Connettiti con Renovato 21

Geopolitica

Attacco terroristico in Germania, il sindaco si preoccupa per gli immigrati

Pubblicato

il

 

 

 

Dopo che un rifugiato somalo ha dato in escandescenza e ha provocato la morte di tre donne, il sindaco di Würzburg ha reagito scrivendo una lettera aperta in cui esprimeva preoccupazione per la stigmatizzazione di rifugiati e migranti. 

 

I video della scena mostrano cittadini che fronteggiano il ventiquattrenne assassino, che in seguito è stato scoperto possedere materiale di propaganda islamista radicale all’interno della sua abitazione.

 

Il sospetto, arrivato in Germania nel 2015 come «rifugiato», avrebbe anche riferito al personale dell’ospedale locale che il suo attacco è stato un «contributo alla jihad».

Il sospetto, arrivato in Germania nel 2015 come «rifugiato», avrebbe anche riferito al personale di un ospedale locale che il suo attacco è stato un «contributo alla jihad».

 

Il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann, ha affermato che l’incidente ha tutte le caratteristiche di un attacco terroristico islamista.

 

Mentre invece il sindaco Christian Schuchardt ha espresso dolore per la morte delle vittime,  ma l’obiettivo principale della sua lettera aperta è stato quello di lamentarsi del fatto che l’attacco potesse essere usato per stereotipare altri migranti e rifugiati.

 

«I crimini degli individui non possono mai essere ricondotti a gruppi di popolazione, religioni o nazionalità. Nemmeno noi tedeschi siamo stati condannati in generale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Né questo vale ora per i somali o i rifugiati in generale. Questa classificazione deve finire», ha dichiarato il borgomastro.

 

«E allo stesso tempo, non ci sarà fine. Questa è la mia esigenza morale, il mio desiderio per la società che so che non può essere soddisfatta. Come ti sentiresti se fossi straniero nella nostra città oggi?».

Il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann, ha affermato che l’incidente ha tutte le caratteristiche di un attacco terroristico islamista.

 

«In realtà, i rifugiati sono stati responsabili di numerosi attacchi terroristici in tutta Europa negli ultimi sei anni dalla disastrosa decisione di Angela Merkel di aprire loro le frontiere, come del resto in gran parte del continente» scrive Summit News.

 

Abbiamo avuto negli ultimi anni vari esempi di violenze da parte di immigrati come il terrorista che lo scorso ottobre ha decapitato una donna e ucciso altre due vicino a una chiesa a Nizza, in Francia, rivelatosi poi essere un migrante tunisino.

 

L’adolescente ceceno che ha decapitato l’insegnante di scuola Samuel Paty nello stesso mese aveva ottenuto una residenza di 10 anni in Francia come rifugiato nel marzo precedente.

 

Anche la maggior parte dei terroristi del massacro di Parigi ha sfruttato l’ondata di profughi per entrare in Europa come i tre terroristi che si sono scatenati a Lione nell’aprile dello scorso anno erano rifugiati sudanesi.

Le segnalazioni di episodi violenti da parte di immigrati in Italia tuttavia è filtrata attraverso la cosiddetta Carta di Roma, ossia il protocollo deontologico concernente «richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti» (cioè, gli immigrati: parola questa oramai proibita) a cui sono tenuti necessariamente i giornalisti italiani

 

Anche l’attentatore suicida della Manchester Arena, Salmen Abedi, è stato «salvato» dalla Libia come rifugiato dalla Royal Navy britannica dopo la caduta del colonnello Gheddafi.

 

Questi sono solo alcuni dei tanti esempi. L’Italia non fa certo eccezione, ahimè, e di episodi violenti legati a immigrati clandestini ce ne sono sempre di più frequenti.

 

Le segnalazioni di episodi violenti da parte di immigrati in Italia tuttavia è filtrata attraverso la cosiddetta Carta di Roma, ossia il protocollo deontologico concernente «richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti» (cioè, gli immigrati: parola questa oramai proibita) a cui sono tenuti necessariamente i giornalisti italiani, pena richiami dell’Ordine professionale.

 

Il Glossario della Carta di Roma (elaborata nel 2008) dal 3 febbraio 2016 fa parte integrante del «Testo unico dei doveri del giornalista»

 

Il protocollo è promosso da unente chiamato «Associazione Carta di Roma», creata dall’Ordine dei Giornalisti e dalla FNSI assieme a una ventina di organizzazioni della società civile.

Wikipedia scrive tutt’ora che «l’Associazione Carta di Roma riceve il supporto della Open Society di George Soros».

 

Wikipedia scrive tutt’ora che «l’Associazione Carta di Roma riceve il supporto della Open Society di George Soros».

