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Messaggio di Mons. Viganò al Congresso del Movimento Internazionale dei Russofili

Renovatio 21 pubblica questo messaggio di Monsignor Carlo Maria Viganò.
MESSAGGIO
dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America
al
Founding Congress of the International Movement of Russophiles (MIR)
Mosca, 14 Marzo 2023
Cari Amici,
è per me motivo di grande gioia potervi rivolgere un breve messaggio, in occasione della costituzione del Movimento Internazionale dei Russofili.
Il Manifesto di questo sodalizio inizia con una parola che sembra scomparsa dal vocabolario occidentale: l’amicizia. In questo caso, è l’amicizia per i Russi, condivisa da moltissime persone in tutto il mondo, e l’amicizia dei Russi verso gli altri popoli, in quello spirito di fratellanza che trova il proprio fondamento nel riconoscerci figli dell’unico Eterno Padre e fratelli in Nostro Signore Gesù Cristo.
Quando l’Impero Romano d’Occidente perse il suo ruolo politico sotto la spinta delle invasioni barbariche, il testimone passò a Costantinopoli. E quando anche l’Impero Romano d’Oriente cadde con la conquista di Bisanzio da parte di Maometto II, fu Mosca a salvarne l’eredità religiosa e politica. Con i suoi Santi e i suoi Santi Re.
La crisi presente ci mostra il crollo di un Occidente corrotto, in cui non vi è un Papa Leone Magno che ne salvi le sorti ma che ha ancora un destino, se ritrova la propria missione provvidenziale e riconosce ciò che la accomuna alla missione della Russia.
Gli eventi recenti ci hanno mostrato che l’ateismo materialista che devastò l’Impero Russo e il mondo dal 1917 – come annunciò la Santissima Vergine Maria a Fatima – si è oggi unito al liberalismo nell’ideologia globalista, che è alla base del delirante progetto del Nuovo Ordine Mondiale. Un progetto infernale, come giustamente ha evidenziato in un suo recente intervento il Presidente Vladimir Vladimirovič Putin, in cui l’odio per la civiltà cristiana vuole creare una società di schiavi asserviti all’élite di Davos.
Una società distopica, senza passato e senza futuro, senza Fede e senza ideali, senza cultura e senz’arte, senza padri e madri, senza famiglia e Stato, senza maestri e guide spirituali, senza rispetto per gli anziani e speranze per i nostri figli. Non possiamo stupirci che, dopo aver scristianizzato il mondo occidentale, questa élite consideri la Russia un nemico da abbattere.
La Federazione Russa si pone innegabilmente come ultimo baluardo della civiltà contro la barbarie, e raccoglie intorno a sé tutte quelle Nazioni che non intendono sottostare alla colonizzazione della NATO, dell’ONU, dell’OMS, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e di quella congerie di fondazioni che hanno come scopo l’indottrinamento delle masse, la manipolazione dell’informazione, la creazione di «primavere colorate» per destabilizzare i governi legittimamente eletti e seminare caos, guerre e miseria come instrumentum regni.
Alla recente farsa pandemica – condotta con metodi criminali che non ho esitato a denunciare sin dall’inizio del 2020 – sono seguite nuove emergenze – tra cui quella ucraina – provocate deliberatamente con lo scopo di distruggere il tessuto sociale ed economico delle Nazioni, decimare la popolazione mondiale, concentrare il controllo nelle mani di un’oligarchia che nessuno ha eletto e che ha perpetrato un vero e proprio colpo di stato mondiale, di cui prima o poi sarà chiamata a rispondere dinanzi al mondo.
I teorizzatori di questo colpo di stato hanno nomi e volti, ad iniziare da George Soros, Klaus Schwab e Bill Gates. Chi oggi dichiara nemica la Russia, considera nemici anche gli Europei, gli Americani, Australiani, i Canadesi, e come tali li tratta, perseguitandoli e impoverendoli. Ma mentre gli emissari del World Economic Forum nei governi occidentali possono legiferare contro il bene dei propri cittadini e tengono in pugno i leader mondiali, quel regime change che ha avuto successo in altri Stati si è fermato ai confini della Russia. D’altra parte, anche la frode elettorale del 2020 negli Stati Uniti d’America è stata indispensabile per impedire la conferma del Presidente Donald Trump, così come nel 2013 il deep state e la deep church sono riusciti a far dimettere Papa Benedetto XVI e a far eleggere una persona gradita al Nuovo Ordine Mondiale, il gesuita Jorge Mario Bergoglio.
