Geopolitica
Francia, Germania e OMS lanciano un fondo da 8 miliardi di dollari per lo sviluppo di vaccini COVID-19

Il 24 aprile, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con i leader di Francia e Germania, ha lanciato un progetto da 8 miliardi di dollari per accelerare lo sviluppo di un vaccino contro il SARS-Cov2, sottolineando che dovrebbe essere distribuito senza alcun favore in tutti i paesi.
In una conferenza stampa virtuale, indirizzata dall’OMS, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Angela Merkel, il direttore generale dell’OMS Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus hanno dichiarato che «Il mondo ha bisogno di questi strumenti e ne ha bisogno in fretta … In passato non sono stati disponibili a tutti. Non è possibile che accada di nuovo».
«Stiamo parlando della produzione di questo vaccino e della sua distribuzione in tutto il mondo» Angela Merkel
Macron ha ribadito l’idea e ha espresso la speranza che gli Stati Uniti e la Cina si riconcilieranno, dicendo che «nessuna divisione dovrebbe impedirci di vincere questa battaglia».
Ma in Europa monta anche la tensione. La dichiarazione del segretario alla salute del Regno Unito Matt Hancock del 22 aprile, che affermava che il Regno Unito si aspetta di raccogliere una grande manna economica qualora i britannici sviluppassero il primo vaccino, ha innervosito altri funzionari europei.
Il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha partecipato al briefing ma nei resoconti è relegato ai margini
Al briefing stampa del 24 aprile, il Cancelliere Angela Merkel ha chiesto lo sviluppo di nuove capacità produttive e ha fatto appello sia al settore pubblico che a quello privato per aiutare a colmare il deficit di finanziamento.
«Stiamo parlando della proprietà pubblica globale, della produzione di questo vaccino e della sua distribuzione in tutto il mondo».
Melinda Gates, capo della Bill & Melinda Gates Foundation e sostenitrice di campagne mondiali per la vaccinazione e per la contraccezione, ha parlato alla conferenza stampa, che era priva di politici USA
Il 4 maggio è prevista una riunione virtuale al vertice (ospitata dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen) durante la quale i leader mondiali discuteranno su come raccogliere gli 8 miliardi di dollari (7,5 miliardi di euro).
Altri leader politici che hanno partecipato all’evento del 24 aprile sono il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il segretario agli esteri britannico Dominic Raab, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez.
Il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha partecipato al briefing ma è relegato ai margini da resoconti come quello di Bloomberg.
Visto il ruolo ancora oscuro che svolgerebbero gli anticorpi nella malattia COVID-19, per quale vaccino questi potenti della terra stiano parlando stanno gettando i nostri soldi?
Melinda Gates, capo della Bill & Melinda Gates Foundation e sostenitrice di campagne mondiali per la vaccinazione e per la contraccezione, ha parlato alla conferenza stampa, che era priva di politici USA.
Nel momento in cui la stessa OMS in un tweet ha dicharato il ruolo ancora oscuro che svolgerebbero gli anticorpi nella malattia COVID-19, ci chiediamo di quale vaccino questi potenti della terra stiano parlando, e dove stiano gettando i loro soldi – pardon, i nostri soldi.
Geopolitica
Netanyahu intensifica la guerra a Gaza mentre la Casa Bianca chiede il cessate il fuoco

Nelle scorse le forze israeliane hanno intensificato il loro attacco su Gaza, causando la morte di almeno 80 palestinesi. Almeno 50 sono morti in un attacco contro un ospedale nel nord di Gaza, tra cui 22 bambini.
Mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu lavora per intensificare la sua guerra, il Presidente Donald Trump e il suo staff cercano di porre fine al conflitto.
«Continuiamo a lavorare per porre fine a questa guerra il più rapidamente possibile. È una cosa orribile quella che sta accadendo», ha detto Trump martedì.
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Secondo il Times of Israel, Trump «sembra di nuovo rompere con Israele, che ha respinto le richieste di porre fine alla guerra, sostenendo che ciò lascerebbe Hamas al potere».
Trump ha recentemente raggiunto un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani, sperando che ciò portasse a un cessate il fuoco. Tuttavia ciò sembra aver portato solo a ulteriori uccisioni.
Ll’attacco è avvenuto appena un giorno dopo che l’amministrazione Trump, aggirando Israele, aveva raggiunto un accordo con Hamas – da tempo definita un’organizzazione terroristica da Israele e dagli Stati Uniti – per garantire il rilascio dell’ultimo ostaggio americano ancora in vita, trattenuto a Gaza, Edan Alexander.
La liberazione dell’Alexander costituiva un gesto che alcuni pensavano potesse gettare le basi per un cessate il fuoco, ma Netanyahu ha chiarito che non fermerà la guerra di Israele a Gaza, anche se Hamas rilasciasse i suoi ostaggi, finché i suoi obiettivi dichiarati non saranno raggiunti, offuscando le speranze di una tregua.
«Nei prossimi giorni, entreremo con tutte le nostre forze per completare l’operazione. Completare l’operazione significa sconfiggere Hamas. Significa distruggere Hamas», ha detto Netanyahu. «Non ci sarà alcuna situazione in cui fermeremo la guerra. Un cessate il fuoco temporaneo potrebbe verificarsi, ma andremo fino in fondo».
Nel frattempo, Trump è volato in Arabia Saudita dove ha incontrato una quantità di leader dei Paesi arabi.
L’inviato speciale in Medio Oriente di Trump Steve Witkoff ha dichiarato alla stampa che i stanno facendo progressi «su tutti i fronti».
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Immagine di Jaber Jehad Badwan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Continuano gli scontri a Tripoli