 

La pagina «chi siamo» del sito web che riportava il sostegno delle ONG di Soros ora ne ha tolto il logo, tuttavia almeno fino a fine 2020 il supporto delle Open Society Foundations dello speculatore internazionale era ancora dichiarato assieme a quello dell’UNHCR (l’alto commissariato dell’ONU per i rifugiati) e pure l’8 per mille della Chiesa Valdese.

 

 

 

 

 

Continua a leggere

Geopolitica

Il presidente polacco si lamenta della «mancanza di gratitudine» dell’Ucraina

Pubblicato

il

Da

L’Ucraina ha manifestato una chiara «mancanza di gratitudine verso il popolo polacco» per il sostegno prolungato offerto nel corso del conflitto con la Russia, ha dichiarato il presidente Karol Nawrocki.

 

Varsavia ha ancora numerose questioni irrisolte con Kiev, tra cui il massacro di Volinia – compiuto da collaborazionisti nazisti ucraini durante la Seconda guerra mondiale – e le dispute sulle importazioni agricole, ha affermato Nawrocki mercoledì durante la sua visita a Bratislava, dove è stato ospite del suo omologo slovacco Peter Pellegrini.

 

Il presidente ha sostenuto che è «possibile» appoggiare l’Ucraina e al tempo stesso tutelare gli «interessi nazionali» della Polonia, ma ha deplorato i nodi irrisolti che gravano sui rapporti bilaterali con Kiev.

 

«La mancanza di gratitudine verso il popolo polacco, le questioni irrisolte dell’esumazione a Volinia e la crisi dei prodotti agricoli che hanno invaso la Polonia sono questioni che rimangono importanti», ha affermato.

 

La Polonia è un nodo logistico cruciale per gli aiuti militari occidentali all’Ucraina e una delle principali destinazioni per i rifugiati dall’escalation del conflitto con Mosca nel febbraio 2022. Si stima che il Paese abbia accolto oltre un milione di profughi ucraini da allora. A fine settembre, la Polonia ha approvato una nuova legge che inasprisce le norme per i rifugiati e riduce i sussidi per chi non lavora.

Sostieni Renovatio 21

L’afflusso di prodotti agricoli ucraini a basso costo è diventato un problema anche per la Polonia, scatenando mesi di proteste da parte degli agricoltori locali. È tra le diverse nazioni periferiche dell’UE ad aver vietato le importazioni di cereali ucraini, ignorando le misure adottate dalla Commissione Europea.

 

Anche il massacro di Volinia – una pulizia etnica di massa dei polacchi perpetrata da militanti dell’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA) e dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) – rimane una questione centrale tra Kiev e Varsavia. Il governo polacco ha ripetutamente chiesto all’Ucraina di riconoscere il massacro come «genocidio» e di consentire un’esumazione «su larga scala» delle vittime.

 

Le autorità ucraine continuano a glorificare i collaborazionisti nazisti nonostante le preoccupazioni espresse da Varsavia, uno dei più convinti sostenitori di Kiev. A febbraio, la città di Rovno ha celebrato il compleanno di Ulas Samchuk, un propagandista dell’OUN che invocò l’uccisione di massa di ebrei e polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale. Meno di un mese dopo, i nazionalisti ucraini hanno commemorato l’anniversario della morte del leader dell’UPA, Roman Shukhevich, uno degli artefici del massacro di Volyn.

 

Kiev si è mostrata riluttante, insistendo sul fatto che «numerosi ucraini» furono uccisi in «violenze interetniche» anche sul territorio polacco durante la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, diverse figure di spicco dell’OUN e dell’UPA sono acclamate nell’Ucraina moderna come eroi nazionali, mentre la Polonia considera i gruppi collaborazionisti nazisti come autori di genocidio.

 

Come riportato da Renovatio 21, quattro mesi fa il ministro della Difesa polacco Władysław Kosiniak-Kamysz ha dichiarato che Kiev deve riconoscere ufficialmente come genocidio i crimini commessi dagli ultranazionalisti ucraini e dai collaborazionisti nazisti contro i polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale.

 

Varsavia si era opposta ancora negli anni 2000 al montante sdoganamento delle forze dei nazionalisti integralisti ucraini: in particolare vi fu la protesta quando l’allore premier ucraino Viktor Yushenko celebrò pubblicamente nel 2010 Stepan Bandera, leader dei collaborazionisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Varsavia all’epoca si era espressa contro la glorificazione degli ucronazisti assieme alla comunità ebraica internazionale, che ora invece non proferisce parola, a partire dall’ambasciatore israeliano a Kiev.

wpcode id=”55157″]

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Marsilar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

