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Oligarcato

Domande alle donne sulla loro vita sessuale durante i colloqui di assunzione per l’ufficio di Bill Gates

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Secondo quanto riferito, nel processo di assunzione per l’ufficio privato di Bill Gates si chiedeva ad alcune candidate al lavoro le loro storie sessuali, incluso il tipo di pornografia preferito, se avessero mai avuto relazioni extraconiugali e anche se avessero foto di se stesse nude sui loro telefoni.

 

Un’azienda che intervistava candidati per l’assunzione per l’ufficio privato del miliardario co-fondatore di Microsoft avrebbe sottoposto le candidate donne a una serie di domande invadenti sulla loro vita sessuale come parte del processo di assunzione in Gates Ventures, ha riferito giovedì il Wall Street Journal, citando più candidati e persone che hanno familiarità con la questione.

 

Alle donne sarebbe stato chiesto se avessero avuto relazioni extraconiugali, se avessero «ballato per soldi» in passato, se avessero selfie nudi sui loro telefoni, che tipo di pornografia amassero, se avessero malattie sessualmente trasmissibili e altre indiscrezioni domande sulla loro vita sessuale e sull’uso di droghe.

 

Mentre la fonte ha detto al WSJ che l’intervista lavorativa – condotto dai consulenti di gestione del rischio Concentric Advisers – aveva lo scopo di scoprire informazioni che potrebbero essere potenzialmente utilizzate per compromettere o ricattare Gates e le sue aziende, nessuno dei candidati maschi che hanno parlato con la testata ha ricordato di essere stato fatto quelle o simili domande.

 

Una portavoce di Gates ha affermato che il suo ufficio non era a conoscenza del fatto che tali domande fossero state poste per conto di Gates Ventures, insistendo sul fatto che sarebbero state una violazione dell’accordo dell’appaltatore, che richiede il rispetto delle leggi sullo screening pre-assunzione. Concentric ha concordato, suggerendo che le informazioni sensibili devono essere state fornite volontariamente. La legge federale USA vieta ai datori di lavoro di porre domande sulla storia medica o psichiatrica di un candidato.

 

I ricorrenti hanno ribattuto che l’intervistatore non solo aveva posto domande sulla loro vita personale, ma aveva collegato esplicitamente l’offerta di lavoro alla prestazione del colloquio, che è supportata da un modulo di consenso di Concentric. Firmando, i potenziali dipendenti hanno concordato che una «valutazione comportamentale», che include droga, alcol, storia medica e psichiatrica, sarebbe stata utilizzata da Gates Ventures per «valutare l’idoneità all’impiego».

 

La firma del modulo ha inoltre consentito a Concentric di divulgare «informazioni altamente sensibili», ma “non consente la ri-divulgazione di malattie sessualmente trasmesse.”

 

Gates ha lasciato il consiglio di amministrazione di Microsoft nel 2020, nel mezzo di un’indagine interna su un legame «inappropriato» con un ingegnere impiegato presso l’azienda, uno dei tanti presunti affari del miliardario. Secondo quanto riferito, i colleghi dipendenti di Microsoft lo consideravano il «bullo dell’ufficio» per la crudeltà delle sua azioni con su colleghi e sottoposti e per la sua tendenza a cercare relazioni sessuali con impiegate e giornaliste.

 

Come riportato da Renovatio 21, il misterioso miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, che Gates frequentava quando il primo era già condannato per reati sessuali, avrebbe cercato di ricattare Gates usando la sua relazione con la giocatrice di bridge russa Mila Antonova.

 

La bizzarra amicizia tra Gates ed Epstein, che emerse l’anno scorso grazie ad un exposé del New York Times e riemerse quest’anno con il divorzio dei Gates, poteva essere basata sulla comune passione per l’eugenetica, un tema sensibile nei discorsi di  Bill e la moglie Melinda dentro e fuori della loro Fondazione

 

Incontri tra Epstein e Gates agli inizi degli anni Dieci potrebbero aver contribuito a creare progetti di vaccinazione globale a lungo termine.

