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Geopolitica

447° giorno di guerra

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– Il «capo» del «Ministero degli affari interni di Lugansk» Igor Kornet è rimasto vittima oggi di un attentato dinamitardo. Le sue condizioni sono gravi ma stabili.

 

The Independent Barents Observer, testata norvegese: La Russia ha trasferito al confine con Norvegia e Finlandia il numero massimo di bombardieri strategici in grado di trasportare armi nucleari dal 2022. Su un’immagine satellitare del 7 maggio, si possono vedere due Tu-160 e due Tu-22, 14 Tu-95, tre aerei da trasporto An-22 (o An-12), un aereo cisterna Il-78 e tre elicotteri

 

– Stanotte, le forze speciali moldave hanno sequestrato scatole con schede elettorali dal tribunale della Gagauzia. Evgenia Gutsul, che domenica è stata eletta presidente dell’autonomia, ha condannato le azioni delle forze di sicurezza e ha affermato che il presidente della Moldavia, Sandu, sta andando contro il popolo e la sua volontà.

 

– L’Unione Europea ha riconosciuto le armi come un prodotto a emissioni zero. I prodotti del complesso militare-industriale sono esclusi dal Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), che impone una tassa sulle emissioni di CO2 derivanti dalla produzione. Questa decisione è stata presa nell’interesse dell’industria della difesa statunitense, secondo gli esperti.

 

– Il presidente della Corte Suprema dell’Ucraina Vsevolod Knyazev è stato arrestato ieri dall’Ufficio Nazionale Anticorruzione dell’Ucraina (NABU), un dipartimento ritenuto controllato direttamente da Washington, con l’accusa di aver ricevuto una tangente di 2,7 milioni di dollari. Le perquisizioni sono state effettuate da altri 18 giudici, hanno riferito i media. Le forze dell’ordine ucraine hanno riferito di aver identificato uno schema di corruzione su larga scala nella Corte Suprema.

 

– Il giornalista americano Seymour Hersh, nell’ennesima inchiesta destinata a far discutere, afferma che un gruppo di paesi UE, capeggiato dalla Polonia, starebbe facendo pressioni su Zelens’kyj per indurlo a porre fine al conflitto con un compromesso.

 

– L’UE dovrebbe prendere provvedimenti contro l’India, che riceve petrolio dalla Russia e vende benzina e diesel all’Europa, ha affermato Borrell. Secondo lui, bisogna prendere provvedimenti anche nei confronti degli acquirenti: «se vendono, è perché qualcuno sta comprando».

 

– Ministero degli Esteri ucraino: oggi la bandiera nazionale dell’Ucraina è stata ufficialmente alzata presso la sede del Cyber Center della NATO a Tallinn, segnando l’ingresso ufficiale dell’Ucraina nel Cyber Center.

 

– Le conseguenze dell’attacco russo nel quartiere industriale di Ternopil (Ucraina Occidentale).

 

– La Georgia ha autorizzato la compagnia russa Azimut a operare voli diretti Mosca Tblisi a partire da mercoledì prossimo.

 

– Bakhmut/Artemovsk, la sintesi del New York Times: nonostante gli Ucraini abbiano compiuto “piccoli progressi” i Russi controllano “circa il 90%” della città, “per lo più ridotta in rovine”.

 

– Il presidente del Sudafrica ha affermato che a nome dei paesi africani ha parlato con Putin e Zelens’kyj, hanno accettato di ricevere una missione dei leader africani sull’iniziativa di pace.

 

– Guerra in Ucraina: spunta l’iniziativa di pace africana. La settimana prossima le delegazioni di sei paesi africani visiteranno Kiev e Mosca per favorire una soluzione negoziale del conflitto.

 

– Prigozhin mostra la mappa di Bakhmut/Artemovsk.

