Necrocultura
Perché le grandi imprese vogliono l’aborto?

Il caos scaturito dal ribaltamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema americana – ossia, la fine dell’era dell’aborto considerato diritto con copertura costituzionale implementabile a livello federale – sta portando a galla moltissime cose.
È stato notato come siano cambiato i linguaggi, e le immagini, usati dal fronte abortista: prima si tendeva a cancellare del tutto il fatto biologico, l’aborto nella sua essenza materiale, per eliminare ogni riferimento all’omicidio del bambino. Oggi invece, come vediamo da innumerevoli video finiti in rete, gli abortisti rivendicano apertamente – e con ghigno sprezzante – l’uccisione dei bambini.
Gli abortisti stanno attaccando centri di aiuto alla maternità e pure chiese cattoliche durante la Santa Messa – emerge quindi che, a differenza dei genitori di bambini contrari al gender a scuola considerati domestic terrorists dall’FBI, se è per il feticidio, il terrorismo (con tanto di bandiere bruciate) è tollerato dagli USA e dagli arbitri morali della Nazione.
Sono saltati fuori idoli conservatori che ora si dicono talmente sconvolti dalla fine dell’aborto che dicono che ora sono disposti a votare democratico: è il caso del fondatore del popolare sito Barstool sports David Portnoy, divenuto per qualche ragione importante per una certa area giovane di Partito Repubblicano e dintorni. (Il ragazzo è già finito in qualche controversia sessuale, forse pure fatta per incastrarlo)
Molti nodo stanno venendo al pettine.
Ad esempio – tema su cui in tanti anni non abbiamo sentito nulla – il ruolo che le aziende private hanno nella questione dell’aborto.
Il giornalista americano Tucker Carlson lo ha spiegato mirabilmente in un monologo visto la settimana scorsa alla TV americana.
«Non è semplicemente un attacco esplicito alla legittimità del terzo ramo del governo, la Corte Suprema. Non è solo un attacco al diritto delle persone di autogovernarsi. È qualcosa di più grande di questo. Quello che vedete è un attacco coordinato alla famiglia e ai bambini».
«Le persone a queste proteste sono arrabbiate all’idea che i bambini stiano nascendo. Guarda cosa sta succedendo. Non è certo un’esagerazione. Ecco una fotografia s(…) di questo fine settimana. È stata fatta fuori dalla Corte Suprema. Mostra una madre che umilia i suoi figli in pubblico, il che implica che sono un peso per lei perché sono ancora in vita. Abbiamo visto cose del genere ovunque e proteste a favore dell’aborto spesso sotto gli occhi dei bambini».
Carlson ha quindi mostrato un’immagine che anche Renovatio 21 ha pubblicato, quella di una madre abortista con dei bambini e il cartello «non forzate questo su nessuno».
A woman standing outside of SCOTUS with her two kids holding a sign that reads “DON’T FORCE THIS ON ANYONE.”
Big ole yikes. pic.twitter.com/92UjN2tlVF
— Scott Zipp (@scottzipperle) June 24, 2022
«Allora, di cosa si tratta, esattamente? Che dire che il pensiero di avere figli rende queste persone così arrabbiate? Da dove viene un atteggiamento del genere?» si chiede il giornalista statunitense.
«Ebbene, a quanto pare, quell’atteggiamento viene dallo stesso punto in cui il Partito Democratico ora ottiene tutti i suoi atteggiamenti, direttamente dall’America delle multinazionali».
«Corporate America [cioè, l’America della grandi aziende, ndr] ti vuole senza figli e questo è un grande cambiamento. Cento anni fa le grandi aziende costruivano alloggi per le famiglie dei propri dipendenti e poi scuole e biblioteche per educarli. Era una cosa umana da fare, ma all’epoca sembrava anche una cosa di buon senso per gli affari».
È vero. Quanti esempi, anche in Italia, di questo tipo: intere industrie, costruite lungo quasi due secoli, dove i «padroni» e, fino a un certo punto, le generazioni di discendenti, conoscevano tutti gli operai e le loro famiglie, dava loro una casetta (una casetta, attenzione: non un appartamento in un alveare) e magari pure un pezzettino di giardino su cui fare l’orto.
Tuttavia, quel paradigma è finito.
«Se volevi lavoratori su cui poter contare, dovevi prenderti cura di loro e della loro prole, ma nel tempo quell’accordo è diventato costoso».