 

Rimane chiara l’immagine che di sé diede Gates quando fu intervistato sul suo rapporto con Epstein due anni fa, impallandosi in modo inquietante.

 

«Non c’è assolutamente nessuna novità» ribadisce all’interlocutore, per poi chiudere l’argomento in modo inquietante: «lui è morto». «Lui è morto» ripete ancora Gates parlando del suo rimpianto per averlo incontrato, «in generale, sai, devi stare attento».

 

 

 

 

Immagine di DFID – UK Department for International Development via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

 

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Occulto

Ecco il ritratto del malvagio re britannico

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Il re britannico Carlo III lo scorso martedì ha mostrato al mondo, con cerimonia dedicata a favore di flash e fotografi, il suo primo ritratto ufficiale da sovrano.

 

La scena ha scioccato il mondo: il dipinto è a dir poco inquietante, con il reale in divisa uniforme coperto da colore rosso su tutta la tela. Un’immagine che ad alcuni ha ricordato l’inferno, ad altri un mare di sangue.

 

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L’opera di colore rosso vivo, che misura circa 2 metri e mezzo per 1 e ottanta, è del pittore Jonathan Yeo, che ha anche dipinto Tony Blair, George Bush, David Attenborough e l’attivista pakistana Malala Yousafzai nonché il controverso attore Kevin Spacey.

 

Lo Yeo è noto, oltre che per i ritratti, per una serie di collage fatti utilizzando ritagli di riviste pornografiche hardcore. Con questa tecnica l’artista pare aver ritratto, oltre che il presidente statunitense George W. Bush e il pittore britannico Lucian Freud, anche lo statista italiano Silvio Berlusconi.

 

La reazione del pubblico al nuovo dipinto in rete è stata immediata, con alcuni che hanno ricordato che negli Windsor (cioè nei Sassonia Coburgo-Gotha) scorrerebbe anche sangue transilvano, fatto vantato dallo stesso Carlo in un’intervista di anni fa.

 

 

La questione di Dracula è peraltro stata ricordata da alcuni pubblicando la locandina del kolossal di Francis Ford Coppola del 1992.

 

 

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«Re Carlo ha appena svelato un nuovo ritratto di se stesso che assomiglia a Satana che brucia all’inferno» scrive un utente di Twitter. «Amo senza ironia il nuovo ritratto di re Carlo per quanto malvagio sembri. Arcidemone dell’inferno» dice un altro utente. E ancora: «Niente grida “Sono un orgoglioso assassino malvagio” come il nuovo dipinto di Carlo». Un altro: «Onestamente, pensavo fosse uno scherzo, ma apparentemente hanno svelato un dipinto di Carlo coperto di Sangue. È surreale. Diamine. È satanico. Di chi potrà essere il sangue».

 

Anche le prese per i fondelli si sono sprecate. In una il dipinto è stato sostituito con una caricatura del Carlo che sulle pudenda ha la faccia di Jimmy Savile, potente presentatore BBC che fu suo amico, scoperto, poco dopo la sua morte, essere uno stupratore pedofilo seriale.

 


Anche quello in cui il quadro è in realtà una foto della regina con il cartello «Trump ha vinto» non è male.

 

 

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Ha trovato spazio anche il meme del momento, assai popolare nell’anglosfera, con la ripresa del signore che ad un distributore di benzina nel ferrarese ha pensato bene di rendersi immortale con un atto a cui nessuno aveva mai pensato prima.

 

 

Parimenti, molti hanno voluto vedere nelle macchi del quadro, à la Rorscharch, demòni e altri segni diabolici.

 


La storia di Carlo, lo sappiamo, non è stata limpidissima, dalla morte Diana ai milioni presi dalla famiglia Bin Laden in buste di plastica.

 

Tuttavia non sono i dettagli di cronaca, pur speciosi, ad essere rilevanti: a preoccupare è l’appartenenza della stirpe alla Cultura della Morte, quella che sostiene – passandosi il compito geneticamente, da Filippo a Carlo a Guglielmo ed Enrico – la riduzione della popolazione e quindi l’astio verso l’essere umano.

