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Nuovo libro sull’azione della Massoneria in Francia

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Il 20 maggio 2023 un massone pentito pubblica un libro sulla Massoneria e la politica. L’autore, Serge Abad-Gallardo, non è alla sua prima prova. Ritornato alla fede cattolica nel 2012, dimostra la sua conoscenza del mondo della Massoneria.

 

Abad-Gallardo è un ex alto funzionario territoriale che ha trascorso più di vent’anni nelle logge massoniche dei diritti umani, un’obbedienza mista e internazionale. Ha ricoperto la maggior parte degli incarichi di ufficiale di loggia, incluso quello di Venerabile Maestro. Questo nuovo libro mostra e dimostra come la Massoneria eserciti un potere segreto e occulto per trasformare la società.

 

Già dalle prime pagine Abad-Gallardo afferma che «fin dalla sua creazione, la Massoneria fu diretta contro il Trono e la Chiesa» (p. 27). Descrive poi la sua azione negli Stati Uniti, che è stata come «una sorta di laboratorio in cui ha potuto attuare la sua ideologia, prima di diffonderla in Europa».

 

Afferma, seguendo storici come Maurice Talmeyr, che la Massoneria è all’origine della Rivoluzione francese. E, come scrivono due autori massoni che cita, Emmanuel Pierrat e Laurent Kupferman: «la Rivoluzione si caratterizza più come un movimento di scristianizzazione».

 

Questa lotta contro la Chiesa, nonostante quanto affermano alcuni massoni, è ancora attuale: «si potrebbe ritenere che il declino della Chiesa, cui oggi assistiamo, derivi in ​​gran parte dalla guerra spietata che ha condotto la Massoneria, soprattutto in Francia, dalla Rivoluzione del 1789». (p. 44)

 

I massoni nei diversi governi

L’autore si sforza poi di descrivere l’azione e l’influenza dei massoni sotto la Terza Repubblica (cap. 3), poi sotto la Quarta e la Quinta (cap.4), e i vari mezzi utilizzati per raggiungere il loro scopo, in particolare nell’ordine politico.

 

Così afferma, e mostra, che «la maggior parte delle leggi sociali votate dalla Rivoluzione, in particolare nel XIX e XX secolo, e infine nel XXI secolo – matrimonio per tutti, semplificazione del divorzio, estensione dei tempi per l’aborto, e presto l’eutanasia – furono elaborate nelle logge».

 

Ciò è reso possibile dal modo in cui i massoni interferiscono nella politica: «politica e Massoneria sono strettamente intrecciate, anche oggi e fino al più alto livello» (p. 84). Essa prende molte forme.

 

Queste si basano su due aspetti: esoterismo e segretezza. E il fondamento è costituito da «quelle che si chiamano le “domande annuali allo studio delle logge”». Il contenuto di questo sviluppo è trasmesso al più alto livello dello Stato e del Governo. Ma non è tutto. «Accanto alle logge, ci sono gruppi ancora più segreti: le Fratellanze» (p. 159).

 

Il terzo aspetto è quindi l’azione della «Fratellanza parlamentare». Una «Fratellanza» è un gruppo di massoni di varie convinzioni, uniti dalle loro attività professionali o politiche: ci sono Fratellanze di magistrati, architetti, avvocati, alti funzionari, etc. Le Fratellanze si incontrano in luoghi segreti.

 

La Fratellanza Parlamentare riunisce circa il 40% dei parlamentari – deputati o senatori. Questa Fratellanza è più di uno Stato nello Stato. Come spiega uno dei suoi ex presidenti, Bernard Saugey: «la Fratellanza Parlamentare non è legata alla Massoneria, è la Massoneria» (p. 159). Interviene quindi segretamente nella votazione delle leggi.

 

Un libro che fa luce sul vero funzionamento della «democrazia» in Francia.

 

 

Serge Abad-Gallardo, Franc-maçonnerie et politique, les liaisons dangereuses, Artège, 240 p., €18, 90

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

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Feto trovato in uno stagno. Chi ce lo ha messo? E soprattutto: perché?

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Leesburg è storica cittadina di 40 mila abitanti nello Stato americano della Virginia. Si trova vicino al fiume Potomac, quello che passa per la capitale Washington.