«I dipendenti con famiglie chiedevano salari più alti per mantenere i propri figli e, in molti casi, formavano sindacati per ottenere quegli aumenti. Quindi, il costo del lavoro è aumentato vertiginosamente».
«Quindi l’America delle grandi aziende, in risposta a ciò, ha sviluppato un nuovo modello: assumere donne single. In molte grandi aziende, compreso il settore bancario tradizionalmente maschile, le giovani donne ora costituiscono la maggioranza dei nuovi dipendenti e puoi capire perché lo fanno. Lavorano sodo, sono affidabili. Tendono ad essere fedeli alle aziende per cui lavorano».
Con una controindicazione: «l’unico aspetto negativo dell’assunzione di giovani donne è che possono rimanere incinte».
Esempio concreto:
«Se gestisci il dipartimento delle risorse umane di Citibank, questa è l’ultima cosa che desideri. I figli rendono il tuo piano sanitario più costoso. Peggio ancora, tendono a competere con l’attenzione del dipendente. Rispondere alle e-mail dopo il lavoro sembra meno urgente per la maggior parte delle neomamme che mettere a letto i propri figli».
Per cui, logicamente, «questo è un grosso problema per le grandi aziende, quindi hanno tutti gli incentivi per impedire ai loro lavoratori di avere figli».
Il baratto esistenziale a cui sono costrette le donne, se visto nella sua essenza, è orrendo, spaventoso.
«Non puoi dirlo ad alta voce, ovviamente. Sarebbe troppo ovvio. Dacci gli anni migliori della tua vita e in cambio ti pagheremo quello che è effettivamente un salario di sussistenza in qualunque inferno urbano troppo costoso in cui risiediamo e poi ti prenderemo l’unica cosa che potrebbe dare alla tua esistenza un significato e gioia nella mezza età , che è avere figli».
«Questo è l’affare che stiamo offrendo. Questo è l’accordo che stanno offrendo, ma non possono dirlo. Sembrerebbe proprio che questo sia sfruttamento. Uno sfruttamento non peggiore di quello delle ragazze di 14 anni che lavoravano nei campi di cotone».
Proprio così: il lavoro femminile diviene l’esatto contrario di ciò che crede di essere – non emancipazione, ma sottomissione. La parità dei sessi ha prodotto nella donna qualcosa di terrificante, una schiavitù biologica che mai la storia umana aveva visto prima.
«Quindi, invece di dire questo, che è la verità, l’America delle grandi aziende usa il linguaggio del movimento sociale che ha creato, il femminismo, per trasformare l’intero accordo come una sorta di movimento di liberazione progressista. “Combatti il patriarcato. Abortisci. Non ha nulla a che fare con l’abbassamento del nostro costo del lavoro, lo promettiamo”. Ma ovviamente, ha tutto a che fare con l’abbassamento dei loro costi di manodopera».
Carlson ha qui il coraggio non solo di denunciare l’infelice falsità del femminismo, ma pure le sue origini: il femminismo è stato creato dal grande Capitale.
Ecco spiegata anche l’ora presente, con le multinazionali che asseriscono non solo il loro favore al figlicidio, ma anche la disponibilità a pagarlo col danaro aziendale.
«In tutto il Paese stanno usando questo argomento: l’aborto come liberazione. Molte delle più grandi aziende americane stanno ora pagando dipendenti donne per abortire, per porre fine alle loro gravidanze. Ciò includerebbe Microsoft e Apple, Facebook, Yelp, Netflix, Comcast, Goldman Sachs, Citibank, JP Morgan, Nike, Starbucks, etc.».
C’è quindi l’esempio della catena di articoli sportivi Dick’s Sporting Goods, che «offre alle dipendenti fino a 4.000 dollari se abortiscono. L’azienda offre lo stesso importo alle dipendenti donne che desiderano avere figli?»
In pratica, aziende senz’anima hanno deciso che privare i dipendenti di una vita personale – cioè, ad un certo punto, di una famiglia – li rende più produttivi, e più economici.