 

Dietro alla facciata ecologista, senza neanche tanto grattare, gli Windsor (che in realtà non sono britannici e non si chiamano Coburgo Gotha: Windsor è il nome di un paesino inglese che suonava bene per il rebranding del loro casato tedesco) si rivelano arconti della Necrocultura – sono una famiglia della morteChiedete ad Alfie Evans, a Charlie Gard, a tantissimi di cui non conosceremo mai il nome.

 

«You can Stick your Royal Family Up Your Arse», «puoi ficcarti la famiglia reale su per il…» cantavano alcune curve calcistiche britanniche nel periodo dell’incoronazione del Carlo.

 

Ora aggiungeranno, alla lista prottologica, anche questo bel ritrattone infernale?

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Immagine screenshot da YouTube

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Oligarcato

Melinda lascia bruscamente la Fondazione Gates

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Melinda Gates ha rivelato che si dimetterà dalla carica di co-presidente della Bill & Melinda Gates Foundation.   «Dopo un’attenta riflessione e riflessione, ho deciso di dimettermi dal mio ruolo di copresidente della Fondazione Bill & Melinda Gates, Il mio ultimo giorno di lavoro alla fondazione sarà il 7 giugno» ha scritto la miliardaria su Twitter.   Secondo quanto detto, la donna avrebbe intenzione di concentrarsi sui propri sforzi filantropici, sostenuti da una dote di 12,5 miliardi di dollari.   «Non è una decisione che prendo con leggerezza. Sono immensamente orgogliosa della fondazione che Bill e io abbiamo costruito insieme e del lavoro straordinario che sta facendo per affrontare le ineguaglianze in tutto il mondo» scrive un documento firmato dalla Melinda. «Ci tengo profondamente al tema della fondazione, ai nostri partner in tutto il mondo, e a tutti coloro che sono toccati dal suo lavoro».    

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«Faccio questo passo con piena confidenza che la fondazione è in grande forma, con un CEO estremamente capace, Mark Suzman, il Team di Leadership Esecutiva, e un board di affiliati esperto sistemati per assicurare che tutto l’importante lavoro continuo. È tempo per me di andare avanti nel prossimo capitolo della mia filantropia» dichiara l’ex moglie dell’oligarca dei computer, primo finanziatore privato della sanità globale.   Non poteva mancare la nota parafemminista: «questo è un momento critico per le donne e le ragazze in USA e in tutto il mondo, e coloro che lottano per proteggere ed avanzare l’uguaglianza necessitano urgentemente di sostegno».   «Sotto i termini del mio accordo con Bill, lasciando la fondazione, avrò altri 12,5 miliardi di dollari da impegnare nel mio lavoro per conto delle donne e delle famiglie».   Quando parla di donne e famiglie, la Gates parla di aborto e contraccezione da diffondere in tutta la Terra, argomento di cui ha parlato apertis verbis per anni e per il quale ha operato pubblicamente, per esempio donando tre anni fa 2,1 miliardi alla multinazionale dell’aborto Planned Parenthood.   Come riportato da Renovatio 21, nel febbraio 2022 era emerso che Melinda Gates non avrebbe donato più la maggior parte della sua ricchezza a Bill & Melinda Gates Foundation, apportando una modifica alla lettera di Giving Pledge alla fine del 2021 in seguito al suo divorzio dal co-fondatore di Microsoft Bill Gates, tuttavia all’epoca non ha specificato che sarebbe andata alla Gates Foundation. Il Giving Pledge è una campagna per incoraggiare le persone estremamente facoltose a contribuire con la maggior parte della loro ricchezza a cause filantropiche. A gennaio 2021, l’impegno ha 231 firmatari da 28 Paesi, tra cui David Rockefeller, George Lucas, Ted TurnerMark ZuckerbergPaul SingerRichard BransonElon Musk.   La dotazione della Fondazione Gates supera i 50 miliardi di dollari. A luglio, Bill e Melinda hanno dichiarato che avrebbero impegnato altri 15 miliardi di dollari per la dotazione della Fondazione, che come noto è coinvolta sia scientificamente (con i fondi alla ricerca) che economicamente (perché investitrice di Big Pharma) che mediaticamente (con i programmi finanziati ai giornali di tutto il mondo per centinaia di milioni) politicamente (con le donazioni a enti transnazionali come l’OMS, e la creazione di altri enti come GAVI e CEPI) nel programma sanitario e vaccinale globale.   Come riportato da Renovatio 21, Melinda Gates, sedicente cattolica, ha per anni perorato e finanziato la causa dell’aborto – chiamato con l’eufemismo orwelliano «Controllo delle nascite» – specie nel Terzo Mondo. Nelle sue conferenze, Melinda parlava della necessità globale della contraccezione. Esiste ancora un TED piuttosto esplicito.  

