Militaria
Satelliti Starlink spenti sulla Crimea, Musk forse ha evitato una guerra nucleare. Kiev lo chiama «malvagio»
Il miliardario americano della tecnologia Elon Musk ha ordinato ai suoi ingegneri di spegnere i satelliti Starlink della sua azienda vicino alla Crimea l’anno scorso per interrompere un attacco di droni ucraini alla flotta navale russa, ha riferito giovedì la CNN, citando estratti dalla nuova biografia di Musk.
Quando i droni sottomarini ucraini carichi di esplosivi si sono avvicinati alle navi russe, «hanno perso la connettività e si arenarono innocui», scrive Walter Isaacson nel libro intitolato «Elon Musk».
L’uomo d’affari temeva che Mosca avrebbe risposto ad una «mini-Pearl Harbor» schierando armi nucleari, secondo il libro. La sua paura era guidata dalle sue conversazioni con alti funzionari russi.
Musk ha anche contattato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, il presidente dei capi di stato maggiore congiunti, generale Mark Milley, e l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatolij Antonov per affrontare le ansie da Washington a Mosca, si legge nel libro.
«Starlink non era pensato per essere coinvolto nelle guerre. Era nato perché le persone potessero guardare Netflix, rilassarsi, andare online per andare a scuola e fare buone cose pacifiche, non attacchi con droni», ha detto l’imprenditore a Isaacson, che ha anche scritto biografie di Steve Jobs e Albert Einstein.
SpaceX aveva donato più di 20.000 terminali Starlink a Kiev dal febbraio 2022, con l’intenzione di fornire accesso a Internet e comunicazioni ai civili. Tuttavia, i terminali furono usati come armi quasi immediatamente.
Musk ha anche detto a Isaacson che non riattiverà la rete satellitare per la Crimea perché l’Ucraina «sta ora andando troppo oltre e invitando alla sconfitta strategica», secondo il libro.
Sostieni Renovatio 21
Dopo l’attacco fallito, Musk ha detto al Pentagono che non avrebbe più fornito terminali Starlink all’Ucraina. Sebbene abbia invertito la rotta poco dopo in mezzo alla reazione di Kiev e dei media statunitensi, da allora ha convinto Washington e l’UE a pagare parte del loro mantenimento, limitandone al contempo l’uso vicino ai confini della Russia.
Secondo l’alto consigliere di Zelens’kyj Mikhailo Podolyak, «si è impegnato» e «ha favorito il male» rifiutandosi di consentire l’attacco di droni ucraini alla Crimea. Musk sostiene che aiutare Kiev a portare a termine l’attacco avrebbe reso la sua azienda «complice di un grave atto di guerra».
«A volte un errore è molto più di un semplice errore», ha scritto giovedì Podoliak su Twitter, che peraltro è la piattaforma social dello stesso Musk.
«Non permettendo ai droni ucraini di distruggere parte della flotta militare russa (!) attraverso l’interferenza di Starlink, Elon Musk ha permesso a questa flotta di lanciare missili Kalibr contro le città ucraine», ha continuato il funzionario del regime di Kiev, oramai noto per le sue esternazioni, le ultime contro il papa e contro il cristianesimo.
«Di conseguenza, civili e bambini vengono uccisi. Questo è il prezzo di un cocktail di ignoranza e grande ego. Tuttavia, la domanda rimane ancora: perché alcune persone vogliono così disperatamente difendere i criminali di guerra e il loro desiderio di commettere un omicidio? E ora si rendono conto che stanno commettendo il male e incoraggiando il male?»
Il miliardario di origine sudafricana ha raccontato la storia in modo diverso. In una serie di post su X, ha spiegato che Starlink non è mai stato attivato vicino alla Crimea.
«C’è stata una richiesta di emergenza da parte delle autorità governative per attivare Starlink fino a Sebastopoli», ha scritto. «L’intento ovvio era quello di affondare la maggior parte della flotta russa all’ancora. Se avessi accettato la loro richiesta, allora SpaceX sarebbe stata esplicitamente complice di un grave atto di guerra e di escalation del conflitto».
Sebbene l’attacco in questione avesse, secondo quanto riferito, un obiettivo militare, Kiev ha ripetutamente utilizzato i droni per colpire siti civili in Russia. Il ponte di Crimea, che collega la penisola con la terraferma russa, è stato attaccato in diverse occasioni, tra cui con un camion bomba che ha ucciso tre civili l’anno scorso, e con un drone navale che ha ucciso due civili e ferito un bambino a luglio.