 

Leesburg è il capoluogo di contea della contea di Loudoun – praticamente omonima della piccolo paesino francese che nel Seicento fu teatro della possessione di massa delle suore di un convento, da cui il romanzo I diavoli di Loudun di Aldous Huxley – il luogo finito nelle cronache negli scorsi mesi per il clamore seguito alle presunte molestie sessuali subite da una ragazzina adolescente in un «bagno transgender» ad opera di uno studente transessuale. Lo scandalo si moltiplicò quando la repressione si abbattè sui genitori che protestavano negli incontri con i dirigenti della scuola, con il padre della giovane vittima arrestato dalla polizia durante un meeting.

 

Lo scorso 12 marzo il dipartimento di polizia locale della piccola città americana ha emanato un comunicato stampa agghiacciante.

 

Vi si dichiara che l’11 marzo, «il dipartimento di polizia di Leesburg è stato allertato intorno alle 16:33 da un membro della comunità che ha scoperto il corpo di un feto a termine nello stagno dietro Park Gate Drive, a Leesburg». L’espressione inglese usata per il bambino, «late term», indica un bambino nato tra 41 settimane e 0 giorni e 41 settimane e 6 giorni.

 

Il feto è stato trasportato all’ufficio del capo medico legale della Virginia per l’autopsia.

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«Questa è una situazione profondamente tragica», ha detto il capo della polizia di Leesburg, Thea Pirnat. «Esortiamo chiunque abbia informazioni a farsi avanti, non solo per il bene delle indagini, ma anche per garantire che a chi ne ha bisogno ricevano cure e servizi medici adeguati».

 

La polizia ha anche ricordato alla gente del luogo le risorse disponibili per le donne incinte, inclusa l’opzione per la consegna sicura e anonima dei neonati secondo le leggi Safe Haven della Virginia, con le quali i genitori possono consegnare il proprio bambino se ha 30 giorni o meno, insomma come si faceva un tempo con la ruota degli esposti.

 

«La legge fornisce protezione dalla responsabilità penale e civile in alcuni procedimenti penali e procedimenti civili per i genitori che consegnano in sicurezza i loro bambini», dichiara il dipartimento. «La legge consente a un genitore di rivendicare una difesa affermativa davanti all’accusa se l’accusa si basa esclusivamente sul fatto che il genitore ha lasciato il bambino in un luogo sicuro designato».

 

«L’indagine viene trattata con la massima serietà e sensibilità» afferma il dipartimento nel comunicato. Per il resto, vista la mancanza di aggiornamenti sul caso, possiamo forse usare la famosa espressione giornalistica: la polizia brancola nel buio.

 

La verità è che, con grande probabilità, non si farà molto per risalire a chi ha abbandonato al bambino – anche se, a pensarci, la genetica di consumo in voga negli USA, con cui si stanno prendendo serial killer che l’avevano fatta franca per decenni, potrebbe aiutare ad avvicinarsi quantomeno ai genitori del piccolo.

 

Il vescovo della diocesi di Arlington Michael F. Burbidge ha espresso «grande dolore» per la scoperta. «Esorto i fedeli della diocesi e tutte le persone di buona volontà ad unirsi a me nella preghiera per la madre del bambino e per chiunque sia coinvolto in questo incidente».

 

Il problema è che chiunque in questo caso parte con un’idea che, per quanto non dimostrata, è persistente: si tratta di un caso di degrado, un segno orrendo di disagio sociale, un effetto del livello di bassezza cui è sprofondata la società… Cose così. Inevitabile, a questo punto, che salti fuori anche quello che dice che con l’aborto si risolveva tutto. È il tema dell’antica canzone di Elio e le Storie Tese: Cassonetto differenziato per il frutto del peccato.

 

Eccerto, se il bambino veniva fatto a pezzi nel grembo materno, gli sarebbe stato risparmiato di finire in uno stagno. La minuta voce utilitarista dentro ogni cittadino sincero-democratico dice: così non soffriva. In verità, in tanti, specie se interessati al mantenimento dell’establishment, vorrebbero dire che, uccidendolo semplicemente prima grazie alle leggi feticide, ci risparmiavamo l’orrore, lo scandalo, i quindici minuti di destabilizzazione sociale conseguenti all’orripilante scoperta.