 

– La trinità di Rublev è stata donata dallo stato alla Chiesa Ortodossa Russa. Verrà quindi rimossa dalla Galleria Tretjakov e trasferita al Monastero della Trinità di San Sergio a Sergiev Posad.

 

– Il Regno Unito inizierà ad addestrare i piloti ucraini quest’estate. Secondo alcune stime, l’addestramento di un pilota a pilotare un F-16 può richiedere circa un anno e il costo dell’addestramento di un pilota è di circa 6 milioni di dollari.

 

– Le forze armate ucraine hanno utilizzato missili Storm Shadow di fabbricazione anglo-francese e un missile ADM-160B MALD prodotto dagli Stati Uniti durante il bombardamento di Lugansk il 12 maggio, riferiscono le autorità di Lugansk.

 

– Macron: nel conflitto in Ucraina la Russia ha già perso geopoliticamente in quanto è diventata un vassallo della Cina.

 

– Anatoly Chubais, vice premier e privatizzatore negli anni novanta, ha ricevuto la cittadinanza israeliana negli uffici del ministero degli interni del villaggio di Nof ha-Galil.

 

– Il Regno Unito invierà missili antiaerei e centinaia di droni come parte del nuovo pacchetto di aiuti per Kiev.

 

– Immagine da Bakhmut.

 

– Un divieto di importazione di gas da gasdotto come parte dell’11° pacchetto di sanzioni dell’UE è improbabile, scrive Politico citando diplomatici europei. I Paesi che ancora acquistano gas dalla Russia si sono opposti.

 

– Curiosità: i Turchi residenti in Russia hanno votato in maggioranza relativa (50%) per il candidato di opposizione Kılıçdaroğlu.

 

– L’ordine basato sulle regole promosso da un certo numero di paesi occidentali è problematico sia dal punto di vista giuridico che pratico, ha affermato il rappresentante permanente della Cina presso l’ONU Zhang Jun in una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. «Il cosiddetto ordine basato su regole è molto problematico in termini legali e pratici. Non ci sono scuse per l’imposizione di sanzioni unilaterali da parte degli Stati Uniti e di altri paesi. E difficilmente le sanzioni unilaterali godono di ampio sostegno o riconoscimento da parte della comunità internazionale».

 

– Attacco russo su depositi di munizioni a Khreson.

 

– Del pacchetto di aiuti da 48 miliardi di dollari per l’Ucraina approvato dal Congresso Usa a dicembre, rimangono circa 6 miliardi, scrive Politico. Ciò significa che i fondi potrebbero finire a luglio, con necessità di approvare un nuovo

 

– La Russia accetta di prorogare l’accordo sul grano (funzionari Turchi a Bloomberg).

 

– Nel corso della preparazione di un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, l’UE sta aumentando la pressione sulla Serbia, chiedendole di unirsi alle sanzioni. Il rappresentante dell’UE per le sanzioni O’Sullivan ha visitato Belgrado alla fine della scorsa settimana.

 

– I dipendenti dell’istituto Khristianovich di meccanica teorica applicata hanno pubblicato una lettera aperta per denunciare che tre «eccezionali scienziati aerodinamici del nostro istituto» sono stati arrestati nell’ultimo anno con l’accusa di tradimento. I firmatari dichiarano di «conoscere ognuno di loro come patriota sopra ogni sospetto». Gli accusati, si legge, sono rimasti in Russia negli anni Novanta, nonostante avrebbero potuto ottenere lavori prestigiosi ben remunerati all’estero. «Non temiamo solo per la sorte dei nostri colleghi». si legge in fondo alla lettera «Il fatto è che non capiamo come continuare a fare il nostro lavoro».

 

– L’Associazione Calcistica Ucraina ha annunciato (e quasi subito cancellato) tre partite in memoria di 300 mila caduti da tenere a tribune vuote. Non che si ritenga che l’Associazione Calcistica debba avere statistiche aggiornate sul numero di caduti ucraini, che il governo tiene segreto, ma è indicativa della confusione che regna in merito

 

– Attacco e incendio a Kharkiv.

