Epidemie
Messe sospese, la toccante lettera di una madre
Renovatio 21 riprende, su gentile concessione del sito UmbriaOn, la toccante lettera aperta che una madre ternana ha indirizzato al presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Card. Gualtiero Bassetti.
Non c’è molto da aggiungere a parole così belle, profonde, vere, capaci di mettere in luce non solo tutta la pavidità dei pastori moderni, ma anche la loro incoerenza e la loro sudditanza all’attuale Governo, che ha violentato ogni tipo di libertà fra cui quella legata al culto pubblico, con placet di quella CEI che ora finge puerilmente di essersi offesa non avendo mai fatto nulla di concreto e coraggioso perché ciò fosse impedito.
Sono una mamma di sette figli, nonna di cinque nipoti, figlia di una donna disabile gravissima alimentata artificialmente con PEG (è affetta anche da Alzheimer, Parkinson, epilessia con catetere a dimora e respirazione assistita 24 ore su 24) ed infine zia di un bambino di 13 anni affetto da trisomia 21 grave a cui si è aggiunta una neoplasia maligna al cervello rarissima e inoperabile.
Lettera al Cardinale Bassetti: «Le scrivo allora facendomi portavoce di un popolo lasciato solo e abbandonato dai propri pastori. Voi ci avete lasciato come pecore senza pastore, come terra deserta, arida e senza acqua»
Le chiedo: o Dio c’è e da un senso a tutto ciò, oppure Dio non c’è e tutto diventa un fardello insopportabile, una condanna. Io credo che Dio c’è, Lui è il mio Signore e tutto diventa dono, benedizione e grazia.
Io e mio marito stiamo cercando di trasmettere la fede ai nostri figli rinchiusi a casa, con il lavoro perso, lo studio bloccato e i soldi finiti. Come noi ci sono tantissime famiglie, ormai senza lavoro, con figli, con anziani e con disabili. Magari costretti a vivere in 60 metri quadrati.
Le scrivo allora facendomi portavoce di un popolo lasciato solo e abbandonato dai propri pastori. Voi ci avete lasciato come pecore senza pastore, come terra deserta, arida e senza acqua. Gesù vi dice «consolate il mio popolo e parlate al cuore di Gerusalemme e gridate che è finita la sua schiavitù». Non si odono parole da parte di voi vescovi ma solo un silenzio assordante che trafigge il cuore dei poveri.
«Io e mio marito stiamo cercando di trasmettere la fede ai nostri figli rinchiusi a casa, con il lavoro perso, lo studio bloccato e i soldi finiti»
Io la penso così: se voi vescovi foste davvero arrabbiati, autorizzereste i parroci a dire le messe dicendo che la cosa non compete al Governo ma a voi vescovi. Ma non lo fate, vi limitate a una sterile e inutile protesta di facciata. Con questo atto cercate solo di salvare la faccia davanti ai fedeli sempre più soli, sofferenti, indignati e abbattuti.
Basterebbe che voi vescovi diceste: «Ce ne freghiamo del lockdown, la sicurezza la sappiamo garantire noi».
«Vi limitate a una sterile e inutile protesta di facciata. Con questo atto cercate solo di salvare la faccia davanti ai fedeli sempre più soli, sofferenti, indignati e abbattuti»
Se aveste avuto a cuore le messe, ce le avreste lasciate come hanno lasciato aperti i supermercati, i tabaccai, le profumerie. Lo Stato non ha alcun potere nel proibire le messe col popolo. Nessuno. La Costituzione e il Concordato ci tutelano. Quindi: o voi vescovi ci fate andare a Messa domani, o siete complici e se piangete è solo per tenerci buoni.
Inutile fare oggi appello alla libertà di culto compressa come lamenta lei, cardinale Bassetti.
Sono due mesi che non c’è libertà di culto ma la CEI l’ha giustificata con il senso di responsabilità e dicendo che si poteva pregare anche a casa senza preti.