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Il tema della riduzione della popolazione umana fu quindi mixato dalla Gates con quello della catastrofe pandemica: «le prime stime suggeriscono anche che la pandemia causerà 49 milioni di donne in più senza contraccettivi, portando a 15 milioni di gravidanze non pianificate» aveva detto in una intervista concessa a La Stampa e ad altri due giornali internazionali.   Se i Gates sino a qualche lustro fa non parlavano d’altro che di riduzione della popolazione – magari a cene organizzate con i Rockefeller e i Soros, come ricordato da Renovatio 21 – risulta difficile credere che la vecchia idea non sia in qualche modo implicata nella loro nuova crociate miliardaria per la vaccinazione universale.   Durante la quarantena mondiale Melinda aveva preso parte ad incontri internazionali con i leader dei Paesi europei, poi sfociati nel mastodontico finanziamento pubblico pluriennale (287,5 milioni di euro) anche da parte del governo italiano – il Conte bis – al GAVI, l’alleanza per i vaccini creata dai Gates.   Il divorzio tra Bill e Melinda, è stato ipotizzato, potrebbe essere stato provocato anche dal non ancora chiaro rapporto tra Bill e il pedofilo sedicente finanziere (ma quasi sicuramente asset di qualche servizio segreto) Jeffrey Epstein. Come visto in una recente intervista TV, nominare Epstein è qualcosa che imbarazza ancora molto il Bill.   È finito sui giornali che l’Epstein presentò a al Gates una giovane giocatrice di Bridge russa, ma i contorni della storia sono oscuri, lasciando gli osservatori a fare solo ipotesi: si trattava di un tentativo di ricatto, secondo il classico schema dell’enigmatico finanziere pedofilo?   Secondo quanto riportato dal quotidiano norvegese DN Masinet, Epstein avrebbe partecipato a un incontro del 2013 con Bill Gates e potrebbe essere stato determinante per stabilire connessioni tra Gates e un think tank coinvolto nella produzione di vaccini. L’articolo di DN afferma che la Bill & Melinda Gates Foundation ha risposto alle domande affermando che «la Fondazione non ha mai avuto rapporti finanziari con Epstein».   La bizzarra amicizia emersa grazie ad un exposé del New York Times e riemersa con il divorzio dei Gates porta a speculazioni sulla sua natura e i suoi contenuti: Renovatio 21 si è chiesta se, più che le donne, ad unire i due non fosse la prospettiva dell’eugenetica.   L’argomento dell’eugenetica era discusso apertamente da Bill e la moglie Melinda dentro e fuori della loro Fondazione; era il tema preferito prima di quello delle Pandemie e dei vaccini, che del controllo della popolazione è diretta conseguenza.

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Controllo delle nascite

Oligarcato e Necrocultura: il capo di BlackRock elogia la depopolazione e la sostituzione degli umani con le macchine

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Sorprendenti ammissioni del CEO di BlackRock Larry Fink durante un evento del World Economic Forum organizzato la scorsa settimana in Arabia Saudita.