 

– Il Dipartimento di Stato USA esprime «crescente preoccupazione» per la notizia della ripresa dei voli fra Georgia e Russia.

 

– Tajani: l’Italia prende in considerazione, quale unica prospettiva di soluzione della guerra in Ucraina, i 10 punti di Zelensky (che, in sostanza, prevedono la vittoria totale di Kiev).

 

– Fuoco a Ternopoli.

 

– La CIA sta cercando di reclutare cittadini russi tramite Telegram. Già ad aprile l’intelligence americana ha creato un apposito canale «per il contatto», ma fino ad oggi è rimasto in silenzio. Ora, l’intelligence americana pubblica lì video di propaganda in russo, con istruzioni su come contattarla in modo anonimo.

 

– A Baku è stato inaugurato il muro della memoria in onore degli azeri morti combattendo a fianco delle forze armate ucraine.

 

– Grande esplosione a Zaporiggia.


– Ministero degli Esteri finlandese: Mosca ha congelato i conti bancari degli uffici di rappresentanza diplomatica finlandesi in Russia.

 

– In Ucraina non ci saranno elezioni parlamentari questo autunno, se la legge marziale rimarrà in vigore, ha dichiarato Vladimir Zelensky in un’intervista al Washington Post. Le elezioni parlamentari si sarebbero dovute tenere il 29 ottobre 2023.

 

– Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa: con l’inizio della crisi in Ucraina, c’è una forte pressione sulla Repubblica Sudafricana per costringerci ad abbandonare la posizione di non allineamento e ad appoggiare una delle parti rivali tra Occidente e Russia. Siamo sempre stati fermi su questo tema: il Sudafrica non è stato e non sarà coinvolto nella lotta tra le potenze mondiali… non siamo d’accordo con le affermazioni che la nostra posizione di non allineamento favorisce la Russia. Inoltre, non siamo d’accordo sul fatto che ciò dovrebbe mettere a repentaglio le nostre relazioni con altri Paesi.

 

Bloomberg: i ministri delle finanze e i banchieri centrali del G7 si sono impegnati a riprendere il sostegno all’Ucraina con 44 mld $ di aiuti fino all’inizio del 2024, consentendo al FMI di approvare 15,6 mld. $ di sostegno in quattro anni.

 

– WSJ: L’alleato degli Stati Uniti respinge le richieste di bloccare i voli militari russi. L’Egitto sta dando a Mosca un accesso cruciale al suo spazio aereo, consentendo un passaggio per trasportare armi in Ucraina dalla Siria

 

– Li Hui, rappresentante speciale cinese incaricato delle trattative sul dossier ucraino, è in Ucraina. Poi visiterà l’Europa occidentale e la Russia.

 

– Secondo il Financial Times G7 ed UE stanno discutendo un divieto di riattivazione futura delle forniture di gas russo attraverso i gasdotti attraverso i quali la fornitura è (allo stato temporaneamente) diminuita o cessata.

 

–  Il consulente speciale John Durham ha concluso che l’FBI non avrebbe dovuto avviare un’indagine completa sui collegamenti tra la campagna di Donald Trump e la Russia durante le elezioni del 2016 non essendovi alcuna prova reale di collusione.

 

– Russia e Iran firmeranno un accordo sul collegamento ferroviario da San Pietroburgo al Golfo Persico. Un accordo tra Iran e Russia sulla costruzione della tratta ferroviaria Rasht – Astara sarà firmato durante la visita del vice primo ministro russo Alexandr Novak a Teheran il 16 e 17 maggio, ha annunciato martedì l’ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali. Jalali ha anche osservato che il completamento della costruzione del corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud è una delle priorità dei due Paesi. «Il ramo occidentale del corridoio nord-sud, che attraversa tre paesi – Russia, Azerbaigian e Iran, ha un tratto mancante di 162 chilometri tra Rasht e Astara. Con il completamento della costruzione della ferrovia Rasht-Astara, verrà stabilito un collegamento tra San Pietroburgo e il Golfo Persico».

