Gender
La cattedrale della Necrocultura globalista si illumina dell’arcobaleno LGBT
L’interno della Cattedrale di St. John the Divine di New York City ha aggiunto l’illuminazione arcobaleno come parte della celebrazione del mese dell’orgoglio omosessualista.
La cattedrale si è descritta come «un baluardo di sostegno per la comunità LGBTQ+» in quanto ha annunciato una serie di eventi per il festival annuale.
Secondo i giornali locali, la disposizione delle luci secondo l’arcobaleno LGBT è stata creata dall’artista visivo messicano-americano Gabriel Garcia Roman, famoso per una serie di opere chiamata «Queer Icons», che raffigurano le minoranze moderne come figure simili a santi, scimmiottando quindi l’iconografia cristiana tradizionale.
St. John the Divine, che appartiene alla chiesa episcopaliana (una sorta di ramo americano della chiesa anglicana) ha inoltre programmato una serie di eventi nei suoi terreni, tra cui un raduno «famiglie» e un gruppo di discussione LGBT lunedì presieduto dal decano, il reverendo Patrick Malloy. È previsto inoltre un concerto.
Cathedral of St John the Divine, NYC. pic.twitter.com/5FwbhnlJ0T
— Ben Kew 🏌️♂️ (@ben_kew) June 4, 2023
Il Pride Month culminerà il 1 luglio con un evento dedicato alla vita dell’icona statunitense dei «diritti LGBT» Pauli Murray, una lesbica poi ordinata «sacerdote» e ora venerata come santa dalla Chiesa episcopale.
Si tratta di un luogo che, tra le controversie, non ha mai smesso di interrogare alcuni. A partire dalla inquietante «fontana della pace», dove sono raffigurati San Michele, Satana, un’immagine del Sole e della Luna (con tratti un po’ massonici) e diversi animali di carattere simbolico (scorpioni, cervi, etc.)
Nella cattedrale si sono svolti i funerali della celebre Eleanor Roosevelt, del poeta Joseph Brodsky, del poeta pederasta della Beat Generation (associato al network pedofilo NAMBLA) Allen Ginsberg, del jazzista Duke Ellington, del creatore dei Muppets Jim Henson, dello scienziato inventore Nikola Tesla nonché del protagonista dei Sopranos James Gandolfini, che credevamo, in quanto italiano, «cattolico».
La chiesa di St. John si è resa nota nei decenni perché al centro di certe questioni, come il culto di Gaia, la madre Terra, alla quale nella cattedrale viene offerta una vera Missa Gaia, una messa per la Terra.
Il culto del pianeta è promosso dalla Lindisfarne Association, fondata nel 1972, che aveva avuto finanziamenti da Laurence Spelman Rockefeller, prominente rampollo della terza generazione della famiglia di petrolieri antinatalisti. La Lindisfarne è domiciliata proprio presso St. John The Divine, che ne costituisce apertamente il quartier generale presso a Nuova York.
La quale è, bisogna ammettere, una chiesa un po’ speciale. Essa ha ospitato infatti eventi di un altro organismo conosciuto precedentemente, eventi del Temple of Understanding, ritenuto da alcuni legato al Lucis Trust, la potente ONG para-teosofica legata a sua volta all’ONU. Il Lucis Trust, fondato nel 1922, era partito negli anni venti come «Lucifer Publishing Company» dagli sforzi della teosofa esoterista Alice Bailey, che sosteneva la necessità di agire spiritualmente a sostegno dell’Unità delle Nazioni.
Secondo il libro False Dawn, nel 1998 il vicepresidente del Lucis Trust ha smentito ogni legame con il Temple of Understanding, il cui fine è «promuovere la comprensione tra le religioni mondiali; riconoscere l’Unità della famiglia umana, raggiungere una “ONU spirituale”».
Il Temple of Understanding ha nel suo «consiglio internazionale» figure come il Dalai Lama e il teologo modernista Hans Kung.
Di casa, a St. John, è Al Gore, il più grande propalatore privato del terrore del Cambiamento Climatico, che qui ha fatto alcuni eventi.
Questa bella chiesa in stile gotico revival di Nuova York sembra, dunque, al centro dell’antiumanesimo globalista – in una parola, della Necrocultura.
È la cattedrale del Nuovo Ordine Mondiale?
Immagine da Twitter.
Gender
Accontentato il canadese che aveva chiesto al governo di pagare l’operazione per avere sia un pene che la vagina
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Un uomo dell’Ontario ha ottenuto il diritto a un intervento chirurgico di affermazione di genere negli Stati Uniti finanziato dal governo che gli darà sia una vagina che un pene.
Un collegio di tre giudici della Divisional Court dell’Ontario ha stabilito all’unanimità che rifiutarsi di coprire la procedura violerebbe i suoi diritti costituzionalmente riconosciuti dalla Carta.
Al centro del caso c’è K.S., un 33enne nato maschio, ma che ora si identifica come un «dominante femminile» non binario. Usa un nome femminile. Secondo lui, l’intervento più appropriato per sostenere la sua identità di genere è una «vaginoplastica con conservazione del pene», una procedura offerta presso il Crane Center for Transgender Surgery di Austin, in Texas. Non è disponibile in Canada.