Il vostro impegno deve certamente promuovere le relazioni di amicizia della Russia con tutti i popoli, secondo quel principio di multipolarità che, in una saggia visione politica a lungo termine, è il miglior modo per combattere il monopolarismo globalista. Ma questa amicizia, questi rapporti di concordia e di cooperazione reciproca, non possono prescindere dalla denuncia del colpo di Stato perpetrato ai danni dell’umanità da pericolosi eversori che hanno come scopo dichiarato l’instaurazione di una tirannide infernale in cui l’odio verso Dio e verso l’uomo creato a Sua immagine, la malattia, la morte, l’ignoranza, la povertà, la violenza, l’egoismo, la corruzione regnano incontrastate.
È il regno dell’Anticristo.
Questo Leviatano va individuato e combattuto, con un’azione che coinvolga tutti i popoli liberi, anzitutto respingendo i punti programmatici dell’Agenda 2030 e del Great Reset con iniziative comuni.
Occorre un’Alleanza Antiglobalista che restituisca ai cittadini il potere che è stato loro sottratto, e alle Nazioni la sovranità erosa e ceduta alla lobby di Davos. In questo, il ruolo della Federazione Russa sarà determinante, così come sarà importante il messaggio che il Movimento Internazionale dei Russofili porterà ai popoli di un Occidente che ha bisogno di tornare ad essere fiero della propria Fede e orgoglioso della civiltà a cui hanno contribuito anche i Santi Cirillo e Metodio.
Stiamo combattendo una battaglia epocale: restiamo sotto il manto della Vergine Santissima, gloriosa Nikopèia, assieme all’Arcangelo San Michele.
La vittoria è di Cristo, e di chi si schiera sotto il santo vessillo della Croce.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
14 Marzo 2023
Renovatio 21 offre questo messaggio di Monsignor Viganò per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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La Santa Sede invierà un satellite nello spazio

Il lancio del satellite è previsto per il 10 giugno 2023. In quel giorno, un razzo SpaceX Falcon 9 invierà un nanosatellite dalla stazione di Vandemberg in California e lo metterà in orbita. Questo minisatellite conterrà un nanolibro – ossia un nanobook – destinato a trasmettere dallo spazio.
La missione, ideata e organizzata dal Dicastero per la Comunicazione in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, il Politecnico di Torino, l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR e l’Apostolato Digitale di Torino, è stata presentata il 27 marzo 2023.
La missione spaziale Spei satelles – che in latino significa «Guardiano della speranza» – ha lo scopo di mettere in orbita il messaggio di Papa Francesco chiamato Statio Orbis, pronunciato il 27 marzo 2020, nel pieno della pandemia, il Piazza San Pietro.
Pochi giorni prima, mercoledì 29 maggio, papa Francesco benedirà il satellite e il nanobook al termine dell’udienza generale.
Preparazione
Il satellite SpeiSat è una struttura di 10 cm x 10 cm x 30 cm, dotata di pannelli solari. È stato progettato da un team di studenti del dipartimento spaziale del Politecnico di Torino con l’obiettivo di durare «almeno sei mesi» e massimo 12 anni.
Il nanobook «una struttura di silicio del diametro di due millimetri», spiega Andrea Notargiacomo, capo ricercatore dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie del CNR contiene lo Statio Orbis, come si è già detto.
Un sistema di bordo consentirà al satellite di trasmettere estratti del discorso in inglese, spagnolo e italiano. Il segnale può essere captato dalle stazioni radioamatoriali di tutto il mondo – frequenza 437,5 MHz.
