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Nuovo libro sull’azione della Massoneria in Francia

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Il 20 maggio 2023 un massone pentito pubblica un libro sulla Massoneria e la politica. L’autore, Serge Abad-Gallardo, non è alla sua prima prova. Ritornato alla fede cattolica nel 2012, dimostra la sua conoscenza del mondo della Massoneria.

 

Abad-Gallardo è un ex alto funzionario territoriale che ha trascorso più di vent’anni nelle logge massoniche dei diritti umani, un’obbedienza mista e internazionale. Ha ricoperto la maggior parte degli incarichi di ufficiale di loggia, incluso quello di Venerabile Maestro. Questo nuovo libro mostra e dimostra come la Massoneria eserciti un potere segreto e occulto per trasformare la società.

 

Già dalle prime pagine Abad-Gallardo afferma che «fin dalla sua creazione, la Massoneria fu diretta contro il Trono e la Chiesa» (p. 27). Descrive poi la sua azione negli Stati Uniti, che è stata come «una sorta di laboratorio in cui ha potuto attuare la sua ideologia, prima di diffonderla in Europa».

 

Afferma, seguendo storici come Maurice Talmeyr, che la Massoneria è all’origine della Rivoluzione francese. E, come scrivono due autori massoni che cita, Emmanuel Pierrat e Laurent Kupferman: «la Rivoluzione si caratterizza più come un movimento di scristianizzazione».

 

Questa lotta contro la Chiesa, nonostante quanto affermano alcuni massoni, è ancora attuale: «si potrebbe ritenere che il declino della Chiesa, cui oggi assistiamo, derivi in ​​gran parte dalla guerra spietata che ha condotto la Massoneria, soprattutto in Francia, dalla Rivoluzione del 1789». (p. 44)

 

I massoni nei diversi governi

L’autore si sforza poi di descrivere l’azione e l’influenza dei massoni sotto la Terza Repubblica (cap. 3), poi sotto la Quarta e la Quinta (cap.4), e i vari mezzi utilizzati per raggiungere il loro scopo, in particolare nell’ordine politico.

 

Così afferma, e mostra, che «la maggior parte delle leggi sociali votate dalla Rivoluzione, in particolare nel XIX e XX secolo, e infine nel XXI secolo – matrimonio per tutti, semplificazione del divorzio, estensione dei tempi per l’aborto, e presto l’eutanasia – furono elaborate nelle logge».

 

Ciò è reso possibile dal modo in cui i massoni interferiscono nella politica: «politica e Massoneria sono strettamente intrecciate, anche oggi e fino al più alto livello» (p. 84). Essa prende molte forme.

 

Queste si basano su due aspetti: esoterismo e segretezza. E il fondamento è costituito da «quelle che si chiamano le “domande annuali allo studio delle logge”». Il contenuto di questo sviluppo è trasmesso al più alto livello dello Stato e del Governo. Ma non è tutto. «Accanto alle logge, ci sono gruppi ancora più segreti: le Fratellanze» (p. 159).

 

Il terzo aspetto è quindi l’azione della «Fratellanza parlamentare». Una «Fratellanza» è un gruppo di massoni di varie convinzioni, uniti dalle loro attività professionali o politiche: ci sono Fratellanze di magistrati, architetti, avvocati, alti funzionari, etc. Le Fratellanze si incontrano in luoghi segreti.

 

La Fratellanza Parlamentare riunisce circa il 40% dei parlamentari – deputati o senatori. Questa Fratellanza è più di uno Stato nello Stato. Come spiega uno dei suoi ex presidenti, Bernard Saugey: «la Fratellanza Parlamentare non è legata alla Massoneria, è la Massoneria» (p. 159). Interviene quindi segretamente nella votazione delle leggi.

 

Un libro che fa luce sul vero funzionamento della «democrazia» in Francia.

 

 

Serge Abad-Gallardo, Franc-maçonnerie et politique, les liaisons dangereuses, Artège, 240 p., €18, 90

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

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Sacerdote si scaglia contro la massoneria: «si oppone alla Chiesa cattolica e ha la sua caduta come uno dei suoi obiettivi»

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Il vicario generale della diocesi di Evansville, Indiana, ha ricordato con forza ai cattolici che la Chiesa non consente ai suoi membri di aderire alle logge massoniche. Lo riporta il sito canadese Lifesitenews.

