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Vaccino, religione, famiglia: la toccante lettera di un fedele della FSSPX

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Renovatio 21 pubblica volentieri questa lettera che abbiamo ricevuto da un amico e lettore dopo la pubblicazione del nostro articolo «Vaccino, religione, linee cellulari da feti abortiti: commento al comunicato della FSSPX americana».

 

Il comunicato del distretto americano della Fraternità San Pio X è destinato probabilmente a far parlare ancora molto di sé, nondimeno per i contenuti che, come dicevamo nell’articolo, ci hanno quantomeno scandalizzati. Dopo la presa di posizione del sacerdote italiano don Curzio Nitoglia, questa ulteriore testimonianza di un padre di famiglia ne è la lampante conferma. 

 

 

 

 

 

Cari amici di Renovatio 21,

 

Sono un fedele che segue ormai da diversi anni le Sante Messe officiate dalla FSSPX , e sono soprattutto un giovane padre di tre splendidi bambini, tutti convintamente (sia da parte mia che di mia moglie Federica) non vaccinati.

Mi sono sentito in dovere, come padre in primis, e come semplice fedele di dare voce alla maggioranza silenziosa di famiglie letteralmente indignate e scandalizzate da tali folli posizioni

 

Dopo la lettura, alcuni giorni fa, che io definirei «dolorosa», di un articolo del Distretto USA della Fraternità San Pio X, a cui ahimè hanno fatto seguito numerose prese di posizione analoghe di fedeli appartenenti al cosiddetto mondo della Tradizione, mi sono sentito in dovere, come padre in primis, e come semplice fedele di dare voce alla maggioranza silenziosa di famiglie letteralmente indignate e scandalizzate da tali folli posizioni.

 

Ci avete già pensato voi di Renovatio 21 splendidamente nei giorni scorsi a difendere la Verità portando dati e spiegazioni scientifiche e di questo vi ringrazio; come ringrazio l’esemplare e davvero provvidenziale replica di Don Curzio Nitoglia da voi ripresa, che ha letteralmente demolito, con limpida chiarezza e in poche righe, dal punto di vista della teologia morale, le posizioni fallaci di molti nostri fratelli, religiosi e non, alcuni dei quali, forse inorgogliti dai preziosi titoli conseguiti, in questi giorni sembrano districarsi con spavalda disinvoltura ad assurgere alla carica di «esperti» difensori dell’obbligo vaccinale contro, a dir loro, i «cattivi maestri» dagli «ideali fondamentalisti protestanti che suppongono che qualsiasi cooperazione nella vaccinazione sia peccato».

 

«Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli». Mt 11,25

 

Da semplice fedele, che in questo momento crede di rappresentare moltissimi genitori cattolici obiettori, e che per tale scelta sono quotidianamente isolati, emarginati, giudicati dagli stessi amici e famigliari, e in futuro quasi sicuramente saranno perseguitati, avrei alcune domande, evidentemente retoriche, da porre.

 

Quale sarebbe nel caso dei vaccini prodotti da linee cellulari di bambini abortiti la proporzionalità quando, per ottenere uno strumento di semplice prevenzione, teorica e tutta da dimostrare, rispetto a malattie scomparse, innocue e nel peggiore dei casi con indici di mortalità da prefisso telefonico, si è commesso il peggiore dei peccati che grida vendetta al cospetto di Dio?

Se l’unica forma di cooperazione al male moralmente ammissibile è quella materiale indiretta (o mediata), col presupposto però che esista una ragione proporzionata per metterla in atto; quale sarebbe nel caso dei vaccini prodotti da linee cellulari di bambini abortiti tale proporzionalità quando, per ottenere uno strumento di semplice prevenzione, teorica e tutta da dimostrare, rispetto a malattie scomparse, innocue e nel peggiore dei casi con indici di mortalità da prefisso telefonico, si è commesso il peggiore dei peccati che grida vendetta al cospetto di Dio?

 

Un fine buono non giustifica un mezzo cattivo: questa Verità è scolpita in ogni coscienza che si dica retta.

 

Colui che non si pone alcuno scrupolo di coscienza di fronte all’abominio dell’industria farmaceutica contemporanea pensa forse che il fetido olezzo del peccato abbia una direzione univoca sia spaziale che temporale; in poche parole, crede, in maniera stolta, di non essere la causa di quel peccato originario avvenuto all’inizio della «filiera». Mai pensiero fu più fallace!