Il satellite girerà a 525 km sopra il livello del mare e papa Francesco lo benedirà durante l’udienza generale del 29 maggio. Il budget complessivo del progetto non è stato ancora reso noto.
Un libro nella Global Seed Vault
Per la cronaca, lo Statio Orbis, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, è già stato depositato in forma miniaturizzata presso la Global Seed Vault, presso la cassaforte delle Svalbard, nell’arcipelago artico delle Isole Svalbard, a circa 1200 km dal Polo Nord.
Immagine di Axiom Space via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic (CC BY-NC 2.0)
Politica
Rivolta del Campidoglio di Washington, erano tutte bugie

L’intera vulgata di quanto accaduta al Campidoglio di Washington il 6 gennaio 2021, quando un’immane quantità di americani protestava per elezioni che riteneva rubate, è falsa, basata su manipolazioni, censure e occultamento di video di sorveglianza – che sono stati tenuti secretati fino a ieri, e non concessi nemmeno agli avvocati delle centinaia di persone che oggi ancora languono in galera per aver partecipato alla protesta nel Campidoglio.
Il giornalista TV Tucker Carlson ha ottenuto dal nuovo speaker della Camera Kevin McCarthy decine di migliaia di ore di video di sorveglianza di quel giorno. Ora Carlson, dopo circa un mese di studio, sta cominciando a mostrare i filmati – mai visti prima, se non tagliati, manipolati, etc. – nel suo programma televisivo, che è il più seguito della TV via cavo statunitense.
«I nastri mostrano che la polizia del Campidoglio non ha mai fermato Jacob Chansley», ha detto Carlson, riferendosi a Jake Angeli, noto al mondo come «QAnon Shaman», il tizio che è entrato nel Palazzo a petto nudo, il volto dipinto e un copricapo peloso con le corna, divenuto immagine della protesta. «L’hanno aiutato. Hanno agito come le sue guide turistiche».
Tucker just started dropping Jan 6 footage…
It shows Capitol Police escorting the Shaman through the Capitol on Jan 6
Our corrupt DOJ threw him in prison for 5 YEARS over this
He should be immediately released pic.twitter.com/ulFQr5OXuj
— Hodgetwins (@hodgetwins) March 7, 2023
Chansley, un veterano della Marina USA, è stato condannato a 41 mesi di prigione federale per «aver ostacolato un procedimento ufficiale». Il video di Chansley è sorprendentemente incoerente con la caratterizzazione di sinistra del 6 gennaio come «insurrezione». Lungi dal contrastare l’ambizione di Chansley di raggiungere la camera del Senato, due agenti di polizia del Campidoglio lo hanno scortato lì. Nel filmato si vede il trio che supera un folto gruppo di agenti di polizia del Campidoglio, i quali sembrano disinteressati a Chansley, nonostante la sua mise impossibile da non notare.
Nel video mostrato in TV Chansley-QAnon Shaman e la sua scorta di polizia si avvicinano a varie porte della camera, con un agente di polizia che le spinge e le tira per vedere se sono aperte.
Nel novembre 2021, un comunicato del Dipartimento di Giustizia USA che celebrava la condanna alla galera di QAnon Shaman scriveva che «Chansley è entrato nell’edificio attraverso una porta rotta verso le 14:14. Ha continuato a muoversi, raggiungendo la Galleria del Senato e poi l’aula del Senato». Tale comunicato può apparire ora come disinformazione di Stato.
«Abbiamo contato almeno nove agenti che si trovavano a breve distanza da Jacob Chansley disarmato», ha dichiarato lunedì Carlson. «Nessuno di loro ha nemmeno provato a rallentarlo».
Il 33enne Chansley, messo alla gogna, lo aveva poi capito: «l’unico rimpianto molto serio che ho è stato credere che quando siamo stati accolti dagli agenti di polizia fosse accettabile», ha detto il QAnon Shaman in un’intervista trasmessa da Carlson.
Carlson ha quindi rivelato che l’agitatore non indagato Ray Epps – l’uomo filmato a sobillare le folle per farle entrare nel Campidoglio già la sera prima (ottenendo in risposta il coro «sei dell’FBI») – ha mentito durante la sua testimonianza giurata dinanzi alla Commissione sul 6 gennaio, condotta da democratici e repubblicani simpatizzanti (i cosiddetti RINO, «repubblicani solo di nome»).