 

L’incontro speciale del WEF – chiamato s Special Meeting on Global Collaboration, Growth and Energy for Development – comprendeva 50 sessioni attorno a tre temi principali: crescita inclusiva; collaborazione globale; ed energia per lo sviluppo. «Nel corso di due giorni, 1.000 leader globali ed esperti provenienti da governi, imprese e società civile si sono riuniti per discutere su come affrontare le più grandi questioni che affliggono il mondo» scrive il sito del gruppo estremista di Klaus Schwab.

 

Fink, alto papavero dell’oligarcato mondiale, è un habitué di Davos, dove negli anni si è fatto notare per considerazioni notevoli come l’accelerazione dell’abolizione del contante favorita dalla guerra in Ucraina.

 

Il presidente di BlackRock – fondo di investimenti che ha asset in gestione per 10 trilioni di dollari, secondo alcuni al centro della crisi energetica globale – ha parlato in una sessione chiamata «Investing in a Global Fracture» («Investire in un contesto di frattura globale») trattando di stimoli fiscali e dell’innovazione per creare un «ciclo di investimento molto ampio».

 

Il sito del WEF, tuttavia, non riporta come il Fink sia finito a parlare, in termini che sembrano elogiativi, della contrazione della popolazione in rapporto all’ascesa dei robot, un fenomeno da lui associato ad una futura fase di benefizio economico.

 

«Posso sostenere l’idea dei Paesi con la popolazione in contrazione» attacca il Fink, per poi cercare di inquadrare meglio la questione per partire con il suo pensiero all’apparenza controintuitivo.

 

«È qualcosa di cui non si è ma parlato, sapete, siamo abituati a pensare che una popolazione in contrazione è la causa di una crescita negativa, ma nelle mie conversazioni con i leader… questi grandi Paesi sviluppati che hanno leggi xenofobiche per l’immigrazione che non permettono a nessuno di entrare con popolazioni che si restringono… questi Paesi sviluppano rapidamente la robotica e la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale».

 

«Se la promessa di tutto questo – e non sto dicendo che succederà – trasforma la produttività, cosa che la maggior parte di noi pensa farà, saremo in grado di elevare lo standard di vita dei Paesi e degli individui, anche con popolazioni in contrazione».

 

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«Il paradigma della crescita negativa della popolazione sta per cambiare» afferma il Fink. «E i problemi sociali che si avranno sostituendo gli umani con le macchine sarà molto più facile in quei Paesi che hanno la popolazione in declino».

 

L’uomo a capo del più grande ammasso di finanza della storia vi sta dicendo che accetterete la Cultura della Morte: perché siete senza bambini e sempre più dipendenti dai robot.

 

I paperoni ve lo dicono in faccia: si perderà ogni tabù rispetto alla Necrocultura, l’infertilità sarà considerata un fattore di benessere sociale.

 

Siamo davanti alla prospettiva, davvero, all’incubo totalitario della sterilità (e, per corollario, dell’omosessualità) come obbligo inflitto alla società dallo Stato, come nel romanzo di Anthony Burgess Il seme inquieto (1962). Il cambio di paradigma è annunciato: nulliparo e robotico è bello, è giusto, è obbligatorio.

 

Se pensavate che il green pass fosse l’attacco finale alla vostra sovranità biologica (e famigliare, spirituale) vi sbagliavate di grosso.

 

La Necrocultura è oramai slatentizzata, pure nelle parole dei suoi corifei miliardari.

 

Preparatevi a difendere la vostra prole, a proteggere la vostra stessa capacità di generare la vita umana. Perché, giocoforza, contro di esse vi scateneranno lo Stato moderno e – non è più un film di fantascienza – orde di robot a quattro zampe, a due zampe, a quattro eliche che vi toglieranno il lavoro, vi sorveglieranno, vi daranno la caccia, vi staneranno, vi uccideranno.

 

Preparatevi, contro la Necrocultura degli oligarchi e le sue macchine, a difendere l’umanità – a cominciare dalla vostra.

 

Roberto Dal Bosco

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