Secondo un articolo del National Post, K.S. ha sostenuto che «costringerlo a farsi rimuovere il pene invaliderebbe la sua identità e sarebbe simile a un atto illegale di terapia di conversione».
«Solo perché la vaginoplastica è elencata come un servizio assicurato non significa che nessun tipo di vaginoplastica sia qualificabile, ha sostenuto l’OHIP in tribunale».
«La corte non è stata d’accordo. La vaginoplastica e la penectomia sono elencati come servizi distinti e separati nell’elenco degli interventi chirurgici dell’Ontario ammissibili al finanziamento, ha affermato la corte. “Il fatto che la maggior parte delle persone che si sottopongono ad un intervento di vaginoplastica lo facciano con modalità che comportano anche una penectomia” non cambia la disposizione. Se la provincia avesse voluto assicurare un solo tipo di vaginoplastica (vaginoplastica con asportazione del pene), avrebbe dovuto redigere l’elenco in modo diverso, ha affermato la Corte».
È interessante notare che la corte si è basata sugli standard WPATH, che recentemente sono stati attaccati per mancanza di rigore scientifico. Gli standard WPATH «si riferiscono espressamente alla vaginoplastica senza penectomia come opzione chirurgica per alcune persone non binarie», ha scritto il giudice Breese Davies nella sentenza della corte.
La Corte ha affermato chiaramente che la «vaginoplastica con conservazione del pene» è una questione di diritti umani. «Il diritto alla sicurezza della persona tutelato dalla Carta tutela la dignità e l’autonomia dell’individuo», si legge nella sentenza. Richiedere a un transgender maschio nato o a una persona non binaria «di rimuovere il proprio pene per ricevere finanziamenti statali per una vaginoplastica sarebbe incoerente con i valori di uguaglianza e sicurezza della persona».
Michael Cook
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Atlete delle scuole medie si rifiutano di competere contro transessuali
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🚨🚨FIVE middle school female athletes in West Virginia refuse to throw shot put against male, Becky Pepper-Jackson.
— Riley Gaines (@Riley_Gaines_) April 19, 2024
This comes just 2 days after the Fourth Circuit Court of Appeals blocked the WV law that says you must compete in the category that matches your sex.
It's a… pic.twitter.com/RzMgh4jVRU
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Gender
Società medica promette di «eradicare» la transfobia
L’associazione medica britannica Chartered Society of Physiotherapy (CSP) ha rilasciato questo mese due dichiarazioni in merito al suo sostegno al transgenderismo e al suo obiettivo di sradicare la transfobia dalla professione medica.
«Il CSP si oppone alla transfobia. Ci impegniamo a eradicarlo dalla nostra professione», si legge nella dichiarazione del 10 aprile. La dichiarazione è stata quindi definita come una pietra miliare per i diritti «LGBTQIA+» in un’altra dichiarazione dell’11 aprile.
La dichiarazione del 10 aprile prosegue definendo la transfobia, una paura che la società considera malvagia.
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«Transfobia: la paura o l’antipatia di qualcuno basata sul fatto che è transgender, compreso il negare la propria identità di genere o il rifiuto di accettarla”» si legge nella dichiarazione.
Fornisce anche un esempio di fobia proibita: mettere in discussione l’«identità di genere» di una persona transgender, tentare di rimuovere i diritti delle persone transessuali, «rappresentare in modo errato» i trans, escludere sistematicamente le persone transgender dalle discussioni su questioni che le riguardano direttamente, e «altre forme di discriminazione».
La dichiarazione ammette anche che la paura, che ora non è più consentita, può manifestarsi in modi vaghi a seconda dell’interpretazione: «la transfobia non ha una manifestazione unica e semplice. È complesso e può includere una serie di comportamenti e argomenti».
Following dialogue involving our LGBTQIA+ Network and Equity, Diversity and Belonging committee, the CSP has adopted our first definitive position statement on transphobia https://t.co/jGqJ8Ry0It
— Chartered Society of Physiotherapy (@thecsp) April 11, 2024
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«C’è molto di più che dobbiamo fare tutti per garantire che la nostra comunità di fisioterapia sia inclusiva e libera da discriminazioni», ha affermato Ishmael Beckford, presidente del Consiglio CSP. La presidente del comitato Equità, diversità e appartenenza del CSP, Sarine Baz, ha affermato che la paura del transgenderismo non è mai accettabile.
«L’espressione di atteggiamenti o sentimenti negativi nei confronti delle persone transgender, o altre azioni transfobiche, non possono essere tollerate», ha detto la Baz.
Come riportato da Renovatio 21, la cosiddetta medicina transgender, nonostante i recenti scandali e le battute d’arresto istituzionali in vari Paesi, sembrerebbe procedere nel suo percorso anche in Italia, dove vi è stata polemica quando si è scoperto che persino il Policlinico Gemelli – l’ospedale del papa – avrebbe istituito un ambulatorio di assistenza per la disforia di genere.
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