La libertà di culto è stata compressa quando i carabinieri sono saliti sugli altari con arroganza e hanno impedito ai preti di celebrare. Ma nessun comunicato della CEI è stato fatto a tal proposito. Anzi, a buscarle sono stati i poveri preti. Per forza: la Conferenza episcopale ha ceduto sovranità al governo e ora il governo, laicista e anti-cristiano, fa il suo mestiere. E se i vescovi si lamentano per gentile concessione, il Premier vedrà di affrontare la faccenda. Bravo Conte: fai vedere chi comanda!
«La Conferenza episcopale ha ceduto sovranità al governo e ora il governo, laicista e anti-cristiano, fa il suo mestiere»
Ma dove vivete?
E che Governo sostenete?
Siete ancora pastori e custodi del gregge che Dio vi ha affidato?
«Se aveste avuto a cuore le messe, ce le avreste lasciate come hanno lasciato aperti i supermercati, i tabaccai, le profumerie. Lo Stato non ha alcun potere nel proibire le messe col popolo. Nessuno»
Quello di cui non riusciamo ad accorgerci, perché siamo rane dentro la pentola in ebollizione, è che la persecuzione è incominciata. Mi scusi la crudezza del linguaggio ma siamo amareggiati e delusi.
Oggi la Parola di Dio risponde alle decisioni del Governo: «Datevi da fare non per il cibo che perisce, ma per il cibo che rimane per la Vita eterna e che il Figlio dell’Uomo vi darà».
Se esiste un modo per fare la spesa in sicurezza, lavorare in sicurezza, fare sport in sicurezza, allora significa che esiste un modo anche per celebrare l’Eucarestia in sicurezza.
Non ci vuole fede per capirlo, basta la semplice logica.
«Quello di cui non riusciamo ad accorgerci, perché siamo rane dentro la pentola in ebollizione, è che la persecuzione è incominciata»
Lettera Firmata
Lettera pubblicata sul sito UmbriaOn e qui riprodotta per gentile concessione.
Epidemie
Malattia misteriosa infetta centinaia di persone in Congo
Una misteriosa malattia ha contagiato più di 400 persone nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), principalmente bambini e individui malnutriti, spingendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a inviare degli specialisti per indagare, ha riferito l’agenzia domenica.
La malattia non identificata si manifesta con febbre, mal di testa, tosse, raffreddore e dolori muscolari. Si è diffusa in nove delle 30 aree della zona sanitaria di Panzi, provincia di Kwango, nel Sud-Ovest del Paese.
I dati dal 24 ottobre al 5 dicembre mostrano che sono stati registrati 406 casi, tra cui 31 decessi. Secondo l’OMS, mentre il rischio complessivo per i residenti della RDC è considerato «moderato» o «alto» nell’area interessata, il livello di rischio internazionale rimane «basso».
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La crisi è aggravata dalla carenza di operatori sanitari nella regione. Di conseguenza, la diagnosi della malattia è stata ritardata. «L’area è rurale e remota, con un accesso ulteriormente ostacolato dalla stagione delle piogge in corso», ha sottolineato l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite.
Tutti i casi gravi hanno coinvolto individui affetti da grave malnutrizione e la maggior parte delle infezioni segnalate si è verificata nei bambini, in particolare quelli di età inferiore ai cinque anni.
Continuano a emergere numeri contrastanti su quanti siano morti. La scorsa settimana, il ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo aveva riferito che 376 persone erano state contagiate e 79 erano morte. Gli esperti sanitari osservano che la malaria, comune nella regione, potrebbe contribuire alla situazione, lasciando aperta la possibilità che più di una malattia possa essere coinvolta.
Il ministro provinciale della Salute Apollinaire Yumba ha esortato i residenti a prestare attenzione, in particolare astenendosi dal toccare i defunti, nel tentativo di frenare la diffusione della malattia. Il leader della società civile Cephorien Manzanza ha descritto le circostanze come terribili, citando la grave carenza di medicinali nell’area di Panzi, dove le infezioni continuano ad aumentare.
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Nicaise Ndembi, consulente senior dell’Africa Centers for Disease Control and Prevention (Africa CDC), ha detto a Euronews che l’organizzazione stava lavorando a stretto contatto con le autorità locali per comprendere la natura dell’epidemia. «Stiamo indagando su questo avviso con il governo della RDC», ha affermato il Ndembi.