 

Perché se è vero che senza aborto non ci sarebbero gli attuali vaccini, è anche vero che se, in un mondo ahimè ideale, enormi masse di persone si rifiutassero di utilizzare vaccini «assassini» sicuramente le aziende farmaceutiche sarebbero costrette a cambiare strada. Vedete come la corresponsabilità non è poi così leggera e indifferente come moralisti da tastiera vorrebbero farvi credere?

 

La verità è che il peccato di aborto che sta all’origine di tutto questo sistema marcio si nutre dell’assenza di persone giuste, forti e determinate nel perseguire il Bene. Il flusso che tiene in vita questo Male quindi, non è a senso unico, come farisaicamente pensano in tanti, bensì a doppio senso, perché se non ci fosse uno dei due elementi, quello iniziale o quello finale, non ci sarebbe nemmeno l’altro… Come si fa a dire che la Chiesa condanna la fabbricazione di tali vaccini e non chi quella fabbricazione la legittima? 

 

Perché se è vero che senza aborto non ci sarebbero gli attuali vaccini, è anche vero che se, in un mondo ahimè ideale, enormi masse di persone si rifiutassero di utilizzare vaccini «assassini» sicuramente le aziende farmaceutiche sarebbero costrette a cambiare strada. Vedete come la corresponsabilità non è poi così leggera e indifferente come moralisti da tastiera vorrebbero farvi credere?

Per poi arrivare a sostenere addirittura, in un delirio di irragionevolezza che farebbe invidia persino a Paglia&Co., l’obbligo morale di sottoporsi a tali vaccinazioni?

 

Usando una metafora, l’ossimoro dell’aborto all’origine della produzione dei vaccini, potrebbe essere paragonato ad un buco nero: così come un buco nero è un corpo celeste avente un campo gravitazionale così intenso da non lasciare sfuggire nulla, né materia, né radiazione elettromagnetica, l’origine immorale di un vaccino, enormemente più «pesante» moralmente rispetto alle inesistenti esigenze di prevenzione a cui quel vaccino dovrebbe far fronte, attira dentro di sé, cioè nell’immoralità, anche gli attori che incontra per strada nella sua disgraziata esistenza.

 

A seguito della lettura di queste righe qualcuno potrebbe tacciarmi di mettere sullo stesso piano medico omicida, produttore, venditore e cliente finale. A parte l’istantanea riflessione che mi sovviene alla lettura della nomenclatura di tali protagonisti, e cioè che sono tutti attori di una filiera industriale di vendita, occorre necessariamente evidenziare come la millantata gratuità del prodotto finale in questione, nasconda un dato di fatto incontrovertibile: per il nuovo regime fondato sul controllo sanitario, la vera merce da far scorrere velocemente sui nastri trasportatori di continue emergenze globali, siamo tutti noi, le nostre famiglie, i nostri figli, ma soprattutto le nostre anime.

 

Come si fa a dire che la Chiesa condanna la fabbricazione di tali vaccini e non chi quella fabbricazione la legittima? 

Ciò che mi duole molto è vedere in diversi fratelli un certo legalismo da bravi ragazzi, o come la chiamo io una morale «del bilancino», in cui ogni azione o scelta etica e comportamentale è sottoposta esclusivamente al setaccio grossolano del peccato mortale di identificazione certa e “dottrinalmente corretta”. Tale approccio, a mio parere contrario ad una sincera vita cristiana improntata sulla Carità, rischia di rendere l’anima insensibile a tutto ciò che viene avvertito come meno grave, distorcendone la reale entità.

 

Come un bravo sacerdote della Fraternità ebbe a dirmi in un incontro privato riguardo ai vaccini prodotti da linee cellulari di bambini abortiti, «se, di fronte a tale abisso di peccato, un’anima non avverte nemmeno minimamente la presenza di uno scrupolo di coscienza, ebbene c’è qualcosa in quell’anima che non va».

 

Ad un rigido, freddo e direi cadaverico legalismo etico i Santi hanno sempre risposto con una dinamica, ardente e fervente Carità che li trascinava sempre più in alto, assetati di perfezione. Come possiamo dimostrare a Dio Padre di amarlo se non cercando di tendere ardentemente alla perfezione?

