Geopolitica
La Francia dice che il suo ambasciatore è ostaggio in Niger

Il presidente francese Emmanuel Macron si è lamentato venerdì del fatto che l’inviato francese in Niger è sotto assedio da parte del governo militare di Niamey, due settimane dopo la revoca dell’accreditamento dell’ambasciatore Sylvain Itte.
«Mentre parliamo, abbiamo un ambasciatore e uno staff diplomatico che sono letteralmente tenuti in ostaggio nell’ambasciata francese», ha detto Macron ai giornalisti durante la visita a Semur-en-Auxois, in Borgogna.
«Stanno impedendo le consegne di cibo», ha detto, riferendosi apparentemente alla polizia nigerina. «Sta mangiando razioni militari».
L’ambasciatore «non può uscire, è persona non grata e gli viene rifiutato il cibo», ha aggiunto il presidente. Alla domanda se prenderebbe in considerazione l’idea di riportare a casa Itte, Macron ha detto che farà «qualunque cosa concordata con il presidente Bazoum, perché è l’autorità legittima e parlo con lui ogni giorno».
Mohamed Bazoum è stato deposto da un gruppo di generali nigerini il 26 luglio. Il governo militare ha tentato di espellere Itte alla fine di agosto, ma l’ambasciatore si è rifiutato di andarsene, sostenendo che solo il governo di Bazoum era legittimo. Da allora, migliaia di nigerini hanno protestato davanti all’ambasciata francese contro l’ex potenza coloniale, chiedendo la partenza sia dell’inviato che dei circa 1.500 soldati che Parigi ha ancora nel paese.
Macron ha risposto dichiarando che il governo militare non ha legittimità e che l’espulsione di Itte è stata una «provocazione». L’UE ha appoggiato Parigi, sottolineando che Bruxelles non riconosce come legittimo l’attuale governo di Niamey.
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Paesi limitrofi del Niger raccolti nella Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) hanno minacciato di inviare truppe per ripristinare Bazoum, ma devono ancora agire in tal senso. Parigi ha dichiarato di essere pronta a sostenere l’azione militare dell’ECOWAS.
Nel frattempo, Mali e Burkina Faso hanno affermato che qualsiasi attacco al Niger sarebbe una dichiarazione di guerra anche contro di loro e hanno firmato un trattato con Niamey per inviare aiuti militari in tale eventualità.
Come riportato da Renovatio 21, la settimana scorsa il Niger ha accusato la Francia di pianificare un’aggressione.
Un pezzo consistente dell’Africa francofona si è rivoltata contro Parigi, dopo politiche sconsiderate portate avanti dalla Francia nell’ultima dozzina di anni. Le ex colonie sono arrivate a dire che è lo Stato francese a sostenere i terroristi contro, di facciata, cui organizza operazioni militari nell’area – missioni militari cui ha partecipato anche l’Italia.
Circa il 70% dell’elettricità prodotta in Francia viene prodotta utilizzando l’energia nucleare. È stato calcolato che l’uranio nigerino, di cui la nuova giunta ha proibito la vendita a Parigi, può incidere per il 30% nella produzione di energia atomica francese.
Come riportato da Renovatio 21, il Niger aveva firmato un contratto di fornitura di uranio con la Cina quattro settimane prima del golpe.
È bene a questo punto ricordare che il 6% dell’energia elettrica italiana, dopo la chiusura delle centrali italiane causata dal referendum antinuclearista del 1986, viene oggi acquistata dalla Francia.
Nelle scorse settimane è stata notata una repentina recrudescenza del terrorismo nell’area, con il JNIM, una sigla terrorista legata ad Al Qaeda che ha colpito militari nigerini e conquistato l’antica città di Timbuctù.
Immagine di US Africa Command via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Geopolitica
Colonnello Macgregor: l’Ucraina ha già perso. È ora che Trump tagli i finanziamenti

Russia has WON – Ukraine has Already LOST | @DougAMacgregor
Retired Colonel Douglas Macgregor delivers a blunt assessment: the war in Ukraine is over, and Russia has won. He claims over 1.5 million Ukrainian casualties, rampant corruption, and U.S. weapons ending up on black… pic.twitter.com/sur3JTohCZ — LifeSiteNews (@LifeSite) June 11, 2025
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Geopolitica
TV americana usa filmati di Gaza per descrivere l’attacco russo all’Ucraina. In Italia abbiamo fatto di peggio

Un canale dell’emittente statunitense ABC ha trasmesso un filmato del caos a Gaza per denunciare un presunto attacco russo alla città ucraina di Kharkov.
Il servizio è stato trasmesso la scorsa settimana su WPLG Local 10, affiliata di ABC per la Florida del Sud, ma solo di recente ha catturato l’attenzione. L’emittente ha parlato di un presunto attacco russo a Kharkov, che secondo funzionari ucraini avrebbe causato la morte di almeno quattro persone, mentre le immagini mostravano evidenti incongruenze.
Invece di mostrare un paesaggio dell’Europa orientale o aree densamente urbanizzate, il video mostrava una grande folla di persone, tra cui alcune donne che indossavano l’hijab, che cercavano riparo nel deserto.
Encore mieux que @LCI : pour illustrer un bombardement barbare que les Russes auraient commis sur Kiev, la chaîne de TV étasunienne @ABC utilise des images de Gaza pour appuyer ses propos ! 😆 pic.twitter.com/sHauBWN20m
— PhilConte 007 (@PhilConte007) June 11, 2025
L’affiliata di ABC non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sull’apparente errore. Il servizio manca sulla pagina YouTube dell’emittente, che a quanto pare è stato cancellato. Tuttavia, il suo account verificato X continua a pubblicare la notizia, accompagnata da uno screenshot di Gaza, suscitando il disprezzo di diversi utenti.
Ricordiamo quando in Italia si fece di peggio: il prestigioso quotidiano torinese La Stampa, appartenente alla famiglia capitalista cosmopolita Agnelli (che sembra avere con Mosca qualche problema) pubblicò le immagini di civili bombardati nel Donbass dagli ucraini per significare invece attacchi russi ai civili ucraini. Sull’immagine avevano pure scritto «carneficina». (Va ricordato come lo stesso giornale e lo stesso direttore fecero sparire temporaneamente dal sito un articolo del 2014 in cui l’inviata in Ucraina parlava dell’ascesa dei gruppi nazisti sostenuti dall’Occidente)
Lo stesso fece la RAI a fine 2022, quando usò immagini del bombardamento ucraino sul mercato di Donetsk per accompagnare i servizi che denuncerebbero i bombardamenti russi sul territorio sotto il controllo di Kiev.
Cose che accadono nell’era in cui l’informazione è divenuta menzogna e manipolazione spudorata. Altro che fake news di internet, altro che «professionisti dell’informazione».
Anche per questo vi invitiamo a sostenere Renovatio 21, che non vi mentirà mai – perché crede, per fede, che la Verità renda liberi. E che la Verità sia Dio.
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Immagine da Twitter
Geopolitica
Israele ora occupa il 70% di Gaza

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