La crisi è emersa in mezzo ad altre sfide di salute pubblica nella RDC, tra cui una grave epidemia di vaiolo delle scimmie (mpox), precedentemente noto come vaiolo delle scimmie.
L’OMS ha segnalato più di 47.000 casi sospetti di mpox e oltre 1.000 decessi sospetti nello Stato africano.
Come riportato da Renovatio 21, nel Paese un nuovo ceppo del virus era merso otto mesi fa.
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Immagine d’archivio di DFID – UK Department for International Development via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Epidemie
Propagandista vaccinista avverte: pandemia il giorno dopo del giuramento di Trump
Wtf is this? Peter Hotez says they have “big picture stuff coming down the pike starting on January 21st”, then names the following that will “come crashing down on the Trump Administration”:
Bird flu New coronavirus SARS Mosquito-transmitted viruses Dengue Zika Oropouche virus… pic.twitter.com/r1dCQfonSh — Patri0tsareinContr0l (@Patri0tContr0l) December 4, 2024
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Come riportato da Renovatio 21, l’estremismo vaccinista mai domo dello Hotez lo ha portato mesi fa a chiedere l’impiego della polizia e dell’esercito contro «l’aggressione antivaccinista».“Anti-vaccine activism, which I actually call anti-science aggression, has now become a major killing force globally.” – @PeterHotez, Professor and Dean @BCM_TropMed, on the devastating impact of #misinformation and disinformation. pic.twitter.com/ZluiMGJ2gX
— World Health Organization (WHO) (@WHO) December 14, 2022
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Epidemie
Batteri mortali resistenti ai farmaci prosperano nei campi di battaglia dell’Ucraina
I professionisti sanitari in Ucraina hanno lanciato l’allarme per il batterio mortale chiamato Klebsiella pneumoniae.
Lo considerano un batterio «ipervirulento» che è «pandrug-resistent» (PRD), cioè resistente ad ogni farmaco, il che significa che nessun antibiotico può fermarlo.
Tutte le zone di combattimento in tutto il mondo sono terreni fertili per la resistenza antimicrobica, poiché proiettili e schegge possono trasportare agenti patogeni in profondità nel corpo, ma in Ucraina, gli antibiotici più potenti al mondo spesso non hanno alcun effetto.
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«È sorprendente quanto siano incredibilmente resistenti alcuni dei batteri provenienti dall’Ucraina. Non ho mai visto niente del genere», afferma Jason Bennett, direttore del Multidrug-Resistant Organism Repository and Surveillance Network presso il Walter Reed Army Institute of Research (WRAIR), secondo Science.org sito dell’American Association for the Advancement of Science.
I ricercatori hanno scoperto che i batteri resistenti hanno un enzima chiamato NDM-1 che produce un biofilm di tipo muco in grado di proteggere i batteri.
L’80% del microbo Klebsiella trovato in Ucraina trasporta l’enzima NDM-1, un tasso 10 volte superiore rispetto al resto d’Europa. L
‘Ucraina ha un tasso più alto di antibiotico-resistenza dovuto in parte a decenni di uso eccessivo di antibiotici, che possono essere acquistati senza ricetta. C’è anche stata una pratica comune di cliniche in Ucraina che prescrivono piccole dosi di antibiotici. Questo non uccide i batteri presi di mira, ma consente ai batteri di adattarsi.
I tassi elevati di antibiotico-resistenza in Ucraina sono iniziati nel 2014, quando sono iniziati i combattimenti nella regione del Donbass. Circa il 20% delle infezioni ospedaliere in Ucraina ora coinvolge batteri resistenti e la Klebsiella è la forma più comune.
Negli Stati Uniti un paziente che combatte un’infezione resistente può aspettarsi una stanza privata per l’isolamento e un team di assistenza dedicato, ma in Ucraina i pazienti il sistema sanitario è intasato. Gli ospedali non hanno sufficienti scorte di acqua e alcol per la sterilizzazione e subiscono frequenti interruzioni di corrente.
È riportato che un ospedale in Ucraina è riuscito a salvare 50 pazienti somministrando azitromicina e meropenem, che distruggono il biofilm che protegge i batteri, consentendo agli antibiotici di fare effetto.
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Immagine di NIAID via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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