Cina
La polizia cinese vieta il Natale ai bambini della storica provincia cattolica

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
In una provincia dove storicamente è forte la presenza dei cattolici le autorità hanno dispiegato nella notte di Natale imponenti misure di «sicurezza» per scoraggiare la partecipazione dei fedeli. Oggetti con richiami natalizi vietati nei dormitori delle università. L’augurio «ufficiale» del Partito ai cristiani per il 25 dicembre: «Continuate ad aderire al percorso di Xi Jinping e alla sinizzazione».
Veglia natalizia vietata ai bambini. Blocchi del traffico e chiusura dei negozi. Divieto di esposizione di oggetti che richiamino il Natale nei dormitori delle università. Sono alcune delle misure dispiegate dalle autorità locali di Baoding, città settentrionale della provincia cinese di Hebei non lontana dalla capitale Pechino.
Essendo una diocesi dalla lunga storia, un gran numero di cattolici vive nella zona di Baoding. Per questo in occasione della notte di Natale quest’anno la polizia ha adottato eccezionali misure di sicurezza nel centro della città. Le autorità hanno annunciato il controllo del traffico nel centro storico di Yuhua Road, dove si trova la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, sede della diocesi di Baoding. A tutti i veicoli non è stato permesso di entrare nel centro storico dopo le 16 e agli autobus che passano da questa zona è stato ordinato di cambiare il percorso. Inoltre, a tutti i negozi dell’area intorno alla chiesa è stata ordinata la chiusura e non sono state consentite vendite e promozioni natalizie.
Una fonte che vive a Baoding ha confermato le informazioni e ha detto ad AsiaNews che gli agenti di polizia erano ovunque intorno alla chiesa. I veicoli della polizia erano parcheggiati vicino alla chiesa e c’erano anche agenti in tenuta antisommossa. Tutti i negozi intorno alla chiesa erano chiusi. La fonte ha raccontato che la polizia ha impedito ai genitori con i bambini di entrare in chiesa. La polizia ha detto ai genitori di lasciare la chiesa perché «non era sicuro per i bambini, dato che c’erano troppe persone all’interno».
La polizia era ovunque all’interno della chiesa, con un’atmosfera pesante, in aperto contrasto con lo spirito della festa.
L’atmosfera era tesa anche a Donglü, la cui chiesa è meta di pellegrinaggi. Secondo quanto raccontato dalla nostra fonte la polizia staziona nel villaggio da una settimana prima di Natale. Donglü dista 20 chilometri da Baoding, ed è famosa per la sua Madonna della Cina.
Nel 1900, i cattolici cercarono rifugio in questo villaggio durante la Rivolta dei Boxer, l’ondata di violenza contro gli stranieri e contro il cristianesimo sostenuta dalla dinastia Qing. Ma a Donglü il gruppo dei Boxer che cercò di attaccare la chiesa fu sconfitto.
Anche gli studenti delle scuole e delle università locali hanno ricevuto un avviso che li obbligava a rimanere nel campus la vigilia di Natale per evitare festeggiamenti, mentre ogni oggetto con elementi natalizi non è stato ammesso nei dormitori.
La situazione di Baoding è un riflesso del rafforzamento dei controlli sulla religione imposto in tutta la Repubblica popolare cinese negli ultimi anni. Circolano avvisi del governo, delle scuole e delle aziende su come «boicottare le feste straniere» e «vietare la promozione commerciale del Natale».
Nel frattempo, alcuni account sui social network con sfondo ufficiale commemorano l’anniversario della battaglia del lago di Changjin in Corea del Nord, in cui l’esercito cinese costrinse le truppe dell’ONU a ritirarsi a sud nel 1950, affermando che è stato l’esercito, non Babbo Natale, a dare la pace al popolo cinese.
Da parte loro le autorità cinesi hanno inviato gli auguri di Natale all’Associazione patriottica dei cattolici cinesi e al Consiglio cristiano cinese, gli organismi «ufficiali» dei cattolici e dei protestanti. Nella lettera diffusa dall’Amministrazione nazionale per gli affari religiosi, entrambe le associazioni vengono elogiate per aver seguito la guida del pensiero di Xi Jinping e lo spirito del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese.
L’augurio natalizio del governo di Pechino è dunque quello di continuare ad aderire al percorso di Xi e alla sinizzazione, nonché di «gestire rigorosamente gli affari religiosi».
L’associazione protestante ufficiale ha appena eletto i suoi nuovi leader in occasione dell’11ª Conferenza tenuta la scorsa settimana. Wang Huning, consigliere politico di Xi Jinping e responsabile dell’ideologia, ha esortato i delegati ad «aderire alla direzione della sinizzazione», ai valori fondamentali del socialismo e alla cultura tradizionale cinese.
Wang ha chiesto ai leader delle associazioni cristiane di «acquisire una profonda comprensione delle teorie e delle politiche del Partito sulla religione». «Siete chiamati a gestire rigorosamente gli affari religiosi», ha ribadito Wang, ribadendo la linea indicata da Xi.
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Immagine da AsiaNews
Cina
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Cina
L’UE potrebbe diventare una «provincia della Cina»: parla il leader industriale tedesco

