Militaria
La campagna di coscrizione in Ucraina è «sempre più ingannevole, coercitiva e violenta», scrive il Times
La campagna di mobilitazione dell’Ucraina è ben lontana dal raggiungere gli obiettivi, e gli sforzi restano macchiati da violenza, sfiducia e corruzione dilagante. Lo ha scritto giovedì il Times, citando funzionari locali.
«Sotto pressione per mobilitare 200.000 soldati in più, i reclutatori dell’esercito ucraino stanno ricorrendo ai posti di blocco, radunando gli uomini per strada e ignorando le esenzioni» scrive la testata.
Secondo il giornale, Kiev ha finora richiamato circa un milione di soldati e prevede di aumentare quel numero di altri 200.000 entro la fine dell’anno, ma il traguardo resta difficile da raggiungere.
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Inoltre, «gli sforzi per aumentare la coscrizione stanno diventando sempre più ingannevoli, coercitivi e violenti», ha osservato il giornale, citando l’esempio di un coscritto di Odessa che era tecnicamente esentato dal servizio a causa di una malattia renale cronica, ma è stato attirato all’ufficio di coscrizione e inviato comunque a una base di addestramento.
Un ufficiale di leva anonimo di Odessa ha detto al Times che «non stiamo mobilitando nemmeno il 20% di quanto richiesto», notando che c’è poco entusiasmo tra i potenziali soldati a rispondere alla convocazione, mentre il suo dipartimento è afflitto da corruzione, cattiva gestione e disillusione.
Le tangenti, ha aggiunto l’ufficiale, possono raggiungere migliaia di dollari, mentre la carenza di personale significa che i dipendenti devono svolgere più mansioni contemporaneamente, incluso il pattugliamento delle strade. Inoltre, i dipendenti sono minacciati di essere mandati al fronte se non rendono al meglio.
In altri casi, molti di coloro che rispondono alla chiamata alla mobilitazione risultano spesso inabili al servizio a causa di gravi problemi di salute, tra cui tubercolosi, epatite o HIV, ha affermato la fonte del Times.
Nel frattempo, un ucraino di 47 anni ha ricordato che era impaziente di essere chiamato e andare al fronte all’inizio del conflitto, ma che all’epoca gli è stato negato e ora non ha più alcun desiderio di farlo. «Il nostro governo non supporta i soldati. Non hanno l’equipaggiamento adeguato e vengono dimenticati se vengono feriti», ha spiegato l’uomo al giornale anglofono.
L’Ucraina ha annunciato la mobilitazione generale a febbraio 2022, poco dopo lo scoppio delle ostilità, impedendo alla maggior parte degli uomini di età compresa tra 18 e 60 anni di lasciare il Paese. Già due anni fa sui canali Telegram russi circolavano video impietosi in cui uomini venivano praticamente prelevati in strada per essere arruolati.
Questa primavera, di fronte alle crescenti perdite, Kiev ha abbassato l’età di leva da 27 a 25 anni e ha notevolmente inasprito le regole di mobilitazione, obbligando i potenziali membri del servizio a presentarsi agli uffici di leva per la «convalida dei dati», che in pratica spesso significa un biglietto per il fronte.
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Con l’intensificarsi della campagna di mobilitazione in Ucraina, è aumentata anche la resistenza alla leva, riempiendo i social media di video di reclutatori che cercavano di catturare uomini idonei per strada, nelle palestre e nei centri commerciali, a volte scatenando degli scontri, a volte facendo esplodere proteste clamorose dei famigliari, come nel caso della donna della regione di Kiev che si è data fuoco presumibilmente in risposta al diniego di rinvio della leva obbligatoria del marito.
Le autorità di Kiev hanno pure cominciato a dichiarare le decine di morti di renitenti alla leva morti durante la fuga dal Paese.
Come riportato da Renovatio 21, i circensi sono esentati dal servizio militare, mentre i sacerdoti cattolici no. Su soldati donna e sieropositivi HIV qualche tempo fa si sta lavorando.
Secondo un sondaggio di mesi fa, gli ucraini rinuncerebbero alla cittadinanza per evitare la coscrizione.
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Immagine CC0 via Wikimedia
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Ebrei israeliani ultra-ortodossi bloccano l’autostrada per protestare contro la leva obbligatoria
Riots as Orthodox demonstrators blocked a highway in protest against IDF conscription Article: https://t.co/cqTo22IiwC#Israel #IDF pic.twitter.com/xXtSZtGTIL
— Agencia AJN (@AgenciaAJN) January 9, 2025
חרדים מהפלג הירושלמי מפגינים נגד גיוס לצה”ל בכביש 4, שנחסם לתנועה בשני הכיוונים @AkivaWeisz pic.twitter.com/lVfmJchwZA
— כאן חדשות (@kann_news) January 9, 2025
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Decine di soldati ucraini addestrati in Francia disertano
Decine di soldati ucraini hanno disertato da una brigata d’élite durante un addestramento in Francia. Lo riporta l’agenzia di stampa francese AFP, che cita un funzionario dell’esercito di Parigi.
