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Pedofilia

«La scienza dice che la pedofilia è determinata già nel ventre materno»: giornale USA poi rimuove il tweet

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La testata americana USA Today ha cancellato frettolosamente una serie di tweet dopo che alcuni utenti si erano scandalizzati e avevano cominciato a sostenere che equivalevano alla «normalizzazione della pedofilia». Lo riporta Summit News.

 

Il giornale aveva citato «la scienza» per affermare che la pedofilia era «determinata nel grembo materno».

 

L’11 gennaio l’account Twitter USA Today Life aveva scritto: «negli ultimi decenni la scienza sulla pedofilia è migliorata. Una delle scoperte più significative è che la pedofilia è probabilmente determinata nel ventre materno, anche se fattori ambientali possono influenzare se qualcuno agisca nell’impulso di abusare».

 

 

Nel giro di poche ore, tuttavia, l’intero thread del tweet è stato rimosso ed è apparso un nuovo tweet pubblicato che diceva: «un thread precedente non includeva tutte le informazioni e la storia di cui era stata scritta è dietro un paywall. Abbiamo deciso di eliminare il thread».

 

In rete, tuttavia, ora circolano degli screenshot del tweet con link all’articolo intitolato «Cosa la gente continua a non capire della pedofilia».

 


«Gli scienziati che studiano il disturbo dicono che c’è un consenso crescente riguardo al fatto che la pedofilia è determinata nel ventre materno» recita il sommario dell’articolo. Si prega di notare l’uso della parola «disturbo» («disorder») invece che «illness», «disease», cioè malattia.

 

«Il thread e l’articolo originali discutevano di come ci fosse un “malinteso” su cosa sia un pedofilo e che “non tutti i pedofili abusano dei bambini”. Il thread simpatizzava con i pedoni sollevandoli dalla responsabilità delle loro azioni» scrive Summit News.

 

«I pedofili potrebbero non avere il controllo sul fatto di essere attratti dai bambini», diceva il tweet originale, che richiedeva più cure e «terapie».

 

«Le prove suggeriscono che è innato, neurologico», secondo il «ricercatore sessuale» ed «esperto di pedofilia» James Canton.

 

La normalizzazione della pedofilia è un processo che va avanti da diversi anni.

 

Nel 2014 si  tenne all’Università di Cambridge (2014) conferenza scientifica che stabilì che «l’interesse pedofilo è naturale e normale per il maschio umano».

 

La stampa internazionale ha spesso rilanciato l’idea della pedofilia come «disturbo» non necessariamente criminale. Nell’ottobre 2014 il massimo quotidiano del pianeta, il New York Times, pubblicò un articolo intitolato «Pedophilia: A Disorder, Not a Crime» («La pedofilia: un disturbo, non un crimine»).

 

L’autrice dell’articolo scrive dell’«idea sbagliata che la pedofilia sia la stessa cosa delle molestie su minori. Si può convivere con la pedofilia e non agire di conseguenza. Siti come Virtuous Pedophiles forniscono supporto ai pedofili che non molestano i bambini e credono che il sesso con i bambini sia sbagliato. Non è che questi individui siano pedofili “inattivi” o “non praticanti”, ma piuttosto che la pedofilia è uno status e non un atto. In effetti, la ricerca mostra che circa la metà di tutti i molestatori di bambini non sono sessualmente attratti dalle loro vittime».

 

«Un secondo malinteso è che la pedofilia sia una scelta» scrive l’autrice, una professoressa di diritto presso  una prestigiosa Law School del New Jersey.

 

Un eco di questo ragionamento si è avuto anche in Italia con un articolo pubblicato nel 2015 sull’Huffington Post «Sono un pedofilo, ma non un mostro», che riportava la lettera di un pedofilo al sito americano Salon.com, dove si esponevano le difficoltà dell’essere pedofilo: «dopo il college, il fatto di doversi confrontare con il mondo reale e magari trovare una ragazza e sposarla ha avuto l’effetto di farlo cadere in una forte depressione, durante la quale ha anche contemplato l’ipotesi del suicidio».

