Persecuzioni
Canada, nessun resto trovato nella scuola residenziale di Kamloops
Il 10 maggio 2024, il sito Pour une école libre au Québec riportava che «il Ministero delle Relazioni Corona-Indigeni aveva confermato di aver speso molti soldi cercando di scoprire la “straziante verità” sulle possibili tombe anonime dei Kamloop Scuola residenziale indiana, Columbia Britannica».
Tuttavia, come segnala il Reporter di Blacklock, «malgrado uno stanziamento di 7,9 milioni di dollari [canadesi] a questo scopo, non è stato ritrovato alcun resto», rilevando di passaggio che «nessuna informazione è stata resa pubblica sul modo preciso in cui i fondi stanziati erano stati utilizzati».
Pour une école libre au Québec si ricorda: «L’annuncio della scoperta di 215 tombe di bambini sul sito della scuola residenziale di Kamloops da parte della First Nation [termine che designa le popolazioni indigene indigene del Canada, ndr], nel 2021, ha suscitato una protesta internazionale. Tuttavia, nonostante questa rivelazione, fino ad oggi non è stato ritrovato alcun corpo».
«Il governo ha quindi deciso di sventolare la bandiera della Torre della Pace a mezz’asta per 161 giorni, di stanziare 3,1 milioni di dollari per un registro nazionale dei decessi degli studenti delle scuole residenziali indiane e di stanziare 238,8 milioni di dollari al Fondo di sostegno comunitario per i bambini scomparsi dalle Scuole Residenziali, con scadenza nel 2025».
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Da qui una preoccupazione legittima: «La mancanza di trasparenza riguardo allo stanziamento e all’utilizzo dei fondi, unita alla mancanza di progressi tangibili nello scoprire la verità sulle sepolture nelle scuole residenziali, ha sollevato preoccupazioni sulla responsabilità e sulla necessità di maggiore trasparenza nella gestione delle sepolture nelle scuole residenziali in Canada».
Su questo tema rimandiamo all’articolo «Canada: Papa Francesco in “pellegrinaggio penitenziale” (24-30 luglio 2022)», dove potremmo leggere queste righe del professor Jacques Rouillard , professore emerito del dipartimento di storia dell’Università di Montreal, riguardo alle tombe dei bambini morti in gran numero a causa della tubercolosi:
«Secondo gli storici Jim Miller e Brian Gettler, che hanno concentrato le loro ricerche sulle Prime Nazioni, “croci di legno venivano collocate dove venivano sepolti i bambini nei cimiteri secondo i riti cattolici. Ovviamente si sono disintegrate rapidamente”».
Inoltre, ha concluso il professor Rouillard, «non vi è alcuna indicazione che i bambini sepolti in questi cimiteri da tempo dimenticati siano morti a causa di maltrattamenti o negligenza. (…) Se c’è qualche colpa, è da imputare al Dipartimento federale degli affari indiani che non ha fornito finanziamenti adeguati alle scuole residenziali, ai bambini e ai cimiteri».
«Secondo i resoconti dei media, questa tragedia canadese è il risultato del fallimento della Chiesa cattolica e di altre organizzazioni religiose, il che costituisce un bigottismo anticattolico puro e semplice. Questo è un altro tentativo di screditare la fede religiosa e di scacciare la religione dalla pubblica piazza. Le scuole residenziali sono lo strumento utilizzato a questo scopo».
(…)
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Canada. Department of Indian Affairs and Northern Development. Library and Archives Canada via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Persecuzioni
La Turchia espelle i cristiani perché minacciano la sicurezza nazionale
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Persecuzioni
Ultras rumeni espongono lo striscione «Difendiamo i cristiani nigeriani» durante le qualificazioni ai Mondiali
In un gesto significativo per attirare l’attenzione globale sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria, i tifosi della nazionale di calcio rumena hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI» durante una partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Bucarest.
Questa dimostrazione di solidarietà si inserisce nel contesto dei continui e brutali attacchi, spesso mortali, compiuti da gruppi terroristici islamici contro le comunità cristiane nel Paese africano.
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
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Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
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Immagine di TUBS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
Persecuzioni
Spagna, l’islamo-sinistra non riesce a imprigionare un prete
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