 

Occorre necessariamente evidenziare come la millantata gratuità del prodotto finale in questione, nasconda un dato di fatto incontrovertibile: per il nuovo regime fondato sul controllo sanitario, la vera merce da far scorrere velocemente sui nastri trasportatori di continue emergenze globali, siamo tutti noi, le nostre famiglie, i nostri figli, ma soprattutto le nostre anime

«Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli». Mt 5,48

 

Agli amici «accademici» pongo questa domanda: di fronte all’utilizzo di vaccini così preparati, una scelta o un’altra sarebbe quindi indifferente? Fatemi capire: agli occhi di Dio, l’azione morale di rifiutarsi di inoculare nel proprio corpo o in quello dei propri figli un vaccino contenente sangue innocente risulterebbe equivalente alla scelta arrendevole opposta?

 

Qualcuno potrebbe contestarmi che si tratterebbe “solo” di peccato veniale; da fedele, sinceramente, non ne sarei così convinto, e so che se avessi fatto una tale scelta, che reputo sbagliatissima, avrei sicuramente avvertito sulla mia coscienza un peso enorme e anomalo, non riconducibile ad un comune peccato veniale.

 

Un’ultima domanda mi sorge spontanea in questo momento della lettera; vedo mia figlia Maria Vittoria di quasi 3 anni che guarda il cielo dalla finestra di casa e penso che quel desiderio di perfezione, di vette alte da raggiungere, comune a tutti i Santi, Nostro Signore lo abbia messo dentro a tutti noi sin da piccoli dopo il nostro Battesimo, in cui abbiamo fermamente rinunciato a Satana e a tutte le sue opere per mezzo dei nostri padrini e madrine; perché quindi Dio Padre ci ha fatto dono dell’esistenza?

 

Dio Padre ci ha fatto dono dell’esistenzap er vivacchiare accettando di porsi continuamente in difesa, in un atteggiamento di compromesso col mondo, di ricerca continua del male minore? O per diventare sale della terra, segno di contraddizione per il mondo, attraverso scelte radicali che mettano sempre al primo posto ciò che è Bene agli occhi di Dio e rifiutino tutto ciò che è per Lui abominio?

Per vivacchiare accettando di porsi continuamente in difesa, in un atteggiamento di compromesso col mondo, di ricerca continua del male minore? O per diventare sale della terra, segno di contraddizione per il mondo, attraverso scelte radicali che mettano sempre al primo posto ciò che è Bene agli occhi di Dio e rifiutino tutto ciò che è per Lui abominio?

 

Senza districarsi nel labirinto delle sfumature di grigio tendenti al nero di scelte sbagliate, spesso banalizzate per pulirsi la coscienza da bravi ragazzi.

 

Ecco Dio non vuole bravi ragazzi, in pari con le vaccinazioni, disciplinati nel portare le mascherine in una falsa pandemia più mediatica che reale, ma Santi come Franz Jägerstätter, umile contadino  austriaco vissuto negli anni della dittatura nazionalsocialista che coraggiosamente rifiutò di prestare giuramento al Führer, ostinandosi a negare il proprio consenso a combattere per la Germania nazista di fronte a qualsiasi tipo di minaccia o privazione.

 

Fu giustiziato per aver negato una semplice firma, dopo ripetuti tentativi, anche ecclesiastici, di farlo desistere dalle sue posizioni ritenute «radicali»; e indovinate in che modo? Proprio col metodo attuato oggi dai nostri insigni “tradizionalisti”: banalizzare la cooperazione al male in cui sarebbe stato implicato: «Dopo tutto è solo una firma, Franz! Forse ti mandano negli ospedali e nemmeno a combattere! Pensa a tua moglie e alle tue figlie! Poverine!»

 

Dopo tutto è solo un vaccino… 

Beato Franz Ora Pro Nobis!

 

Beato Franz Ora Pro Nobis!

 

 

Alessandro Corsini

 

 

 

 

 

 

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Epidemie

I servizi segreti tedeschi hanno nascosto per anni le prove dell’origine del COVID

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L’agenzia di Intelligence estera tedesca (Bundesnachrichtendienst, o BND) ha ottenuto prove nei primi giorni della pandemia che l’hanno convinta che il COVID-19 abbia avuto origine in un laboratorio. Lo riportano i quotidiani germanici Die Zeit e Sueddeutsche Zeitung.

