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Terrorismo

Gli USA designano gli Houthi come un’organizzazione terroristica (un’altra volta)

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Il Dipartimento di Stato ha formalmente designato Ansar Allah, ossia il movimento degli Houthi yemeniti, come organizzazione terroristica, conferendo a Washington nuovi poteri per contrastare l’accesso del gruppo al sistema finanziario globale.

 

La nuova etichetta di gruppo terroristico globale appositamente designato contro la milizia ribelle sciita yemenita sostenuta dall’Iran è stata implementata venerdì, settimane dopo l’avvertimento di metà gennaio emesso dal Dipartimento di Stato.

 

Lo sviluppo arriva anche dopo mesi di attacchi missilistici e di droni Houthi contro navi commerciali e navi da guerra occidentali che pattugliavano il Mar Rosso.

 

Giovedì, nella sua ultima reazione, l’esercito americano ha colpito tre sistemi missilistici da crociera antinave Houthi che, secondo il Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM), si stavano preparando a lanciare.

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La nuova designazione è controversa tra alcuni gruppi di aiuto umanitario che lavorano nello Yemen, secondo un articolo del New York Times:

 

«Il mese scorso, Blinken ha annunciato l’intenzione del Dipartimento di Stato di riportare gli Houthi nella sua lista dei terroristi, ma ha ritardato l’azione di 30 giorni» scrive il quotidiano neoeboraceno. «La pausa aveva lo scopo in parte di dare tempo ai gruppi di aiuto umanitario che lavorano nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi per garantire che il loro lavoro non entri in conflitto con le nuove sanzioni degli Stati Uniti che puniranno chiunque fornisca sostegno al gruppo militante. Alcuni gruppi umanitari hanno avvertito che il loro lavoro sarà inevitabilmente limitato in un paese con disperati bisogni umanitari».

 

Gli Houthi sono stati rimossi dalla lista nel 2021 dopo essere stati designati per la prima volta sotto l’amministrazione Trump perché a lungo armati e sostenuti finanziariamente dalla Repubblica islamica dell’Iran.

 

Una mossa del Segretario di Stato Antony Blinken nel febbraio 2021 aveva cancellato gli Houthi dalla lista. «A partire dal 16 febbraio, revocherò la designazione di Ansar Allah, a volte indicato come Houthi, come organizzazione terroristica straniera(FTO)», disse all’epoca il controverso massimo diplomatico americano.

 

Il Blinken aveva affermato che la rimozione era «un riconoscimento della terribile situazione umanitaria nello Yemen. Abbiamo ascoltato gli avvertimenti delle Nazioni Unite, dei gruppi umanitari e dei membri bipartisan del Congresso, tra gli altri, che le designazioni potrebbero avere un impatto devastante sulla vita degli yemeniti nell’accesso a beni di prima necessità come cibo e carburante».

 

«Questa nuova inversione di tendenza significa presumibilmente che la già terribile situazione umanitaria nel paese sta per peggiorare ancora una volta, sebbene a lungo ignorata dai titoli dei media occidentali» scrive Zerohedge.

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Come riportato da Renovatio 21, dopo gli attacchi delle scorse settimane da parte delle forze angloamericane, gli Houthi hanno promesso che i Paesi responsabili avrebbero pagato «un caro prezzo».

 

Nonostante gli Stati Uniti e i loro alleati abbiano dispiegato una task force navale nell’area per salvaguardare la navigazione, molte compagnie di trasporto merci hanno interrotto il viaggio attraverso il corso d’acqua e hanno invece intrapreso il viaggio molto più lungo e costoso attorno al Capo di Buona Speranza in Africa.

 

Il mese scorso gli yemeniti sciiti hanno attaccato navi da guerra americane e francesi che incrociavano nell’area.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli Houthi nelle scorse settimane hanno attaccato anche una petroliera russa.

 

Secondo Goldman Sachs i costi del petrolio potrebbero raddoppiare.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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Terrorismo

Jihadisti francesi attaccano le forze governative siriane

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Le nuove autorità siriane hanno lanciato un’ampia operazione militare contro le forze jihadiste straniere rimaste nella provincia nord-occidentale di Idlib, con particolare attenzione ai militanti di origine francese.   Il governo damasceno ha dichiarato che questi gruppi, che in passato hanno contribuito a rovesciare l’ex presidente Bashar Assad, costituiscono ora una minaccia alla sicurezza.   Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, gli scontri sono scoppiati durante un assalto notturno delle forze governative a un campo noto come «campo francese» nella città di Harem, a ovest di Idlib. Entrambe le parti avrebbero subito perdite, ma il numero esatto di vittime non è stato confermato. Almeno due jihadisti sono stati catturati. Secondo le autorità, il campo sarebbe gestito da combattenti stranieri guidati da Omar Omsen, un cittadino francese di origini senegalesi.   Il Servizio di Sicurezza Generale siriano ha specificato che l’obiettivo era arrestare Omsen e ripristinare la stabilità nella regione. Un canale Telegram legato ai jihadisti ha diffuso una dichiarazione del loro leader, che accusava il governo di collaborare con gli Stati Uniti e una «coalizione internazionale» per eliminare i militanti stranieri in Siria, minacciando Damasco di rappresaglie jihadiste e citando il supporto di altri gruppi militanti stranieri.  