 

«Non possiamo sostenere le organizzazioni … che si oppongono alla Chiesa cattolica e hanno la sua caduta come uno dei loro obiettivi», afferma padre Alex Zenthoefer ha spiegato in The Message, il giornale della diocesi, all’inizio di questo mese.

 

Padre Zenthoefer ha detto al sito Lifesitenews che un numero crescente di laici si è avvicinato a lui negli ultimi mesi informandolo che sono massoni.

 

«Su richiesta di alcuni fedeli… ho scritto questo articolo, in primo luogo, con l’intenzione di aiutare le persone a prendere coscienza dei principi della massoneria» ha dichiarato il sacerdote, che opera nella zona dell’Indiana dove nel XX secolo furono attive numerose figure di spicco del Ku Klux Klan. Secondo quanto riportato, i massoni avrebbero messo radici nello Stato già ai primi dell’Ottocento, con persistenti oggidì oltre 400 logge e 50 mila «fratelli».

 

 

La massoneria è stata condannata da più di sette papi nel corso della storia della Chiesa, a cominciare da Clemente XII nel 1738. Tuttavia, il Codice di diritto canonico del 1983 rivisto non ne faceva esplicita menzione. Il precedente Codice di diritto canonico del 1917, invece, puniva i cattolici con la scomunica automatica se ritenuti colpevoli di associazione con la massoneria.

 

Nel novembre del 1983, il Cardinale Joseph Ratzinger, che prestava servizio come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, emanò una «Dichiarazione sulle Associazioni massoniche» che cercava di chiarire l’omissione. Il «giudizio negativo» della Chiesa nei confronti della Massoneria «rimane immutato», ha detto. Ogni cattolico che diventa massone è «in uno stato di peccato grave e non può ricevere la Santa Comunione». La scomunica per i «liberi muratori», dunque, è ribadita.

 

Nel suo articolo sul giornale diocesano, don Zenthoefer fa riferimento alla dichiarazione di Ratzinger del 1983 per sostenere la sua conclusione secondo cui esiste una «esplicita ostilità nella tradizione massonica nei confronti della Chiesa cattolica».

 

Il sacerdote indica quindi anche quelli che crede siano tre problemi principali con la Massoneria, il primo è che «sminuisce il ruolo della fede e propone un fondamento alternativo per vivere la propria vita».

 

«Durante il rito di iniziazione – scrive padre Zenthoefer – il candidato esprime il desiderio di cercare la “luce”, ed è assicurato che riceverà la luce dell’istruzione spirituale che non potrebbe ricevere in un’altra Chiesa, e che otterrà il riposo eterno nella “loggia celeste” se vive e muore secondo i principi massonici. Tale secolarismo mette i membri a rischio di perdere di vista Gesù Cristo come Signore della vita e della salvezza».

 

Il secondo punto è che i rituali massonici mettono i cattolici in contrasto con la loro fede.

 

«Poiché la massoneria coinvolge non cristiani, l’uso del nome di Gesù è proibito all’interno della loggia. Quando si raggiunge il 30° grado nella gerarchia massonica, chiamato Kadosh, la persona schiaccia con il piede la tiara papale e la corona reale, e giura di liberare l’umanità “dalla schiavitù del dispotismo e dalla schiavitù della tirannia spirituale». Dei rituali inquietanti della framassoneria Renovatio 21 ha scritto in passato.

 

L’ultimo problema menzionato da Zenthoefer è l’odio che i leader massonici nutrono per la Chiesa.

 

«C’è un’esplicita ostilità nella tradizione massonica nei confronti della Chiesa cattolica. Negli Stati Uniti, uno dei leader della massoneria, il generale Albert Pike (morto nel 1891) definì il papato “un nemico mortale e infido” e scrisse: “Il papato è stato per mille anni il torturatore e la maledizione di l’umanità, l’impostura più spudorata, nella sua pretesa di potere spirituale di tutte le età”. Tali parole, insieme ai riti massonici, illustrano una divisione reale e inconciliabile tra cattolicesimo e massoneria».