 

Crediamo che ci sia la possibilità che si sbaglino tutti: polizia, abortisti, vescovi, pro-life pregatori vari. Potrebbe essere che si stiano ponendo la domanda sbagliata. Potrebbe essere che stiano guardando al dito invece che alla luna. Perché su Renovatio 21 stiamo, da tempo, sviluppando l’idea che tali ritrovamenti, che avvengono di continuo in tante parti del mondo, non siano casuali, e nemmeno siano tutti scaturigini del degrado sociale della società odierna.

 

Abbiamo sotto gli occhi tanti strani casi italiani, di cui da tempo stiamo tentando di iniziare un censimento.

 

Per esempio, nell’aprile 2006 a Terlizzi (provincia di Bari), in un cimitero, trovano sotterrato maldestramente un feto di sesso maschile di tre mesi: il bambino è inserito in un barattolo di vetro.

 

Nel 2017 in provincia di Benevento, i carabinieri del comando provinciale trovano «un barattolo in vetro, con all’interno un oggetto dalle presunte fattezze di un feto umano» che sarebbe stata messa, anche qui, nel verde, «in un’area prospiciente il fiume Calore, seminascosto dietro un terrapieno». Poco dopo, rientra tutto: si trattava di «due guanti in tessuto, avvolti tra loro con dello spago che erano stati riempiti con una sostanza spugnosa» scrivono i giornali. Insomma, uno «stupido scherzo», dissero. Caso chiuso.

 

A metà novembre 2019, in uno spazio verde di Piazza Benfica, a Torino, un signore che porta a passeggio un cane si accorge che qualcuno aveva messo lì un contenitore con all’interno, visibile nel liquido trasparente di conservazione, un feto embrionale. Dal primo esame svolto all’epoca dei sanitari fu detto che il feto aveva tra le 10 e le 15 settimane. Mesi dopo il Pubblico Ministero chiederà l’archiviazione. I giornali dicono che «il giallo è risolto» perché il feto risalirebbe ad almeno vent’anni prima. Ciò ovviamente non spiega nulla, ma basta trasmettere al lettore sincero-democratico che va tutto bene. Circolare, niente da vedere qui.

 

Giugno 2023, Bassano del Grappa, provincia di Vicenza: in una zona di campagna i carabinieri, secondo quanto riportato, stavano conducendo un’operazione antidroga, andando a cercare luoghi dove gli spacciatori potrebbero nascondere gli stupefacenti. Durante il setaccio, dietro un cespuglio, gli agenti scoprono un barattolo, con dentro un essere umano grande quanto il palmo di una mano. Un feto di sei mesi, conservato in un liquido che probabilmente è formalina. I giornali locali parlano di «ipotesi di riti satanici», ma come sempre, l’eterna «pista del satanismo» va a sparire dopo pochi giorni, come tutta la storia.

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Poi giace da qualche parte, enorme e dimenticato, il caso di Granarolo. Febbraio 2022: un ragazzo che recupera ferro vecchio e altri materiali nelle industrie si reca presso un capannone per eseguire una raccolta. Gli viene detto di portare via anche dei bidoni gialli, sono una quarantina, tutti accatastati lungo un muro, tra altri rifiuti. Il suo compito sarebbe di «smaltirli da qualche parte». Lui ne apre uno: è pieno di un liquido di colore verde. Dentro vi galleggia un feto umano. Il ragazzo si spaventa. Filma la situazione, poi chiama la polizia. Sembra di capire, quindi, che di feti mica ce ne era solo uno: forse che tutti quei bidoni gialli contenevano feti? Da dove provenivano? Di chi erano figli? Cosa ci facevano lì… quanti erano?

 

Come avevamo predetto su queste colonne, anche questa storia di feti abbandonati sparisce immediatamente dai radar. Non ci è chiaro cosa abbiamo fatto le autorità, se una qualche ricostruzione è stata data: avevano detto che forse centravano musei e università, ma era davvero così? Qualche responsabilità è stata assegnata? Qualche indagine è stata conclusa? Stiamo cercando, ma sembra proprio che, come avevamo preconizzato, notizie sulla vicenda non sono state più date – nel disinteresse totale di curia, politici locali, ebetudine pro-life organizzata varia. Va così.

 

Ora, il pensiero che stiamo sviluppando è quello per cui tutti questi casi di feti «abbandonati» non siano effetti casuali del disagio sociale. Potrebbe essere, invece, parti di un disegno «religioso» con forme e dimensioni ancora sconosciute. I feti non sono lasciati lì per caso: sembrano, in molti di questi casi, disposti appositamente, secondo regole precise, forse geografiche, ambientali.