 

«Per favore, siate comprensivi. È tutto ciò che vi chiediamo. Trattateci come persone con un enorme handicap, non come mostri. Se siamo al mondo senza fare del male a nessuno, abbiamo solo bisogno del vostro aiuto. Ascoltare me è stato un inizio» scrive il virgolettato finale del pedofilo.

 

Nel 2018, una conferenza TED Talk in Germania, tolta dalla rete e spesso ricaricata da alcuni utenti, destò scandalo perché la speaker sosteneva che la pedofilia non era una scelta, ma un tratto immutabile della persona.

 

 

«Fatemi essere molto chiara su questo punto. Abusare dei bambini è senza dubbio alcuno sbagliato. Ma un pedofilo che non abusa dei bambini non ha fatto nulla di sbagliato (…) Secondo la ricerca attuale, la pedofilia è un orientamento sessuale immutabile, proprio come per esempio l’eterosessualità. Nessuno sceglie di essere un pedofilo. Nessuno può smettere di essere un pedofilo».

 

Come stiamo vedendo, l’idea della pedofilia da normalizzare – quantomeno, a questo livello, come «disturbo» – non accenna a spegnersi. Anzi.

 

Per chi volesse capire come funziona un processo di normalizzazione, consigliamo di apprendere la struttura della Finestra di Overton, le diverse fasi in cui qualsiasi idea può diventare legge: impensabile, radicale, accettabile, sensibile, popolare, legale.

 

Nella fase dall’impensabile al radicale, vi è spesso l’appello alla scienza («mangiare gli esseri umani è sbagliato, ma studi antropologici hanno dimostrato che alcune popolazione della Nuova Guinea… etc.») che può poi continuare anche nelle fasi successive.

 

Al lettore lasciamo di indicare in quale fase di overtonizzazione ci troviamo ora con la pedofilia.

 

 

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Pedofilia

Il figlio del mancato assassino di Trump arrestato per pedopornografia

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Inaspettato, bizzarro ed inquietante sviluppo nella vicenda dell’ultimo attentato alla vita del presidente Donald J. Trump.

 

Secondo i procuratori locali, il figlio dell’uomo accusato di aver tentato di uccidere il candidato repubblicano alla presidenza è stato arrestato nella Carolina del Nord per possesso di materiale pedopornografico. Lo riportano vari media statunitensi.

 

Dai verbali del tribunale risulta che Oran Alexander Routh è stato arrestato martedì dopo essere stato accusato di ricettazione e possesso di materiale pedopornografico il giorno prima.

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Secondo i registri pubblici, Oran Routh, 35 anni, sarebbe il figlio di Ryan Wesley Routh, che è stato incriminato martedì per aver tentato di assassinare Trump nel suo golf club a West Palm Beach, Florida, a metà settembre. Ryan Routh deve affrontare diverse altre accuse relative al possesso illegale di un’arma da fuoco. Il 58enne, che è un sostenitore dichiarato dell’Ucraina e un pregiudicato, potrebbe finire condannato all’ergastolo se dichiarato colpevole.

 

Un alto funzionario delle forze dell’ordine statunitensi ha confermato alla NBC News che i due sarebbero padre e figlio.

 

Secondo la denuncia, la casa di Oran Routh nella contea di Guilford è stata perquisita sabato «in relazione a un’indagine non correlata allo sfruttamento minorile».

 

Un portavoce dell’ufficio locale del procuratore degli Stati Uniti ha dichiarato ad ABC News che l’indagine in questione era quella contro il padre di Routh.

 

«Centinaia» di file che dimostrerebbero lo sfruttamento sessuale di minori sarebbero stati scoperti su due telefoni Samsung nella residenza di Oran Routh, hanno affermato i procuratori.

 

Nella denuncia si legge che i materiali sul primo dispositivo includevano «video di una nota serie di pornografia infantile creata al di fuori dello stato della Carolina del Nord» di un uomo con una bambina «prepubescente» di età inferiore ai 10 anni. Il secondo telefono avrebbe contenuto altri file video illegali, uno dei quali mostrava una donna con una bambina di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, è stato riportato.

 

I procuratori hanno affermato che sul dispositivo è stata installata un’app di messaggistica «comunemente utilizzata da individui che distribuiscono e ricevono materiale pedopornografico». Da quel telefono è stato inoltrato un messaggio che chiedeva un’anteprima del contenuto digitale in vendita, con due file di adulti che compivano atti sessuali con minori inviati in risposta, hanno aggiunto.