 

Come riportato da Renovatio 21 quando un paio di anni fa Black Lives Matter ne tirò giù inconsapevolmente la statua, il Pike (sospetto fondatore del Ku Klux Klan e unico militare confederato ad essere commemorato con una statua, tirata giù un paio di anni fa da Black Lives Matter) sarebbe stato – secondo documenti messi in dubbio da alcuni storici – corrispondente di Giuseppe Mazzini, ipermassone terrorista al soldo di Londra e di altri poteri oscuri che è riuscito nella grande combo di essere considerato «padre della patria» dell’Italia unita (che ancora gli dedica piazze e vie centrali) e a morire latitante – evidentemente era più coperto di Bin Laden o Messina Denaro.

 

Nella sorprendente corrispondenza tra Pike e Mazzini, è ben delineata l’idea di provocare guerre mondiali per spazzar via la religione cristiana e sostituirla con un culto illuminista dai tratti satanici.

 

«La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli “Illuminati” di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo» riassume il commodoro della marina canadese William Guy Carr nel libro Pawns in the Game. «Le divergenze suscitate dagli agenti degli “Illuminati” fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri governi e indebolire le religioni» scrive Carr.

 

L’afflato religioso di questo processo di trasformazione storica è leggibile direttamente nelle lettere tra i due massoni.

 

«Dobbiamo creare un Rito superiore che rimarrà ignoto – scrive Mazzini a Pike il 22 gennaio 1870 – al quale apparterranno quei massoni di alto Grado che sceglieremo. Nei confronti dei nostri Fratelli in Massoneria, questi uomini dovranno impegnarsi alla segretezza più severa (…) attraverso questo Rito supremo governeremo ogni Massoneria, ed esso diverrà l’unico centro internazionale, il più potente perché la sua direzione sarà sconosciuta (…) allora ovunque i cittadini (…) e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!»

 

Le denunce papali della massoneria erano un evento comune nella Chiesa prima del Concilio Vaticano II. L’enciclica Humanum Genus di Papa Leone XIII del 1884 è forse la più nota. In esso, definisce la massoneria una «piaga fatale» il cui «scopo ultimo» è «il totale rovesciamento di quell’intero ordine religioso e politico del mondo che l’insegnamento cristiano ha prodotto».

 

Interrogato sull’argomento, tuttavia, padre Zenthoefer non ha dato una risposta netta all’infiltrazione della massoneria nella chiesa cattolica.

 

Come riportato da Renovatio 21, una conferma abbastanza netta potrebbe arrivare dalle ultime dichiarazioni della sorella dello spericolato giornalista Mino Pecorelli, trucidato nel marzo 1979 quando – sostiene la signora – stava per andare in Vaticano a consegnare al papa l’elenco dei membri di una vera e propria loggia massonica vaticana, con nomi di cardinale e vescovi, pubblicata dalla sua rivista OP qualche tempo prima.

 

A sostenere l’influenza massonica sulla chiesa del Novecento fu l’arcivescovo francese Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, che ha sostenuto come nei decenni successivi al Concilio Vaticano II l’abbraccio da parte del Concilio della libertà religiosa, dell’ecumenismo e della collegialità fosse un’implicita approvazione da parte della Chiesa dei principi massonici di libertà, uguaglianza, e fraternità.

 

Il sacerdote cattolico americano Charles Murr, l’autore del libro Murder in the 33rd Degree («Assassinio al 33° grado»), crede che nel 1978 Papa Giovanni Paolo I sia stato assassinato da forze massoniche, scrivendo che il monsignor Annibale Bugnini, il principale architetto del «nuova messa» negli anni ’60 con cui si sostituiva il rito tridentino, apparteneva a una loggia massonica.

 

Tuttavia, dall’elezione al Soglio di Bergoglio una fase di affetto caloroso verso la chiesa pare essere scoppiata nei cuori dei massoni, ammesso che li abbiano, anche fuori da quelli già abbondantemente infiltrati in Vaticano e nelle diocesi di tutto il mondo.