«Epps ha testimoniato che quando ha inviato i messaggi di testo a suo nipote, aveva già lasciato i terreni del Campidoglio per tornare nella sua camera d’albergo. Non è vero», ha detto Carlson, mostrando un video dove lo si vede tra la folla almeno mezzora dopo il momento in cui ha testimoniato di essere rientrato nella sua camera d’albergo.
Watching the Jan6 footage and all I keep thinking is
Will their release change anything at all…?pic.twitter.com/3aIZGkvup2
— The Baboon Scrolls (@BaboonScrolls) March 7, 2023
Come noto, nonostante il suo ruolo nella rivolta, Epps non è stato accusato di nulla, è stato portato davanti alla Commissione solo dopo enormi pressioni, e la Commissione stessa – che oramai appare svergognata come una enorme, impudica farsa – non ha avuto nulla da rimproverargli. Epps, una volta che il suo nome ha preso a circolare, ha goduto del massimo sostegno della stampa: un lungo articolo sul New York Times lo descriveva come vittima di teorie del complotto.
Un’altra menzogna saltata fuori è quella riguardo al senatore trumpiano Josh Hawley, che era stato accusato di essere un «codardo» dopo che era stato mostrato un filmato di sorveglianza dove lo si vedeva brevemente correre all’interno del Campidoglio.
«Il vero filmato mostra che Hawley era uno dei tanti legislatori che venivano fatti uscire dall’edificio dagli agenti di polizia di Capitol Hill, e in effetti, Josh Hawley era in fondo al gruppo. Il video del codardo era una bugia – una delle tante dal Comitato 6 gennaio». In pratica, il filmato mostrato fino a ieri era stato ritagliato e montato per obbiettivi politici, mentre la versione integrale non era consultabile.
The Josh Hawley Coward Tape Proves to Be a Lie After Further Review from the @TuckerCarlson Team
"The surveillance footage we reviewed shows that famous clip was a sham, edited deceptively by the January 6th Committee. The clip was propaganda, not evidence. The actual videotape… https://t.co/vbrGyz9hi3 pic.twitter.com/DDf4j1rEwx
— The Vigilant Fox 🦊 (@VigilantFox) March 7, 2023
Un’altra rivelazione riguarda la morte dell’agente Brian Sicknick, poliziotto ritenuto a lungo un «martire» trucidato dai rivoltosi. Invece, il video mostra Sicknick camminare tranquillamente dentro l’edificio dopo il momento in cui la vulgata ufficiale sostiene fosse stato ucciso.
🚨BREAKING: Never before seen January 6 footage shows Capitol Police Officer Brian Sicknick walking around the building after the time media outlets claimed he was killed by protesters.
The J6 Committee had access to this tape but refused to release it. pic.twitter.com/817TIQvV0Z
— Greg Price (@greg_price11) March 7, 2023
«La Commissione del 6 gennaio sapeva perfettamente che Brian Sicknick stava camminando normalmente attraverso il Campidoglio dopo essere stato presumibilmente assassinato dai sostenitori di Trump. E lo sanno perché hanno visto questo nastro. Possiamo esserne sicuri perché il filmato contiene un indicatore temporale elettronico che è ancora archiviato nel sistema informatico del Campidoglio», ha detto Carlson.
BREAKING – TAPE 2: @TuckerCarlson Tonight begins releasing Capitol surveillance footage from the Jan. 6 protests showing that most protesters were very peaceful, were even helped by the police. Here is the lie about the death of Officer Brian Sicknick. WATCH pic.twitter.com/a2GQlh70vv
— Simon Ateba (@simonateba) March 7, 2023
Nella serata di ieri Carlson ha continuato a mostrare video e casi inerenti al 6 gennaio, aprendo con un collage delle reazioni dei media mainstream e soprattutto dei politici di ambo i partiti.