 

Berlino avrebbe deciso di mantenere segreta la conclusione per paura di un possibile errore e di ricadute politiche, hanno affermato i giornali, che hanno effettuato sul caso un’inchiesta.

 

Il BND ha inviato un team di specialisti per indagare sulle origini del virus nelle prime settimane del 2020, si legge nel rapporto. Si sono concentrati sulle agenzie governative e sulle istituzioni scientifiche cinesi, tra cui il laboratorio di Wuhan, dove avrebbero scoperto documenti che i media tedeschi descrivono come «affascinanti ed esplosivi».

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Secondo quanto riferito, le scoperte dell’agenzia di intelligence tedesca includevano dati su esperimenti con i coronavirus, nonché una serie di studi inediti del 2019-2020, tra cui quelli riguardanti gli effetti dei coronavirus sul cervello umano.

 

«Il materiale suggerisce che una quantità insolitamente grande di conoscenze sul presunto nuovo virus fosse disponibile a Wuhan in una fase insolitamente precoce», ha riferito Die Zeit.

 

I materiali sarebbero stati valutati da un team di analisti del BND guidato da un virologo. Il team ha incrociato i dati con studi e materiali disponibili al pubblico ottenuti da altre nazioni e ha concluso «con una certezza dell’80-95%» che il COVID «probabilmente ha avuto origine in un laboratorio cinese». Il BND avrebbe ritenuto che l’epidemia fosse stata causata da un incidente derivante dalle lassiste norme di sicurezza nel laboratorio di Wuhan.

 

I risultati sono stati presentati al governo dell’ex cancelliera Angela Merkel, ma costei sarebbe rimasta scettica e ha deciso di non condividere le informazioni con nessuno, inclusa l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il parlamento tedesco, secondo i media. Berlino avrebbe paura di potenziali complicazioni nelle relazioni con Pechino e Washington.

 

Anche il governo del cancelliere Olaf Scholz, succeduto a quello di Merkel, a quanto si dice non ha ritenuto le conclusioni del BND abbastanza convincenti e inizialmente ha deciso di tenerle nascoste. Solo alla fine del 2024 il BND è stato autorizzato a condividere le sue scoperte con la CIA e un gruppo di scienziati attentamente selezionati, secondo i media.

 

La CIA ha affermato a gennaio 2025 di ritenere «con scarsa sicurezza» che il COVID-19 abbia avuto origine in un laboratorio. Il governo cinese ha ripetutamente respinto la teoria della fuga di laboratorio.

 

L’improvviso cambiamento della CIA è degno di nota, dato che nel 2023 un informatore rivelò che l’agenzia aveva corrotto sei dei suoi analisti del team investigativo sulle origini del COVID per respingere la teoria secondo cui il COVID-19 fosse il risultato di una fuga laboratoriale del nuovo coronavirus in Cina, legata a una ricerca congiunta. L’insabbiamento della catastrofe wuhaniana da parte dello spionaggio USA è al centro di un libro di Robert F. Kennedy jr, il quale ha sostenuto che la CIA è coinvolta nel finanziamento del laboratorio.

 

Il dietrofront era arrivato appena cinque giorni dopo l’insediamento di Trump e con l’agenzia sotto una nuova guida con Timothy Ratcliffe, che ha lasciato intendere che sarebbero state rilasciate ulteriori rivelazioni.

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«Come sapete, ho dichiarato pubblicamente che penso che la nostra Intelligence, la nostra scienza e il nostro buon senso ci dicano tutti che le origini del COVID sono state una fuga di notizie all’Istituto di virologia di Wuhan», aveva dichiarato il Ratcliffo al sito Breitbart. «Ma la CIA non ha fatto quella valutazione o almeno non l’ha fatta pubblicamente. Quindi mi concentrerò su questo e guarderò i dati di Intelligence e mi assicurerò che il pubblico sia consapevole che l’agenzia sta per uscire dai giochi».

 

Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso era emerso che funzionari dell’Intelligence statunitense avrebbero «messo a tacere» i ricercatori che avevano trovato prove che la pandemia di COVID-19 fosse il risultato di una fuga dal laboratorio cinese.