L’eccessiva dipendenza dell’Unione Europea dalle materie prime cinesi potrebbe ridurre l’industria del blocco al punto tale da farla diventare «una provincia della Cina», ha avvertito un alto dirigente industriale tedesco.
Mercoledì Stefan Scherer, CEO del produttore di batterie per veicoli elettrici AMG Lithium, ha dichiarato al quotidiano britannico Guardian che senza protezioni temporanee, il blocco rischia di rimanere ulteriormente indietro nelle tecnologie chiave.
Attualmente la Cina raffina circa il 60% del litio mondiale e domina la produzione mondiale di componenti per batterie, il che le conferisce un’influenza sproporzionata sulle catene di approvvigionamento critiche.
«L’Europa deve diventare indipendente dalla Cina», ha dichiarato Scherer al giornale presso la sede aziendale a Bitterfeld-Wolfen, in Germania.
Nonostante le promesse della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di ridurre la dipendenza e aumentare la produzione interna, Scherer ha affermato che il mercato continua a essere inondato di importazioni cinesi più economiche, dall’acciaio a intere unità di batterie.
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Senza misure decisive da parte di Bruxelles, ha sostenuto, la base industriale dell’UE continuerà a erodersi. «Forse sarebbe meglio candidarsi per diventare una provincia della Cina», ha detto. «È un’idea interessante, se ci si pensa bene. Siamo davvero a un punto di svolta e non ha nulla a che fare con la guerra in Ucraina, è un cambiamento radicale nelle relazioni globali».
La Von der Leyen ha riconosciuto i rischi di un’eccessiva dipendenza da Pechino e ha spinto per una «riduzione del rischio» piuttosto che per un disaccoppiamento completo. Ha anche accusato la Cina di utilizzare tattiche distorsive del mercato che minacciano di deindustrializzare alcune parti d’Europa – un’affermazione fermamente respinta dai funzionari cinesi.
Scherer ha inoltre sottolineato il rischio rappresentato dal peggioramento delle relazioni commerciali tra UE e USA, mettendo in guardia da ulteriori tensioni per l’industria automobilistica tedesca in difficoltà.
Bruxelles e Washington rimangono bloccate nei colloqui in vista della scadenza del 9 luglio, dopo la quale gli Stati Uniti potrebbero imporre una tariffa del 50% su tutte le importazioni dall’UE. I funzionari europei stanno cercando di attenuare la proposta di imposta di base del 10% e di ottenere concessioni, tra cui la riduzione del 25% dell’imposta sulle auto e del 50% del dazio su acciaio e alluminio.
L’istituto economico tedesco ha stimato che la Germania potrebbe perdere fino a 200 miliardi di euro entro il 2028 se i dazi venissero pienamente applicati.
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Cina
AI, la guerra fredda USA-Cina per il controllo della società futura

.@pmarca to @jaltma: U.S.-China AI Race Mirrors Cold War with Soviet Union
“There is a two-horse race. This is shaping up to be the equivalent of what the Cold War was against the Soviet Union in the last century. It is shaping up to be like that. China does have ambitions to… pic.twitter.com/Q6ik8WSZLR — Josh Caplan (@joshdcaplan) June 15, 2025
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