 

Ci aveva colpito, ad esempio, che in Italia i bambini imbarattolati venissero trovati per lo più nel verde, in mezzo al nulla: cespugli, aiuole, campagne, lungo argine. Un po’ come il feto di Leesburg, trovato non in una fogna, ma in un placido specchio d’acqua, tra i verdi giardini delle casette residenziali lì attorno.

 

Renovatio 21 aveva fatto delle ipotesi: la società post-cristiana è in realtà divenuta anche post-satanista, dove il satanismo non più legato a messe nere e formule magiche varie, ma innestata invece nel discorso dei «diritti umani», come il feticidio e i rapporti contronatura, ora divenuti legge dello Stato moderno. Il caso del Tempio di Satana, che vuole aprire cliniche abortiste in nome della libertà religiosa, costruisce altari satanici da piazzare a Natale nei Palazzi del potere e organizza festoni satanici con green pass e mascherina obbligatori, va in questa direzione.

 

Ma quindi, perché la disseminazione dei feti?

 

Abbiamo pensato che forse, la disposizione di questi feti potrebbe suggerire che li si voglia nascondere, come si fa con gli amuleti maledetti affinché persistano la loro funzione contro la vittima: sepolti nell’erba, occultati, ma presenti nella loro drammatica verità. Delle bandierine dell’universo post-satanista, delle «antenne» con la loro funzione: reliquie occulte, ripetitori del messaggio, dell’energia del Male.

 

Un feto a termine ucciso e impiantato nel territorio può volere dire: qui si fa l’aborto. E il fatto che nel caso della Virginia si trattasse di un bambino late term, potrebbe fare pensare qualcuno: nel grande paradosso del presente americano, la Corte Suprema elimina l’aborto come diritto federale mentre una parte della politica parla apertamente di late term abortion, cioè della possibilità di abortire fino al momento della nascita, o pure dopo.

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Se vuole essere un segnale politico per la situazione attuale, il bambino a termine ucciso nello stagno offre un messaggio chiarissimo. Continueremo, andremo avanti anche con l’età dei sacrificandi. Questa terra è nostra.

 

Non è sbagliato pensare che, in questo piano metafisico, vi sia chi all’aborto dedica riti occulti – perché esso è la porta ideale per il ritorno del sacrificio umano, l’inversione definitiva della religione divina, per cui non è più Dio che si sacrifica per l’uomo (come sulla Santa Croce, come nella Santa Messa), ma l’uomo che si sacrifica per gli dei dei pagani – i quali sono, come dice il Salmo, tutti demòni.

 

Il sacrificio umano è, per il momento, illegale, l’aborto no – ed ecco che quindi che essi devono proteggerlo ad ogni costo, attendendo che la fetta superiore del panino, l’eutanasia, scenda giù schiacciando noi in mezzo, fino a rendere l’intera popolazione sacrificabile in ogni momento. Fino a disintegrare una volta per tutte la dignità umana, e rendere la vita spendibile, sprecabile a piacimento. Fino al Regno Sociale di Satana.

 

Vorremmo andare oltre. Stiamo tentando di raccogliere materiale per farci un’idea sui continui casi dei feti nei cassonetti che funestavano in passato le cronache italiane. Forse non era esattamente come pensavamo. Forse anche lì si trattava di un messaggio, della disposizione di antenne oscure, della diffusione del segnale dell’Inferno.

 

Quando avremo tempo, ce ne occuperemo.

 

Nel frattempo, preghiamo il lettore: dai gruppi che vi parlano di difesa della vita, di lotta contro l’aborto – magari chiedendovi con automatica insistenza dei danari – state alla larga.

 

Con evidenza, non hanno capito nulla di quello che sta accadendo. La loro funzione, forse, è proprio quella di farci continuare a non comprendere forme e proporzioni di questa guerra occulta.

