani che tra bambini piccoli.

 

La consapevolezza del ruolo del vaccino nella possibile manifestazione di questa malattia cardiaca, specie nei giovaniè diffusa presso praticamente tutte le istituzioni sanitarie dei Paesi del mondo.

 

Disturbo fino a poco fa abbastanza raro, abbiamo visto incredibili tentativi di normalizzare la miocardite infantile con spot a cartoni animati.

 

Come riportato da Renovatio 21, la miocardite in settori dello sport è oramai un fenomeno impossibile da ignorare.

 

 

 

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