In seguito all’inchiesta di Sueddeutsche Zeitung e Die Zeit, Berlino ha affermato che avrebbe condiviso le conclusioni del BND con il Parlamento tedesco e l’OMS e che in futuro avrebbe reso pubblici alcuni materiali relativi alla valutazione scientifica delle conclusioni dell’agenzia.

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Ambiente

Le microplastiche rendono i batteri come l’Escherichia coli più resistenti agli antibiotici

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Uno studio pubblicato martedì sulla rivista Applied and Environmental Microbiology ha scoperto che quando i batteri Escherichia coli vengono mescolati con le microplastiche, diventano cinque volte più resistenti a quattro comuni antibiotici.   Secondo un nuovo studio che alimenta le preoccupazioni globali sulla resistenza agli antibiotici, la miscelazione di minuscoli pezzi di plastica con alcuni batteri nocivi può rendere più difficile la lotta contro questi ultimi con diversi antibiotici comuni.   Lo studio, pubblicato martedì sulla rivista Applied and Environmental Microbiology, ha scoperto che quando i batteri Escherichia coli (E. coli) MG1655, un ceppo di laboratorio ampiamente utilizzato, venivano coltivati ​​con microplastiche (particelle di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri), i batteri diventavano cinque volte più resistenti a quattro comuni antibiotici rispetto a quando venivano coltivati ​​senza particelle di plastica.

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I risultati potrebbero essere particolarmente rilevanti per comprendere i collegamenti tra gestione dei rifiuti e malattie, suggerisce lo studio. Gli impianti di trattamento delle acque reflue comunali contengono sia microplastiche che antibiotici, rendendoli «punti caldi» che alimentano la diffusione della resistenza agli antibiotici.   «Il fatto che ci siano microplastiche ovunque intorno a noi… è una parte sorprendente di questa osservazione», ha affermato in un comunicato stampa Muhammad Zaman, coautore dello studio e professore alla Boston University.   «C’è sicuramente la preoccupazione che questo possa presentare un rischio maggiore nelle comunità svantaggiate, e non fa che sottolineare la necessità di una maggiore vigilanza e di una comprensione più approfondita delle interazioni [tra microplastiche e batteri]».   Molti tipi di batteri stanno diventando resistenti agli antibiotici, in gran parte a causa del loro uso eccessivo. Ogni anno, solo negli Stati Uniti, si verificano più di 2,8 milioni di infezioni resistenti a questi farmaci, uccidendo 35.000 persone all’anno, secondo i Centers for Disease Control and Prevention.   La resistenza dell’Escherichia coli è un problema perché, anche se solitamente i batteri vivono in modo innocuo nell’intestino degli esseri umani e degli animali, alcuni ceppi possono causare gravi malattie.   Esistono diversi tipi di pericolosi batteri resistenti agli antibiotici, tra cui lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA), che spesso causa infezioni negli ospedali, e il Clostridium difficile (C. diff), che provoca diarrea.   Il nuovo studio segue un altro studio pubblicato a gennaio sulla rivista Environment International, in cui i ricercatori hanno etichettato il DNA dei batteri nel terreno con marcatori fluorescenti per tracciare la diffusione dei geni della resistenza antimicrobica, scoprendo che le microplastiche nell’ambiente aumentano la diffusione della resistenza fino a 200 volte.   Le implicazioni del nuovo studio potrebbero essere importanti come parte della prova di un «forte legame» tra microplastiche e resistenza antimicrobica, secondo Timothy Walsh, co-fondatore dell’Ineos Oxford Institute for Antimicrobial Research nel Regno Unito e autore dello studio di gennaio.   Walsh ha tuttavia affermato che il valore dei risultati del nuovo studio è stato limitato, poiché la ricerca è stata condotta in laboratorio piuttosto che in un ambiente reale e si è concentrata su un solo ceppo di Escherichia coli.   Secondo uno studio, gli scienziati non sono del tutto certi del motivo per cui le microplastiche possano dare ai batteri un vantaggio contro gli antibiotici, ma ritengono che le particelle funzionino bene come superficie per il biofilm, uno scudo appiccicoso che i batteri formano per proteggersi.