Questo è ciò che è successo in tutto il mondo, ma piuttosto che metterlo in discussione o resistergli, il pubblico progressista, magari dotato pure di un’istruzione universitaria, «annuisce in un vigoroso accordo bovino e poi diventa completamente isterico quando qualcuno suggerisce che forse c’è un altro modo di vivere,» dovere «avere figli potrebbe essere più gratificante come scelta di vita rispetto a fare il pendolare in una baraccopoli con i mezzi pubblici per farsi strada fino ai quadri intermedi della Deutsche Bank».
Conosciamo i tanti benefit che lo stile di vita creato dal capitale offre: weekend Ryanair in giro per il mondo, migliaia di ore di Netflix con cui narcotizzarsi, sesso occasionale potenzialmente con chiunque e qualsiasi cosa, il consumo di cultura (concerti, libri che ti fanno sentire intelligente), il miraggio del benessere tra l’Ikea e l’auto a rate, magari qualche droga illegale, o pure qualche droga legale (una bella dose di barbiturici, di benzodiazepime, di SSRI, a chi vogliamo negarla?).
Oramai chiunque sa che tutte queste cose nemmeno lontanamente coprono quel vuoto invincibile che entra nelle vite di chi è senza figli.
Strumenti di distrazione esistenziale di massa – in realtà, strumenti massivi di sterilizzazione.
Questo ci porta alla scelta esistenziale di milioni di persone ipnotizzate dallo Stato delle Multinazionali e dalla sua «etica» artificiale, da cui non è possibile dissentire.
Come nota Tucker: «scegliere una famiglia al posto di servire capitalismo globale? È disgustoso, stai zitto».
Diciamo che, a questo punto dell’articolo, molte cose dovrebbero essere più chiare – anche qui in Italia.
Forse ricorderete le prime pagine dei quotidiani italiani dopo la sentenza della Corte Suprema americana.
Il Corriere: «Obama è un attacco alla libertà» «Biden: tragico errore, siamo gli unici al mondo».
Il Messaggero (di proprietà del gruppo Caltagirone): «Aborto USA, diritto negato».
La Stampa di Torino (cioè, degli Agnelli): «L’America che odia le donne».
La Repubblica (sempre degli Agnelli): «Shock in America, l’aborto non è più un diritto».
Domani (di Carlo de Bendetti): «Cancellato il diritto all’aborto. Gli USA tornano indietro di 50 anni».
La pubblicazione dell’ebreo ora svizzero riassumeva bene, con più coraggio, quello che tutti i giornali stavano cercando di scrivere: la protezione dei non nati come «regressione» della società moderna. La fine dell’aborto, per le gazzette oramai prive di lettori materiali, è un flagello mai visto.
E adesso, chiedetevi: a chi appartengono i grandi giornali italiani? A grandi gruppi industriali, a gruppi finanziari, qualcuno appartiene a Confindustria, in alcuni casi ci sono state dietro direttamente le banche.
Ecco perché diciamo, una volta per tutte, che l’unica vera battaglia proletaria è quella per la vita. La battaglia proletaria è naturaliter contro l’aborto.
Perché, etimologicamente, i proletari sono coloro che hanno i figli, forse hanno solo quelli: eccoci, siamo noi, ci riconosciamo pienamente nella definizione.
Noi amiamo i nostri figli, noi ci commuoviamo alla nascita dei bambini, consideriamo sia la più sacra necessità dell’universo.
Non permetteremo mai – mai! – che il capitalismo terminale, le sue filosofie funebri e i suoi eserciti atlantici, ce li portino via.
Donne, uomini, svegliatevi: siate pronti alla guerra proletaria contro il Capitale globale della Necrocultura.
Roberto Dal Bosco
Necrocultura
Branchi di adolescenti e anarco-tirannia: immagini dall’orrore del crimine giovanile USA

Una serie di video di atti criminali consumatisi in USA stanno colpendo la rete.
In quasi tutti questi filmati è possibile vedere come i criminali siano ragazzi giovani, talvolta giovanissimi, che non sembrano nutrire alcuni rispetto per la dignità e la vita umana, né sembrano temere alcunché dall’autorità.
Immagini di violenza a volte gratuita fino al parossismo, che paiono indicare come oramai i ragazzi crescano immerso nel nichilismo più perverso e belluino.
In un allucinante video da Las Vegas, dei ragazzi rubano un’auto, speronano un’altra automobile mentre guidano in modo sconsiderato quindi, vedendo davanti a loro la strada libera e solo un ciclista in lontananza lo puntano e lo investono senza motivo, che non sia quello di riderci perversamente su.
