Militaria
L’Iran svela un nuovo missile a medio raggio

L’Iran ha presentato ieri un nuovo missile, denominato Qassem Baseer, con una gittata di 1.200 km. Lo riporta l’agenzia iraniana Mehr News.
Il ministro della Difesa iraniano, il Generale Aziz Nasirzadeh, ha presentato il missile durante una trasmissione sulla TV di Stato iraniana, affermando che il nuovo missile a propellente solido avrà una migliore manovrabilità rispetto ai precedenti e sarà immune a diverse difese aeree come il THAAD, il Patriot e quelle del regime israeliano.
«Il Qassem Baseer MRBM è stato progettato specificamente sulla base delle lezioni apprese dalle operazioni True Promise dello scorso anno», ha affermato Nasirzadeh, riferendosi ai due attacchi di rappresaglia dell’Iran contro Israele nel 2024.
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«Questo missile ha capacità di guida e manovra avanzate e sarà in grado di superare la maggior parte dei sistemi di difesa missilistica mondiali. Sulla base di stime tecniche, abbiamo stimato che circa il 5% di questi missili verrà intercettato da Israele e il resto penetrerà, a differenza di un tasso di intercettazione molto più elevato durante le operazioni True Promise».
Nasirzadeh ha incluso un avvertimento agli Stati Uniti nella sua presentazione. «Se veniamo attaccati o ci viene imposta una guerra, risponderemo con forza», ha affermato. «Attaccheremo i loro interessi e le loro basi, e non saremo riluttanti e non vedremo alcun limite in questo senso», ha sottolineato il generale Nasirzadeh.
«Non siamo nemici dei nostri paesi vicini, e loro sono nostri fratelli, ma le basi americane sul loro territorio saranno i nostri obiettivi», ha avvertito.
⚡️⭕️ NEW: The IRGC Aerospace Forces have revealed a new medium-range ballistic missile, the ‘Qassem Baseer’, capable of striking Israel with a range of more than 1,200 kilometers as the latest defensive achievement.
The Qassem missile is resistant to electronic warfare and can… pic.twitter.com/qXQyUkOb1o
— Middle East Observer (@ME_Observer_) May 4, 2025
Come riportato da Renovatio 21, l’Iran ha annunciato il suo ingresso nel club di Paesi dotati di tecnologia missilistica ipersonica ancora un anno fa.
I missili ipersonici volano a una velocità da cinque a 25 volte superiore a quella del suono. L’Iran ha presentato il suo primo missile di questo tipo, il Fattah-1, lo scorso giugno. La versione Fattah-2 è stata svelata al pubblico a novembre. Nessuno dei due era mai stato utilizzato in combattimento prima.
I Pasdaran mostrarono a fine 2023 una nuova versione del missile ipersonico in una cerimonia tenutasi a Teheran alla presenza dei leader della Repubblica Islamica.
Il raggiunto status di potenza militare ipersonica era stato persino pubblicizzato in gigantografie nelle città iraniane. Anche gli Houthi, alleati dell’Iran e proxy sciiti della Repubblica Islamica in Yemen, sostengono di essere dotati di missili ipersonici.
Secondo l’annuncio dei Pasdaran, l’Iran ha utilizzato per la prima volta missili ipersonici durante i suoi attacchi contro Israele durante l’attacco dell’anno scorso.
Non è chiaro se l’Iran abbia effettivamente trasferito la tecnologia agli alleati yemeniti Houthi, che hanno annunciato in questi mesi di aver colpito più volte lo Stato degli ebrei con missili ipersonici – come nel caso dell’aeroporto israeliano Ben Gurione, obiettivo di un lancio missilistico solo tre giorni fa.
Come riportato da Renovatio 21, il generale di brigata iraniano Ebrahim Rostami ha dichiarato lo scorso ottobre che Teheran possiede armi che sono «superiori» alle bombe nucleari. Tale dichiarazione è arrivata in risposta alle richieste dei legislatori iraniani di rivedere la dottrina militare non nucleare iraniana in mezzo alle minacce di Israele di colpire il Paese.
Come riportato da Renovatio 21, i vertici militari iraniani hanno chiesto alla Guida Suprema della Rivoluzione ayatollah Ali Khamenei di rimuovere la fatwa emessa negli anni Novanta sull’uso delle armi nucleari, che ne proibisce esplicitamente la produzione, l’immagazzinamento, ritenendole contrarie ai principi islamici.
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Militaria
L’Iran non pone limiti al programma missilistico dopo che l’Europa gli ha chiesto di limitarne la portata

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Droni
La Danimarca mobilita i riservisti dopo l’allarme dei droni

La Danimarca ha richiamato centinaia di riservisti per rafforzare la sicurezza a seguito di misteriosi avvistamenti di droni vicino a siti strategici, secondo quanto riportato martedì dall’emittente TV2.
La settimana scorsa, l’aeroporto di Aalborg, che funge anche da base militare, ha sospeso temporaneamente il traffico aereo dopo che droni non identificati sono stati avvistati vicino alla pista, l’ultimo di una serie di episodi inspiegabili. Un altro presunto avvistamento è avvenuto presso la base che ospita i caccia danesi F-16 e F-35. Ad Aalborg, nonostante ore di monitoraggio, i droni non sono stati identificati. Pochi giorni prima, l’aeroporto di Copenaghen, il più trafficato della regione nordica, aveva sospeso i voli per ore a causa di avvistamenti simili.
Secondo TV2, domenica il Comando delle Forze Armate danesi ha emesso un ordine riservato per richiamare parte delle forze di riserva in risposta alla «complessa situazione» legata ai voli di droni. Sarebbero stati convocati diverse centinaia di riservisti, anche se il numero esatto non è stato reso noto. La Danimarca non pubblica dati recenti sulla riserva, ma nel 2013 l’Organizzazione principale per il personale di riserva stimava circa 3.000 unità. Il Comando della Difesa non ha risposto alle richieste di commento di TV2.
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In seguito agli avvistamenti, la Danimarca ha imposto un divieto temporaneo sui droni civili, con sanzioni che includono multe o fino a due anni di carcere per i trasgressori. Il divieto resterà in vigore fino a venerdì, mentre il Paese, che detiene la presidenza di turno dell’UE, ospita una riunione informale del Consiglio europeo a Copenaghen. Si prevede che l’incontro discuterà di un’iniziativa per un «muro dei droni» a livello UE, proposta avviata la settimana scorsa dopo presunte violazioni dello spazio aereo in Polonia, Estonia e Romania, attribuite senza prove alla Russia.
Mosca ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle violazioni dello spazio aereo. Sabato, durante un discorso alle Nazioni Unite, il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha definito le accuse «allarmismo» occidentale. «La Russia è accusata di aver quasi pianificato un attacco ai paesi della NATO e dell’UE. Il presidente Putin ha ripetutamente smentito queste provocazioni», ha dichiarato. «Non dirigiamo mai i nostri droni o missili contro stati europei, membri dell’UE o paesi della NATO». Lavrov ha aggiunto che, in casi precedenti in cui la Russia è stata accusata, «si è scoperto che erano stati gli ucraini ad attaccare».
Come riportato da Renovatio 21, il fenomeno dei droni misteriosi si è materializzato anche in Norvegia e in Francia.
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Immagine 7th Army Training Command via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Militaria
L’Ucraina minaccia il «blackout di Mosca»

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