Riprendendo il libro di Isaacson, il Washington Post ha dettagliato elementi della conversazione che Musk avrebbe avuto con l’ambasciatore russo in USA Anatolij Antonov. che gli avrebbe detto che un attacco alla Crimea, diventata parte della Russia dopo un referendum nel 2014, «potrebbe portare a una risposta nucleare» da parte di Mosca.
In pratica, Musk potrebbe aver evitato una guerra termonucleare.
«Nelle conversazioni successive con alcune altre persone» scrive Isaacson, Musk «sembrava implicare di aver parlato direttamente con il presidente Vladimir Putin, ma a me ha detto che le sue comunicazioni erano passate attraverso l’ambasciatore».
Secondo lo scrittore, Musk ha concluso che «consentire l’uso di Starlink per l’attacco… potrebbe essere un disastro per il mondo». Ha quindi preso in mano la situazione e ha segretamente incaricato gli ingegneri di disattivare la copertura entro 100 km dalla costa della Crimea. Come risultato dello spostamento, i sei droni ucraini carichi di esplosivo, che facevano affidamento su Starlink per la navigazione, «hanno perso la connettività e sono finiti a terra innocui».
Aiuta Renovatio 21
Musk ha iniziato a ricevere chiamate «frenetiche» da Kiev non appena gli ucraini si sono accorti che il servizio satellitare non funzionava. Hanno cercato di spiegare al miliardario che i droni erano «fondamentali per la loro lotta per la libertà», ma Musk si è comunque rifiutato di riaccendere Starlink. Sosteneva che l’Ucraina «si stava spingendo troppo oltre e invitando alla sconfitta strategica» prendendo di mira la Crimea, ha scritto Isaacson.
La questione del blocco di Starlink per gli attacchi alla Crimea era emersa ancora a luglio con un articolo del New York Times.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso forze russe hanno distrutto la stazione di comunicazione Starlink vicino a Bakhmut.
Ad inizio conflitto Musk aveva fornito a Zelens’kyj gratuitamente i sistemi Starlink, che sono stati usati abbondantemente sul campo e fuori – al punto che si disse che i membri del Battaglione Azov, assediati nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal’, riuscivano ad avere una banda internet tale guardare video su YouTube. Il businessman di origine sudafricana si sarebbe poi lamentato perché nessuno ripagava lo sforzo, e Starlink avrebbe interrotto il servizio quando l’azienda ha scoperto che utilizzava gli apparecchi per attacchi fin dentro la Russia.
L’importanza dei satelliti Starlink è stata mostrata al mondo durante la guerra in Ucraina, con il tira e molla tra Musk e Kiev, che è costato al magnate sudafricano, ad un certo punto, la segnalazione sulla lista dei nemici dell’Ucraina – che talvolta, come insegnano oramai tanti tragici casi, vengono assassinati.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina ha studiato modi per disabilitare o distruggere i satelliti di Musk, considerati a questo punto un fattore geopolitico determinante. La Repubblica Popolare Cinese sta investendo in armi ASAT progettate per bloccare o distruggere i satelliti statunitensi, ed è unico degli unici Paesi ad averle testate attivamente in episodi controversi.
A loro volta, i russi starebbero costruendo armi ASAT basate sul laser per distruggere i satelliti spia statunitensi.
Starlink si è scoperto essere utilizzato anche dal Primeiro Comando da Capital (PCC), un’organizzazione criminale terrorista brasiliana che userebbe i satelliti di Musk per le sue miniere illegali.
Immagine di NVIDIA Corporation via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
Militaria
Gli Stati Uniti considerano «basi mobili» per la guerra nel Pacifico
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Militaria
Gli USA potrebbero inviare fino a 60 «consiglieri militari» per aiutare Kiev. Alla Camera USA i deputati sventolano bandierine ucraine
Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di inviare fino a 60 «consiglieri di truppe militari» all’ambasciata americana a Kiev, per «sostenere gli sforzi logistici e di supervisione per le armi che gli Stati Uniti stanno inviando all’Ucraina». Lo riporta Politico.
Nell’articolo pubblicato il 20 aprile e intitolato «Gli USA valutano l’invio di armi all’Ucraina mentre la Russia guadagna slancio» è uscito lo stesso giorno in cui la Camera degli Stati Uniti ha approvato una legislazione che prevede l’invio di 60,8 miliardi di dollari in armi e altri aiuti all’Ucraina.
Il portavoce del Pentagono, il maggiore generale Pat Ryder, ha dichiarato a Politico che «durante questo conflitto, il dipartimento della Difesa ha rivisto e adattato la nostra presenza nel Paese, man mano che le condizioni di sicurezza si sono evolute. Attualmente stiamo valutando l’invio di numerosi consulenti aggiuntivi per potenziare l’Ufficio di cooperazione in materia di difesa (ODC) presso l’Ambasciata».