Il ciclista, un poliziotto in pensione di 64 anni, sarebbe morto per le ferite riportate.
L’autista, 17 anni, sarebbe stato fermato dalla polizia, dopo che era fuggito dalla scena del crimine. Secondo il Las Vegas Review-Journal, i ragazzi hanno pubblicato un video della corsa sui social media. La polizia ha potuto utilizzare il video come prova che mostrava che l’assassinio «intenzionale» del ciclista.
Alla visione di questo video, alcuni hanno invocato la pena di morte.
🚨Las Vegas juveniles involved in two hit-and-run crashes after stealing Hyundai & recording their crimes. One of their victims, a 64 yr old male, was riding a mountain bike & later died of his injuries. Both juveniles were caught by LVPD.
TikTok generation, smh! 🫤 pic.twitter.com/k4o0bKqQip
— Joanne (@NewportBeachNBT) September 16, 2023
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In una pompa di benzina di Seattle si è visto invece un belluino attacco di branco, in cui una gang di teenager, che aveva rubato un’auto, ha fatto razzia del negozio, picchiando brutalmente la commessa.
In tutto il bottino ammonta a 100 dollari contenuti nel registratore di cassa, più delle sigarette.
Si resta impressionati dalla furia senza requie e senza esclusione di colpi nei confronti di una povera donna inerte, qualcosa di completamente lontano dai codici delle organizzazioni criminali di un tempo.
They pummel a woman in order to steal cigarettes in Seattle. How many more of these videos until the public starts to demand another round of tough-on-crime legislation?pic.twitter.com/qWC9cd9PSh
— Christopher F. Rufo ⚔️ (@realchrisrufo) September 18, 2023
A Chicago, scene di violenza si sono viste durante le celebrazioni del giorno dell’indipendenza messicana. Le telecamere hanno ripreso risse a colpi di machete, con un poliziotto colpito alla testa con un bastone.
Durante un incidente avvenuto lungo il percorso di una parata in pieno giorno, si vede un tizio apparentemente vestito da luchador mascherato messicano mentre issa un machete contro alcuni uomini che lo affrontano.
Sad!#MexicanIndependenceDay #Chicago pic.twitter.com/zoPew6FB6a
— Back The Blue (@ChicagoPD19) September 17, 2023
Won’t see this on the news… #chicagonews #chicagopolice #Police #chicagocrime pic.twitter.com/GxDJL5YV1n
— James Sherlock (@jpsher7217) September 16, 2023
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Da New York arrivano le immagini di una enigmatica, sconvolgente esecuzione stradale di un ottantenne, che è stato ucciso davanti a sua moglie mentre tornava a casa da una festa.
Marcelino Valerio e sua moglie erano appena scesi dall’auto che li aveva accompagnati e si stavano preparando a entrare in casa quando un sospetto «vestito da ninja» in bicicletta passa davanti a loro e poi spara a bruciapelo uccidendo Valerio.
L’uomo, dicono, non aveva problemi con nessuno. La polizia brancola nel buio: nessun arresto. Ipotizziamo che possa trattarsi, di una qualche forma di iniziazione ad una gang criminale.
Bronx – 80 Year Old Man Fatally Shot by Gunman on Bike
Full Video https://t.co/8Hq9KLbASQ
Video by Adam NYPD: On Sunday, September 17, 2023, at approximately 0110 hours, while on patrol, police heard shots fired at the intersection of W 168 Street and Ogden Avenue within the… pic.twitter.com/INenUKDugt
— LLN NYC (@loudlabsnyc) September 18, 2023
La settimana scorsa in California un evento di Skateboard, peraltro sponsorizzato da un notissimo marchio di scarpe e indumenti sportivi, si è tramutato in un’orgia di violenza.
Tra i 1500 partecipanti qualcuno, ad un certo punto, ha cominciato a tirare petardi. Ne è seguita la reazione delle forze dell’ordine, quindi, il caos. Sassaiole, lanci di bottiglia, il camion dei pompieri completamente rovinato da graffiti.
🚨 Sep 9, 9:41 PM PDT: Chaos in Hollywood, Los Angeles. Dozens involved in setting a vehicle ablaze at Thrasher Skate Jam. Stay informed on the Citizen App. #CitizenApp #HollywoodLA #LosAngeles #ThrasherSkateJam pic.twitter.com/Y8nLzUwpym
— Citizen (@CitizenApp) September 11, 2023
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Sempre in California, a fine agosto, un branco di 400 adolescenti ha preso d’assalto un centro commerciale.