 

Dopo il conclave, partì la dichiarazione festante dell’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi: «con papa Francesco nulla sarà più come prima. Chiara la scelta di fraternità per una Chiesa del dialogo, non contaminata dalle logiche e dalle tentazioni del potere temporale.

 

Il vertice della massoneria italiana pareva essere andato in sollucchero alla visione del gesuita uscito dal conclave.

 

«La semplice croce che ha indossato sulla veste bianca lascia sperare che una Chiesa del popolo ritrovi la capacità di dialogare con tutti gli uomini di buona volontà e con la massoneria che, come insegna l’esperienza dell’America Latina, lavora per il bene e il progresso dell’umanità, avendo come riferimenti Bolivar, Allende e José Martí, solo per citarne alcuni. È questa la ‘fumata bianca’ che aspettiamo dalla Chiesa del nostro tempo».

 

Nel 2021, la Gran Loggia massonica di Spagna ha lodato Papa Francesco per le sue osservazioni sulla «Giornata internazionale della fraternità umana». Il gruppo grembiulista lo ha ringraziato pure per la sua enciclica del 2020 Fratelli Tutti. «L’ultima enciclica di papa Francesco mostra quanto sia lontana l’attuale Chiesa cattolica dalle sue precedenti posizioni», hanno scritto. Di fatto, già la parola «fratelli» nel titolo aveva fatto storcere il naso a quanti hanno fiuto per gli odori massonici.

 

Nel 2022 il Bergoglio ha nominato il cardinale Matteo Zuppi presidente della Conferenza episcopale italiana. Zuppi aveva ricevuto grandi elogi da Gioele Magaldi, ex Gran Maestro del Grande Oriente Democratico e dominus di tale movimento Roosevelt durante un’intervista ad Adnkronos. «Conosco però il mondo Vaticano e tra i cardinali quello che stimo di più è Matteo Zuppi, che tra l’altro mi ha sposato. Sarebbe un ottimo Papa». (Il papabile secondo loggia ci mancava, o forse no. Va così)

 

Lo Zuppi, che ora dovrebbe gestire il supposto piano vaticano per la pace in Ucraina (già rifiutato da Zelens’kyj, pure in faccia allo stesso papa), non è l’unico nome di cardinale da fare: nel 2016 ci fu il caso conclamato del cardinale Gianfranco Ravasi, già monsignore televisivo poi presidente del Pontificio Consiglio della Cultura vaticano, che scrisse sul Sole 24 ore una lettera indirizzata ai «Fratelli massoni», informandoli che nonostante le passate ostilità tra Chiesa e Massoneria, le «varie dichiarazioni sull’incompatibilità delle due appartenenze non impediscono, però,  il dialogo». Davvero il caso di dire Fratelli Tutti.

 

«Da 340 anni a questa parte, vale a dire da quando nel 1738 papa Clemente XII scomunicò i massoni, non c’era mai stato un intervento di questo tipo da parte di un alto esponente delle gerarchie ecclesiastiche come Ravasi» replicò stimolato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.

 

Questi sviluppi, così come altri, hanno indotto l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, a concludere che attualmente il Vaticano è un collaboratore consapevole nella struttura di potere massonica globale che ha come scopo l’introduzione del regno dell’anticristo.

 

Monsignor Carlo Maria Viganò nel 2020 aveva definito Fratelli Tutti come «il manifesto ideologico di Bergoglio – la sua Professio fidei massonicae – e la sua candidatura alla presidenza della Religione Universale, ancella del Nuovo Ordine Mondiale».

 

 

 

 

 

 

Immagine di Arielinson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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Occultismo infantile, sedute spiritiche e riti vudù in una scuola media veronese

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Alcuni insegnanti della parte orientale della provincia di Verona hanno segnalato episodi inquietanti di occultismo praticato da bambini di 11-12 anni.

 

I docenti di una scuola media hanno udito durante la ricreazione discorsi bambini che discutevano dell’esperienza delle loro sedute spiritiche.