Tucker Carlson laughs at a montage of the media panicking about his Jan. 6 coverage:
"The leaders of the democratic party and their allies in the media had a complete monopoly on what you were allowed to know on what actually happened in the capitol on Jan 6th… So the moment… https://t.co/6ByZEXP1R3 pic.twitter.com/gdRhEOJEuo
— kanekoa.substack.com (@KanekoaTheGreat) March 8, 2023
Il democratico Chuck Schumer, leader della maggioranza, ha preso parola in Campidoglio per chiedere la censura immediata del programma di Carlson. Il leader della minoranza, il repubblicano Mitch McConnell, sarebbe d’accordo.
You completely lied on the Senate floor this morning about how Brian Sicknick died and then called for journalists to be censored for telling the truth. pic.twitter.com/58MR8S8xwW
— Greg Price (@greg_price11) March 8, 2023
Una risposta netta, e di segno opposto, è venuta invece dall’ex presidente Donald Trump, che ha chiesto l’immediata liberazione dei prigionieri politici del 6 gennaio.
«Liberate i prigionieri del 6 gennaio» ha scritto Trump su Truth Social. «Sono stati condannati, o sono in attesa di giudizio, sulla base di una grande truffa della sinistra radicale (…) i nuovi filmati sono irrefutabili».
In un altro messaggio, il Trump parla di un «quadro nuovo, e completamente opposto, di quello che era indelebilmente dipinto. La Commissione non selezionata, ha mentito, e dovrebbe essere perseguita per le sue azioni».
Sulla questione della Commissione è entrato diretto pure Elon Musk: «oltre a fuorviare il pubblico, hanno nascosto le prove per motivi politici di parte che hanno mandato le persone in prigione per crimini molto più gravi di quelli che hanno commesso. Questo è profondamente sbagliato, legalmente e moralmente».
Besides misleading the public, they withheld evidence for partisan political reasons that sent people to prison for far more serious crimes than they committed.
That is deeply wrong, legally and morally.
— Elon Musk (@elonmusk) March 7, 2023
Come riportato da Renovatio 21, la rivolta del 6 gennaio potrebbe essere parte di un’operazione di ampio respiro che aveva come obiettivo, più che il popolo in rivolta per la bizzarra elezioni di Biden ai danni di Trump, l’esercito USA, che andava testato ed eventualmente «purgato» di elementi che potevano rimanere fedeli al potere precedente, magari seguendo figure come quelle del generale Flynn.
Secondo sempre il Carlson, che fece una serie di tre documentari due anni fa, si sarebbe quindi trattata di una «purga dei patrioti». Viene ipotizzato che il fine più immediato dell’operazione 6 gennaio fosse un subitaneo riallineamento dell’esercito: i soldati che supportavano i golpisti (e quindi, il «loro» presidente) potevano essere così individuati, filtrati, allontanati – o peggio.
In pratica, sarebbe stata un’operazione preordinata, con un fine preciso, creare «un nuovo 11 settembre» (espressione ripetuta mille volte dai media dell’establishment) con l’ulteriore obiettivo di determinare un nuovo nemico da abbattere: non più il terrorista islamico delle Due Torri, ma il «terrorista domestico», cioè il razzista bianco, cioè – per la folle proprietà transitiva ripetuta goebbelsianamente dai media mainstream – l’elettore trumpiano
Il 6 gennaio, quindi, è il casus belli di una nuova «guerra al terrore», come lo fu il mega-attentato al World Trade Center per l’Islam. Solo che stavolta l’obbiettivo non è fuori dal Paese, è dentro al Paese.
Immagine screenshot da YouTube
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372° giorno di guerra

– Ministero degli esteri russo: ieri, 2 marzo, in due villaggi di confine della regione russa di Briansk, sabotatori ucraini hanno commesso un atto terroristico, che condanniamo fermamente. I terroristi sono entrati in territorio russo, hanno ucciso due civili e ferito gravemente un ragazzino di 11 anni. I funzionari ucraini hanno ripetutamente ammesso che tutte le loro azioni sono condotte con l’approvazione e il sostegno degli Stati Uniti e di altri paesi della NATO. Gli omicidi nella regione di Briansk sono stati commessi con armi della NATO. A questo proposito, sorge spontanea la domanda sulla qualificazione di questi stati come complici di tali crimini e sponsor del terrorismo.