Risultato: scontri, spari, una donna accoltellata al collo.
La polizia ha poi dichiarato che, come nel caso di Peschiera del Garda nel 2022, l’annuncio del «raduno» vandalico era stato lanciato sui social media.
400 TEENAGERS SWARMED BAY STREET SHOPPING CENTER IN EMERYVILLE, CALIFORNIA TODAY 🚨
WOMAN ST*BBED IN THE NECK AFTER MULTIPLE FIGHTS BREAK OUT, SHOTS FIRED pic.twitter.com/LJsCoYpCBj
— BAY AREA STATE OF MIND (@YayAreaNews) August 28, 2023
Emeryville, just north of Oakland, CA
======================"Emeryville police say they were on the scene Sunday evening after about 300 juveniles broke into groups and were involved in multiple fights near the AMC Theater on Bay and Shellmound Streets."
"Emeryville police… pic.twitter.com/6hAMsvmoRR
— Crime in NYC (@CrimeInNYC) August 28, 2023
400 TEENAGERS SWARMED BAY STREET SHOPPING CENTER IN EMERYVILLE, CALIFORNIA TODAY 🚨
WOMAN ST*BBED IN THE NECK AFTER MULTIPLE FIGHTS BREAK OUT, SHOTS FIRED pic.twitter.com/oHCLj1g59N
— BAY AREA STATE OF MIND (@YayAreaNews) August 28, 2023
Teenager fires a gun after hundreds of teens swarmed Bay Street shopping center in Emeryville, California today 🚨
A woman was also stabbed in the neck while multiple fights broke out. pic.twitter.com/g5wKRVbYSa
— BAY AREA STATE OF MIND (@YayAreaNews) August 28, 2023
Lo scorso mese erano apparse anche le immagini di un borseggio in cui un’anziana signora, che resisteva, era trascinata per metri e metri.
This is scary folks. A robbery yesterday at the B of A parking lot on Azusa Ave in Hacienda Heights, interrupted by good samaritans! Hey @HildaSolis,@SupJaniceHahn and all the social justice warriors, how’s that “reimagining” working out?#VictimsMatter pic.twitter.com/HSFaA0CGDh
— Alex Villanueva (@AlexVilanueva33) August 15, 2023
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In un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza del New England, è possibile vedere un uomo rapinato dell’auto nel suo garage, tirato fuori dal veicolo, riempito di pugni e praticamente investito.
La polizia di Wesport ha in seguito arrestato un ragazzino di 16 anni con accuse di strangolamento, rapina, effrazione, tentativo di furto, e aggressione.
Delle immagini colpisce la rilassatezza dei giovanissimi criminali.
BREAKING: Westport police have arrested a 16-year-old from Waterbury in connection to the violent daytime carjacking that happened Sunday in a local man’s garage. He’s charged with strangulation, robbery, burglary, criminal attempt to commit larceny, and assault. @News12CT pic.twitter.com/Wlf1Cgc6Cq
— Marissa Alter (@MarissaAlter) September 19, 2023
Vedendo questi video impressionanti, sembra chiaro che esiste una nuova generazione che percepisce la società in modo totalmente diverso rispetto a prima: non ha paura della polizia, né ha rispetto per la vita umana.
È una generazione cresciuta per la barbarie più distruttiva.
Si tratta, senza dubbio, di un ingrediente di non poco conto nel programma dell’anarco-tirannia dello Stato moderno: non solo gli immigrati devastatori (visti nelle rivolte francesi di luglio, nei capodanni con molestie sessuali, nelle città messe a soqquadro, nei disordini perfino quando il loro Paese vince qualche partita ai mondiali), ma anche un’interazione di ragazzini cresciuti con il nichilismo più immorale possibile, pronti per divenire assassini, pronti per essere sacrificati, pronti per edificare la società della Cultura della Morte.