 

Dopo averne parlato in classe, alcuni degli studenti coinvolti nella pratica occultista avrebbero confermato. Sarebbero quindi stati informati il consiglio di classe e la dirigente scolastica.

 

«Il gruppetto di ragazzini si ritrovava in particolare per eseguire il rituale del libro rosso: accendevano una candela rossa, la mano destra sul libro e ponevano delle domande» scrive il Corriere della Sera. «Dopodiché il volume veniva sfogliato a occhi chiusi e l’indice si fermava su un punto del testo che avrebbe dovuto fornire una risposta ai loro quesiti. Nel frattempo avrebbero dovrebbero verificarsi situazioni paranormali».

 

Secondo quanto riportato, i giovanissimi non avrebbero manifestato alcuna paura per queste pratiche. «Gli studenti hanno raccontato dei loro ritrovi come se si incontrassero per fare un pic nic tutti insieme. Dal loro atteggiamento è emerso che non c’era consapevolezza su che cosa stessero facendo» ha dichiarato al Corsera la referente psicologa della rete SPPE dell’Ufficio scolastico provinciale.

 

L’articolo parla anche, senza scendere in dettaglio di «sedute spiritiche, divinazioni e riti voodoo nei confronti di compagni di classe antipatici»

 

Secondo quanto riportato, un caso analogo sarebbe accaduto in una scuola del veronese subito dopo la riapertura del COVID: in questo caso si sarebbe trattato addirittura di una scuola elementare.

 

L’ascesa dell’occultismo infantile sembra interessare tutto il mondo.

 

Come riportato da Renovatio 21, poco più di due mesi fa si era avuto il caso spaventoso di una trentina di scolari colombiani portati in ospedale per «ansia» dopo che avevano giocato a scuola, è stato sostenuto, con la tavoletta Ouija, un sistema noto nell’occultismo di consumo progettato per consentire la comunicazione con gli spiriti.

 

Alcuni media hanno scritto che alcuni bambini dell’Institución Educativa de Galeras (INEGA) di Galeras sarebbero svenuti per poi essere ricoverati.

 

In Colombia si era consumato un caso ulteriore. A novembre 2022, gli insegnanti dell’Istituto tecnico agricolo di Hato, in Colombia, hanno scoperto che 11 adolescenti, di età compresa tra 13 e 17 anni, avevano perso conoscenza nel corridoio di una scuola, secondo quanto riportato da Times Now.

 

La più che secolare storia della tavoletta Ouija, un gioco «brevettato» e venduto – con successo senza precedenti – come giocattolo ancora oggi da grandi gruppi di distribuzione di giochi per bambini – è stata dettagliata in un articolo di Renovatio 21.

 

Lungi dall’essere un semplice «gioco», le tavole Ouija sono in teoria considerate dalla Chiesa una forma di «divinazione», qualcosa di esplicitamente proibito nella Scrittura e nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

 

«La tavola Ouija funziona davvero, e gli unici “spiriti” che verranno contattati attraverso di essa sono quelli malvagi» scrive Catholic Answers, ribadendo la teoria, abbracciata oltre che dai cattolici anche da varie denominazioni cristiane, per la quale a parlare tramite la tavoletta non sono i morti ma i demòni.

 

In un mondo completamente scristianizzato, diventa chiaro che avanzi l’occultismo, perfino nei bambini piccoli – perché non c’è condanna possibile che la Scuola e lo Stato possa, e oramai perfino la parrocchia possa infliggere a queste pratiche. Possono quindi mandare la psicologa, ma lo stato «laico» (cioè, massonico), che ritiene tutte le spiritualità come uguali nulla può fare di fronte al fenomeno.

 

Tanto più quando a praticarlo sono perfino le élite democristiane della Repubblica.

 

Come noto, si tratta dello strumento per eccellenza per le sedute spiritiche. Non sappiamo se sia quello utilizzato anche da Prodi e dagli amici nel 1978 per conoscere l’ubicazione del presidente DC Aldo Moro, in quei giorni rapito, ma immaginiamo fosse qualcosa di simile. (Gli spiriti peraltro ci avevano azzeccato: avevano detto Gradoli, e di fatto Moro stava in via Gradoli, nel palazzo in odore di servizi segreti dove anni dopo fu trovato il governatore del Lazio Marrazzo con alcuni trans sudamericani).