 

Roberto Dal Bosco

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Il vescovo Strickland contro la massoneria «antitetica» a Cristo e alla sua Chiesa

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Monsignor Joseph Strickland, già vescovo di Tyler, in Texas, rimosso da Bergoglio, si è scagliato contro la framassoneria durante un episodio della sua trasmissione The Bishop Strickland show.   Riferendosi a recente dichiarazioni sul dialogo tra la Chiesa e la Massoneria sorte sulla scorta dello scandaloso incontro di Milano tra cardinali e maestri framassoni di poche settimane fa – come quella di monsignor Charles Pope secondo cui la massoneria è una porta verso il demoniaco e unirsi ad essa è un peccato grave, Strickland afferma che dobbiamo essere «forti su questo messaggio».   La Massoneria, dice monsignor Strickland, è «antitetica» a Cristo e alla Chiesa da Lui fondata, e «fingere che possano essere in qualche modo allineati significa cedere al male».   Riferendosi al Vangelo secondo Giovanni (5, 1-16), monsignor Strickland dice che «se abbracciamo semplicemente il peccato, ha le sue conseguenze, e se abbracciamo il male, ha le sue conseguenze». Se l’accordo tra gli uomini costa agli uomini la verità, allora mandiamo l’umanità alla distruzione.

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«Quando seguiamo Cristo, c’è sempre speranza e luce, che potrebbero non rispondere alle nostre preghiere nel modo in cui vorremmo, ma dobbiamo essere persone di speranza», dice.   Il prelato texano ha anche discusso anche i suoi commenti fatti a LifeSiteNews sul boicottaggio dei concerti i cui proventi vanno a finanziare l’aborto, dichiarando che se anche un centesimo della vendita dei biglietti serve a sostenere l’aborto, la gente deve dire no. Sebbene il mondo sia complicato, ammette Strickland, e che non siamo chiamati a vivere su isole (dove troveremo comunque il peccato), è necessario emettere un giudizio.   Mentre alcuni direbbero «non giudicare per non essere giudicati», un principio scritturale, Strickland risponde che il divieto non significa che non possiamo esprimere giudizi sulla questione in questione quando ci viene posta.   «Sostenere [qualcosa del genere] intenzionalmente diventa davvero una questione di peccato, perché hai intenzione di fare qualcosa, e si tratta di sostenere direttamente l’aborto contribuendo a finanziarlo», afferma Strickland. «Non possiamo farlo in nessuna circostanza», continua. «Penso che sia quel tipo di riflessione logica di cui abbiamo bisogno per aiutare le persone a imparare a fare meglio perché questo non è stato un obiettivo importante nella nostra vita».   I lettori di Renovatio 21 conoscono Strickland per l’intransigenza mostrata dal prelato nei confronti dei vaccini ottenuti da linee cellulari di feto abortito.   «Preferisco morire piuttosto che beneficiare di qualsiasi prodotto che utilizzi un bambino abortito» aveva dichiarato a inizio 2022, quando la campagna vaccinale mondiale e i sistemi di sottomissione alla siringa genica, come il green pass, impazzavano.

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Monsignor Strickland aveva cominciato a parlare di rifiuto del vaccino fatto con linee cellulari di feto abortito ancora a inizio 2020, quando si era lontani dalla realizzazione dei vaccini ora in distribuzione globale.   Come riportato da Renovatio 21, nel 2020 fa il vescovo texano aveva dichiarato su Twitter: «Rinnovo la mia richiesta di rifiutare qualsiasi vaccino sviluppato utilizzando bambini abortiti (…) anche se ha avuto origine decenni fa, significa ancora che la vita di un bambino era finita prima che nascesse e quindi il suo corpo era usato come pezzi di ricambio (…) Tragicamente, le persone non sono a conoscenza o hanno scelto di chiudere un occhio sui progressi della scienza medica che consentono lo sviluppo di vaccini con l’uso all’ingrosso di corpi di bambini abortiti».   In una puntata del The Bishop Strickland Show il vescovo texano, mai pago nell’attaccare i «vaccini» COVID contaminati dall’aborto, ha evidenziato anche il fallimento dei vescovi, incapaci di compiere il loro dovere di opporsi agli obblighi totalitari di vaccinazione vaccinazioni.
Subito dopo la rimozione, una dichiarazione ufficiale di sostegno a Strickland era arrivata da parte di monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan) e nome assai noto nei circoli tradizionalisti.   A seguire era arrivato anche il messaggio dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che aveva già incoraggiato Strickland con un messaggio di due mesi fa in cui parlava dell’«essere vescovi al punto dell’eroismo».   «Forze nella chiesa vogliono cambiare la Verità del Vangelo» ha avvertito lo scorso novembre il prelato.  