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Durante la perquisizione, gli agenti dell’FBI avrebbero sequestrato anche cocaina, MDMA e ketamina nell’abitazione di Routh, il che ha portato all’accusa di possesso di droga nei suoi confronti.

 

Secondo NBC News, sono stati presentati almeno 39 casi penali contro Oran Routh nella Carolina del Nord in un periodo di 17 anni. In precedenza era stato accusato di diverse violazioni del codice della strada, possesso di droghe illegali e aggressione a una donna, che gli hanno fatto ottenere una libertà vigilata di 18 mesi nel 2018.

 

La situazione intorno ai tentativi di Trump, dall’oscuro Thomas Crooks (20enne con praticamente nessuna presenza sui social, e account criptati all’estero) allo strambo reclutatore di Foreign Fighters per l’Ucraina Ryan Routh, diviene ogni giorno più misteriosa, tetra sino all’inconcepibile.

 

Come riportato da Renovatio 21, due giorni fa era emerso che Ryan Routh avrebbe lasciato una lettera in cui offriva una taglia da 150 mila dollari a chiunque avrebbe ucciso Trump nel caso lui fallisse (come poi, in effetti, ha fallito).

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Immagine rielaborazione da immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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L’Iraq sta valutando la legalizzazione dei matrimoni infantili

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Il Parlamento iracheno ha approvato la prima lettura delle modifiche proposte a una legge che, a quanto si dice, consentirebbe alle ragazze di sposarsi prima dei 15 anni. Gli oppositori hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che la legislazione potrebbe privare donne e ragazze dei diritti fondamentali.   Se approvati, gli emendamenti al disegno di legge consentirebbero agli iracheni di scegliere di seguire le regole religiose per governare questioni relative al matrimonio e alla famiglia. In particolare, la legislazione modificata garantirebbe ai religiosi musulmani il diritto di finalizzare i contratti di matrimonio al di fuori del sistema giudiziario, legalizzando potenzialmente i matrimoni infantili.   I sostenitori dei diritti umani sostengono anche che il disegno di legge approfondirebbe le divisioni settarie nella nazione mediorientale.

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A fine luglio, il Parlamento iracheno ha abbandonato le modifiche proposte dopo aver incontrato l’opposizione di diversi legislatori e diffuse critiche pubbliche. Tuttavia, gli emendamenti sono stati riproposti in una sessione del 4 agosto dopo aver ottenuto un ampio sostegno dai blocchi sciiti che attualmente dominano la camera.   La legge del 1959 «prendeva in prestito le regole più progressiste di ogni diversa setta, causando un’enorme fonte di irritazione per le autorità islamiche», ha detto all’agenzia di stampa AFP l’esperto costituzionale Zaid al-Ali.   A luglio, la questione è stata accolta con ampie critiche pubbliche, con persone che si sono radunate a Piazza Tahrir a Baghdad per protestare contro la controversa legge. Gli attivisti stanno pianificando di protestare di nuovo più tardi giovedì, ha osservato AFP.   Raed al-Maliki, il parlamentare che ha portato avanti le modifiche, ha negato che la legge aggiornata consenta il matrimonio di minorenni. Secondo il legislatore iracheno, «le obiezioni alla legge provengono da un’agenda malevola che cerca di negare a una parte significativa della popolazione irachena» il diritto di avere «il proprio status personale determinato dalle proprie convinzioni».   Tuttavia, Razaw Salihy, ricercatore di Amnesty International sull’Iraq, ha affermato che sancire la libertà religiosa nella legge con un «linguaggio vago e indefinito» potrebbe «privare le donne e le ragazze dei loro diritti e della loro sicurezza».