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Immagine screenshot da Twitter
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Economia
L’Ucraina attraversa una catastrofe economica e demografica

Secondo un articolo del 20 agosto per la rete mediatica Al Mayadeen English, intitolato «Le condizioni di vita in Ucraina assomigliano a una nuova schiavitù, un trionfo della “democrazia” occidentale nel 21° secolo», l’economia ucraina ha perso la capacità fisica di riprodurre l’esistenza della sua popolazione e sta subendo uno dei più grandi crolli demografici del mondo, anche mentre la sua popolazione maschile nelle forze armate ucraine è massacrata sul campo di battaglia, soffrendo decine di migliaia – e forse centinaia di migliaia di morti e feriti permanenti.
Nell’articolo si legge che nel 1991, quando l’Ucraina dichiarò l’indipendenza dall’Unione Sovietica, il Paese aveva una popolazione di 52 milioni di abitanti. Nel febbraio 2022, prima dell’operazione militare speciale della Russia, il numero era sceso a 37,6 milioni, con un calo di 14,4 milioni di persone, ovvero quasi il 27%.
Oggi, secondo le stime dell’Istituto Ucraino per il Futuro, in Ucraina vivono solo 29 milioni di persone, perché molte donne e bambini se ne sono andati durante le prime fasi della guerra.
Pertanto, la popolazione dell’Ucraina si è contratta del 43% dal 1991. L’Istituto afferma che il tasso medio di fertilità in Ucraina è di 0,7 bambini per le donne in età fertile (di solito nella fascia di età compresa tra 15 e 44 anni).
Perché una società possa riprodursi, ogni donna in età fertile dovrebbe avere 2,1 figli. Il tasso di fertilità dell’Ucraina è una catastrofe, poiché le nascite saranno superate dalle morti naturali, anche rispetto ai disastrosi tassi di fertilità di Europa e Stati Uniti. È uno dei peggiori sulla faccia della Terra.
L’Ucraina ha attualmente una forza lavoro di 9,1-9,5 milioni; deducendo i dipendenti statali, rimangono solo 6-7 milioni nella forza lavoro non governativa. Una parte significativa di questo problema deriva dal fatto che da quando l’Ucraina ha dichiarato la propria indipendenza il 24 agosto 1991, è stata sottoposta alla politica della «terapia shock» e ai lacci del Fondo Monetario Internazionale.
Anche la Russia era stata sottoposta a questa terapia d’urto, ma Evgenij Primakov e Vladimir Putin hanno iniziato a liberare la Russia da quella politica genocida nel 1999.
Oggi, i maschi ucraini disoccupati non si iscrivono all’assicurazione contro la disoccupazione – che paga solo circa 28 dollari al mese – perché temono che il loro nome venga consegnato ai militari, cosa che li porterà alla coscrizione, riporta EIRN.
Ad agosto, i deputati del Partito Servitore del Popolo di Volodymyr Zelens’kyj hanno presentato un disegno di legge alla Verkhovna Rada, il Parlamento unicamerale ucraino, che prescriverebbe l’arruolamento di tutti i maschi aventi diritto, che non fanno parte dell’esercito, per svolgere «lavori pubblici», ma gran parte di questi «lavori pubblici» sono per l’industria della difesa e sostiene un’economia traballante, in un contesto di grave carenza di manodopera.
La capacità dell’Ucraina di generare anche fisicamente la propria popolazione, per non parlare delle truppe, è radicalmente diminuita. In combinazione con ciò che sta accadendo alla sua economia, l’Ucraina si sta «democraticamente» spopolando.
Ciò indica che l’Ucraina potrebbe essere un esempio avanzato, una cavia della Necrocultura globale applicata?
Come riportato da Renovatio 21, alcuni recenti sviluppi, militari e parlamentari, lo fanno presupporre. La Rada ha disegni di legge per i «diritti omosessuali» (tra cui la maternità surrogata) e per la liberalizzazione della pornografia, mentre l’esercito di Kiev ha incredibilmente scelto come portavoce anglofono un transessuale americano.
Tutto questo fa felici i padroni del mondo e coloro che si bevono ancora la balla della «democrazia liberale», tuttavia non produce l’unica cosa di cui una Nazione ha davvero bisogno per continuare ad esistere: i bambini. Cultura gay e video a luci rosse non creano fertilità, ma, tecnicamente, il suo esatto contrario.
Ma questo è proprio il fine del principe, forse: la morte massiva, l’umiliazione della vita umana, la sofferenza più atroce. E un mondo senza più bimbi, cioè senza più l’Imago Dei – perché questo sono i figli, sono immagini di Dio.
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