La 155ª Brigata Meccanizzata avrebbe dovuto essere un’unità ucraina di punta, addestrata ed equipaggiata dalla Francia. Chiamata «Anna di Kiev» in onore della figlia di un principe medievale, Yaroslav il Saggio, che sposò il re francese Enrico I, l’unità era stata personalmente ispezionata dal presidente francese Emmanuel Macron nel nord-est della Francia in ottobre.
Circa 2.300 soldati sono stati addestrati in Francia e altri 2.200 in Ucraina.
Senza rivelare il numero dei disertori, il funzionario che ha parlato con l’AFP ha affermato che «restano molto marginali, dato il volume di persone che hanno seguito un addestramento».
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«Erano nelle caserme francesi, avevano il diritto di uscire», ha detto il funzionario, aggiungendo che i soldati erano sottoposti a un regime disciplinare «imposto dal comando ucraino». Il funzionario ha sottolineato che la Francia non aveva l’autorità di arrestare i disertori.
«Sì, ci sono problemi, ne siamo consapevoli», ha detto all’agenzia di stampa AFP Mikahil Drapaty, comandante delle Forze terrestri ucraine recentemente nominato.
Secondo l’AFP, la maggior parte dei soldati arrivati in Francia erano coscritti senza esperienza di combattimento, accompagnati da 300 supervisori ucraini.
Il famoso giornalista ucraino Yuri Butusov ha riferito all’inizio di questo mese che «decine» di soldati avevano disertato la brigata in Francia e altri 1.700 erano scomparsi senza permesso mentre prestavano servizio in Ucraina.
Secondo Butusov, i comandanti superiori della brigata «sono stati licenziati o sono in procinto di essere licenziati».
Commentando il rapporto di Butusov, Drapaty ha dichiarato all’AFP che “alcuni dei fatti presentati si sono effettivamente verificati”, ma «forse non nella scala e nella portata presentate».
La brigata ha ammesso di aver avuto problemi con il personale e ha lanciato un appello sui social media affinché le reclute disperse facciano ritorno alla base. «Sappiamo che le ragioni che vi hanno costretto a disertare potrebbero essere state diverse», ha affermato l’unità in una dichiarazione su Facebook lunedì. «Tornate nella squadra. Vi stiamo aspettando».
Tatyana Sapyan, portavoce dell’Ufficio statale investigativo dell’Ucraina, ha dichiarato a Interfax-Ucraina che le autorità stanno indagando sulla brigata per diserzione e abuso di potere.
La scorsa settimana, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha annunciato che il ministero condurrà un’«analisi completa» del Comando delle Forze Terrestri e implementerà «riforme nelle politiche di gestione e del personale».
All’inizio di dicembre, la Procura generale dell’Ucraina ha segnalato un forte aumento dei casi di diserzione dal 2022, con oltre 96.000 indagini avviate, la maggior parte nel 2024, secondo Bloomberg.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha riconosciuto l’aumento delle diserzioni, ma ha insistito sul fatto che i numeri hanno iniziato a diminuire dall’autunno.
L’Ucraina aveva annunciato una mobilitazione generale a febbraio 2022 dopo l’escalation del conflitto con la Russia, con la campagna che ha dovuto affrontare sfide significative, tra cui corruzione diffusa e renitenza alla leva. Nella primavera del 2024, Kiev ha abbassato l’età per la leva da 27 a 25 anni, rafforzando al contempo le regole di coscrizione, reprimendo le esenzioni e aumentando le misure di controllo.
I video di incursioni violente nelle strade per dare la caccia a potenziali reclute circolano in rete dall’inizio del conflitto.
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Due mesi un reportage del quotidiano madrileno El Pais sottolineava che i militari ucraini si rifiutano sempre più di obbedire agli ordini e fuggono dalle loro posizioni, accusando i loro vertici di assegnare loro missioni suicide. A dicembre l’Associated Press aveva parlato di decine di migliaia di diserzioni.
Le autorità di Kiev hanno pure cominciato a dichiarare le decine di morti di renitenti alla leva morti durante la fuga dal Paese.
Come riportato da Renovatio 21, i circensi sono esentati dal servizio militare, mentre i sacerdoti cattolici no. Su soldati donna e sieropositivi HIV si sta lavorando.
Secondo un sondaggio di sette mesi fa, gli ucraini rinuncerebbero alla cittadinanza per evitare la coscrizione.
Nel frattempo aumentano episodi tragici come quelli della donna che si è data fuoco per protestare contro il reclutamento del marito.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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Combattimento corpo a corpo tra soldato siberiano e soldato ucraino diventa un video virale
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Il post commentato dal magnate diceva, saggiamente, che «questo è quello a cui una lotta alla morte assomiglia nella vita reale, non Hollywood».Drone footage shows grueling hand-to-hand knife combat between ethnic Yakut Russian warrior Andrei Grigoriev and Ukrainian soldier Angle really shows what fight to the death looks like in real life, not Hollywood#Russia #Ukraine pic.twitter.com/expTvSVCic
— Uncensored News (@Uncensorednewsw) January 5, 2025
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