Sostieni Renovatio 21
Sebbene l’ODC sia un ufficio presso l’Ambasciata, il Dipartimento della Difesa lo controlla principalmente. Ryder ha detto a Politico che le truppe coinvolte sarebbero «non combattenti».
Politico ha parlato con «quattro funzionari statunitensi e una persona che ha familiarità con i piani, a cui è stato concesso l’anonimato per parlare di un argomento delicato», rivelando che «uno dei compiti che i consiglieri affronteranno sarà quello di aiutare gli ucraini a pianificare il mantenimento delle complesse attrezzature donate dagli Stati Uniti mentre si prevede che i combattimenti estivi diventeranno più intensi, secondo la persona a loro familiare».
Il personale inviato aiuterà anche alla «supervisione» delle armi, spiega la testata raccontando che così le truppe statunitensi «rinforzeranno anche quello che è un contingente relativamente piccolo presso l’ambasciata americana a Kiev e coordineranno le nuove spedizioni di armi quando l’attuale disegno di legge supplementare al Congresso diventerà legge e consentirà a più armi ed equipaggiamenti di fluire verso il fronte ucraino».
Politico ha riferito che «non era chiaro quante ulteriori truppe statunitensi sarebbero state infine inviate in Ucraina, ma due funzionari statunitensi hanno affermato che il numero sarebbe arrivato a 60».
In una scena incredibile, e secondo alcuni perfino illegale, una quantità di legislatori del Partito Democratico USA hanno sventolato bandierine ucraine dopo che lo stanziamento di miliardi di dollari è passato alla Camera dei Rappresentanti, dove è speaker il repubblicano Mike Johnson.
This is the U.S. House of Representatives under the direction of Speaker Mike Johnson. Democrats are celebrating his total capitulation with no victory for securing our border. #MTV pic.twitter.com/TtaIgnX9eg
— Thomas Massie (@RepThomasMassie) April 20, 2024
«Questa è la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sotto la direzione del presidente Mike Johnson» scrive il deputato Thomas Massie mostrando l’incredibile video. «I democratici stanno celebrando la sua capitolazione totale senza alcuna vittoria per la sicurezza del nostro confine».
Aiuta Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, il Massie mesi fa si fece notare per aver denunciato come gli aiuti all’Ucraina in verità altro non sono che un riciclo di danaro per il complesso militare-industriale USA.
Il deputato del Kentucky ha quindi raddoppiato la dose rivelando qualcosa di ancora più pazzesco: pressioni da parte della Camera USA per fargli rimuovere il video da Twitter.
Instead of fining democrats for waving flags, the House Sergeant at Arms just called and said I will be fined $500 if I don’t delete this video post.
Mike Johnson really wants to memory hole this betrayal of America. https://t.co/5DPWoo4cLw
— Thomas Massie (@RepThomasMassie) April 23, 2024
«Invece di multare i democratici per aver sventolato bandiere, il Sergente d’Armi della Camera ha appena chiamato e ha detto che sarò stato multato di 500 dollari se non eliminerò questo post video» scrive il Massie in un ulteriore post. «Mike Johnson vuole davvero far finire nel dimenticatoio questo tradimento dell’America».
Come riportato da Renovatio 21, la deputa della George Marjorie Taylor Greene, in conversazione con il giornalista Tucker Carlson, ha dichiarato che lo speaker repubblicano Mike Johnson, avendo cambiato posizione su tutte le cose fondamentali, potrebbe essere sotto ricatto.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Militaria
L’esercito russo è più potente di prima dell’invasione: avvertimento del generale USA capo del comando europeo
Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Pensiero2 settimane fa
La giovenca rossa dell’anticristo è arrivata a Gerusalemme
-
Cervello2 settimane fa
«La proteina spike è un’arma biologica contro il cervello». Il COVID come guerra alla mente umana, riprogrammata in «modalità zombie»
-
Salute2 settimane fa
I malori della 15ª settimana 2024
-
Salute7 giorni fa
I malori della 16ª settimana 2024
-
Pensiero1 settimana fa
Foreign Fighter USA dal fronte ucraino trovato armato in Piazza San Pietro. Perché?
-
Animali2 settimane fa
«Cicala-geddon»: in arrivo trilioni di cicale zombie ipersessuali e forse «trans» infettate da funghi-malattie veneree
-
Spirito2 settimane fa
Sinodo 2024, grandi manovre in favore dell’ordinazione delle donne
-
Autismo1 settimana fa
Autismo, 28enne olandese sarà uccisa con il suicidio assistito: i medici la ritengono che «incurabile»