 

– Vladimir Putin e il presidente iraniano Raisi partecipano alla cerimonia della firma dell’accordo sulla costruzione congiunta della tratta ferroviaria Rasht-Astara da parte di Russia e Iran.

 

– La pronipote di Krusciov, che ha regalato la Crimea all’Ucraina, sostiene la lotta di Zelens’kyj per la Crimea.

 

– Il ministro degli esteri ungherese dichiara che Budapest sostiene il piano di pace cinese per l’Ucraina.

 

– Nel corso del conflitto, l’Ucraina ha perso un terzo dei lavoratori: un milione è stato mobilitato, e gli altri 4,5 milioni hanno lasciato il paese o vivono nei nuovi territori russi, riferisce la Confederazione dei datori di lavoro dell’Ucraina. Questo è il doppio rispetto alla Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale.

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

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Geopolitica

Chomsky: l’Europa verso il declino e la deindustrializzazione se rimane nel sistema USA

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L’Europa sperimenterà un probabile declino e deindustrializzazione se sceglie di rimanere all’interno del sistema dominato dagli Stati Uniti, ha detto in una intervista alla testata russa Sputnik il famoso accademico e filosofo del linguaggio statunitense Noam Chomsky.

 

«L’Europa deve prendere una decisione importante: rimarrà all’interno del sistema dominato dagli Stati Uniti, affrontando un probabile declino e persino, alcuni prevedono, la deindustrializzazione?» ha domandato Chomsky. «Oppure si adatterà in qualche modo al suo partner economico naturale in Oriente, ricco di risorse minerarie di cui l’Europa ha bisogno e una porta d’accesso al lucroso mercato cinese?»

 

Chomsky ha notato che queste domande sono sorte in una forma o nell’altra dalla Seconda Guerra Mondiale: «il concetto gollista dell’Europa che si collega alla Russia come forza indipendente negli affari mondiali ha trovato eco nella Ostpolitik di Willy Brandt e in altre iniziative, e più in generale nelle proposte di Gorbaciov dopo il crollo dell’Unione Sovietica», ha affermato il celeberrimo linguista. «Ancora una volta, possiamo solo speculare».

 

La testata russa gli ha quindi chiesto se pensa che siamo sulla soglia di un nuovo ordine mondiale e se il conflitto ucraino può essere un catalizzatore di grandi cambiamenti. «C’è molta controversia sulla forma del sistema mondiale emergente» ha risposto il Chomsky, spiegando che le alternative di base sono un sistema multipolare basato sulle Nazioni Unite o un sistema unipolare «basato su regole», in cui gli Stati Uniti stabiliscono le regole e, come rivela la documentazione, le ignorano quando lo desiderano.

 

«Il primo è ampiamente sostenuto dalla maggior parte del mondo. Il secondo è adottato dall’anglosfera, dall’Europa, dal Giappone e da pochi altri», ha detto lo scienziato del linguaggio, osservando che l’operazione militare speciale della Russia in Ucraina «ha fornito agli Stati Uniti un dono molto gradito, spingendo l’Europa nelle tasche di Washington e rafforzando così la sua richiesta di un ordine unipolare “basato su regole”».

 

«Ci sono molte incertezze su come queste tensioni saranno risolte», ha dichiarato il 94enne aggiungendo di sperare che l’Europa sarà incline alla visione dell’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov «da Lisbona a Vladivostok» prima che le cose peggiorino. «Penso anche che ci sia un notevole merito nella proposta di Gorbaciov per una ‘casa comune europea’ da Lisbona a Vladivostok senza alleanze militari e sforzi comuni per muoversi verso un futuro socialdemocratico», ha dichiarato il famoso attivista.