 

Se un grande nome del PD, un premier, un presidente della Commissione Europea, per giunta definito «cattolico» (anzi, secondo la sua definizione, «cattolico adulto») usa la tavoletta per parlare con gli spiriti, perché mai non dovrebbero farlo i cittadini in erba?

 

Perché mai le famiglie dovrebbero sentire l’occultismo come un pericolo per i propri figli?

 

Benvenuti nello Stato moderno, dove tutto ciò può accadere. Perché lo Stato moderno non è uno Stato cristiano: è uno Stato anticristiano. E se pensate che uno Stato anticristiano apra le porte solo ai «laici», massoni, atei, comunisti, mangiapreti, liberali, libertini, vi sbagliate. L’entrata del Paese viene spalancata non solo per gli esseri umani che odiano Cristo.

 

Qui habet aures audiendi, audiat. Chi ha orecchie per intendere, intenda (Marco 4,23)

 

 

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La Chiesa filippina dice «no» ai massoni

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La Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP) ha appena diffuso un comunicato in cui ricorda l’impossibilità per un cattolico di far parte della massoneria. Precisazione gradita, visto che sembra che i massoni abbiano partecipato nell’arcipelago ai lavori preparatori del sinodo sulla sinodalità.

 

La dichiarazione dei vescovi filippini si inserisce nel contesto del sinodo organizzato, come ovunque nel mondo, nell’arcipelago. Il dibattito è infatti sempre più vivace sulla partecipazione dei «massoni cattolici» alle consultazioni sinodali.

 

«Pensavamo che gli insegnamenti della Chiesa cattolica in materia si fossero evoluti. Poiché diversi partecipanti al sinodo sono massoni, abbiamo pensato che la Chiesa avesse allentato le sue regole sull’adesione alla Massoneria e sulla sua partecipazione alle attività della Chiesa cattolica», spiega Gloria Buencamino.

 

Per questa parrocchiana di Quezon City lo sviluppo episcopale è sorprendente, perché in alcune chiese «i massoni cattolici aiutano il sacerdote a distribuire la comunione; nella nostra parrocchia ne abbiamo già due e sono stati delegati al Sinodo sulla sinodalità. Sono buoni e devoti cattolici», dice.

 

Come si vede, la confusione è grande, sostenuta dagli stessi massoni. Frank Munez ospita una loggia a Manila. Per questo massone di 61 anni non c’è opposizione tra cattolicesimo e massoneria: «è soprattutto una comunità fraterna. Cosa c’è che non va? Non abbiamo nulla contro Dio, anzi, incoraggiamo i nostri membri ad essere uomini di fede e buoni cittadini», ha detto a Ucanews.

 

Bisogna dire che il monito della CBCP è arrivato al momento giusto: i presuli filippini ricordando che «dal 1954 e fino ad oggi, la Chiesa filippina ha sempre insegnato “l’incompatibilità” tra il fatto di essere cattolico e l’appartenenza alla massoneria, a causa dei gravi errori contenuti nei suoi principi e nella sua filosofia».

 

Rimane quindi invariata la posizione della Chiesa sulle sette massoniche «a causa di credenze, pratiche e riti incompatibili con la dottrina della Chiesa».

 

La lettera dei vescovi fa riferimento al comunicato del 1983 della Congregazione per la Dottrina della Fede che ricordava il divieto per i cattolici di aderire alla Massoneria, affermando che si trattava di un «peccato grave» per i fedeli.

 

Resta da sperare che questa vigorosa dichiarazione episcopale dissipi la confusione tra i fedeli dell’arcipelago e permetta di guardare un po’ più da vicino l’esito delle consultazioni sinodali alle quali avrebbero partecipato alcuni «massoni cattolici».

 

Quando prenderanno una posizione simile gli episcopati del Vecchio Continente?

 

 

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

 

Immagine di StephenPamorada via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

 

 

 

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