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Sulla base delle loro osservazioni, gli autori del nuovo studio hanno concluso che le cellule batteriche più abili a formare biofilm tendono a crescere sulle microplastiche, il che suggerisce che le particelle di plastica possono «portare a infezioni recalcitranti nell’ambiente e nell’ambiente sanitario».   Le microplastiche sono parte di una crisi globale dell’inquinamento da plastica: secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, ogni anno finiscono nell’ambiente circa 20 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica.   Alla fine del 2024, i delegati di oltre 170 paesi si sono incontrati in Corea del Sud dopo due anni di negoziati per finalizzare un trattato globale volto ad affrontare la crisi mondiale dell’inquinamento causato dalla plastica.   Tuttavia, alla fine della sessione non è stato adottato alcun trattato e si prevede di riunirsi nuovamente nel 2025.   Pubblicato originariamente da The New Lede Shannon Kelleher è una giornalista del The New Lede. 

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Epidemie

Giudice USA ordina alla Cina di pagare 24 miliardi di dollari per il COVID

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Un giudice federale degli Stati Uniti ha ordinato alla Cina di pagare 24 miliardi di dollari di danni allo Stato del Missouri per le accuse secondo cui Pechino avrebbe ingannato il mondo riguardo all’epidemia di COVID-19 e avrebbe accumulato dispositivi di protezione durante i primi mesi della pandemia.

 

La causa è stata inizialmente intentata dal procuratore generale del Missouri nell’aprile 2020, durante i primi mesi della pandemia. Lo stato ha accusato la Cina di aver messo in pericolo i residenti nascondendo informazioni sulla diffusione del virus, il che, a suo dire, ha ritardato gli sforzi di risposta.

 

La causa ha anche affermato che la Cina ha deliberatamente limitato le esportazioni di dispositivi di protezione, causando aumenti dei prezzi e carenze. Il COVID-19 è stata la terza causa di morte nel Missouri nel 2020 e nel 2021, hanno affermato gli avvocati dello Stato, incolpando le azioni di Pechino per aver esacerbato la crisi.

 

Il caso è stato archiviato nel 2022 ai sensi del Foreign Sovereign Immunities Act, che limita la capacità delle corti statunitensi di ritenere responsabili i governi stranieri per azioni non commerciali. Tuttavia, una corte d’appello ha successivamente consentito di procedere con la rivendicazione più limitata di accumulo di scorte.

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Venerdì il giudice Stephen N. Limbaugh ha stabilito che il Missouri ha fornito prove «soddisfacenti» per ritenere la Cina responsabile di «aver intrapreso azioni monopolistiche per accaparrarsi DPI».

 

Il procuratore generale del Missouri Andrew Bailey ha accolto con favore la decisione, definendola «una vittoria storica per il Missouri e gli Stati Uniti nella lotta per ritenere la Cina responsabile per aver scatenato il COVID-19 nel mondo». Ha promesso che lo Stato avrebbe «incassato ogni centesimo», possibilmente sequestrando beni di proprietà cinese nel Missouri, compresi i terreni agricoli.

 

La Cina ha respinto la causa, ritenendola motivata da ragioni politiche.

 

«La cosiddetta causa non ha fondamento nei fatti, nella legge o nei precedenti internazionali. La Cina non l’accetta e non l’accetterà», ha affermato venerdì in una dichiarazione il portavoce dell’ambasciata cinese Liu Pengyu, avvertendo che se la sentenza danneggiasse gli interessi della Cina, Pechino adotterebbe «contromisure reciproche».

 

In precedenza, Pechino aveva definito il caso una «farsa», sostenendo che i tribunali statunitensi non hanno giurisdizione sulle azioni sovrane intraprese dalla Cina.

 

Dopo anni di indagini al rallentatore, e insabbiamenti, e censure, possiamo dire che colpe della Cina della pandemia possono apparire «mitigate» dal fatto che l’operazione di Gain of Function all’Istituto di Virologia di Wuhano sia stata finanziata in larga parte, se non interamente, dalla Sanità americana e in particolare da Anthony Fauci, chissà perché graziato nelle ultime ore dell’amministrazione Biden.

 

L’attuale ministro della Salute USA Roberto F. Kennedy junior ritiene che anche la CIA sia implicata nella catastrofe wuhaniana.

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