 

Gli Stati Uniti hanno scelto di perseguire l’opzione atlantista, basata sulla NATO, che è stata recentemente estesa alla regione indo-pacifica in uno sforzo guidato da Washington per coinvolgere l’Europa nel suo confronto con la Cina, ha affermato Chomsky.

 

«Spero che il futuro tenda verso la visione di Gorbaciov, prima che sia troppo tardi», ha aggiunto Chomsky, ricordando che non avrebbe dovuto aver luogo nessuna delle azioni intraprese dai successori dell’ex presidente degli Stati Uniti George Bush senior in violazione degli accordi sulla NATO tra lui e l’allora leader sovietico Mikhail Gorbaciov.

 

Chomsky riprende la nozione, assai diffusa, per cui Bush e Gorbaciov avrebbero concordato che la Germania dovrebbe essere unificata e aderire alla NATO, ma l’alleanza militare non dovrebbe estendersi «un pollice a est» della Germania.

 

«I documenti, che sono chiari e inequivocabili, sono prontamente disponibili sul sito web del National Security Archive. Il presidente Bush è stato all’altezza dell’accordo», ha detto Chomsky, che indica però come il successore di Bush, Bill Clinton, abbia violato l’accordo, superando le forti obiezioni di diplomatici statunitensi di alto livello e di un’ampia gamma di analisti politici, che hanno avvertito che le azioni per espandere la NATO sono state avventate e provocatorie.

 

«I suoi successori sono andati oltre, abrogando anche importanti accordi sul controllo degli armamenti che avevano notevolmente ridotto la minaccia di guerra. Nessuna di queste azioni avrebbe dovuto aver luogo, secondo me», ha concluso Chomsky.

 

Come riportato da Renovatio 21il Chomsky l’anno scorso ha ammesso che Donald Trump è stato l’unico statista occidentale a spingere per porre un termine alla guerra in Ucraina.

 

Il padre della grammatica generativo- trasformazionale, icona della sinistra progressista globale, a inizio anno ha iniziato a parlare di situazione «apocalittica».

 

 

 

 

 

Immagine di Σ via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0); immagine tagliata.

 

 

 

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Geopolitica

Orban felice per la vittoria di Erdogan sull’«uomo di Soros»

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Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha descritto la vittoria elettorale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sullo sfidante Kemal Kilicdaroglu come un  «enorme sollievo» in una trasmissione radiofonica di venerdì.

 

«Se Erdogan non avesse vinto, l’uomo di Soros avrebbe aperto le frontiere agli immigrati», ha affermato Orban, riferendosi a Kilicdaroglu come agente dell’ineffabile speculatore  miliardario George Soros. Se avesse vinto, in estate fino a 3 milioni dei 4 milioni di rifugiati che vivono in Turchia avrebbero raggiunto  il confine ungherese, ha detto Orban, che di Soros, in un lontano passato, è stato studente, ma di cui ora è, come in un quadro edipico, acerrimo nemico.

 

«Non ho solo tifato per lui, ho pregato espressamente per la vittoria del presidente Erdogan», ha proseguito Orban. «Sarebbe stata una tragedia se non avesse vinto».

 

Il primo ministro ha sostenuto che, a differenza di Erdogan, Kilicdaroglu sarebbe stato un leader a favore della guerra che avrebbe potuto interrompere le forniture di gas russo all’Ungheria e alla Serbia. L’Ungheria riceve la stragrande maggioranza del suo gas naturale dalla Russia attraverso il gasdotto TurkStream, che trasporta il gas dalla Russia all’Europa meridionale attraverso la Turchia.

 

Budapest ha ripetutamente bloccato gli sforzi dell’UE per imporre un embargo sul gas russo per punire Mosca per la sua operazione militare in Ucraina.