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Un articolo del Washington Post dello scorso maggio riferisce che il governo del presidente ad interim Ahmed al-Sharaa, precedentemente conosciuto come il terrorista jihadista al-Jolani, legato ad al-Qaeda e ISIS, sta affrontando minacce dalle stesse forze che lo hanno insediato al potere a novembre.   Secondo un rapporto di Le Monde del 2023, circa 200 cittadini francesi, tra combattenti e loro familiari, si sono stabiliti a Idlib dopo il collasso dello Stato Islamico nel 2019, descritti come «jihadisti francesi irriducibili».   Il WaPo a maggio riportava che «militanti sunniti estremisti» hanno compiuto stragi di alawiti sulla costa siriana a marzo, causando almeno 1.300 morti, con altre migliaia morti nei mesi successivi.   Come noto, anche i cristiani sono oggetto di continue violenze assassine e genocide da parte dei takfiri jihadisti che perseverano nella loro opera di cruenta persecuzione, tra esecuzioni di donne cristiane e bombe nelle chiese, mentre diviene sempre più chiaro che la sharia è l’unica legge del Paese un tempo laico.   Alcuni di questi gruppi jihadisti hanno poi rivolto la loro ostilità contro al-Jolani, specialmente dopo il suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha portato alla rimozione delle sanzioni contro la Siria, ma lo ha fatto apparire come un «infedele» agli occhi dei radicali.  

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Terrorismo

Episodio di terrorismo a Belgrado

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Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha descritto la sparatoria di mercoledì vicino all’Assemblea nazionale di Belgrado come un «terribile attacco terroristico». Un uomo di 70 anni avrebbe aperto il fuoco nella capitale serba e dato fuoco a una tenda.

 

L’autore, identificato come Vladan Andelkovic, è stato arrestato. Secondo i resoconti, ha ferito un uomo di 57 anni, Milan Bogdanovic, sparandogli e ha poi incendiato una tenda dei sostenitori del presidente Vucić davanti all’Assemblea nazionale. Kurir ha riportato che il sospettato ha anche gettato munizioni tra le fiamme.

 

La vittima, colpita alla coscia, non ha subito ferite gravi. I vigili del fuoco hanno domato l’incendio, mentre la polizia ha isolato l’area e avviato un’indagine.

 

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In un discorso televisivo, Vucic ha condannato l’episodio come un «attacco terroristico contro persone e proprietà», dichiarando che il sospettato aveva acquistato benzina per appiccare intenzionalmente il fuoco alla tenda, con l’obiettivo di seminare paura. Vučić ha mostrato un video in cui Andelkovic afferma di aver agito con intenti suicidi: «L’occupazione del centro città mi infastidisce. Ho dato fuoco alla tenda con la benzina», si sente nella registrazione.

 

«Volevo che mi uccideste perché non posso più vivere», ha aggiunto l’uomo.

 

Tuttavia, Vucic ha suggerito che l’uomo potrebbe aver «finto di essere pazzo», sottolineando che il suo passato nelle forze di sicurezza indica una piena consapevolezza delle sue azioni. «Questa persona e i suoi eventuali complici saranno puniti severamente», ha promesso.

 

Il presidente ha poi invitato a evitare reazioni impulsive: «Ho visto la rabbia causata da questo episodio, alcuni oppositori dei bloccanti vogliono radunarsi, ma chiedo loro di non farlo. La vendetta non porta a nulla di buono. Non deve esserci vendetta, e metto in guardia tutti dal cercarla».

 

 

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Terrorismo

Preparavano un altro attentato a Trump?

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Il direttore dell’FBI Kash Patel ha dichiarato domenica 19 ottobre a Fox News che i Servizi Segreti (USSS) hanno individuato una «postazione di caccia» con vista diretta sull’uscita dell’Air Force One del presidente Donald Trump presso l’aeroporto internazionale di Palm Beach. L’FBI sta collaborando con l’USSS e le forze dell’ordine della contea di Palm Beach per le indagini.   Il Patel ha riferito che, fino a ieri, nessuna persona è stata vista o associata alla postazione sopraelevata. Secondo una fonte anonima delle forze dell’ordine citata da Fox, la postazione, situata su un ramo d’albero, sembra essere stata preparata «mesi fa».     Tuttavia, il capo delle comunicazioni dell’USSS, Anthony Guglielmi, ha precisato che gli agenti hanno scoperto la postazione giovedì 16 ottobre durante i «preparativi di sicurezza avanzati» per l’arrivo di Trump a Palm Beach. «Non ci sono state ripercussioni sui movimenti e nessuna persona era presente o coinvolta nel luogo», ha dichiarato Guglielmi a Fox News.   «Sebbene non possiamo fornire dettagli sugli oggetti specifici o sul loro scopo, questo incidente evidenzia l’importanza delle nostre misure di sicurezza a più livelli», ha aggiunto. SOSTIENI RENOVATIO 21
 
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