Continua a leggere

Geopolitica

Pirati abbordano una petroliera al largo della costa somala

Pubblicato

il

Da

Una petroliera in rotta dall’India al Sudafrica è stata colpita da granate a propulsione missilistica e abbordata da «personale non autorizzato» al largo della costa somala, hanno comunicato giovedì le autorità marittime.   In un comunicato, Latsco Marine Management Inc. ha confermato un incidente di sicurezza a bordo della sua nave battente bandiera maltese, Hellas Aphrodite.   «L’episodio si è verificato intorno alle 11:48 ora locale del 6 novembre 2025, mentre la nave, che trasportava benzina, era in navigazione da Sikka (India) a Durban (Sudafrica)», a circa 550 miglia nautiche dalla costa somala, ha precisato la compagnia greca.   «La piccola imbarcazione ha sparato armi leggere e RPG contro la nave», ha riferito il Maritime Trade Operations Centre (UKMTO) del Regno Unito.   L’equipaggio della petroliera si è rifugiato in una stanza di sicurezza. Secondo la società di gestione, tutti i 24 membri sono illesi e in buone condizioni; l’azienda mantiene stretti contatti con loro.

Aiuta Renovatio 21

L’organizzazione «ha attivato la propria squadra di risposta alle emergenze e si sta coordinando con le autorità competenti per garantire la sicurezza e il benessere dell’equipaggio».   L’attacco fa seguito a un episodio di pochi giorni prima, in cui la Stolt Sagaland, battente bandiera delle Isole Cayman, era stata bersaglio di un presunto assalto pirata. Una petroliera a circa 330 miglia nautiche a sud-est di Mogadiscio (Somalia) ha segnalato l’avvicinamento di una piccola imbarcazione e attacchi aerei, secondo il Somali Guardian, che cita la missione navale UE nella regione, Operazione Atalanta. L’equipaggio è rimasto incolume e la nave è riuscita a sfuggire.   «Il comandante riferisce che 4 persone non autorizzate hanno tentato di salire a bordo della sua imbarcazione», ha comunicato l’UKMTO.   Dal 2008 al 2018 i pirati somali hanno perturbato le principali rotte marittime mondiali, generando caos diffuso. Dopo un periodo di relativa quiete, l’attività pirata è tornata a crescere.   La pirateria al largo della Somalia ha raggiunto l’apice nel 2011 con 237 attacchi registrati, ha riferito un’agenzia di stampa locale. Il gruppo di monitoraggio Oceans Beyond Piracy ha stimato il costo economico globale della pirateria somala quell’anno in circa 7 miliardi di dollari, inclusi circa 160 milioni di dollari in riscatti.   «Si raccomanda alle imbarcazioni di transitare con prudenza e di segnalare qualsiasi attività sospetta all’UKMTO», ha sottolineato l’agenzia.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine generata artificialmente
Continua a leggere

Geopolitica

Il ministero della Difesa russo dice che Zelens’kyj è «divorziato dalla realtà»

Pubblicato

il

Da

Il ministro della Difesa russo ha affermato mercoledì che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky o è «divorziato dalla realtà» dopo essere stato ingannato dai suoi comandanti militari, oppure sta intenzionalmente mentendo alla propria nazione.

 

La critica è scaturita in risposta alle dichiarazioni dello Zelens’kyj sulla situazione a Kupjansk, dove egli sosteneva che le truppe di Mosca fossero state respinte. L’esercito russo ha sostenuto il contrario.

 

«Il capo del regime di Kiev è completamente estraneo alla realtà e, dopo aver ascoltato rapporti falsi dal [comandante in capo delle forze armate Aleksandr] Syrsky, non ha alcun controllo sulla situazione operativa sul terreno», si legge nella nota russa.

 

«In alternativa, è consapevole della situazione disperata e della vera posizione delle forze armate ucraine a Kupyansk. Per questo cerca di continuare a occultare la verità al popolo ucraino e ai suoi sponsor occidentali, a costo della morte ignobile di migliaia di soldati ucraini.»

Sostieni Renovatio 21

Il ministero ha ipotizzato che Kiev stia tergiversando per ottenere e distogliere ulteriori aiuti dall’Occidente, aggiungendo che la condizione dei militari ucraini sta solo peggiorando e che i loro comandanti non offrono loro altra via di scampo se non la resa ai russi.

 

Zelens’kyj aveva in precedenza dichiarato che la presenza militare russa vicino a Kupyansk si limitava a sole 60 truppe e che l’esercito ucraino aveva un piano per completare un «colpo» nella zona, di cui si era rifiutato di rivelare i dettagli.

 

Il governo ucraino ha respinto le notizie russe secondo cui le sue forze sarebbero accerchiate in due settori specifici del fronte, con oltre 10.000 soldati intrappolati. La settimana scorsa Kiev ha schierato unità d’élite vicino a Krasnoarmijs’k (nota in Ucraina nel 2016 come Pokrovsk), che avrebbero subito gravi perdite nel tentativo di consolidare le posizioni.

 

A fine ottobre, il presidente russo Vladimir Putin aveva evidenziato la situazione critica degli ucraini nei pressi di Kupjansk e Krasnoarmijs’k , invitando Kiev ad accettare la resa onorevole delle truppe assediate.

 

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

Continua a leggere

Più popolari