 

Nell’intervista in radio Orban ha sottolineato l’importanza di convincere Ucraina e Russia «che è necessario un cessate il fuoco e che sono necessari colloqui di pace», lamentando che «la stragrande maggioranza nell’UE è contro di noi, sono alla nostra gola» e  ha predetto un «bagno di sangue» qualora Kiev portasse avanti la sua controffensiva pianificata, sottolineando che le probabilità non erano dalla parte degli ucraini.

 

Come riportato da Renovatio 21, il presidente magiaro si oppone totalmente all’escalation, avvertendo del pericolo che la UE invii una forza di pace in Ucraina e sostenendo la proposta di pace cinese: «questa guerra è il male per il mondo intero», ha detto Orban a inizio anno. L’Ungheria, tramite il presidente della Camera Laszlo Kover, ha duramente criticato Svezia e Finlandia per aver aderito la NATO senza chiederlo alla popolazione con un referendum.

 

Recenti rivelazioni hanno indicato che in un incontro con il vice primo ministro Yulia Svridenko a febbraio, il presidente ucraino Zelens’kyj avrebbe suggerito all’Ucraina di «far saltare in aria» l’oleodotto Druzhba («amicizia», in russo), che trasporta il petrolio russo in Ungheria. «L’Ucraina dovrebbe semplicemente far saltare in aria l’oleodotto e distruggere… l’industria ungherese di Viktor Orban, che si basa pesantemente sul petrolio russo» avrebbe detto Zelens’kyj secondo il Washington Post che ha visionato i documenti.

 

Erdogan ha vinto ufficialmente la rielezione domenica dopo un ballottaggio, entrando nel suo terzo mandato con il sostegno del 52,14% dell’elettorato, secondo i numeri del Consiglio elettorale supremo di Turchia.

 

Mentre Kilicdaroglu correva su una piattaforma per riavviare i colloqui di adesione all’UE, migliorare le relazioni con gli alleati della NATO del Paese e annullare molte delle riforme interne di Erdogan, ha assunto una posizione più energica contro l’apertura delle frontiere durante il ballottaggio, promettendo di rimandare i rifugiati nei loro paesi Paesi d’origine, riporta RT.

 

Erdogan ha costantemente attaccato il suo avversario come ostile ai valori tradizionali, filo-terrorista e filo-LGBT.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel suo primo discorso post-elettorale l’Erdogan ha promesso di fare della Turchia un hub del gas russo. In campagna elettorale, dove si era spostato verso posizioni islamiste, aveva vantato l’uccisione di un ulteriore califfo dell’ISIS in Siria.

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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Geopolitica

Mosca denuncia il coinvolgimento di Londra nella guerra, mentre Zelens’kyj si vanta di diventare una parte del complesso militare-industriale britannico

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Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri del Mozambico ieri, ha esposto il coinvolgimento britannico negli attacchi terroristici ucraini all’interno della Russia.

 

«Londra è uno dei principali tiratori di fili, quelli che stanno incitando l’intero Occidente a sostenere l’Ucraina in modo sempre più aperto e serio», ha dichiarato il ministro secondo TASS . «Il ministro degli Esteri britannico ha ipotizzato in televisione o sui social media che la Gran Bretagna non incoraggi gli attacchi sul territorio russo vero e proprio, ma le autorità ucraine e le forze armate ucraine presumibilmente sanno meglio come dovrebbero garantire la loro integrità territoriale. Ciò è un incitamento diretto a ciò che i terroristi di Kiev hanno fatto».

 

Anche l’ambasciata russa a Londra ha rilasciato una dichiarazione in cui riprende le osservazioni del ministro degli Esteri James Cleverly in Estonia.

 

«Sembra che i funzionari britannici, con l’obiettivo di raggiungere nuove vette nell’inasprire il conflitto ucraino, siano ora riusciti a superare i loro partner d’oltremare nella loro spericolata retorica», ha scritto il post dell’ambasciata sul suo sito web. “Le dichiarazioni bellicose del capo della ‘diplomazia’ britannica non possono essere considerate altro che incoraggiare il regime di Kiev a commettere nuovi atti di terrore contro le infrastrutture civili e i cittadini pacifici della Russia.