– Putin ha definito i fatti della regione di Briansk «atto di terrorismo» accusando le forze ucraine di aver aperto il fuoco consapevolmente su di una vettura civile.
– La commissione UE ha predisposto un piano per fornire munizioni a Kiev. La prima fase prevede la consegna di scorte esistenti, la seconda l’acquisto di munizioni per ricostruire le riserve, la terza la conversione industriale per un aumento di produzione.
– L’area di Zaporiggia colpita dalle Forze Aerospaziali della Federazione Russa
– Associated Press: Per la prima volta da mesi, Blinken e Lavrov hanno parlato brevemente di persona durante una riunione dei ministri degli Esteri del G20 in India. In 10 minuti di comunicazione, Blinken ha espresso tre tesi: gli Stati Uniti sosterranno l’Ucraina per tutto il tempo necessario; Mosca dovrebbe riconsiderare la sospensione di START-3; L’americano Paul Whelan dovrebbe essere scarcerato. La fonte non ha rivelato il contenuto delle risposte di Lavrov, ma ha affermato che Blinken non ha avuto l’impressione che ci sarebbe stato alcun cambiamento nel comportamento della Russia a breve termine.
– Un reportage del canale televisivo americano NBC dalla Crimea: il giornalista è arrivato lì attraverso il ponte di Crimea e ha parlato con gli abitanti che gli hanno detto di essere pronti a difendere la loro terra dall’Ucraina e di considerarsi russi.
– Stoltenberg: L’estensione degli aiuti della NATO all’Ucraina non è possibile senza il rischio di un’escalation, ma per l’alleanza la vittoria della Russia comporta rischi maggiori.
– Descanzi (ENI) dice a Bloomberg che l’Europa occidentale potrà sostituire integralmente il gas russo in 2/3 anni.
– Non ci sono accordi tra la Moldavia e il governo dell’Ucraina per un’operazione militare nella Transnistria, ha affermato Oleg Serebrian, vice primo ministro moldavo. Natalia Gumenyuk, portavoce delle forze armate ucraine «Sud», ha affermato in precedenza che vicino al confine con la Transnistria si erano concentrate le truppe ucraine.
– Wall Street Journal: Putin si rivolge sempre più ai giovani tecnocrati per avere consigli sulla sopravvivenza della Russia sotto le sanzioni. Pavel Sorokin, viceministro russo dell’Energia che ha studiato finanza a Londra, uno degli autori dell’idea del gruppo OPEC+ ed ex banchiere di Morgan Stanley, è diventato l’«arma segreta» del Cremlino per adattare il paese alle sanzioni. Questo compito diventerà solo più difficile man mano che si manifesteranno gli effetti a lungo termine, ma gli analisti affermano che le sanzioni per ora non sono state all’altezza delle aspettative. Molti alleati dell’Ucraina hanno sottovalutato l’esperienza della nuova generazione dei consiglieri del Cremlino, formatisi in Occidente. Altri alti funzionari del Cremlino sono Alexei Sazanov, 39 anni, viceministro delle finanze russo, che ha studiato a Oxford e ha lavorato con Sorokin alla Ernst & Young a Mosca. Insieme a Sorokin, sta ora svolgendo un ruolo chiave nella ricerca di modi per coprire il deficit in rapida crescita. Denis Deryushkin, un ex analista della Bank of America, è diventato dirigente presso il Dipartimento dell’Energia all’età di 29 anni, rappresentando la Russia alle riunioni consultive dell’OPEC volte a massimizzare i prezzi del petrolio. Il più potente consigliere economico di Putin, Maxim Oreshkin, che ha accettato l’incarico all’età di 38 anni, aveva precedentemente lavorato alla banca francese Crédit Agricole.
– L’attacco di un Su-25 delle Forze Aerospaziali russe contro una postazione ucraina nei pressi di Avdiika.