JUST IN: Deadly clashes in #Tripoli, capital city of #Libya is being continued. In fact, various militia groups fighting each other for power. These clashes are between Rada and militants of the Libyan Government of National Unity. The situation is very hostile and getting worse. pic.twitter.com/nh065bMF4L
— World Safety (@nickngei2) May 14, 2025
Libya is now in a state of civil war as violence breaks out between militant factions in Tripoli. There’s the UN-backed government, which is hated by the public, and it is fighting against armed groups that want to overthrow it.
— Ian Miles Cheong (@stillgray) May 14, 2025
Libya has been a mess since Hillary Clinton and… pic.twitter.com/wWAYBbfmxF
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Geopolitica
Trump sta facendo concessioni all’Iran

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto marcia indietro sul presunto piano di rinominare il Golfo Persico. Lo riporta la CNN, citando una fonte vicina alla questione. La mossa è stata descritta come una concessione all’Iran nel contesto dei colloqui nucleari in corso tra i due Paesi.
All’inizio di questo mese, l’Associated Press ha riferito che Trump aveva intenzione di riferirsi alla via d’acqua al largo della costa meridionale dell’Iran come «Golfo Arabico» durante il suo viaggio in Medio Oriente dal 13 al 16 maggio. Tuttavia, Trump ha poi dichiarato ai giornalisti che avrebbe «dovuto prendere una decisione», aggiungendo di non voler «ferire i sentimenti di nessuno».
Secondo la fonte, il presidente degli Stati Uniti ha fatto marcia indietro nei giorni scorsi, poiché Teheran ha espresso una forte opposizione al cambio di nome nel corso dei colloqui.
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Washington e Teheran hanno tenuto diversi round di negoziati in Oman sul programma nucleare iraniano. I colloqui, descritti da entrambe le parti come costruttivi, sono stati offuscati dalle crescenti tensioni in Yemen, dove Stati Uniti e Regno Unito hanno intensificato gli attacchi contro i militanti Houthi presumibilmente sostenuti dall’Iran. L’annuncio di Trump di una pausa nei bombardamenti all’inizio di maggio mirava a dare slancio ai colloqui in corso, secondo quanto riferito da fonti alla CNN all’epoca.
Intervenendo mercoledì al vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo a Riyadh, in Arabia Saudita, Trump ha affermato di voler «fare un accordo» con l’Iran.
Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nucleare del 2015, sostenuto dalle Nazioni Unite, durante il suo primo mandato, accusando l’Iran di violarlo – un’accusa che Teheran nega. La Repubblica Islamica ha iniziato a ridimensionare i suoi impegni dopo l’attacco con drone statunitense del 2020 che ha ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani.
Regno Unito, Germania e Francia hanno esortato l’Iran ad abbandonare il suo programma nucleare nei prossimi mesi, altrimenti dovrà affrontare nuove sanzioni, ha dichiarato a febbraio l’ambasciatore del Regno Unito in Israele, Simon Walters.
L’Iran è stato anche accusato di aver aumentato la produzione di uranio di qualità quasi militare, cosa che l’Iran nega.
La denominazione del golfo è da tempo motivo di contesa tra l’Iran e gli stati arabi. Teheran insiste a chiamarlo Golfo Persico, citando prove storiche e antiche mappe che collegano l’area al suo territorio. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iraq e altri, tuttavia, lo chiamano Golfo Persico o semplicemente «il Golfo».
Il ministro degli Esteri iraniano Seyed Abbas Araghchi ha definito le proposte di modifica del nome «indicative di intenti ostili nei confronti dell’Iran e del suo popolo».
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Trump ha già utilizzato il cambio di nome simbolico in politica estera. A gennaio, ha firmato un ordine esecutivo per rinominare il Golfo del Messico «Golfo d’America». La decisione ha comportato l’esclusione dalla Casa Bianca di testate che rifiutavano di adottare la nuova nomea.
Da una parte, Trump sembra voler cambiare il mondo con le parole; dall’altra mette sul piatto vere annessioni (la Groenlandia, financo l’intero Canada) nel discorso dello spazio geopolitico planetario.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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