 

«Sembra che coloro che guardano fuori dalle finestre del Ministero degli Esteri (o in Estonia) vedano gli edifici residenziali a Mosca come «obiettivi militari legittimi». Pertanto, presumiamo che tali dichiarazioni siano indicative della disponibilità di Mr. Cleverly ad assumersi la responsabilità per i danni e le sofferenze inflitte sui russi, così come la pericolosissima escalation del conflitto».

 

Nel frattempo, Zelens’kyj si vanta di come l’Ucraina sarà un centro di produzione delle armi del complesso industriale-militare britannico.

 

Il titolo del notiziario nazionale Ukrinform dice tutto: «L’Ucraina è pronta a diventare il principale hub regionale per i sistemi BAE britannici: Zelenskyy».

 

Il presidente Zelens’kyj ha infatti incontrando i capi dell’industria militare briannica BAE Systemsn, oltre che l’Atlantic Council.

 

Nel suo post su Telegram, lo Zelens’kyj afferma: «Ho incontrato i rappresentanti della società di difesa britannica BAE Systems: il CEO Charles Woodburn, l’amministratore delegato Gabby Costigan e il direttore per la cooperazione con l’Ucraina Christian Seear. Abbiamo discusso della localizzazione della produzione in Ucraina…. Siamo pronti a diventare un importante hub regionale per la riparazione e la produzione di vari tipi di prodotti BAE Systems».

 

 

 

Più tardi, in un suo discorso notturno, Zelenskyj ha riferito che il BAE «è un vero e proprio produttore di armi su larga scala, di cui abbiamo bisogno ora e di cui avremo bisogno in futuro per garantire la sicurezza dell’Ucraina e dell’intera regione. Stiamo lavorando per creare una base adeguata per la produzione e la riparazione in Ucraina. Stiamo parlando di una vasta gamma di armi: dai carri armati all’artiglieria. Forniremo all’Ucraina, e quindi a tutta l’Europa, una nuova base di forza».

 

Quindi, l’accordo prevede di fare dell’Ucraina un hub della filiera di produzione di armi, magari proprio per continuare la guerra perpetua per smantellare la Russia.

 

Lo Zelens’kyj ha quindi riferito del suo tête-à-tête con l’Atlantic Council: «ho informato i rappresentanti del Consiglio Atlantico sulle nostre principali esigenze di difesa fin d’ora, a questo periodo nel confronto. Abbiamo discusso i passi verso la creazione di una nuova coalizione per l’aviazione. Ci avviciniamo costantemente a questo risultato: alle nostre forze che ricevono moderni aerei da combattimento».

 

La storia di BAE Systems è una storia di scandali e inchieste per corruzione.

 

Negli anni BAE è stata indagata dal Serious Fraud Office (SFO), l’ufficio britannico per questo tipo di indagini, per l’uso della corruzione per vendite di armi a Cile (dove, secondo il Guardian, avrebbe versato 1 milione di sterline ad Augusto Pinochet), Repubblica Ceca, Romania, Arabia Saudita, Sudafrica, Tanzania e Qatar.

 

L’Arabia Saudita è il terzo più grande mercato di BAE.[204] The Independent ha riferito che gli aerei forniti da BAE sono stati usati per bombardare gli ospedali della Croce Rossa e di MSF nello Yemen

 

L’ex ministro degli Esteri Robin Cook ha detto del suo periodo in carica che «è venuto a sapere che il presidente della BAE sembrava avere la chiave della porta del numero 10», intendendo 10 Downing Street, la residenza ufficiale del premier di Londra.

 

 

 

 

Immagine pubblico dominio CC0 da Flickr.

 

 

 

 

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