– I funzionari del Pentagono, testimoniando davanti alla Camera Usa, hanno detto che non sono stati rilevati usi indebiti o dispersioni delle armi fornite a Kiev. Hanno detto anche che l’Ucraina non ha bisogno di F16 e che fornirli richiederebbe 18 mesi per i modelli obsoleti e 3/6 anni per quelli nuovi.
– Il giornalista americano Max Blumenthal ha accusato Kiev di aver inserito il giornalista della NBC Keir Simmons nella «kill list». «La NBC ha detto agli americani la verità sulla Crimea per la prima volta e il suo reporter è stato inserito nella “lista della morte” insieme a molti altri cittadini statunitensi, giornalisti, religiosi e persino bambini. La NBC riporterà ora la lista? I gruppi della libertà di stampa lo condanneranno?» In precedenza, il giornalista della NBC Keir Simmons aveva fatto un reportage dalla Crimea.
– Video dell’aereo A-50 alla base di Machulishchi in Bielorussia: avevano detto che era stato distrutto da un attacco di droni ucraini.
– Primo video incontro Zelensky Lula. Il presidente ucraino ha ringraziato quello brasiliano per il sostegno alla risoluzione pro Ucraina presentata all’Assemblea ONU (in occasione delle precedenti votazioni il Brasile si era astenuto).
– Al parlamento moldavo la discussione del disegno di legge sul cambio della lingua di stato dal moldavo al rumeno si è degenerata in una rissa
– La Russia sta aumentando il numero di petroliere. Secondo la CNN, da 25 a 35 navi entrano ogni mese a fare parte della flotta ombra. In totale, circa 600 petroliere (il 10% del mercato mondiale) vengono utilizzate per trasportare il petrolio russo. La flotta «ombra» ha iniziato ad aumentare attivamente dopo che la Russia ha riorientato le forniture alla Cina e all’India. I proprietari di molte delle navi di questa flotta sono ancora sconosciuti. Anche società di comodo a Dubai o a Hong Kong sono coinvolte in questi trasporti.
– Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha chiesto alla Francia di scusarsi per il suo passato coloniale: I territori governati dai francesi al di fuori dell’Europa sono i brutti residui dell’impero coloniale francese. Chiediamo inoltre alla Francia di scusarsi e di accettare la responsabilità per il suo passato coloniale e i suoi sanguinosi crimini coloniali e atti di genocidio contro i paesi non allineati in Africa, nel sud-est asiatico e altrove.
– Lavrov: al G20 dei ministri degli esteri a Delhi, è stato concordato che l’Unione Africana sarà membro a pieno titolo del G20.
– Bakhmut dall’alto
– Il New York Times ospita l’opinione del lobbista Babbage che consiglia di prepararsi (a fine di deterrenza) ad una guerra con la Cina che sarebbe diversa da tutte le guerre precedenti degli Usa, che verrebbero attaccati sul territorio nazionale.
– Tutti i depositi militari in Transnistria sono minati, il che significa una catastrofe ecologica se inizia un’operazione militare in Transnistria, ha affermato l’ex capo dell’Ispettorato generale del ministero della Difesa della Moldavia, Iurie Brichag. «Una volta c’erano più di 40 mila tonnellate di munizioni, ora ce ne sono circa 20 mila. Dal 2000 al 2004, alcune di esse sono state portate nella Federazione Russa e altre sono state distrutte. Dio non voglia che ci sia un’esplosione di queste munizioni, causerà danni ambientali irreparabili, sia alla Moldavia che alla regione di Odessa».
– Gli Stati Uniti stanno preparando una provocazione in Ucraina con l’uso di sostanze tossiche, per accusare la Russia, ha affermato Igor Kirillov, comandante delle truppe di difesa nucleare biologica e chimica russe.
– In Moldavia, i manifestanti contro il governo di Maya Sandu si sono scontrati con la polizia. I manifestanti hanno bloccato diversi ingressi a Kisinau. La gente è insoddisfatta dell’aumento dei prezzi e del rischio che il paese possa essere coinvolto in un conflitto.
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.
Immagine da Telegram
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