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L’attuale legge sullo status personale stabilisce a 18 anni l’età legale per il matrimonio sia per gli uomini che per le donne, ma consente a uomini e donne di sposarsi a 15 anni con il permesso di un giudice e del loro tutore legale.   Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, l’UNICEF, il 28% delle donne irachene si è sposato per la prima volta prima dei 18 anni, senza differenze tra donne urbane e rurali, mentre il 7% di queste donne si è sposato prima dei 15 anni.   Il dato politico è ad ogni modo incontrovertibile: a due decadi dalla guerra americana per esportarvi la «democrazia», l’Iraq passo dopo passo va verso l’implementazione totale della shari’a nel suo ordinamento.   La storia dell’intervento USA in Medioriente: si diceva che si voleva farne laici moderni, sono diventati, gradualmente o meno, Stati islamici, compreso lo Stato Islamico tout court, che è nato proprio dalle rovine della orrenda guerra neocon.

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Bambini violentati nei rifugi per migranti negli Stati Uniti

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Secondo una causa presentata giovedì dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il personale di un’organizzazione non-profit responsabile dell’accoglienza di migliaia di migranti minorenni ha inflitto «gravi» abusi sessuali ai bambini di cui si prendeva cura.

 

«Molteplici» dipendenti delle strutture gestite da Southwest Key avrebbero preso parte agli abusi, ha dichiarato il Dipartimento di Giustizia in un comunicato stampa.

 

Gli abusi «gravi o pervasivi» includevano «contatti sessuali e toccamenti inappropriati, sollecitazione di atti sessuali, sollecitazione di foto di nudo, suppliche per relazioni inappropriate e commenti sessuali”, ha affermato la dichiarazione.

 

I reati sessuali sarebbero avvenuti tra il 2015 e il 2023, mentre la Southwest Key guadagnava miliardi di dollari in appalti governativi per ospitare minori non accompagnati sorpresi ad attraversare illegalmente il confine tra Stati Uniti e Messico.

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La società, che gestisce 29 rifugi in Texas, Arizona e California, «non ha preso misure sufficienti per prevenire le molestie sessuali sui bambini di cui si prende cura», continua la dichiarazione. In alcuni casi, sostiene, i bambini sono stati scoraggiati dal denunciare le molestie sessuali e minacciati se avessero parlato degli abusi.

 

La causa, intentata in Texas, è separata dalle molteplici denunce penali presentate contro i dipendenti della Southwest Key dal 2017. Accusa l’azienda di aver violato il Fair Housing Act consentendo che l’abuso avesse luogo e chiede una somma finanziaria non divulgata dall’azienda, oltre a un ordine del tribunale che richieda all’azienda di «adottare misure appropriate per prevenire tali molestie in futuro».

 

Southwest Key si descrive come «una delle più grandi organizzazioni non profit guidate da latinoamericani negli Stati Uniti», con il sito web dell’azienda che afferma che il suo personale lavora «in prima linea nella giustizia sociale, nella difesa dei giovani e nell’immigrazione».

 

Southwest Key è stata fondata alla fine degli anni ’80 e negli anni oggetto della causa ha ricevuto denaro dalle amministrazioni di Barack Obama, Donald Trump e Joe Biden. Non è chiaro quanti bambini siano attualmente ospitati nelle strutture di Southwest Key, sebbene l’azienda possa ospitare più di 6.300 bambini nella sua rete di rifugi.

 

Gli attraversamenti illegali delle frontiere da parte di bambini e adulti sono aumentati vertiginosamente sotto l’amministrazione del presidente Biden: gli agenti della dogana e della protezione delle frontiere hanno incontrato quasi 8,2 milioni di migranti alla frontiera meridionale del paese da quando Biden è entrato in carica nel gennaio 2021, rispetto ai 5,5 milioni registrati durante i due mandati di Obama e l’unico mandato di Trump.

 

Come riportato da Renovatio 21, il gruppo giornalistico «Lost in Europe» ha stimato che in Europa spariscono dai centri di accoglienza 50 bambini al giorno.

 

Si tratta di migranti bambini giunti nel continente senza la presenza di adulti di riferimento. In Italia, solamente, sono stati segnalati circa 23.000 casi di sparizione.

 

L’Italia si colloca al primo posto con 22.899 casi di allontanamento registrati in tre anni, di cui 10.100 solo nel 2023. Segue l’Austria con oltre 20.000 minori scomparsi complessivamente. Le nazionalità più rappresentate tra i minori dispersi sono quelle provenienti dall’Afghanistan, dalla Siria, dalla Tunisia, dall’Egitto e dal Marocco.

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