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Pozione «anti-stregoni» uccide 50 persone in Angola

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Almeno 50 persone sono morte in Angola dopo essere state costrette a bere una pozione a base di erbe per dimostrare che non praticavano la stregoneria, ha riferito giovedì la polizia.

 

I decessi sono avvenuti negli ultimi due mesi vicino alla città di Camacupa, ha detto alla radio nazionale la consigliera locale Luzia Filemone, sostenendo che i guaritori tradizionali avevano usato una miscela letale nelle procedure.

 

«Più di 50 vittime sono state costrette a bere questo misterioso liquido che, secondo i guaritori tradizionali, dimostra se una persona pratica o meno la stregoneria», ha affermato Filemone.

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«È una pratica diffusa quella di far bere il presunto veleno a causa della credenza nella stregoneria», ha detto il portavoce della polizia Antonio Hossi.

 

Non esistono leggi riguardanti le pratiche di stregoneria in Angola. Se gli individui sono sospettati di stregoneria, sono costretti a consumare una miscela di erbe velenose conosciuta come «Mbulungo». Se di conseguenza muoiono, è considerata una prova della loro colpevolezza.

 

La magia nera è ancora fortemente radicata nelle credenze dei popoli africani, anche in contesti permeati dal cristianesimo o dall’islam. Gli stregoni sono figure tipiche di villaggi e cittadine, dove alcuni operano apertamente come cosiddetti witch-doctor, ma sono sospettati di tante malefatte, così come è creduto che essi vaghino di notte anche per le lande desolate emettendo fiammate dall’ano e dalle ascelle. L’antropologo e documentarista francese Jean Rouch – autore del fondamentale film documentario Les maitres fous che mostra con dovizia di rivoltanti particolari un rito di possessione di una setta africana –scrisse che gli capitò di vedere questi fuochi nella notte, e di non essersi riuscito a spiegare il fenomeno mentre i locali gli spiegavano che si trattava di uno stregone in lontananza.

 

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Il problema della magia nera attanaglia la Nigeria, dove il tema dell’aumento incontrollabile dei sacrifici umani nel 2022 è stato dibattuto perfino in Parlamento, dove si chiese persino lo stato di emergenza.

 

In Nigeria le credenze stregonesche si sono fuse con la mafia locale – derivata dalle confraternite paramassoniche lì esportate dagli inglesi, che le sobillavano in funzione anti-sindacati – divenendo quindi una parte fondante dei rituali dei vari gruppi della criminalità organizzata nigeriana, che nel Paese chiamano «cult», sette. Secondo un documento dell’Immigration and Refugee Board of Canada, gli omicidi rituali sono «una pratica comune» in Nigeria, e in costante aumento nell’ultimo ventennio. Un giornale locale, il Vanguardregistra come gli omicidi rituali coinvolgano anche e soprattutto la parte alta della società, con picchi di indagini quando le elezioni sono dietro l’angolo.

 

Il cultismo avanza non solo in Nigeria, producendo nuovi inquietanti forme di danno anche in altri Paesi. Il mese scorso, il presunto leader del culto della morte Paul Mackenzie è stato arrestato per il presunto omicidio di centinaia di suoi seguaci in Kenya, che si sarebbero suicidati a causa della predicazione di Mackenzie secondo cui avrebbero incontrato Gesù morendo di fame. Secondo le autorità, in una remota area della foresta di Shakahola sono stati rinvenuti 429 corpi e dozzine di tombe. Le autopsie hanno rivelato che la maggior parte delle vittime era morta di fame, ma alcune, compresi i bambini, sarebbero state anche picchiate o strangolate.

 

La questione che nessuno pare porsi davvero è quanta magia nera africana stia entrando nel nostro territorio tramite l’immigrazione massiva.

 

Anni fa, all’altezza dello squartamento di Pamela Mastropietro, la giovane fatta a pezzi da nigeriani a Macerata, Giorgia Meloni firmò (a quanto sembra) un libro sul tema (Mafia nigeriana. Origini, rituali, crimini, Oligo editore, 2019) con lo psichiatra Alessandro Meluzzi. Tuttavia, la ragazza ora divenuta premier non ci sembra così concentrata nell’impedire tale orrore. Anzi: come sappiamo, con il governo Meloni gli sbarchi sono aumentati.

 

E di quanto sono aumentati, quindi, i riti di magia nera africana nel nostro Paese? E quante sono le vittime?

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